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Bertozzi & Casoni – Grandi Ceramiche
Bertozzi e Casoni, tra i più grandi artisti della scultura ceramica contemporanea, arrivano a Biella con le loro opere irridenti e simboliche. Un gruppo di recenti sculture trasformerà gli spazi del MACIST in una sorta di Wunderkammer, abitata da presenze iperrealiste e composizioni in disfacimento.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Giampaolo Bertozzi e Stefano Dal Monte Casoni, due tra i più grandi artisti della scultura ceramica contemporanea, arrivano a Biella con le loro opere irridenti e simboliche. Un gruppo di recenti sculture in ceramica policroma trasformerà gli spazi del MACIST Museum in una sorta di Wunderkammer, abitata da presenze iperrealiste e composizioni in disfacimento. “Assemblages” di elementi che suscitano insieme attrazione e repulsione, così reali da lasciare il visitatore disorientato dinanzi alla reazione sensoriale al materiale, fragile e al tempo stesso solenne.
L’esposizione costituisce un avvincente excursus sulla loro produzione più recente: un insieme di sculture in grado di ben rappresentare la loro più autentica cifra espressiva, in cui l’ironia diventa uno strumento di riflessione sulla nostra società contemporanea, una civiltà purtroppo senza ideali e sommersa dai rifiuti del consumismo.
“Non Ricordo” (2014), scultura di grandi dimensioni, ci mostra un Pinocchio invecchiato e malinconico, il cui corpo da burattino è scavato, la schiena ricurva, il volto, dalle sembianze umane, rugoso e il cuore tormentato da mille tarli. Seduto su una pila di libri a lui dedicati, Pinocchio «si fa carico e porta in sé tutte le sofferenze dell’umanità intera». Il soggetto di Pinocchio si lega anche al tema delle “bugie dell’Arte”. Un’arte illusionistica che, invece di rassicurazioni, «genera in noi infinite e continue domande» di fronte alle tante bugie della realtà.
“DisGrazie” (2011) e “Da” (2011) appartengono alle cosiddette “Sparecchiature” di Bertozzi & Casoni: stoviglie sporche con resti di mangiare, cumuli di rifiuti, lattine, scatole di cartone, mozziconi e pacchetti di sigarette, vecchi giornali macchiati da fluidi organici, cibo in putrefazione e animali morenti. In queste desolanti composizioni permane in ogni caso un briciolo di bellezza e una piccola dose di speranza: le sedimentazioni di spazzatura stratificata fungono - infatti - da zolle, dalle quali germogliano nuove piante e rigogliosi mazzi di fiori. Perché si sa che «dai diamanti non nasce niente/dal letame nascono i fior».
Un’altra indagine sui rifiuti della società contemporanea ci viene data da “Composizione n. 14”, dove i vari oggetti e scarti (uova frantumate, tazze da caffè rovesciate, soprammobili e barattoli) si trovano disseminati all’interno di una miriade di cassette per pronto soccorso. Tra le altre sculture, non mancano soggetti appartenenti al classico repertorio di Bertozzi & Casoni, come il barile di petrolio e il gorilla intento a leggere, comodamente seduto su una pila di valigie.
La mostra “Grandi Ceramiche” costituisce un’ulteriore conferma della maestria tecnica di Giampaolo Bertozzi e di Stefano Dal Monte Casoni nell’utilizzo della ceramica policroma, un materiale che gli consente di creare seducenti opere di grande impatto e suggestione, al tempo stesso surreali e iperrealistiche.
(Marco Bertazzoli, 2016)
L’esposizione costituisce un avvincente excursus sulla loro produzione più recente: un insieme di sculture in grado di ben rappresentare la loro più autentica cifra espressiva, in cui l’ironia diventa uno strumento di riflessione sulla nostra società contemporanea, una civiltà purtroppo senza ideali e sommersa dai rifiuti del consumismo.
“Non Ricordo” (2014), scultura di grandi dimensioni, ci mostra un Pinocchio invecchiato e malinconico, il cui corpo da burattino è scavato, la schiena ricurva, il volto, dalle sembianze umane, rugoso e il cuore tormentato da mille tarli. Seduto su una pila di libri a lui dedicati, Pinocchio «si fa carico e porta in sé tutte le sofferenze dell’umanità intera». Il soggetto di Pinocchio si lega anche al tema delle “bugie dell’Arte”. Un’arte illusionistica che, invece di rassicurazioni, «genera in noi infinite e continue domande» di fronte alle tante bugie della realtà.
“DisGrazie” (2011) e “Da” (2011) appartengono alle cosiddette “Sparecchiature” di Bertozzi & Casoni: stoviglie sporche con resti di mangiare, cumuli di rifiuti, lattine, scatole di cartone, mozziconi e pacchetti di sigarette, vecchi giornali macchiati da fluidi organici, cibo in putrefazione e animali morenti. In queste desolanti composizioni permane in ogni caso un briciolo di bellezza e una piccola dose di speranza: le sedimentazioni di spazzatura stratificata fungono - infatti - da zolle, dalle quali germogliano nuove piante e rigogliosi mazzi di fiori. Perché si sa che «dai diamanti non nasce niente/dal letame nascono i fior».
Un’altra indagine sui rifiuti della società contemporanea ci viene data da “Composizione n. 14”, dove i vari oggetti e scarti (uova frantumate, tazze da caffè rovesciate, soprammobili e barattoli) si trovano disseminati all’interno di una miriade di cassette per pronto soccorso. Tra le altre sculture, non mancano soggetti appartenenti al classico repertorio di Bertozzi & Casoni, come il barile di petrolio e il gorilla intento a leggere, comodamente seduto su una pila di valigie.
La mostra “Grandi Ceramiche” costituisce un’ulteriore conferma della maestria tecnica di Giampaolo Bertozzi e di Stefano Dal Monte Casoni nell’utilizzo della ceramica policroma, un materiale che gli consente di creare seducenti opere di grande impatto e suggestione, al tempo stesso surreali e iperrealistiche.
(Marco Bertazzoli, 2016)
24
settembre 2016
Bertozzi & Casoni – Grandi Ceramiche
Dal 24 settembre all'undici dicembre 2016
arte contemporanea
Location
MACIST MUSEUM
Biella, Costa Di Riva, 11, (Biella)
Biella, Costa Di Riva, 11, (Biella)
Orario di apertura
sabato e domenica ore 15-19.30
Vernissage
24 Settembre 2016, ore 18.00
Autore
Curatore