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Bob and Roberta Smith – Make your own damn art
Slogan dal colorismo acceso e supporti di riuso sono per Bob and Roberta Smith uno strumento efficace di riflessione sulle tematiche ambientali. Attraverso l’humour gli artisti richiedono utopisticamente il coinvolgimento del pubblico.
Comunicato stampa
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BOB AND ROBERTA SMITH
Make your own damn art
La Galleria Cesare Manzo presenta la seconda personale di Bob and Roberta Smith Make your own damn art, che fa seguito alla personale nella sede di Roma in cui è stata esposta una selezione di opere realizzate in occasione della mostra Altermodern, curata da Nicolas Bourriaud alla Tate Triennal di Londra nel 2009.
Bob and Roberta Smith usano l’humour per richiedere utopisticamente il coinvolgimento del pubblico. Con l’esortativa Fatti la tua maledetta arte (Make your own damn art) invitano ognuno a porsi interrogativi sull’Arte e sul ruolo che l’elitismo estetico deve giocare nella società di oggi. Mangiare biologico e riciclare non sono atti sufficienti ad arrestare la minaccia ecologica, Bob and Roberta Smith invitano a realizzare e diffondere nuovi progetti di tram, pannelli solari e mulini a vento, confidando nel potere democratico dell’arte. Non si fermano alla rappresentazione realistica del dato reale ma, secondo le modalità del divertissement e del gioco, sfruttano il valore del paradosso: l’arte può essere una forma di riscatto sociale, in grado di instaurare un nuovo approccio alle necessità e alle politiche ambientali.
Slogan dal colorismo acceso e supporti di riuso sono per Bob and Roberta Smith uno strumento efficace di riflessione sulle tematiche ambientali. Attraverso l’utilizzo di espressioni ironiche e dissacranti, gli artisti denunciano i timori verso l’innalzamento del livello dei mari e l’eclissi di Venezia, per indurre lo spettatore a prenderne coscienza e agire. La pace – o il clima - ha bisogno di te sono frasi che invitano ad occuparsi dell’ambiente in modo personale e creativo.
“Essere creativi è davvero una buona idea” sostengono Bob and Roberta Smith. Ponendosi all’opposto di ciò che sosteneva Joseph Beuys, “Ognuno può essere un artista”, la loro idea è molto più semplice ed Inglese, è un modo di guardare alla creatività pensandola in maniera che non abbia nulla a che fare con il profitto economico.
In occasione dall’inaugurazione avrà luogo un concerto che vedrà la partecipazione di due delle band con cui collaborano Bob and Roberta Smith, The Apaty Band e The Ken Ardley Playboys (London, UK).
Bob and Roberta Smith (Londra, 1963) vivono e lavorano a Londra. Durante gli anni ottanta hanno svolto un periodo di residenza presso la British School at Rome. Hanno partecipato ripetutamente a mostre di livello internazionale a New York, Parigi, Londra, Shangai, Tokio e Delhi. Tra le personali si segnalano: 2009 I was up all night making this, Galleria Cesare Manzo Roma; 2008 I am a living sign The Bob and Roberta Smith Diaries, Hales Gallery, Londra; 2007 The Captains Journal of the Voyage of the Human Being, Galerie Kusseneers, Antwerp (Belgio); Shop Local, Peer Gallery, Londra; 2005 The Beautiful Poetry of Bob and Roberta Smith, Hales Gallery, Londra; Make Your Own Damn Art, Stanley Picker Gallery, Kingston (UK). Tra le collettive: 2008 Fourth Plinth, The National Gallery, Londra; Paul Thek, ZKM/ Museum of Contemporary Art, Karlsrule (Germania); 2006 Centre of the Creative Universe: Liverpool and the Avant-Garde, Tate Liverpool; Peace Camp, Brick Lane Gallery, Londra; Hearing Voices, Seeing Things, Serpentine Gallery, Londra; 2005 Brit Povera, Gallery Krinzinger, Austria; Only a minute to live, Temporary Contemporary, a cura di Klega, Londra; Cell Project Space Show, a cura di Richard Priestley, Londra. Opere di Bob and Roberta Smith sono nelle collezioni di: Tate Gallery, Arts Council Collection (Londra), British Council Collection, Southampton City Museum & Art Gallery e Goss Michael Foundation.
I was up all night making this è stata la loro prima personale a Roma.
