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Bloomsday 2009 – Guglielmo Manenti
Illustrazioni di Guglielmo Manenti tratte dall’”Ulisse” di James Joyce.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
L’Associazione Culturale Daydreaming Project,(www.daydreamingproject.com) presenza attiva nello scenario artistico contemporaneo di Trieste, quest’anno ha deciso di celebrare nella propria maniera il Bloomsday, giornata simbolo dell’opera Joyciana, proponendo la mostra di Guglielmo Manenti “BloomsDay”,. illustrazioni liberamente tratte dall’ ”Ulisse” di James Joyce.
Dopo l’ esposizione in 11 tappe espositive partite dalla Galleria MetroKubo in Via dei Capitelli la mostra sarà visibile nella sua completezza all’ Hotel Urban e all’ Hotel Joyce di Trieste dal 7 al 28 luglio.
In occasione dell’ inaugurazione interverrà John McCourt della Trieste Joyce School sul tema “Mr. Bloom a Trieste.”
Prendendo spunto dagli spostamenti effettuati dai personaggi dell’”Ulisse”, i curatori dell’iniziativa, nelle figure di Nanni Spano, Sergio Pancaldi, Christiana Viola e Cristina Talarico, hanno deciso di creare una mostra che ha più punti espositivi per il centro vecchio di Trieste, che conclude il suo percorso all’ Hotel Urban e all’ Hotel James Joyce.
INAUGURAZIONE
MARTEDI’ 7 Luglio h 19.30
HOTEL URBAN
Via Androna Chiusa 4 Trieste
sarà presente l’ autore
interventi multimediali a cura del DDProject
interverrà John McCourt sul tema “Mr Bloom a Trieste”
segue rinfresco
grazie dell’ attenzione
Nanni Spano
Spazi espositivi:
HOTEL URBAN
Via Androna Chiusa 4 Trieste
HOTEL JAMES JOYCE
Via Cavazzeni 7 Trieste
Bloomsday
Illustrazioni di Guglielmo Manenti tratte dall’”Ulisse” di James Joyce.
E’ noto che l’”Ulisse” di Joyce sia considerato da tanti lettori come “difficile” da seguire. Alcuni riescono ad immergersi fino a perdersi dentro questo testo canonico della letteratura inglese, altri si fermano di fronte a questo testo “labirintico”, credendosi davanti a qualcosa di “oscuro”.
Chi decide di avventurarsi nell’impresa di lettura dell’”Ulisse”, infatti, deve essere cosciente di essere parte attiva di un processo creativo, in quanto è necessario continuamente operare delle scelte e dei salti all’interno del testo. Si tratta di un percorso sempre mobile, in alcune parti addirittura informe: il lettore stenta a costruirsi una visione di insieme. I continui cambi di registro nella scrittura joyciana creano una forma di sfalsamento costante. Lo scrittore modifica la sua voce narrativa a tal punto da prendere in prestito lo stile e le caratteristiche di quello che sta scrivendo. Un esempio per tale procedimento è dato dal capitolo ambientato all’interno della redazione di un giornale. Questo capitolo procede con le caratteristiche dei tagli giornalistici, dei titoli brevi in grassetto, ma anche degli spazi che sono quelli dell’impaginazione di un giornale.
L’”Ulisse” è stato concepito nel 1922. Si tratta del capolavoro di James Joyce e il punto di arrivo della sua sperimentazione linguistica. La trama è ambientata a Dublino e descrive gli eventi di un singolo giorno, il 16 giugno 1904, seguendo il percorso fisico e psicologico dei tre personaggi principali: Leopold Bloom, un uomo comune, sua moglie Molly e l’artista Stephen Dedalus.
L’obiettivo dell’illustratore nella sua indagine artistica sul testo è stato quello di disegnare una mappa degli spostamenti dei personaggi e di rappresentare alcuni dei fatti principali, soffermandosi soprattutto su quelle parti del testo visionarie che “si aprono” al lettore, su quei piccoli mondi fatti da visioni epifaniche proprie della poetica joyciana, cioè quelle manifestazioni del reale che sotto una nuova luce diventano testimonianze di una realtà divina e atemporale. Queste visioni molto spesso sono alternate a momenti di fatti e pensieri bassi, molto terreni e/o carnali.
