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BERTOZZI & CASONI. Viriditas
Il terzo DIALOGO è composto da tre “giardini” ceramici di Bertozzi & Casoni. Ogni singolo fiore, ritratto con impressionante iperrealismo in queste sculture poste dialogo, ha uno specifico corrispettivo nella simbologia religiosa cristiana, che rimanda qui alle figure e ai temi del giubileo.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
DIALOGHI | otto piccole mostre per il Giubileo
3/8 Terzo Dialogo
BERTOZZI & CASONI
Viriditas
Museo e Pinacoteca Diocesani di Imola
5-30 aprile 2025
I DIALOGHI sono piccole mostre che – partendo dal tema giubilare “Pellegrini di speranza” – mettono a confronto una o più opere provenienti da altri musei, collezionisti privati e chiese della diocesi con una nella raccolta del Museo Diocesano.
Il nostro museo non aderisce, dunque, al modello della mostra blockbuster, l'idea di accogliere in prestito capolavori magari in grado di richiamare il grande pubblico, ma estranei al percorso espositivo, privilegiando la valorizzazione della propria collezione e del patrimonio artistico diocesano.
Si tratta di opere scelte intorno ai temi del Dono, della Speranza, della Grazia, che ogni persona, ogni pellegrino, potrà percepire come spunto per una positiva relazione con gli altri.
Queste piccole mostre valorizzano così i temi del Giubileo attraverso la via della bellezza, nel suo significato più profondo, poiché l’arte è una porta aperta verso l’infinito.
Il terzo DIALOGO è composto da tre sculture di elevata qualità esecutiva – tre bellissimi “giardini” ceramici – di Bertozzi & Casoni, società fondata nel 1980 a Imola da Giampaolo Bertozzi (1957) e da Stefano Dal Monte Casoni (1961). Le loro opere in ceramica policroma si muovono nel solco della tradizione dell'arte, facendo emergere rinnovate forme significanti, tra ancestrali simbologie e nuovi idoli contemporanei. Tra insolite composizioni e sorprendente capacità di mimesi, la sapienza tecnica sfida incessantemente la materia ceramica, indagando tutto ciò che appare caduco, transitorio e impermanente. Rifiuti e scarti si stratificano e si alternano alla grazia e alla potenza di forme vegetali e animali, continuando a rinnovare la grande categoria artistica della vanitas, interrogando silenziosamente la natura della condizione umana.
La mostra “Bertozzi & Casoni. Viriditas”, curata da Marco Violi e allestita nella Sala grande del Museo Diocesano, sarà visibile a partire da sabato 5 aprile nei giorni e negli orari di apertura del museo. Non è previsto un vernissage.
Innanzitutto il titolo di questo terzo DIALOGO: Viriditas. Il tempo del Giubileo ci invita ad assumere atteggiamenti concreti di cura nei confronti del creato, il giardino del mondo. Il giardino è lo spaziotempo della speranza, perché è il luogo in cui il futuro prende dimora, chiedendo il gesto di cura.
Ildegarda di Bingen in ogni creatura riconosce la presenza di Dio come Viriditas, forza vitale che agisce in tutte le realtà create, nel verdeggiare delle piante, nella fiamma del fuoco, nelle acque, nelle pietre, negli animali tutti, nel corpo dell’homo, nella sua anima, nel suo spirito, nella ragione, nei sensi, nella volontà.
Ildegarda compose il responsorio O nobilissima Viriditas in cui la Viriditas, verde di quella speranza che è promessa di futuro, rosseggia come l’alba di ogni nuovo giorno che si apre davanti a noi. Potenza del simbolo che, superando i nostri limiti umani, ci apre all’Infinito.
San Paolo riconosce che la vita riserva a tutti gioie e dolori, ma ricorda che proprio di fronte alle tribolazioni il cristiano può ricorrere alla pazienza, virtù rara – soprattutto nel mondo moderno, in cui tutto corre troppo veloce, e in cui sempre più spesso la fretta e i ritmi frenetici causano insofferenza, nervosismo e insoddisfazione –, ma proprio coltivandola, e ritrovando il legame profondo con la natura, con i suoi ritmi e l’alternarsi delle stagioni, possiamo trovare la pace.
