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Bivio
Esistenza materica, radici antiche di visioni profonde di un ancestrale atavico in astrazione pura tra informale e concettuale, questa è l’essenza della mostra dei tre artisti che si propongono nello spazio della chiesa del Noviziato dei Crociferi a Palermo.
Comunicato stampa
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BIVIO
La collettiva dei tre artisti Giuseppe Cuccio ,Giacomo Failla e Fabio Marabello,non casualmente si intitola “BIVIO” .Bivio come condizione del dubbio, come obbligo di scelta, poliedrica e complessa, tra percorsi artistici diversi ma anche tra stati d’animo ed espressioni creative differenti che hanno ,comunque, un presupposto comune: il viaggio,che viene inteso, al di là del mero spostamento locale,come ricerca interiore o fuga da sé ma anche come bisogno di esperienze nuove come desiderio profondo di cambiamento,di progressione emotiva di stati. Il Bivio , da sempre strettamente correlato con l’accezione simbolica della porta ,è il luogo che fa fermare e riflettere, è il centro epifanico di incontro e di scontro ,di incrocio di cammini che in mostra i tre artisti impongono a se stessi e agli spettatori.
Isabella Barcellona
Astrazione e materia
Esistenza materica, radici antiche di visioni profonde di un ancestrale atavico in astrazione pura tra informale e concettuale, questa è l’essenza della mostra dei tre artisti che si propongono nello spazio della chiesa del Noviziato dei Crociferi a Palermo.
Tre artisti che si riconoscono in una stessa dimensione astratta ognuno plasmando a proprio modo la materia, sia essa intesa come materia “colore” nella pittura di Giacomo Failla, o plasticismo scultoreo in Giuseppe Cuccio, o nella “materia cromatica” delle “porte istallazioni” di Fabio Marabello, un ritrovarsi ad interpretare con medesime valenze una spiritualità comune, un immergersi in un sogno che va oltre l’immaginario. Una lettura spaziale che supera i limiti di una mera riproposizione della realtà che non intende riconoscere come oggettiva, ma bensì come pretesto per una astrazione psicologica emotiva e sensoriale. Una fuga consapevole, quella intrapresa dai tre artisti che prevarica la lettura univoca di una realtà sempre più complessa da interpretare. La loro è una ricerca dimensionale che tenta di valicare i limiti della forma privandola in parte di riferimenti riconoscibili, e se questo è più vero nella pittura di Giacomo Failla, la forma intesa come geometria, riesce riconoscibile nelle” porte istallazioni” di Fabio Marabello, ma essa è sempre astrazione pura , e se i riferimenti formali alla fisicità nelle sculture di Giuseppe Cuccio sono tangibili, essi sono il pretesto di una lettura riconoscibile non per i suoi riferimenti a ciò che può sembrare reale, ma a ciò che abbiamo già metabolizzato come tale , in quanto astrazioni storicizzate di forme primordiali . Astrazioni per colmare il vuoto di una contemporaneità che non riesce più ad attrarre , sempre meno umanizzata, una ricerca interiore dei luoghi dell’anima per ritrovarsi , per riflettere, per capire, di un sapere interpretare,di un riuscire a darne lettura, e non ultimo di un sapere ascoltare le frequenze sensoriali riflesse dal cromatismo coloristico sullo spazio materia, quella musicalità percepita da colui che si ritrova lì, solo, davanti all’opera d’arte e immerso nel silenzio gravido di tensione emotiva.
Si percepisce anche quel continuo sperimentare, tangibile nelle opere in mostra se confrontate con le precedenti realizzazioni di tutte e tre gli artisti, dove è percepibile quel percorso di ricerca in continua evoluzione, a testimonianza della loro prorompente capacità creativa.
Significativo è lo spazio che i tre artisti hanno voluto assegnare in seno alla loro mostra, ad opere di dotati giovani studenti dei due licei artistici cittadini , è un segno della volontà di confrontarsi con le nuove generazioni , un apporto che può solo arricchire entrambi di stimoli, a significare una volontà di continuità, un dovere generazionale , un dovere e anche un volere andare oltre.
