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Biennale Gherdëina
A partire da agosto 2020 avrà luogo la settima edizione di Biennale Gherdëina, mostra internazionale di arte contemporanea nello spazio pubblico di Ortisei in Val Gardena. La Biennale inaugurerà l’8 agosto e si concluderà il 20 ottobre 2020.
Comunicato stampa
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Il team della Biennale ed il curatore Adam Budak lavorano all‘edizione 2020 della Biennale già da un anno: l’inaugurazione era infatti originariamente prevista per il 26 giugno. Tuttavia, visto il momento di crisi e lo stop obbligato causato dal Coronavirus, l‘intero progetto è stato messo in pausa nella fase più decisiva, a ridosso dell‘apertura, e rinviato a data da destinarsi.
Ora l‘associazione, l‘intero team ed il curatore hanno deciso che il progetto avrà luogo quest‘estate, a dispetto delle difficili condizioni e dei massicci cambiamenti sociali e tematici, adattandolo alle condizioni attuali.
Gli organizzatori sono convinti che, soprattutto in questo periodo di incertezza, aspettative e cambiamenti, l‘arte possa e debba dare un importante contributo sociale. Organizzando la settima edizione della Biennale Gherdëina si vuole mandare un segnale positivo e di speranza, ribadendo il ruolo chiave che l‘arte contemporanea svolge in una cultura in continua evoluzione.
Questa edizione della Biennale Gherdëina porta il titolo „– a breath? a name? – the ways of worldmaking“ (Un respiro? Un nome? Come realizzare nuovi mondi), e vede una significativa svolta poetica nei confronti delle esigenze vitali fondamentali dell‘interazione umana, quali l’atto del respirare e la volontà di dare un nome agli oggetti.
Così, la creazione di nuovi mondi viene esaminata nelle necessità più impellenti degli esseri umani, integrati in un ambiente naturale e in un contesto sociale.
Torna alla guida curatoriale Adam Budak (Praga), che dopo le due precedenti edizioni della Biennale Gherdëina – from Here to Eternity (2016) e Writing the Mountains (2018) – conclude quest’anno la serie di progetti ambiziosi che hanno conferito rilevanza internazionale all’intera manifestazione negli ultimi anni.
Nell’edizione 2020, le aree tematiche finora affrontate – il significato del patrimonio culturale, la ricerca del posizionamento strategico nella storia, l‘importanza del concetto di comunità, l‘onnipresenza della natura e della sua „industria“– verranno contestualizzate in un quadro socio-politico che non trascurerà gli aspetti più poetici, spirituali ed esistenziali. Come nelle edizioni precedenti un ruolo importante sarà rivestito dalla complessità della lingua ladina e si tornerà ad occuparsi della continuità e della persistenza delle tradizioni – tenendo sempre conto della necessità di reinterpretarle, metterle in discussione e potenzialmente trasformarle.
Focus della Biennale di quest’anno saranno il significato e la consapevolezza della rilevanza socio-politica nel processo di creazione del mondo (“Worldmaking”), il fattore dinamico all‘interno di questo processo, ma anche la resilienza che cultura e natura garantiscono. Si tratta di un processo di emancipazione che tiene conto in modo responsabile e lungimirante dell‘unicità storica del luogo, che qui si è sviluppato in una visione matura e coraggiosa del futuro.
Tre i capitoli sulla sociologia dell‘incontro e le strategia della pluralità che costituiranno il nucleo originario della realizzazione di nuovi mondi (“Ways of the worldmaking”): ecology of others - sul rilancio della relazionalità (secondo la riflessione di Philippe Descola in merito al legame natura-cultura); In praise of hands – sull’arte del tatto (questo capitolo è fortemente ispirato al sogno di Henri Focillon sull‘autonomia dell‘arte rispetto ai materiali, alle tecniche e ai segni); e infine The cloud of possibles – sulla diffusione dell‘entusiasmo e sul potere della differenziazione (facendo riferimento a quello che Maurizio Lazzarato definisce “il passaggio da un rapporto capitale-lavoro ad uno capitale-vita”).
Responsabilità e umiltà sono gli approcci che uniscono tutti e tre i capitoli, nel tentativo di padroneggiare le più grandi sfide del processo attivo di „Worldmaking“, con capacità di reazione e attenzione.
La Biennale Gherdëina 7 consiste in una mostra principale nello spazio pubblico di Ortisei in Val Gardena e dei paesi circostanti, in uno spazio espositivo nella sala Luis Trenker nel centro di Ortisei, appositamente adattato per la Biennale, nonché in una serie di eventi collaterali che saranno messi a disposizione anche online in streaming.
Ringraziamo tutti i colleghi, artisti, collaboratori, partner e sponsor per la loro disponibilità a sostenere con grande entusiasmo questo progetto in questo momento particolare.
