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Blind
Il simulacro umano, sino a un paio di secoli fa, era immobile, compassionevole o minaccioso e ci guardava dall¹affresco in una chiesa. Oggi invece, lo stesso, partecipa a quiz televisivi e al grande fratello, inforca automobili sempre più potenti e si gigioneggia nel tubo catodico cercando di non annegare in mezzo alle molteplici anime agitate.
Comunicato stampa
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Marisa Albanese - John Baldessari - Olivo Barbieri - Ennio Bertrand e Gigi Rigamonti - Danica Dakic¹ - Meri Gorni - Athanasia Kyriakakos - Liliana Moro - Dennis Oppenheim - Mimmo Rotella - Stalker - Yasuhiro Suzuki.
³Blind² è il titolo della mostra, curata da Manuela Gandini, che si inaugura a Artandgallery (via Arese 5) il 18 novembre 2003 a partire dalle h. 19.00.
Parla della cecità cerebrale del nostro tempo e della rassegnazione di massa.
L¹ex teatro d¹opera, Artandgallery, classe 1933, nel cuore dell¹Isola (MM Zara), ospita 13 artisti che lavorano sulla negazione della visione o sulla sua esaltazione, sulla perdita di consapevolezza e sull¹intorpidimento percettivo, sulle tragedie annunciate e non viste o non evitate. In maniera diversa, gli artisti sono accomunati dall¹obiettivo mobile di palesare la cecità: The lamp dog di Dennis Oppenheim è un cane per non vedenti, un corpo di cane gigante pieno di abat-jour di ogni genere e grandezza. Le light box di Marisa Albanese descrivono le geografie di luoghi dove i diritti umani sono poltiglia in pasto a famelici tiranni (Birmania, Argentina, Nicaragua). John Baldessari cancella i volti delle star - puri veicoli di immagine - e toglie loro ogni possibile espressione dell¹esaltazione artificiale dello Star System. Al chiasso visivo, cromatico e lacero degli illeggibili e affascinanti manifesti di Mimmo Rotella, che si elidono gli uni con gli altri, si oppone il silenzio poetico dell¹opera di Meri Gorni, La giusta distanza: un siparietto privato sulla collocazione intima dell¹individuo nel mondo. Il ricamo innocente, a colori e in bianco e nero, di una tranquilla casetta - fatto da Liliana Moro - irrompe nella nostra anima quando riconosciamo nella forma e nel titolo, Quella casa, la villetta di Cogne. Le foto dei tribunali di Olivo Barbieri sono altre trappole, altri profili della cecità collettiva. Cecità che precede il crimine celato sotto le spoglie della normalità (la casa), cecità che segue il crimine dopo il giudizio. Ciò che accende i riflettori è l¹atto criminale (!) solo quello. Il percorso di immagini di guerra e guerriglia alternate al glamour, nel labirinto virtuale di Ennio Bertand e Gigi Rigamonti, ci addossa l¹assurdità delle nostre percezioni ormai meccaniche e passive, partorite da una totale incapacità d¹indignazione. L¹inimmaginabile, scrive Nicole Janigro, diventa reale e il pensiero critico collettivo si vanifica dietro la glorificazione dell¹immagine. Danica Dakic si ritrae senz¹occhi, racconta storie con una doppia bocca, una al posto giusto, l¹altra sotto le bozze frontali, il suo volto è drammaticamente incomunicante, come una parete cieca, una strada senza uscita, una finestra murata. Mentre percepiamo la mostruosa assenza degli occhi nelle foto dell¹artista di Sarajevo, le immagini spingono, si aggrovigliano, stritolano se stesse, sgomitando e urlando come in uno scontro tra tifosi allo stadio. Un muro, costruito con il legno tipico dell¹edilizia greca, è eretto da Athanasia Kyriakakos che immette, nel circuito dell¹arte, la speculazione selvaggia della città: muri, palazzi e ostacoli che tolgono, agli umani, visioni, sogni e memoria. Gli Stalker che lavorano sulla percezione urbana, visiva e fisica ai margini delle metropoli, hanno percorso il tetto dell'Unité d'Habitations di Le Corbusier a Marsiglia, bendandosi gli occhi, hanno voluto vivere, più che vedere, il monumento del movimento moderno. Dalla negazione della vista hanno tratto suggestioni e stimoli che oltrepassano la superficiale ed esclusiva percezione dell¹occhio.
