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Beyond Color
Mimmo Scognamiglio presenta un progetto espositivo incentrato su tre figure di spicco della scena contemporanea – Peter Halley, Prudencio Irazabal, Jason Martin – che dialogano sulle infinite potenzialità del colore e dell’astrazione.
Comunicato stampa
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Mimmo Scognamiglio Artecontemporanea presenta un nuovo progetto espositivo incentrato su tre figure di spicco della scena artistica contemporanea internazionale. Beyond Color è un dialogo emozionale tra alcune opere selezionate di Peter Halley, Prudencio Irazábal e Jason Martin, il cui fulcro ruota attorno alla ricerca di uno spazio dominato da colore, luce e materia.
Pur nella totale assenza di figurazione, la spinta creativa che caratterizza questi tre autori indaga le infinite potenzialità del colore attraverso tecniche pittoriche innovative, permettendo alla mente dello spettatore di “riordinare” scenari apparentemente entropici, ma dominati in realtà dal gesto sapiente degli artisti.
Quello che Peter Halley offre è uno scenario che richiama le architetture digitali, dove lo sguardo viene intrappolato tra sbarre e connessioni che ci costringono a riflettere sul rapporto, spesso alienante, tra umanità e macchine nella società di oggi. Le sue tele, dai colori fluorescenti e dalla texture materica, sembrano dotate di vita propria, e come tali chiedono di essere guardate.
Prudencio Irazábal, per la prima volta in mostra in Italia, dipinge “ciò che non può essere dipinto”. I suoi lavori sono trasparenti e candidi, e la gestualità, talmente soffusa da risultare quasi impercettibile, suggerisce l’esistenza di qualcosa “oltre”. La relazione tra superficie e profondità gioca un ruolo primario nei suoi dipinti, mentre il colore, mediato dal passaggio della luce attraverso sottilissimi strati di pittura, si traduce in un’esperienza sensoriale unica e caleidoscopica.
Jason Martin canalizza il proprio approccio minimalista attraverso un uso estremamente controllato di colore, tecnica e supporto. Le sue opere si presentano come strati paralleli di colore, voluttuosi e sensuali, che accompagnano lo sguardo nell’esplorazione dei principi fondamentali della pittura. Strutturati a partire dalle infinite relazioni di armonia tra diverse tonalità di colore (come suggeriscono i titoli), i dipinti di Martin evocano paesaggi e atmosfere che emergono dalla viscosità dell’olio e dagli effetti materici ottenuti grazie ad una tecnica particolare da lui stesso inventata.
Il colore quindi non crea né distrugge, bensì plasma e suggerisce ciò su cui gli autori vogliono farci riflettere. Un invito al viaggio in cui è necessario abbandonare linee di confine e inibizioni, dove astrazione ed immaginazione si fondono in una conversazione intima e profonda.
BIOGRAFIE
Peter Halley (New York, 1953) vive e lavora a New York, USA. Figura centrale del movimento Neo-Concettuale sorto negli anni ’80, è noto per l’utilizzo di vernici Day-Glo e Roll-a-Tex nei suoi dipinti geometrici. Halley è anche uno stimato saggista, ed è stato titolare della cattedra di Pittura e Incisione presso la Yale University School of Art dal 2002 al 2011. Le opere di Halley fanno parte di alcune tra le collezioni più importanti a livello internazionale, tra cui il MoMA di New York, l’Art Institute of Chicago, la Tate Modern a Londra.
Prudencio Irazábal (Puentelarrà, 1954), vive e lavora a Madrid. Dopo la laurea in Belle Arti a Siviglia e a Barcellona ha completato gli studi alla Columbia University di New York, dal 1986. Dopo un’iniziale sperimentazione sul confronto tra gli elementi pittorici come fatti irriducibili, la ricerca su luce e colore è infine diventata il tema centrale del suo lavoro. Le sue opere fanno parte delle collezioni del Guggenheim Museum di Bilbao, della Hermès Foundation di Parigi e di importanti fondazioni private europee.
Jason Martin (Channel Islands, 1970) vive e lavora tra Londra e Lisbona. La sua partecipazione alla mostra Sensation: Young British Artistis from the Saatchi Collection, nel 1997, sancisce il suo ingresso nello scenario artistico internazionale. Da allora l’artista ha esposto nei più importanti musei, tra cui nel 2009 alla Peggy Guggenheim Collection di Venezia con la galleria Mimmo Scognamiglio. Attualmente espone regolarmente presso Mimmo Scognamiglio, Lisson Gallery a Londra, Thaddeus Ropac a Salisburgo e Galerie Forsblom a Helsinki tra le altre; ha inoltre vinto premi quali il Liverpool Biennial of Contemporary Art (1999) e l’European Biennial of the Visual Arts a La Spezia (2000).