Fiammingo (2019-2021, ceramica policroma, cm h 50x40x30) – scultura realizzata appositamente per la personale imolese “Bertozzi & Casoni. Florilegio” al Museo Diocesano di Imola (4 settembre - 21 novembre 2021), e poi donata da Giampaolo Bertozzi al diocesano al termine della mostra – dialogherà con altre due “giardini” ceramici: Disgrazia con tulipani rossi (2012, ceramica policroma e bronzo, cm h 60x64x57) inserita nella personale al Labirinto della Masone (14 settembre 2024 - 7 gennaio 2025), ma alla sua prima esposizione imolese e Zolla con garofani (2025, ceramica policroma e bronzo, cm h 34x27,5x24) realizzata ad hoc per questo terzo DIALOGO.
Il vaso e le “zolle” fioriti di Bertozzi & Casoni qui in mostra vivificano il giardino del mondo cui si accennava sopra. Ogni singolo fiore, ritratto con impressionante iperrealismo da Bertozzi & Casoni in queste tre sculture ceramiche, in dialogo all’interno della mostra – dai protocollari narcisi gialli ai barocchi tulipani screziati, fino ai delicati garofani sfumati – ha uno specifico corrispettivo nella simbologia religiosa cristiana, che rimanda qui alle figure e ai temi di questo anno giubilare. In Fiammingo i narcisi simboleggiano la rinascita dopo la morte e sono, quindi, associati alla Pasqua in cui si celebra la Risurrezione di Cristo “porta” di salvezza: la speranza nasce dall’amore e si fonda sull’amore che scaturisce dal Cuore di Gesù trafitto sulla croce (cfr. Bolla di indizione del Giubileo Ordinario dell'Anno 2025).
Emblema della Grazia e dell’Amore di Dio sono, invece, i tulipani; quelli che ricrescono su di una zolla piena di cartacce e sigarette in Disgrazia con tulipani rossi trasmettono inequivocabilmente un messaggio di speranza.
Infine, i garofani sfumati della nuovissima “zolla” – che spesso troviamo ritratti fra le mani della Madonna a simboleggiare la Chiesa sponsa Christi – nel Medioevo furono associati alla Passione di Gesù, a motivo della leggenda secondo la quale le lacrime versate dalla Madonna lungo il Calvario si erano trasformate in garofani bianchi, tanto che i pistilli di questo fiore somigliano a chiodi.
La fragilità dei fiori di Bertozzi & Casoni ci fa riflettere sulla caducità umana e sulla transitorietà dell’esistenza terrena, mentre la loro straordinaria bellezza è una porta aperta verso l’infinito.
Bertozzi & Casoni è una società fondata nel 1980 a Imola da Giampaolo Bertozzi (Borgo Tossignano, Bologna, 1957) e da Stefano Dal Monte Casoni (Lugo di Romagna, Ravenna, 1961 - Imola, Bologna, 2023). Formatisi entrambi nell’ambito della ceramica faentina, i due artisti eleggono a proprio campo di azione questo medium, spesso relegato ai margini della scena artistica contemporanea riuscendo a dargli piena dignità e a portare la scultura in ceramica nei principali circuiti internazionali dell’arte. Protagonisti di una incessante sperimentazione, sia tecnica che formale, negli anni hanno saputo elaborare uno sguardo originale e riconoscibile sulla società contemporanea, producendo opere sempre in bilico fra ironia e critica al consumismo, tra dubbio e iperrealismo, fra splendore e riflessione sul disfacimento. Nella loro lunga e generosa attività creativa sono passati dalle felici e ironiche sculture di piccole dimensioni dei primi anni Ottanta ad un interessamento, sempre con occhio divertito, alle forme del design grazie alla collaborazione con la Cooperativa Ceramica di Imola ed ai contatti con l’ambiente del design milanese. Già nella fase d’esordio manifestano una propensione anche per opere di grandi dimensioni, scelta che caratterizzerà poi il loro percorso maturo. Nel corso degli anni Novanta il respiro del loro lavoro si fa decisamente più ampio e complesso, sia concettualmente, sia nelle dimensioni e nelle sfide tecniche sottese alle loro realizzazioni, termina in questi anni quella prima fase della produzione caratterizzata dall’uso della maiolica dipinta che verrà definitivamente sostituita da materiali e tecniche tratti dal mondo industriale, come la fotoceramica, ottenendo un raffreddamento del linguaggio espressivo e una sorprendente aderenza al vero a favore di un processo di oggettivazione dell’opera. A partire dal nuovo millennio si confermano linguaggi e temi che divengono distintivi della Bertozzi & Casoni e che danno vita alle “contemplazioni del presente”, secondo la definizione degli stessi autori.
