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bn+ BRINANOVARA – Dreamt Uncanny Valley
Parafrasando il titolo del noto libro di Philip Dick “Ma gli androidi sognano pecore elettriche?”, bn+ BRINANOVARA rendono un po’ più umano l’androide permettendogli di sognare e aprirsi al pubblico rendendolo partecipe del momomento e facendolo facendolo curiosare nel proprio pensiero più profondo.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Venerdì 24 gennaio alle ore 19.30, nell'ambito di ART CITY Segnala 2020 in occasione di Arte Fiera, Adiacenze inaugura la mostra di bn+ BRINANOVARA “DREAMT UNCANNY VALLEY” a cura di Amerigo Mariotti e Daniela Tozzi di Adiacenze.
Secondo Jorge Luis Borges “il sogno è la più antica delle attività estetiche”; il duo artistico milanese, interrogandosi da tempo su quanti luoghi può vivere un’immagine e quanto il luogo possa interagire con la stessa, modificandola o diventandone parte integrante, espone ad Adiacenze la trasposizione di un sogno, il sogno di un androide.
Parafrasando il titolo del noto libro di Philip Dick “Ma gli androidi sognano pecore elettriche?” dal quale è stato tratto il famoso film Blade Runner, Giorgio Brina e Simone Novara (bn+), rendono un po’ più umano l’androide permettendogli di sognare e aprirsi al pubblico rendendolo partecipe del momento e facendolo curiosare nel proprio pensiero più profondo.
Come suggerisce lo stesso titolo della mostra, l’androide anela a provare empatia, all’avere un’anima, cosa che ne rende l’esistenza differente rispetto a quella degli esseri umani. Infatti, “Uncanny Valley” è un’ipotesi presentata negli anni Settanta che studia l’empatia provata dall’uomo verso robot, automi antropomorfi e altri oggetti o esseri viventi o morti e come questo sentimento cambia con l’aumentare della loro somiglianza e vicinanza alle fattezze umane.
Ma allo stesso modo, l’uomo che ruolo potrebbe avere all’interno del sogno e in questo caso quanto potrebbe entrare in empatia con le opere site specific, l’ambiente e la mostra?
Opere rappresentanti oggetti comuni resi al limite dell’indecifrabile diventano tutt’uno con lo spazio espositivo; ambientazioni oniriche site specific impregnate di rimandi letterari, cinematografici e artistici, si uniranno per tentare di dare risposte a quesiti che non riguardano solo l’androide ma anche riguardanti l’uomo e la sua visione e partecipazione alle esposizioni artistiche.
_________________________
BREVE BIO DI bn+ BRINANOVARA
Le ragioni della nascita di bn+ BRINANOVARA si svelano a partire dal programmatico +.
Giorgio Brina (nato nel 1993) e Simone Novara (nato nel 1994) sono interessati a generare collegamenti transidisciplinari tra diversi ambiti di ricerca, considerando il ruolo dell’artista contemporaneo come la rete.
Hanno infatti combinato diverse formazioni (scultura, pittura e architettura) e ambienti culturali (italiano e inglese).
Lo studio teorico e la produzione artistica di bn+ BRINANOVARA si articolano attorno alla domanda "quanti luoghi può vivere un’immagine?" e superano l’imposizione personale per una non-autoriale condizione di libertà.
Il luogo come porzione di spazio-tempo codificato ha un ruolo chiave per la loro ricerca, interessata ai processi di transito e traduzione, proprio in quanto involucro per il transito di immagini come informazione. L’obiettivo è re-inventare il luogo: creare territori fertili per l’epifania dell’immagine.
bn+ BRINANOVARA guarda alle forze che hanno dato forma al contesto culturale per affrontare un complesso studio dei materiali e delle loro possibili ricombinazioni. La loro produzione è caratterizzata da oggetti artistici votati all’ironica ed empatica provocazione del rigore culturale a cui siamo frequentemente assoggettati, invitandoci a osservare le cose da una nuova prospettiva.