Pur nella totale assenza di figurazione, la spinta creativa che caratterizza questi tre autori indaga le infinite potenzialità del colore attraverso tecniche pittoriche innovative, permettendo alla mente dello spettatore di “riordinare” scenari apparentemente entropici, ma dominati in realtà dal gesto sapiente degli artisti.
Quello che Peter Halley offre è uno scenario che richiama le architetture digitali, dove lo sguardo viene intrappolato tra sbarre e connessioni che ci costringono a riflettere sul rapporto, spesso alienante, tra umanità e macchine nella società di oggi. Le sue tele, dai colori fluorescenti e dalla texture materica, sembrano dotate di vita propria, e come tali chiedono di essere guardate.
Prudencio Irazábal, per la prima volta in mostra in Italia, dipinge “ciò che non può essere dipinto”. I suoi lavori sono trasparenti e candidi, e la gestualità, talmente soffusa da risultare quasi impercettibile, suggerisce l’esistenza di qualcosa “oltre”. La relazione tra superficie e profondità gioca un ruolo primario nei suoi dipinti, mentre il colore, mediato dal passaggio della luce attraverso sottilissimi strati di pittura, si traduce in un’esperienza sensoriale unica e caleidoscopica.
Jason Martin canalizza il proprio approccio minimalista attraverso un uso estremamente controllato di colore, tecnica e supporto. Le sue opere si presentano come strati paralleli di colore, voluttuosi e sensuali, che accompagnano lo sguardo nell’esplorazione dei principi fondamentali della pittura. Strutturati a partire dalle infinite relazioni di armonia tra diverse tonalità di colore (come suggeriscono i titoli), i dipinti di Martin evocano paesaggi e atmosfere che emergono dalla viscosità dell’olio e dagli effetti materici ottenuti grazie ad una tecnica particolare da lui stesso inventata.
Il colore quindi non crea né distrugge, bensì plasma e suggerisce ciò su cui gli autori vogliono farci riflettere. Un invito al viaggio in cui è necessario abbandonare linee di confine e inibizioni, dove astrazione ed immaginazione si fondono in una conversazione intima e profonda.
BIOGRAFIE
Peter Halley (New York, 1953) vive e lavora a New York, USA. Figura centrale del movimento Neo-Concettuale sorto negli anni ’80, è noto per l’utilizzo di vernici Day-Glo e Roll-a-Tex nei suoi dipinti geometrici. Halley è anche uno stimato saggista, ed è stato titolare della cattedra di Pittura e Incisione presso la Yale University School of Art dal 2002 al 2011. Le opere di Halley fanno parte di alcune tra le collezioni più importanti a livello internazionale, tra cui il MoMA di New York, l’Art Institute of Chicago, la Tate Modern a Londra.
Prudencio Irazábal (Puentelarrà, 1954), vive e lavora a Madrid. Dopo la laurea in Belle Arti a Siviglia e a Barcellona ha completato gli studi alla Columbia University di New York, dal 1986. Dopo un’iniziale sperimentazione sul confronto tra gli elementi pittorici come fatti irriducibili, la ricerca su luce e colore è infine diventata il tema centrale del suo lavoro. Le sue opere fanno parte delle collezioni del Guggenheim Museum di Bilbao, della Hermès Foundation di Parigi e di importanti fondazioni private europee.
Jason Martin (Channel Islands, 1970) vive e lavora tra Londra e Lisbona. La sua partecipazione alla mostra Sensation: Young British Artistis from the Saatchi Collection, nel 1997, sancisce il suo ingresso nello scenario artistico internazionale. Da allora l’artista ha esposto nei più importanti musei, tra cui nel 2009 alla Peggy Guggenheim Collection di Venezia con la galleria Mimmo Scognamiglio. Attualmente espone regolarmente presso Mimmo Scognamiglio, Lisson Gallery a Londra, Thaddeus Ropac a Salisburgo e Galerie Forsblom a Helsinki tra le altre; ha inoltre vinto premi quali il Liverpool Biennial of Contemporary Art (1999) e l’European Biennial of the Visual Arts a La Spezia (2000).
08
ottobre 2019
Beyond Color
Dall'otto ottobre 2019 al 10 gennaio 2020
arte contemporanea
Location
MIMMO SCOGNAMIGLIO ARTE CONTEMPORANEA
Milano, Via Goito, 7, (Milano)
Milano, Via Goito, 7, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì ore 11-19
Autore