La riflessione sulla caducità umana, sul concetto di effimero e transitorietà dell’esistere si esprime nelle grandi installazioni, negli accumuli di ossa, nella serie delle vanitas che presentano cestini pieni di rifiuti percorsi da lumache, nelle tipiche sparecchiature e nei celebri vassoi con avanzi di cibo, oltre che nelle zolle d’erba con macabri reperti. Il trash, il degrado, i prodotti e i rifiuti della società consumistica contemporanea, compresi quelli artistici e culturali, affascinano il duo che spesso li presentano in compagnia di irriverenti animali, sopravvissuti testimoni della nostra società e portatori di speranza. Il linguaggio formale è ipertrofico e splendido, spettacolare la capacità di mimesi, gli accostamenti imprevisti e destabilizzanti. Sono la meraviglia e lo stupore a guidare nella “contemplazione del presente” e ad indurre alla riflessione. In questo orizzonte si collocano anche le monumentali opere che espongono alle Biennali di Venezia nel 2009 e nel 2011 e l’ultima impegnativa opera La morte dell’eros (2000-2023) lasciata incompiuta da Stefano Dal Monte Casoni e terminata da Giampaolo Bertozzi. Le loro opere si muovono nel solco della tradizione dell'arte, facendo emergere rinnovate forme significanti, tra ancestrali simbologie e nuovi idoli contemporanei. Rifiuti e scarti si stratificano e si alternano alla grazia e alla potenza di forme vegetali e animali, continuando a rinnovare la grande categoria artistica della vanitas e interrogando silenziosamente la natura della condizione umana. La critica, i musei e le più importanti gallerie d'arte nazionali e internazionali si interessano al loro lavoro, sono infatti numerose le mostre personali e la partecipazione a prestigiose occasioni espositive. Dal 2017 al 2023 un'ampia selezione di opere di Bertozzi & Casoni è coinvolta in un’esposizione di carattere museale alla Cavallerizza Ducale di Sassuolo e da ottobre 2023, in concomitanza con l’inaugurazione della mostra che rende omaggio al duo artistico esponendo insieme per la prima volta importanti opere dagli esordi giovanili alle più recenti opere mature, il Museo San Domenico di Imola espone permanentemente un nucleo significativo di opere che testimoniano la loro articolata produzione artistica. www.bertozziecasoni.it
-----------------------------
Il progetto DIALOGHI è realizzato con il contributo di:
Main sponsor 2025: Fondazione Cassa di Risparmio di Imola | Fondazione Istituzioni Riunite di Imola | Allianz Bank Private senior partner Gabriele Vassura | Banca di Credito Cooperativo Ravennate Forlivese & Imolese
Sponsor 2024: CNA Imola | ICEA | Normanni Assicurazioni Imola | Stampa & Ricamo di Umberto Sercecchi | Confcommercio ASCOM Imola | Banca di Imola S.p.A. | 8X1000 Chiesa Cattolica | P.M.V.C. Lavori Edili S.r.l. | Alleanza delle Cooperative Italiane Imola | Agenzia Pratiche Auto Express Imola | Decor Casa Imola | Confartigianato Imprese Bologna Metropolitana | Verdarte
-----------------------------
Info
0542 25000
museo@imola.chiesacattolica.it
museo121.wixsite.com/ilmuseodiocesi
3/8 Terzo Dialogo
BERTOZZI & CASONI
Viriditas
Museo e Pinacoteca Diocesani di Imola
5-30 aprile 2025
I DIALOGHI sono piccole mostre che – partendo dal tema giubilare “Pellegrini di speranza” – mettono a confronto una o più opere provenienti da altri musei, collezionisti privati e chiese della diocesi con una nella raccolta del Museo Diocesano.