Emerge inoltre dai disegni della mostra l’alternanza di illustrazione e fumetto che rappresenta un tentativo di rendere stilisticamente i molteplici cambi di registro. La visualizzazione delle atmosfere delle singole scene è un aspetto che Joyce descrive in maniera molto visiva, suggerendo a volte dei colori precisi (aspetto mutuato dagli scrittori simbolisti, che facevano della scrittura una macchina sinestetica)
Salvo Bosco
Dopo l’ esposizione in 11 tappe espositive partite dalla Galleria MetroKubo in Via dei Capitelli la mostra sarà visibile nella sua completezza all’ Hotel Urban e all’ Hotel Joyce di Trieste dal 7 al 28 luglio.
In occasione dell’ inaugurazione interverrà John McCourt della Trieste Joyce School sul tema “Mr. Bloom a Trieste.”
Prendendo spunto dagli spostamenti effettuati dai personaggi dell’”Ulisse”, i curatori dell’iniziativa, nelle figure di Nanni Spano, Sergio Pancaldi, Christiana Viola e Cristina Talarico, hanno deciso di creare una mostra che ha più punti espositivi per il centro vecchio di Trieste, che conclude il suo percorso all’ Hotel Urban e all’ Hotel James Joyce.
INAUGURAZIONE
MARTEDI’ 7 Luglio h 19.30
HOTEL URBAN
Via Androna Chiusa 4 Trieste
sarà presente l’ autore
interventi multimediali a cura del DDProject
interverrà John McCourt sul tema “Mr Bloom a Trieste”
segue rinfresco
grazie dell’ attenzione
Nanni Spano
Spazi espositivi:
HOTEL URBAN
Via Androna Chiusa 4 Trieste
HOTEL JAMES JOYCE
Via Cavazzeni 7 Trieste
Bloomsday
Illustrazioni di Guglielmo Manenti tratte dall’”Ulisse” di James Joyce.
E’ noto che l’”Ulisse” di Joyce sia considerato da tanti lettori come “difficile” da seguire. Alcuni riescono ad immergersi fino a perdersi dentro questo testo canonico della letteratura inglese, altri si fermano di fronte a questo testo “labirintico”, credendosi davanti a qualcosa di “oscuro”.
Chi decide di avventurarsi nell’impresa di lettura dell’”Ulisse”, infatti, deve essere cosciente di essere parte attiva di un processo creativo, in quanto è necessario continuamente operare delle scelte e dei salti all’interno del testo. Si tratta di un percorso sempre mobile, in alcune parti addirittura informe: il lettore stenta a costruirsi una visione di insieme. I continui cambi di registro nella scrittura joyciana creano una forma di sfalsamento costante. Lo scrittore modifica la sua voce narrativa a tal punto da prendere in prestito lo stile e le caratteristiche di quello che sta scrivendo. Un esempio per tale procedimento è dato dal capitolo ambientato all’interno della redazione di un giornale. Questo capitolo procede con le caratteristiche dei tagli giornalistici, dei titoli brevi in grassetto, ma anche degli spazi che sono quelli dell’impaginazione di un giornale.
L’”Ulisse” è stato concepito nel 1922. Si tratta del capolavoro di James Joyce e il punto di arrivo della sua sperimentazione linguistica. La trama è ambientata a Dublino e descrive gli eventi di un singolo giorno, il 16 giugno 1904, seguendo il percorso fisico e psicologico dei tre personaggi principali: Leopold Bloom, un uomo comune, sua moglie Molly e l’artista Stephen Dedalus.
L’obiettivo dell’illustratore nella sua indagine artistica sul testo è stato quello di disegnare una mappa degli spostamenti dei personaggi e di rappresentare alcuni dei fatti principali, soffermandosi soprattutto su quelle parti del testo visionarie che “si aprono” al lettore, su quei piccoli mondi fatti da visioni epifaniche proprie della poetica joyciana, cioè quelle manifestazioni del reale che sotto una nuova luce diventano testimonianze di una realtà divina e atemporale. Queste visioni molto spesso sono alternate a momenti di fatti e pensieri bassi, molto terreni e/o carnali.
Emerge inoltre dai disegni della mostra l’alternanza di illustrazione e fumetto che rappresenta un tentativo di rendere stilisticamente i molteplici cambi di registro. La visualizzazione delle atmosfere delle singole scene è un aspetto che Joyce descrive in maniera molto visiva, suggerendo a volte dei colori precisi (aspetto mutuato dagli scrittori simbolisti, che facevano della scrittura una macchina sinestetica)
Salvo Bosco
07
luglio 2009
Bloomsday 2009 – Guglielmo Manenti
Dal 07 al 28 luglio 2009
disegno e grafica
Location
HOTEL URBAN
Trieste, Androna Chiusa, 4, (Trieste)
Trieste, Androna Chiusa, 4, (Trieste)
Vernissage
7 Luglio 2009, ore 19.30
Sito web
www.daydreamingproject.com
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