La Biennale Gherdëina è organizzata dall‘associazione „Zënza Sëida“. Il progetto è sostenuto e finanziato dalla Regione Autonoma Trentino-Alto Adige, dalla Provincia Autonoma di Bolzano, dai Comuni della Val Gardena, dall‘Associazione Turistica della Val Gardena, dalla Fondazione Cassa di Risparmio dell‘Alto Adige, da aziende private e dagli Amici della Biennale.
Ora l‘associazione, l‘intero team ed il curatore hanno deciso che il progetto avrà luogo quest‘estate, a dispetto delle difficili condizioni e dei massicci cambiamenti sociali e tematici, adattandolo alle condizioni attuali.
Gli organizzatori sono convinti che, soprattutto in questo periodo di incertezza, aspettative e cambiamenti, l‘arte possa e debba dare un importante contributo sociale. Organizzando la settima edizione della Biennale Gherdëina si vuole mandare un segnale positivo e di speranza, ribadendo il ruolo chiave che l‘arte contemporanea svolge in una cultura in continua evoluzione.
Questa edizione della Biennale Gherdëina porta il titolo „– a breath? a name? – the ways of worldmaking“ (Un respiro? Un nome? Come realizzare nuovi mondi), e vede una significativa svolta poetica nei confronti delle esigenze vitali fondamentali dell‘interazione umana, quali l’atto del respirare e la volontà di dare un nome agli oggetti.
Così, la creazione di nuovi mondi viene esaminata nelle necessità più impellenti degli esseri umani, integrati in un ambiente naturale e in un contesto sociale.
Torna alla guida curatoriale Adam Budak (Praga), che dopo le due precedenti edizioni della Biennale Gherdëina – from Here to Eternity (2016) e Writing the Mountains (2018) – conclude quest’anno la serie di progetti ambiziosi che hanno conferito rilevanza internazionale all’intera manifestazione negli ultimi anni.
Nell’edizione 2020, le aree tematiche finora affrontate – il significato del patrimonio culturale, la ricerca del posizionamento strategico nella storia, l‘importanza del concetto di comunità, l‘onnipresenza della natura e della sua „industria“– verranno contestualizzate in un quadro socio-politico che non trascurerà gli aspetti più poetici, spirituali ed esistenziali. Come nelle edizioni precedenti un ruolo importante sarà rivestito dalla complessità della lingua ladina e si tornerà ad occuparsi della continuità e della persistenza delle tradizioni – tenendo sempre conto della necessità di reinterpretarle, metterle in discussione e potenzialmente trasformarle.
Focus della Biennale di quest’anno saranno il significato e la consapevolezza della rilevanza socio-politica nel processo di creazione del mondo (“Worldmaking”), il fattore dinamico all‘interno di questo processo, ma anche la resilienza che cultura e natura garantiscono. Si tratta di un processo di emancipazione che tiene conto in modo responsabile e lungimirante dell‘unicità storica del luogo, che qui si è sviluppato in una visione matura e coraggiosa del futuro.
Tre i capitoli sulla sociologia dell‘incontro e le strategia della pluralità che costituiranno il nucleo originario della realizzazione di nuovi mondi (“Ways of the worldmaking”): ecology of others - sul rilancio della relazionalità (secondo la riflessione di Philippe Descola in merito al legame natura-cultura); In praise of hands – sull’arte del tatto (questo capitolo è fortemente ispirato al sogno di Henri Focillon sull‘autonomia dell‘arte rispetto ai materiali, alle tecniche e ai segni); e infine The cloud of possibles – sulla diffusione dell‘entusiasmo e sul potere della differenziazione (facendo riferimento a quello che Maurizio Lazzarato definisce “il passaggio da un rapporto capitale-lavoro ad uno capitale-vita”).
Responsabilità e umiltà sono gli approcci che uniscono tutti e tre i capitoli, nel tentativo di padroneggiare le più grandi sfide del processo attivo di „Worldmaking“, con capacità di reazione e attenzione.
La Biennale Gherdëina 7 consiste in una mostra principale nello spazio pubblico di Ortisei in Val Gardena e dei paesi circostanti, in uno spazio espositivo nella sala Luis Trenker nel centro di Ortisei, appositamente adattato per la Biennale, nonché in una serie di eventi collaterali che saranno messi a disposizione anche online in streaming.
Ringraziamo tutti i colleghi, artisti, collaboratori, partner e sponsor per la loro disponibilità a sostenere con grande entusiasmo questo progetto in questo momento particolare.
La Biennale Gherdëina è organizzata dall‘associazione „Zënza Sëida“. Il progetto è sostenuto e finanziato dalla Regione Autonoma Trentino-Alto Adige, dalla Provincia Autonoma di Bolzano, dai Comuni della Val Gardena, dall‘Associazione Turistica della Val Gardena, dalla Fondazione Cassa di Risparmio dell‘Alto Adige, da aziende private e dagli Amici della Biennale.
08
agosto 2020
Biennale Gherdëina
Dall'otto agosto al 20 ottobre 2020
arte contemporanea
Location
Sito web
Curatore