Il nostro museo non aderisce, dunque, al modello della mostra blockbuster, l'idea di accogliere in prestito capolavori magari in grado di richiamare il grande pubblico, ma estranei al percorso espositivo, privilegiando la valorizzazione della propria collezione e del patrimonio artistico diocesano.
Si tratta di opere scelte intorno ai temi del Dono, della Speranza, della Grazia, che ogni persona, ogni pellegrino, potrà percepire come spunto per una positiva relazione con gli altri.
Queste piccole mostre valorizzano così i temi del Giubileo attraverso la via della bellezza, nel suo significato più profondo, poiché l’arte è una porta aperta verso l’infinito.
Il terzo DIALOGO è composto da tre sculture di elevata qualità esecutiva – tre bellissimi “giardini” ceramici – di Bertozzi & Casoni, società fondata nel 1980 a Imola da Giampaolo Bertozzi (1957) e da Stefano Dal Monte Casoni (1961). Le loro opere in ceramica policroma si muovono nel solco della tradizione dell'arte, facendo emergere rinnovate forme significanti, tra ancestrali simbologie e nuovi idoli contemporanei. Tra insolite composizioni e sorprendente capacità di mimesi, la sapienza tecnica sfida incessantemente la materia ceramica, indagando tutto ciò che appare caduco, transitorio e impermanente. Rifiuti e scarti si stratificano e si alternano alla grazia e alla potenza di forme vegetali e animali, continuando a rinnovare la grande categoria artistica della vanitas, interrogando silenziosamente la natura della condizione umana.
La mostra “Bertozzi & Casoni. Viriditas”, curata da Marco Violi e allestita nella Sala grande del Museo Diocesano, sarà visibile a partire da sabato 5 aprile nei giorni e negli orari di apertura del museo. Non è previsto un vernissage.
Innanzitutto il titolo di questo terzo DIALOGO: Viriditas. Il tempo del Giubileo ci invita ad assumere atteggiamenti concreti di cura nei confronti del creato, il giardino del mondo. Il giardino è lo spaziotempo della speranza, perché è il luogo in cui il futuro prende dimora, chiedendo il gesto di cura.
Ildegarda di Bingen in ogni creatura riconosce la presenza di Dio come Viriditas, forza vitale che agisce in tutte le realtà create, nel verdeggiare delle piante, nella fiamma del fuoco, nelle acque, nelle pietre, negli animali tutti, nel corpo dell’homo, nella sua anima, nel suo spirito, nella ragione, nei sensi, nella volontà.
Ildegarda compose il responsorio O nobilissima Viriditas in cui la Viriditas, verde di quella speranza che è promessa di futuro, rosseggia come l’alba di ogni nuovo giorno che si apre davanti a noi. Potenza del simbolo che, superando i nostri limiti umani, ci apre all’Infinito.
San Paolo riconosce che la vita riserva a tutti gioie e dolori, ma ricorda che proprio di fronte alle tribolazioni il cristiano può ricorrere alla pazienza, virtù rara – soprattutto nel mondo moderno, in cui tutto corre troppo veloce, e in cui sempre più spesso la fretta e i ritmi frenetici causano insofferenza, nervosismo e insoddisfazione –, ma proprio coltivandola, e ritrovando il legame profondo con la natura, con i suoi ritmi e l’alternarsi delle stagioni, possiamo trovare la pace.
Fiammingo (2019-2021, ceramica policroma, cm h 50x40x30) – scultura realizzata appositamente per la personale imolese “Bertozzi & Casoni. Florilegio” al Museo Diocesano di Imola (4 settembre - 21 novembre 2021), e poi donata da Giampaolo Bertozzi al diocesano al termine della mostra – dialogherà con altre due “giardini” ceramici: Disgrazia con tulipani rossi (2012, ceramica policroma e bronzo, cm h 60x64x57) inserita nella personale al Labirinto della Masone (14 settembre 2024 - 7 gennaio 2025), ma alla sua prima esposizione imolese e Zolla con garofani (2025, ceramica policroma e bronzo, cm h 34x27,5x24) realizzata ad hoc per questo terzo DIALOGO.
