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Bielmonte la montagna che non c’era. Storia di una località invernale
Storia di una località invernale.
Comunicato stampa
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Come nasce e si sviluppa una località turistica invernale?
Una risposta la offre la mostra “Bielmonte, la montagna che non c’era - storia di una località invernale” che apre domenica 5 dicembre a Casa Zegna, archivio storico e polo di aggregazione culturale di Trivero (Biella).
L’industriale biellese Ermenegildo Zegna, a partire dagli anni ’40, diede l’avvio al suo progetto di valorizzazione delle montagne circostanti Trivero con l’importante piano di piantumazione e la costruzione della strada Panoramica.
Nel 1950 l’imprenditore aveva portato i cantieri della strada fino all’altitudine più elevata, mt 1.400, all’alpeggio “Alpe Marca di Piatto”, rinominato poi Bielmonte, luogo da lui individuato per la creazione di una località sciistica.
La costruzione del primo albergo nel 1953 (la locanda Bielmonte) e la messa in esercizio della prima seggiovia monoposto del Monte Marca e della prima sciovia della Buca di Forno (1957) furono le premesse per lo sviluppo della località che presentava caratteristiche morfologiche ideali per gli appassionati degli sport invernali.
L’intervento di grandi architetti (Luigi Vietti ed Ernesto Giuliano Armani, per citare i più importanti) dal 1952 in poi, permise a Bielmonte una trasformazione residenziale progressiva, grazie alla costruzione di strutture ricettive non invasive nell’area attorno agli impianti sciistici.
La località in pochi anni diventò meta prediletta soprattutto per le famiglie, godendo della felice esposizione al sole e della splendida vista sulla Pianura Padana.
La visione filantropica di lungo respiro viene raccontata nella mostra di Trivero con una selezione cronologica di documentazione inedita, tra progetti tecnici, plastici, immagini, pubblicità, video e testimonianze di eventi sportivi eccellenti come ad esempio quelli legati alla Valanga Azzurra del 1976 e del 1977, alle edizioni del KL -chilometro lanciato- del 1998 e del 1999.
Bielmonte (mt. 1.500) è oggi il cuore dell’Oasi Zegna, con un comprensorio sciistico dotato di 20 km di tracciati per lo sci da discesa, 20 km per lo sci di fondo e piste in neve fresca, una rete di 50 km di sentieri percorribili con le racchette da neve, segnalato da una ricerca condotta tra 114 pediatri italiani tra le prime 3 stazioni sciistiche del Nord-Ovest ideali per bambini, per le sue peculiarità e l’ottimale rapporto tra servizi offerti e costi.
In linea con il ”pensiero verde” di Ermenegildo Zegna e con i valori del progetto Oasi Zegna, Bielmonte offre tutto l’anno iniziative che coniugano didattica, sport e attività all’aria aperta, nel pieno rispetto degli ecosistemi e con una particolare attenzione alla sensibilizzazione delle nuove generazioni.
L’apertura della mostra di Trivero coincide con l’inizio della stagione sciistica di Bielmonte (www.oasizegna.com).
Una risposta la offre la mostra “Bielmonte, la montagna che non c’era - storia di una località invernale” che apre domenica 5 dicembre a Casa Zegna, archivio storico e polo di aggregazione culturale di Trivero (Biella).
L’industriale biellese Ermenegildo Zegna, a partire dagli anni ’40, diede l’avvio al suo progetto di valorizzazione delle montagne circostanti Trivero con l’importante piano di piantumazione e la costruzione della strada Panoramica.
Nel 1950 l’imprenditore aveva portato i cantieri della strada fino all’altitudine più elevata, mt 1.400, all’alpeggio “Alpe Marca di Piatto”, rinominato poi Bielmonte, luogo da lui individuato per la creazione di una località sciistica.
La costruzione del primo albergo nel 1953 (la locanda Bielmonte) e la messa in esercizio della prima seggiovia monoposto del Monte Marca e della prima sciovia della Buca di Forno (1957) furono le premesse per lo sviluppo della località che presentava caratteristiche morfologiche ideali per gli appassionati degli sport invernali.
L’intervento di grandi architetti (Luigi Vietti ed Ernesto Giuliano Armani, per citare i più importanti) dal 1952 in poi, permise a Bielmonte una trasformazione residenziale progressiva, grazie alla costruzione di strutture ricettive non invasive nell’area attorno agli impianti sciistici.
La località in pochi anni diventò meta prediletta soprattutto per le famiglie, godendo della felice esposizione al sole e della splendida vista sulla Pianura Padana.
La visione filantropica di lungo respiro viene raccontata nella mostra di Trivero con una selezione cronologica di documentazione inedita, tra progetti tecnici, plastici, immagini, pubblicità, video e testimonianze di eventi sportivi eccellenti come ad esempio quelli legati alla Valanga Azzurra del 1976 e del 1977, alle edizioni del KL -chilometro lanciato- del 1998 e del 1999.
Bielmonte (mt. 1.500) è oggi il cuore dell’Oasi Zegna, con un comprensorio sciistico dotato di 20 km di tracciati per lo sci da discesa, 20 km per lo sci di fondo e piste in neve fresca, una rete di 50 km di sentieri percorribili con le racchette da neve, segnalato da una ricerca condotta tra 114 pediatri italiani tra le prime 3 stazioni sciistiche del Nord-Ovest ideali per bambini, per le sue peculiarità e l’ottimale rapporto tra servizi offerti e costi.
In linea con il ”pensiero verde” di Ermenegildo Zegna e con i valori del progetto Oasi Zegna, Bielmonte offre tutto l’anno iniziative che coniugano didattica, sport e attività all’aria aperta, nel pieno rispetto degli ecosistemi e con una particolare attenzione alla sensibilizzazione delle nuove generazioni.
L’apertura della mostra di Trivero coincide con l’inizio della stagione sciistica di Bielmonte (www.oasizegna.com).
05
dicembre 2010
Bielmonte la montagna che non c’era. Storia di una località invernale
Dal 05 dicembre 2010 al 27 febbraio 2011
Location
FONDAZIONE ZEGNA
Trivero, Via Guglielmo Marconi, 23, (Biella)
Trivero, Via Guglielmo Marconi, 23, (Biella)
Orario di apertura
tutte le domeniche dalle ore 14.00 alle ore 18.00.
Ufficio stampa
EFFICERE