Giacomo Fanale
Parteciperanno all’esposizione con le proprie opere alcuni studenti del Liceo Artistico Damiani Almeyda ed Eustachio Catalano di Palermo
La collettiva dei tre artisti Giuseppe Cuccio ,Giacomo Failla e Fabio Marabello,non casualmente si intitola “BIVIO” .Bivio come condizione del dubbio, come obbligo di scelta, poliedrica e complessa, tra percorsi artistici diversi ma anche tra stati d’animo ed espressioni creative differenti che hanno ,comunque, un presupposto comune: il viaggio,che viene inteso, al di là del mero spostamento locale,come ricerca interiore o fuga da sé ma anche come bisogno di esperienze nuove come desiderio profondo di cambiamento,di progressione emotiva di stati. Il Bivio , da sempre strettamente correlato con l’accezione simbolica della porta ,è il luogo che fa fermare e riflettere, è il centro epifanico di incontro e di scontro ,di incrocio di cammini che in mostra i tre artisti impongono a se stessi e agli spettatori.
Isabella Barcellona
Astrazione e materia
Esistenza materica, radici antiche di visioni profonde di un ancestrale atavico in astrazione pura tra informale e concettuale, questa è l’essenza della mostra dei tre artisti che si propongono nello spazio della chiesa del Noviziato dei Crociferi a Palermo.
Tre artisti che si riconoscono in una stessa dimensione astratta ognuno plasmando a proprio modo la materia, sia essa intesa come materia “colore” nella pittura di Giacomo Failla, o plasticismo scultoreo in Giuseppe Cuccio, o nella “materia cromatica” delle “porte istallazioni” di Fabio Marabello, un ritrovarsi ad interpretare con medesime valenze una spiritualità comune, un immergersi in un sogno che va oltre l’immaginario. Una lettura spaziale che supera i limiti di una mera riproposizione della realtà che non intende riconoscere come oggettiva, ma bensì come pretesto per una astrazione psicologica emotiva e sensoriale. Una fuga consapevole, quella intrapresa dai tre artisti che prevarica la lettura univoca di una realtà sempre più complessa da interpretare. La loro è una ricerca dimensionale che tenta di valicare i limiti della forma privandola in parte di riferimenti riconoscibili, e se questo è più vero nella pittura di Giacomo Failla, la forma intesa come geometria, riesce riconoscibile nelle” porte istallazioni” di Fabio Marabello, ma essa è sempre astrazione pura , e se i riferimenti formali alla fisicità nelle sculture di Giuseppe Cuccio sono tangibili, essi sono il pretesto di una lettura riconoscibile non per i suoi riferimenti a ciò che può sembrare reale, ma a ciò che abbiamo già metabolizzato come tale , in quanto astrazioni storicizzate di forme primordiali . Astrazioni per colmare il vuoto di una contemporaneità che non riesce più ad attrarre , sempre meno umanizzata, una ricerca interiore dei luoghi dell’anima per ritrovarsi , per riflettere, per capire, di un sapere interpretare,di un riuscire a darne lettura, e non ultimo di un sapere ascoltare le frequenze sensoriali riflesse dal cromatismo coloristico sullo spazio materia, quella musicalità percepita da colui che si ritrova lì, solo, davanti all’opera d’arte e immerso nel silenzio gravido di tensione emotiva.
Si percepisce anche quel continuo sperimentare, tangibile nelle opere in mostra se confrontate con le precedenti realizzazioni di tutte e tre gli artisti, dove è percepibile quel percorso di ricerca in continua evoluzione, a testimonianza della loro prorompente capacità creativa.
Significativo è lo spazio che i tre artisti hanno voluto assegnare in seno alla loro mostra, ad opere di dotati giovani studenti dei due licei artistici cittadini , è un segno della volontà di confrontarsi con le nuove generazioni , un apporto che può solo arricchire entrambi di stimoli, a significare una volontà di continuità, un dovere generazionale , un dovere e anche un volere andare oltre.
Giacomo Fanale
Parteciperanno all’esposizione con le proprie opere alcuni studenti del Liceo Artistico Damiani Almeyda ed Eustachio Catalano di Palermo
11
giugno 2010
Bivio
Dall'undici al 29 giugno 2010
arte contemporanea
asta
asta
Location
EX NOVIZIATO DEI CROCIFERI
Palermo, Via Torremuzza, 20, (Palermo)
Palermo, Via Torremuzza, 20, (Palermo)
Orario di apertura
dalle 10:00 alle 13:00 – dalle 16:00 alle 19:00
Vernissage
11 Giugno 2010, ore 19.30
Autore
Curatore