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Bluer – Estatic_icon
trenta opere appartenenti all’ultima produzione pittorica
Comunicato stampa
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La Galleria Tondinelli presenta dal 14 settembre al 9 ottobre 2005 la mostra personale dell’artista padovano Bluer (alias Lorenzo Viscidi) Estatic_icon, a cura di Cesare Biasini Selvaggi, attraverso l'esposizione di trenta opere appartenenti all’ultima produzione pittorica.
La naturale inclinazione di Bluer è verso una pittura psicoattiva, capace di stimolare nell’uomo modificazioni dello stato di coscienza ordinaria a favore di esperienze “fuori di sé”, oltre gli schemi razionali quotidiani, in una condizione psichica peculiare che i greci avrebbero classificato con l’icastico termine éntheos (dio dentro). L’affinità linguistica dell’artista padovano con l’astrattismo (e, in particolare, con la lezione di Vasilij Kandinskij e di Paul Klee), si rivela nella resa plastico-pittorica della caleidoscopica interiorità spirituale dell’uomo in una stratificante semiologia di colori, forme, linee. L’iter creativo di Bluer si scandisce per cicli, paralleli e centripeti, inesauribili nella loro carica deduttiva, irrinunciabili nella loro rabdomantica fertilità perché l’ispirazione nasce da poliedriche esperienze: il sogno, la musica, l’osservazione di una cellula al microscopio…
Il ciclo dei Quadri non quadri, inaugurato nel 2004, ospita la versione matura, nella sua componente strutturale e concettuale, delle lacerazioni che, nel 2002, sono riapparse nella morfologia degli Specchi cromatici. Ogni opera abbandona definitivamente le forme codificate dalla tradizione, razionali e geometrizzanti, supera i confini del “quadro” per svilupparsi su tele sagomate dagli imprevedibili esiti morfologici, o per riflettersi su superfici di plexiglas, dove il materiale ha più la consistenza della luce che del colore.
Nel 2004 Bluer aggiunge un’ulteriore personalissima tessera al suo puzzle creativo con l’esecuzione delle Pastiglie per l’anima, strutture lignee scolpite e sagomate a guisa di farmaco e dipinte. Le avvertenze dell’inedito medicinale? Da assumersi non per via orale, ma per via visivo-mentale. Un viatico per curare l’anima sofferente. Un rimedio per trovare sollievo o consolazione difronte alle problematiche dell’esistenza: la malattia, la solitudine, la morte.
Scelto anche come titolo della monografia che ripercorre l’opera artistica di Bluer dal 1992 al 2005, Estatic_icon descrive un linguaggio globalizzante, nel suo articolato codice semiotico, delle forze-tensioni esistenti nelle forme da lui plasmate, potenti e fragili stargate verso l’Assoluto intangibile, sospesi tra le visioni spirituali del sogno e le visioni intellettuali oltre la propria dimensione corporea.
La naturale inclinazione di Bluer è verso una pittura psicoattiva, capace di stimolare nell’uomo modificazioni dello stato di coscienza ordinaria a favore di esperienze “fuori di sé”, oltre gli schemi razionali quotidiani, in una condizione psichica peculiare che i greci avrebbero classificato con l’icastico termine éntheos (dio dentro). L’affinità linguistica dell’artista padovano con l’astrattismo (e, in particolare, con la lezione di Vasilij Kandinskij e di Paul Klee), si rivela nella resa plastico-pittorica della caleidoscopica interiorità spirituale dell’uomo in una stratificante semiologia di colori, forme, linee. L’iter creativo di Bluer si scandisce per cicli, paralleli e centripeti, inesauribili nella loro carica deduttiva, irrinunciabili nella loro rabdomantica fertilità perché l’ispirazione nasce da poliedriche esperienze: il sogno, la musica, l’osservazione di una cellula al microscopio…
Il ciclo dei Quadri non quadri, inaugurato nel 2004, ospita la versione matura, nella sua componente strutturale e concettuale, delle lacerazioni che, nel 2002, sono riapparse nella morfologia degli Specchi cromatici. Ogni opera abbandona definitivamente le forme codificate dalla tradizione, razionali e geometrizzanti, supera i confini del “quadro” per svilupparsi su tele sagomate dagli imprevedibili esiti morfologici, o per riflettersi su superfici di plexiglas, dove il materiale ha più la consistenza della luce che del colore.
Nel 2004 Bluer aggiunge un’ulteriore personalissima tessera al suo puzzle creativo con l’esecuzione delle Pastiglie per l’anima, strutture lignee scolpite e sagomate a guisa di farmaco e dipinte. Le avvertenze dell’inedito medicinale? Da assumersi non per via orale, ma per via visivo-mentale. Un viatico per curare l’anima sofferente. Un rimedio per trovare sollievo o consolazione difronte alle problematiche dell’esistenza: la malattia, la solitudine, la morte.
Scelto anche come titolo della monografia che ripercorre l’opera artistica di Bluer dal 1992 al 2005, Estatic_icon descrive un linguaggio globalizzante, nel suo articolato codice semiotico, delle forze-tensioni esistenti nelle forme da lui plasmate, potenti e fragili stargate verso l’Assoluto intangibile, sospesi tra le visioni spirituali del sogno e le visioni intellettuali oltre la propria dimensione corporea.
14
settembre 2005
Bluer – Estatic_icon
Dal 14 settembre al 09 ottobre 2005
arte contemporanea
Location
GALLERIA TONDINELLI
Roma, Via Delle Quattro Fontane, 128a, (Roma)
Roma, Via Delle Quattro Fontane, 128a, (Roma)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato 10.30-13 e 16-19.30
Autore
Curatore