Come un gioco tra l¹arte e la scienza, tra il tuo sguardo e la tua inconsapevolezza, con il soffio leggero dei petali dei ciliegi giapponesi, Yasuhiro Suzuki fa volare occhi aperti e occhi chiusi da un albero tecnologico indicando un tempo per vegliare e uno per dormire.
INCONTRI
Cinque incontri e la proiezione del film ³Blu² realizzato da Derek Jarman nella fase di cecità, accompagnano la mostra.
Nello spirito dei programmi di Artandgallery alcuni autori e responsabili di istituzioni, incontreranno il pubblico per ripercorrere, nell¹accogliente territorio dell¹arte, realtà nascoste, estreme e ordinarie.
SULL¹INVISIBILITA¹
25 novembre h. 21.00
Luigi Pagano direttore della Casa Circondariale di San Vittore, tiene una conferenza per parlare della cecità sociale e individuale che precede e che segue il crimine.
2 dicembre h. 21.00
Don Gino Rigoldi attivo nelle carceri milanesi e fondatore di Comunità Nuova, parla dello ³Sportello per minorenni extracomunitari², da lui fondato di recente. "Lo Sportello" sono duecento tutori che garantiscano l¹incolumità e la cura ai ragazzi/e minorenni stranieri, che si trovano clandestinamente in Italia senza genitori.
4 dicembre h. 21.00
Nanni Balestrini poeta
Lettura de: ³Gli Invisibili² in ³La grande rivolta (Bompiani) e dal poema ³Blackout² (Derive/approdi)
14 dicembre h. 21.00
Proiezione del film ³Blu² di Derek Jarman
16 dicembre h. 21.00
Donne in Nero in uno spettacolo di Salvino Raco: si tratta dell¹esperienza diretta degli incontri e delle relazioni, costruite - con la mediazione della rete internazionale delle donne in nero - tra Palestinesi e Israeliane che, pur essendo fisicamente divise, ( le donne Israeliane e le donne Palestinesi dei territori) si incontrano e cercano do costruire insieme ponti di pace, esperienze e possibilità di convivenza.
Il fulcro è l¹esperienza al check point di Khan Yunis dell¹agosto del 2001: mani alzate- soldati con fucile. Dossier Jenin.
13 gennaio 2004, h. 21.00
Kanzaki vicedirettore europeo dell¹Istituto Buddista Soka Gakkai, affronterà il l¹argomento tratto dal testo ³L¹oscurità fondamentale², di Nichiren Daishonin. Il tema costituisce uno dei punti chiave dell¹insegnamento buddista nel rapporto tra oscurità e illuminazione nell¹individuo.
³Blind² è il titolo della mostra, curata da Manuela Gandini, che si inaugura a Artandgallery (via Arese 5) il 18 novembre 2003 a partire dalle h. 19.00.
Parla della cecità cerebrale del nostro tempo e della rassegnazione di massa.
L¹ex teatro d¹opera, Artandgallery, classe 1933, nel cuore dell¹Isola (MM Zara), ospita 13 artisti che lavorano sulla negazione della visione o sulla sua esaltazione, sulla perdita di consapevolezza e sull¹intorpidimento percettivo, sulle tragedie annunciate e non viste o non evitate. In maniera diversa, gli artisti sono accomunati dall¹obiettivo mobile di palesare la cecità: The lamp dog di Dennis Oppenheim è un cane per non vedenti, un corpo di cane gigante pieno di abat-jour di ogni genere e grandezza. Le light box di Marisa Albanese descrivono le geografie di luoghi dove i diritti umani sono poltiglia in pasto a famelici tiranni (Birmania, Argentina, Nicaragua). John Baldessari cancella i volti delle star - puri veicoli di immagine - e toglie loro ogni possibile espressione dell¹esaltazione artificiale dello Star System. Al chiasso visivo, cromatico e lacero degli illeggibili e affascinanti manifesti di Mimmo Rotella, che si elidono gli uni con gli altri, si oppone il silenzio poetico dell¹opera di Meri Gorni, La giusta distanza: un siparietto privato sulla collocazione intima dell¹individuo nel mondo. Il ricamo innocente, a colori e in bianco e nero, di una tranquilla casetta - fatto da Liliana Moro - irrompe nella nostra anima quando riconosciamo nella forma e nel titolo, Quella casa, la villetta di Cogne. Le foto dei tribunali di Olivo Barbieri sono altre trappole, altri profili della cecità collettiva. Cecità che precede il crimine celato sotto le spoglie della normalità (la casa), cecità che segue il crimine dopo il