Make your own damn art
La Galleria Cesare Manzo presenta la seconda personale di Bob and Roberta Smith Make your own damn art, che fa seguito alla personale nella sede di Roma in cui è stata esposta una selezione di opere realizzate in occasione della mostra Altermodern, curata da Nicolas Bourriaud alla Tate Triennal di Londra nel 2009.
Bob and Roberta Smith usano l’humour per richiedere utopisticamente il coinvolgimento del pubblico. Con l’esortativa Fatti la tua maledetta arte (Make your own damn art) invitano ognuno a porsi interrogativi sull’Arte e sul ruolo che l’elitismo estetico deve giocare nella società di oggi. Mangiare biologico e riciclare non sono atti sufficienti ad arrestare la minaccia ecologica, Bob and Roberta Smith invitano a realizzare e diffondere nuovi progetti di tram, pannelli solari e mulini a vento, confidando nel potere democratico dell’arte. Non si fermano alla rappresentazione realistica del dato reale ma, secondo le modalità del divertissement e del gioco, sfruttano il valore del paradosso: l’arte può essere una forma di riscatto sociale, in grado di instaurare un nuovo approccio alle necessità e alle politiche ambientali.
Slogan dal colorismo acceso e supporti di riuso sono per Bob and Roberta Smith uno strumento efficace di riflessione sulle tematiche ambientali. Attraverso l’utilizzo di espressioni ironiche e dissacranti, gli artisti denunciano i timori verso l’innalzamento del livello dei mari e l’eclissi di Venezia, per indurre lo spettatore a prenderne coscienza e agire. La pace – o il clima - ha bisogno di te sono frasi che invitano ad occuparsi dell’ambiente in modo personale e creativo.
“Essere creativi è davvero una buona idea” sostengono Bob and Roberta Smith. Ponendosi all’opposto di ciò che sosteneva Joseph Beuys, “Ognuno può essere un artista”, la loro idea è molto più semplice ed Inglese, è un modo di guardare alla creatività pensandola in maniera che non abbia nulla a che fare con il profitto economico.
In occasione dall’inaugurazione avrà luogo un concerto che vedrà la partecipazione di due delle band con cui collaborano Bob and Roberta Smith, The Apaty Band e The Ken Ardley Playboys (London, UK).
Bob and Roberta Smith (Londra, 1963) vivono e lavorano a Londra. Durante gli anni ottanta hanno svolto un periodo di residenza presso la British School at Rome. Hanno partecipato ripetutamente a mostre di livello internazionale a New York, Parigi, Londra, Shangai, Tokio e Delhi. Tra le personali si segnalano: 2009 I was up all night making this, Galleria Cesare Manzo Roma; 2008 I am a living sign The Bob and Roberta Smith Diaries, Hales Gallery, Londra; 2007 The Captains Journal of the Voyage of the Human Being, Galerie Kusseneers, Antwerp (Belgio); Shop Local, Peer Gallery, Londra; 2005 The Beautiful Poetry of Bob and Roberta Smith, Hales Gallery, Londra; Make Your Own Damn Art, Stanley Picker Gallery, Kingston (UK). Tra le collettive: 2008 Fourth Plinth, The National Gallery, Londra; Paul Thek, ZKM/ Museum of Contemporary Art, Karlsrule (Germania); 2006 Centre of the Creative Universe: Liverpool and the Avant-Garde, Tate Liverpool; Peace Camp, Brick Lane Gallery, Londra; Hearing Voices, Seeing Things, Serpentine Gallery, Londra; 2005 Brit Povera, Gallery Krinzinger, Austria; Only a minute to live, Temporary Contemporary, a cura di Klega, Londra; Cell Project Space Show, a cura di Richard Priestley, Londra. Opere di Bob and Roberta Smith sono nelle collezioni di: Tate Gallery, Arts Council Collection (Londra), British Council Collection, Southampton City Museum & Art Gallery e Goss Michael Foundation.
I was up all night making this è stata la loro prima personale a Roma.
30
gennaio 2010
Bob and Roberta Smith – Make your own damn art
Dal 30 gennaio al 27 marzo 2010
arte contemporanea
Location
GALLERIA CESARE MANZO
Pescara, Via Umbria, 48, (Pescara)
Pescara, Via Umbria, 48, (Pescara)
Orario di apertura
da lunedì a sabato ore 10-13 e 16-20
Vernissage
30 Gennaio 2010, ore 18.00
Autore