__________________________________________
DURANTE IL PERIODO DI ARTEFIERA LA MOSTRA SARA' VISITABILE CON I SEGUENTI ORARI:
venerdì 24 gennaio | ore 19:30 – 23
sabato 25 gennaio | ore 11-13 e 16-24
domenica 26 gennaio | ore 16-20
Secondo Jorge Luis Borges “il sogno è la più antica delle attività estetiche”; il duo artistico milanese, interrogandosi da tempo su quanti luoghi può vivere un’immagine e quanto il luogo possa interagire con la stessa, modificandola o diventandone parte integrante, espone ad Adiacenze la trasposizione di un sogno, il sogno di un androide.
Parafrasando il titolo del noto libro di Philip Dick “Ma gli androidi sognano pecore elettriche?” dal quale è stato tratto il famoso film Blade Runner, Giorgio Brina e Simone Novara (bn+), rendono un po’ più umano l’androide permettendogli di sognare e aprirsi al pubblico rendendolo partecipe del momento e facendolo curiosare nel proprio pensiero più profondo.
Come suggerisce lo stesso titolo della mostra, l’androide anela a provare empatia, all’avere un’anima, cosa che ne rende l’esistenza differente rispetto a quella degli esseri umani. Infatti, “Uncanny Valley” è un’ipotesi presentata negli anni Settanta che studia l’empatia provata dall’uomo verso robot, automi antropomorfi e altri oggetti o esseri viventi o morti e come questo sentimento cambia con l’aumentare della loro somiglianza e vicinanza alle fattezze umane.
Ma allo stesso modo, l’uomo che ruolo potrebbe avere all’interno del sogno e in questo caso quanto potrebbe entrare in empatia con le opere site specific, l’ambiente e la mostra?
Opere rappresentanti oggetti comuni resi al limite dell’indecifrabile diventano tutt’uno con lo spazio espositivo; ambientazioni oniriche site specific impregnate di rimandi letterari, cinematografici e artistici, si uniranno per tentare di dare risposte a quesiti che non riguardano solo l’androide ma anche riguardanti l’uomo e la sua visione e partecipazione alle esposizioni artistiche.
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BREVE BIO DI bn+ BRINANOVARA
Le ragioni della nascita di bn+ BRINANOVARA si svelano a partire dal programmatico +.
Giorgio Brina (nato nel 1993) e Simone Novara (nato nel 1994) sono interessati a generare collegamenti transidisciplinari tra diversi ambiti di ricerca, considerando il ruolo dell’artista contemporaneo come la rete.
Hanno infatti combinato diverse formazioni (scultura, pittura e architettura) e ambienti culturali (italiano e inglese).
Lo studio teorico e la produzione artistica di bn+ BRINANOVARA si articolano attorno alla domanda "quanti luoghi può vivere un’immagine?" e superano l’imposizione personale per una non-autoriale condizione di libertà.
Il luogo come porzione di spazio-tempo codificato ha un ruolo chiave per la loro ricerca, interessata ai processi di transito e traduzione, proprio in quanto involucro per il transito di immagini come informazione. L’obiettivo è re-inventare il luogo: creare territori fertili per l’epifania dell’immagine.
bn+ BRINANOVARA guarda alle forze che hanno dato forma al contesto culturale per affrontare un complesso studio dei materiali e delle loro possibili ricombinazioni. La loro produzione è caratterizzata da oggetti artistici votati all’ironica ed empatica provocazione del rigore culturale a cui siamo frequentemente assoggettati, invitandoci a osservare le cose da una nuova prospettiva.
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DURANTE IL PERIODO DI ARTEFIERA LA MOSTRA SARA' VISITABILE CON I SEGUENTI ORARI:
venerdì 24 gennaio | ore 19:30 – 23
sabato 25 gennaio | ore 11-13 e 16-24
domenica 26 gennaio | ore 16-20
24
gennaio 2020
bn+ BRINANOVARA – Dreamt Uncanny Valley
Dal 24 gennaio al 07 marzo 2020
arte contemporanea
Location
ADIACENZE
Bologna, Vicolo Spirito Santo, 1/b, (Bologna)
Bologna, Vicolo Spirito Santo, 1/b, (Bologna)
Orario di apertura
da mercoledì a sabato ore 11-13 e 16-20
Vernissage
24 Gennaio 2020, ore 19:30
Sito web
Ufficio stampa
ADIACENZE
Autore
Curatore
Autore testo critico