giudizio. Ciò che accende i riflettori è l¹atto criminale (!) solo quello. Il percorso di immagini di guerra e guerriglia alternate al glamour, nel labirinto virtuale di Ennio Bertand e Gigi Rigamonti, ci addossa l¹assurdità delle nostre percezioni ormai meccaniche e passive, partorite da una totale incapacità d¹indignazione. L¹inimmaginabile, scrive Nicole Janigro, diventa reale e il pensiero critico collettivo si vanifica dietro la glorificazione dell¹immagine. Danica Dakic si ritrae senz¹occhi, racconta storie con una doppia bocca, una al posto giusto, l¹altra sotto le bozze frontali, il suo volto è drammaticamente incomunicante, come una parete cieca, una strada senza uscita, una finestra murata. Mentre percepiamo la mostruosa assenza degli occhi nelle foto dell¹artista di Sarajevo, le immagini spingono, si aggrovigliano, stritolano se stesse, sgomitando e urlando come in uno scontro tra tifosi allo stadio. Un muro, costruito con il legno tipico dell¹edilizia greca, è eretto da Athanasia Kyriakakos che immette, nel circuito dell¹arte, la speculazione selvaggia della città: muri, palazzi e ostacoli che tolgono, agli umani, visioni, sogni e memoria. Gli Stalker che lavorano sulla percezione urbana, visiva e fisica ai margini delle metropoli, hanno percorso il tetto dell'Unité d'Habitations di Le Corbusier a Marsiglia, bendandosi gli occhi, hanno voluto vivere, più che vedere, il monumento del movimento moderno. Dalla negazione della vista hanno tratto suggestioni e stimoli che oltrepassano la superficiale ed esclusiva percezione dell¹occhio.
Come un gioco tra l¹arte e la scienza, tra il tuo sguardo e la tua inconsapevolezza, con il soffio leggero dei petali dei ciliegi giapponesi, Yasuhiro Suzuki fa volare occhi aperti e occhi chiusi da un albero tecnologico indicando un tempo per vegliare e uno per dormire.
INCONTRI
Cinque incontri e la proiezione del film ³Blu² realizzato da Derek Jarman nella fase di cecità, accompagnano la mostra.
Nello spirito dei programmi di Artandgallery alcuni autori e responsabili di istituzioni, incontreranno il pubblico per ripercorrere, nell¹accogliente territorio dell¹arte, realtà nascoste, estreme e ordinarie.
SULL¹INVISIBILITA¹
25 novembre h. 21.00
Luigi Pagano direttore della Casa Circondariale di San Vittore, tiene una conferenza per parlare della cecità sociale e individuale che precede e che segue il crimine.
2 dicembre h. 21.00
Don Gino Rigoldi attivo nelle carceri milanesi e fondatore di Comunità Nuova, parla dello ³Sportello per minorenni extracomunitari², da lui fondato di recente. "Lo Sportello" sono duecento tutori che garantiscano l¹incolumità e la cura ai ragazzi/e minorenni stranieri, che si trovano clandestinamente in Italia senza genitori.
4 dicembre h. 21.00
Nanni Balestrini poeta
Lettura de: ³Gli Invisibili² in ³La grande rivolta (Bompiani) e dal poema ³Blackout² (Derive/approdi)
14 dicembre h. 21.00
Proiezione del film ³Blu² di Derek Jarman
16 dicembre h. 21.00
Donne in Nero in uno spettacolo di Salvino Raco: si tratta dell¹esperienza diretta degli incontri e delle relazioni, costruite - con la mediazione della rete internazionale delle donne in nero - tra Palestinesi e Israeliane che, pur essendo fisicamente divise, ( le donne Israeliane e le donne Palestinesi dei territori) si incontrano e cercano do costruire insieme ponti di pace, esperienze e possibilità di convivenza.
Il fulcro è l¹esperienza al check point di Khan Yunis dell¹agosto del 2001: mani alzate- soldati con fucile. Dossier Jenin.
13 gennaio 2004, h. 21.00
Kanzaki vicedirettore europeo dell¹Istituto Buddista Soka Gakkai, affronterà il l¹argomento tratto dal testo ³L¹oscurità fondamentale², di Nichiren Daishonin. Il tema costituisce uno dei punti chiave dell¹insegnamento buddista nel rapporto tra oscurità e illuminazione nell¹individuo.
18
novembre 2003
Blind
Dal 18 novembre 2003 al 15 gennaio 2004
arte contemporanea
Location
ARTANDGALLERY
Milano, Via Francesco Arese, 5, (Milano)
Milano, Via Francesco Arese, 5, (Milano)
Vernissage
18 Novembre 2003, ore 19