Il vaso e le “zolle” fioriti di Bertozzi & Casoni qui in mostra vivificano il giardino del mondo cui si accennava sopra. Ogni singolo fiore, ritratto con impressionante iperrealismo da Bertozzi & Casoni in queste tre sculture ceramiche, in dialogo all’interno della mostra – dai protocollari narcisi gialli ai barocchi tulipani screziati, fino ai delicati garofani sfumati – ha uno specifico corrispettivo nella simbologia religiosa cristiana, che rimanda qui alle figure e ai temi di questo anno giubilare. In Fiammingo i narcisi simboleggiano la rinascita dopo la morte e sono, quindi, associati alla Pasqua in cui si celebra la Risurrezione di Cristo “porta” di salvezza: la speranza nasce dall’amore e si fonda sull’amore che scaturisce dal Cuore di Gesù trafitto sulla croce (cfr. Bolla di indizione del Giubileo Ordinario dell'Anno 2025).
Emblema della Grazia e dell’Amore di Dio sono, invece, i tulipani; quelli che ricrescono su di una zolla piena di cartacce e sigarette in Disgrazia con tulipani rossi trasmettono inequivocabilmente un messaggio di speranza.
Infine, i garofani sfumati della nuovissima “zolla” – che spesso troviamo ritratti fra le mani della Madonna a simboleggiare la Chiesa sponsa Christi – nel Medioevo furono associati alla Passione di Gesù, a motivo della leggenda secondo la quale le lacrime versate dalla Madonna lungo il Calvario si erano trasformate in garofani bianchi, tanto che i pistilli di questo fiore somigliano a chiodi.
La fragilità dei fiori di Bertozzi & Casoni ci fa riflettere sulla caducità umana e sulla transitorietà dell’esistenza terrena, mentre la loro straordinaria bellezza è una porta aperta verso l’infinito.
Bertozzi & Casoni è una società fondata nel 1980 a Imola da Giampaolo Bertozzi (Borgo Tossignano, Bologna, 1957) e da Stefano Dal Monte Casoni (Lugo di Romagna, Ravenna, 1961 - Imola, Bologna, 2023). Formatisi entrambi nell’ambito della ceramica faentina, i due artisti eleggono a proprio campo di azione questo medium, spesso relegato ai margini della scena artistica contemporanea riuscendo a dargli piena dignità e a portare la scultura in ceramica nei principali circuiti internazionali dell’arte. Protagonisti di una incessante sperimentazione, sia tecnica che formale, negli anni hanno saputo elaborare uno sguardo originale e riconoscibile sulla società contemporanea, producendo opere sempre in bilico fra ironia e critica al consumismo, tra dubbio e iperrealismo, fra splendore e riflessione sul disfacimento. Nella loro lunga e generosa attività creativa sono passati dalle felici e ironiche sculture di piccole dimensioni dei primi anni Ottanta ad un interessamento, sempre con occhio divertito, alle forme del design grazie alla collaborazione con la Cooperativa Ceramica di Imola ed ai contatti con l’ambiente del design milanese. Già nella fase d’esordio manifestano una propensione anche per opere di grandi dimensioni, scelta che caratterizzerà poi il loro percorso maturo. Nel corso degli anni Novanta il respiro del loro lavoro si fa decisamente più ampio e complesso, sia concettualmente, sia nelle dimensioni e nelle sfide tecniche sottese alle loro realizzazioni, termina in questi anni quella prima fase della produzione caratterizzata dall’uso della maiolica dipinta che verrà definitivamente sostituita da materiali e tecniche tratti dal mondo industriale, come la fotoceramica, ottenendo un raffreddamento del linguaggio espressivo e una sorprendente aderenza al vero a favore di un processo di oggettivazione dell’opera. A partire dal nuovo millennio si confermano linguaggi e temi che divengono distintivi della Bertozzi & Casoni e che danno vita alle “contemplazioni del presente”, secondo la definizione degli stessi autori.
