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Bianco
Mostra di arte contemporanea nel 40° del “disastro di Seveso”. Bianco è il colore della nube che il 10 luglio 1976 si alzò sui cieli della Brianza milanese; bianco è il colore dei teli in cui furono riposte le carcasse degli animali morti sui terreni contaminati; bianche erano le tute e le mascherine di chi intervenne nelle aree colpite
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Bianco. Mostra di arte contemporanea nel 40° del “disastro di Seveso”
a cura di: Elena Isella
Artisti in mostra: Filippo Borella, Icio Borghi, Emilio Corti, Valerio Gaeti, Monica Galanti, Yari Miele,
Marco Minotti, Veronique Pozzi, Marco Vido.
Villa Calvi, via Roma 8, Cantù (Como)
1-30 luglio 2016
martedì-venerdì 16.00-19.00; sabato-domenica 10.30-12.30 e 16.00-19.00, ingresso libero
Coordinamento: Associazione Amici dei Musei della Città di Cantù e Scuola d’Arte di Cabiate
In collaborazione con: Comune di Cantù e con il supporto di: Cassa Rurale ed Artigiana di Cantù
Sponsor tecnici: Carnini e La Cascina di Mattia, Cantù
facebook.com/mostraBianco
Vernissage: venerdì 1° luglio 2016, ore 18.00
Incontri e dibattito: domenica 10 luglio, dalle ore 16.30
Finissage: sabato 30 luglio 2016, dalle ore 16.30 con reading poetico
La mostra di arte contemporanea Bianco, nel quarantesimo anniversario del cosiddetto “disastro
di Seveso”, intende affrontare il tema dell’inquinamento ambientale e delle tragiche conseguenze
che possono provocare le attività umane, la tecnologia, la produttività condotte in modo
irresponsabile, con l’unico obiettivo del profitto.
L’Associazione Amici dei Musei della Città di Cantù e la Scuola d’Arte di Cabiate, in collaborazione
con il Comune di Cantù, dal 1° al 30 luglio, propongono nelle sale di Villa Calvi (via Roma 8,
ingresso libero) una selezione mirata di opere, offrendo ai visitatori una chiave inedita e
un’occasione di riflessione sul tema della salvaguardia della natura e della responsabilità
dell’uomo nella tutela dell’ambiente.
Le installazioni, i video, le opere su tela in mostra nascono dal libero approfondimento condotto
dagli artisti sull’argomento, i quali, con sensibilità e creatività, hanno saputo leggere e interpretare
l’ampia tematica partendo dagli avvenimenti del 1976.
Il titolo della mostra, Bianco, è la chiave di lettura di tutto il progetto curatoriale ed espositivo.
Bianco è il colore della nube che il 10 luglio 1976 si alzò sui cieli della Brianza milanese; bianco è il
colore dei teli in cui furono riposte le carcasse degli animali morti sui terreni contaminati; bianche
erano le tute e le mascherine di chi intervenne nelle aree colpite.
Colore ambiguo, il bianco suggerisce pace, ma allo stesso tempo è il colore della paura, è chiaro
ma coprente, non permettendo di vedere distintamente.
Queste connotazioni attribuite al colore bianco ben esprimono le sensazioni e il vissuto di chi si
trovò suo malgrado protagonista di quella triste vicenda.
In particolare le poche informazioni che si seppero fornire alla popolazione, le indecisioni, le scarse
conoscenze degli effetti della diossina a breve e lungo termine crearono un clima di diffidenza e
sospetti che si sommò alla paura per ciò che sarebbe potuto succedere negli anni a venire.
Gli artisti Filippo Borella, Icio Borghi, Emilio Corti, Valerio Gaeti, Monica Galanti, Yari Miele, Marco
Minotti, Veronique Pozzi, Marco Vido, con la curatela di Elena Isella, hanno voluto trattare un
tema tanto complesso quanto importante, consapevoli del fatto che l’espressione artistica sa e
vuole confrontarsi su temi sociali, politici, civili che riguardano il bene comune.
La mostra, che inaugura venerdì 1° luglio anche alla presenza di Matteo Fumagalli, presidente di
FLA (Fondazione Lombardia per l’Ambiente), comprende la data del 10 luglio, giorno in cui, nel
1976, la nube tossica si sprigionò da un reattore dello stabilimento chimico Icmesa di Meda,
diffondendosi anche nei territori di Seveso, Cesano, Desio, Barlassina, Bovisio, Nova M., Seregno,
Varedo, Lentate sul Seveso.
In memoria di quel giorno, il 10 luglio 2016 nella sede della mostra è in programma una serie di
incontri e dibattiti finalizzati a prendere in esame l’argomento del "disastro di Seveso" dal punto di
vista testimoniale; saranno presenti: G. Cassina e M. Donati (medici ed ex sindaci di Seveso), P.
Rabitti (ingegnere, autore di Diossina. La verità nascosta, Feltrinelli 2012), A. Vannelli (medico
chirurgo e presidente di Erone Onlus).
Per la chiusura della mostra è invece in programma un reading poetico.
a cura di: Elena Isella
Artisti in mostra: Filippo Borella, Icio Borghi, Emilio Corti, Valerio Gaeti, Monica Galanti, Yari Miele,
Marco Minotti, Veronique Pozzi, Marco Vido.
Villa Calvi, via Roma 8, Cantù (Como)
1-30 luglio 2016
martedì-venerdì 16.00-19.00; sabato-domenica 10.30-12.30 e 16.00-19.00, ingresso libero
Coordinamento: Associazione Amici dei Musei della Città di Cantù e Scuola d’Arte di Cabiate
In collaborazione con: Comune di Cantù e con il supporto di: Cassa Rurale ed Artigiana di Cantù
Sponsor tecnici: Carnini e La Cascina di Mattia, Cantù
facebook.com/mostraBianco
Vernissage: venerdì 1° luglio 2016, ore 18.00
Incontri e dibattito: domenica 10 luglio, dalle ore 16.30
Finissage: sabato 30 luglio 2016, dalle ore 16.30 con reading poetico
La mostra di arte contemporanea Bianco, nel quarantesimo anniversario del cosiddetto “disastro
di Seveso”, intende affrontare il tema dell’inquinamento ambientale e delle tragiche conseguenze
che possono provocare le attività umane, la tecnologia, la produttività condotte in modo
irresponsabile, con l’unico obiettivo del profitto.
L’Associazione Amici dei Musei della Città di Cantù e la Scuola d’Arte di Cabiate, in collaborazione
con il Comune di Cantù, dal 1° al 30 luglio, propongono nelle sale di Villa Calvi (via Roma 8,
ingresso libero) una selezione mirata di opere, offrendo ai visitatori una chiave inedita e
un’occasione di riflessione sul tema della salvaguardia della natura e della responsabilità
dell’uomo nella tutela dell’ambiente.
Le installazioni, i video, le opere su tela in mostra nascono dal libero approfondimento condotto
dagli artisti sull’argomento, i quali, con sensibilità e creatività, hanno saputo leggere e interpretare
l’ampia tematica partendo dagli avvenimenti del 1976.
Il titolo della mostra, Bianco, è la chiave di lettura di tutto il progetto curatoriale ed espositivo.
Bianco è il colore della nube che il 10 luglio 1976 si alzò sui cieli della Brianza milanese; bianco è il
colore dei teli in cui furono riposte le carcasse degli animali morti sui terreni contaminati; bianche
erano le tute e le mascherine di chi intervenne nelle aree colpite.
Colore ambiguo, il bianco suggerisce pace, ma allo stesso tempo è il colore della paura, è chiaro
ma coprente, non permettendo di vedere distintamente.
Queste connotazioni attribuite al colore bianco ben esprimono le sensazioni e il vissuto di chi si
trovò suo malgrado protagonista di quella triste vicenda.
In particolare le poche informazioni che si seppero fornire alla popolazione, le indecisioni, le scarse
conoscenze degli effetti della diossina a breve e lungo termine crearono un clima di diffidenza e
sospetti che si sommò alla paura per ciò che sarebbe potuto succedere negli anni a venire.
Gli artisti Filippo Borella, Icio Borghi, Emilio Corti, Valerio Gaeti, Monica Galanti, Yari Miele, Marco
Minotti, Veronique Pozzi, Marco Vido, con la curatela di Elena Isella, hanno voluto trattare un
tema tanto complesso quanto importante, consapevoli del fatto che l’espressione artistica sa e
vuole confrontarsi su temi sociali, politici, civili che riguardano il bene comune.
La mostra, che inaugura venerdì 1° luglio anche alla presenza di Matteo Fumagalli, presidente di
FLA (Fondazione Lombardia per l’Ambiente), comprende la data del 10 luglio, giorno in cui, nel
1976, la nube tossica si sprigionò da un reattore dello stabilimento chimico Icmesa di Meda,
diffondendosi anche nei territori di Seveso, Cesano, Desio, Barlassina, Bovisio, Nova M., Seregno,
Varedo, Lentate sul Seveso.
In memoria di quel giorno, il 10 luglio 2016 nella sede della mostra è in programma una serie di
incontri e dibattiti finalizzati a prendere in esame l’argomento del "disastro di Seveso" dal punto di
vista testimoniale; saranno presenti: G. Cassina e M. Donati (medici ed ex sindaci di Seveso), P.
Rabitti (ingegnere, autore di Diossina. La verità nascosta, Feltrinelli 2012), A. Vannelli (medico
chirurgo e presidente di Erone Onlus).
Per la chiusura della mostra è invece in programma un reading poetico.
01
luglio 2016
Bianco
Dal primo al 30 luglio 2016
arte contemporanea
Location
VILLA CALVI – EX MUNICIPIO
Cantù, Via Roma, 8, (Como)
Cantù, Via Roma, 8, (Como)
Orario di apertura
martedì-venerdì 16.00-19.00; sabato-domenica 10.30-12.30 e 16.00-19.00,
Vernissage
1 Luglio 2016, ore 18
Autore
Curatore