La riflessione sulla caducità umana, sul concetto di effimero e transitorietà dell’esistere si esprime nelle grandi installazioni, negli accumuli di ossa, nella serie delle vanitas che presentano cestini pieni di rifiuti percorsi da lumache, nelle tipiche sparecchiature e nei celebri vassoi con avanzi di cibo, oltre che nelle zolle d’erba con macabri reperti. Il trash, il degrado, i prodotti e i rifiuti della società consumistica contemporanea, compresi quelli artistici e culturali, affascinano il duo che spesso li presentano in compagnia di irriverenti animali, sopravvissuti testimoni della nostra società e portatori di speranza. Il linguaggio formale è ipertrofico e splendido, spettacolare la capacità di mimesi, gli accostamenti imprevisti e destabilizzanti. Sono la meraviglia e lo stupore a guidare nella “contemplazione del presente” e ad indurre alla riflessione. In questo orizzonte si collocano anche le monumentali opere che espongono alle Biennali di Venezia nel 2009 e nel 2011 e l’ultima impegnativa opera La morte dell’eros (2000-2023) lasciata incompiuta da Stefano Dal Monte Casoni e terminata da Giampaolo Bertozzi. Le loro opere si muovono nel solco della tradizione dell'arte, facendo emergere rinnovate forme significanti, tra ancestrali simbologie e nuovi idoli contemporanei. Rifiuti e scarti si stratificano e si alternano alla grazia e alla potenza di forme vegetali e animali, continuando a rinnovare la grande categoria artistica della vanitas e interrogando silenziosamente la natura della condizione umana. La critica, i musei e le più importanti gallerie d'arte nazionali e internazionali si interessano al loro lavoro, sono infatti numerose le mostre personali e la partecipazione a prestigiose occasioni espositive. Dal 2017 al 2023 un'ampia selezione di opere di Bertozzi & Casoni è coinvolta in un’esposizione di carattere museale alla Cavallerizza Ducale di Sassuolo e da ottobre 2023, in concomitanza con l’inaugurazione della mostra che rende omaggio al duo artistico esponendo insieme per la prima volta importanti opere dagli esordi giovanili alle più recenti opere mature, il Museo San Domenico di Imola espone permanentemente un nucleo significativo di opere che testimoniano la loro articolata produzione artistica. www.bertozziecasoni.it
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Il progetto DIALOGHI è realizzato con il contributo di:
Main sponsor 2025: Fondazione Cassa di Risparmio di Imola | Fondazione Istituzioni Riunite di Imola | Allianz Bank Private senior partner Gabriele Vassura | Banca di Credito Cooperativo Ravennate Forlivese & Imolese
Sponsor 2024: CNA Imola | ICEA | Normanni Assicurazioni Imola | Stampa & Ricamo di Umberto Sercecchi | Confcommercio ASCOM Imola | Banca di Imola S.p.A. | 8X1000 Chiesa Cattolica | P.M.V.C. Lavori Edili S.r.l. | Alleanza delle Cooperative Italiane Imola | Agenzia Pratiche Auto Express Imola | Decor Casa Imola | Confartigianato Imprese Bologna Metropolitana | Verdarte
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Info
0542 25000
museo@imola.chiesacattolica.it
museo121.wixsite.com/ilmuseodiocesi
05
aprile 2025
BERTOZZI & CASONI. Viriditas
Dal 05 al 30 aprile 2025
arte contemporanea
Location
MUSEO E PINACOTECA DIOCESANI DI IMOLA E DELLE CARROZZE
Imola, Piazza Del Duomo, 1, (Bologna)
Imola, Piazza Del Duomo, 1, (Bologna)
Orario di apertura
da martedì a giovedì ore 9-12
mercoledì ore 9-12
da sabato a domenica ore 15-19
sabato ore 10-13
Sito web
Ufficio stampa
Diocesi di Imola
Autore
Curatore
Progetto grafico
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