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Bob Noto – Piatti ritratti
La mostra si chiama Piatti ritratti e farà conoscere al pubblico un altro modo di “guardare” e gustare il cibo, mettendo in gioco anche un altro importante senso: la vista.
Comunicato stampa
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PIATTI RITRATTI
Da sabato 20 marzo le immagini del fotografo-gourmet Bob Noto approdano agli Spazi livioRossi di Borgo Valsugana
Da sabato 20 marzo agli Spazi livioRossi di Borgo Valsugana si apre la seconda tappa di un viaggio dentro i misteri, i colori, la bellezza del cibo attraverso una mostra nata dall’incontro casuale fra un violoncellista e un fotografo-gourmet.
E’ proprio grazie al rapporto di scambio e d’interesse reciproco creatosi negli anni fra il musicista Mario Brunello e l’Associazione Arte Sella che questo particolare progetto arriva oggi agli Spazi livioRossi. Il fotografo è il torinese Bob Noto, virtuoso della cucina assaggiata e raccontata, diventato un punto di riferimento fondamentale per i più grandi chef internazionali, in particolare quelli spagnoli, che lo considerano l’ambasciatore della loro cucina d’avanguardia in Italia. La mostra si chiama Piatti ritratti e farà conoscere al pubblico un altro modo di “guardare” e gustare il cibo, mettendo in gioco anche un altro importante senso: la vista.
Le fotografie di Bob Noto mettono infatti in luce la capacità evocativa e la perfezione estetica dei piatti realizzati dalle più famose firme dell’alta cucina che, oltre ad esaltare il gusto, si concentrano sull’armonia della composizione, con preparazioni accorte, accostamenti di colori e giochi di contrapposizioni che rendono i piatti quasi opere d'arte. Una mostra davvero singolare quindi, la prima al mondo di questo genere, dove i piatti si presentano come “ritratti metafisici”, avulsi dal loro contesto, e gli alimenti diventano macchie di colore sapientemente disposte su fondo bianco.
La tecnica usata da Bob Noto è singolare e si distingue in due tempi. In un primo momento va al ristorante, ordina un piatto che lo ispira, scatta la foto in un massimo di due minuti e mezzo "prima che il piatto si raffreddi – spiega - perchè poi me lo mangio". Il suo studio fotografico è a portata di mano, non ha bisogno di grandi fari o di abili assistenti, in una tasca tiene il cavalletto e nell'altra la macchina fotografica, rigorosamente digitale, una Casio 12.1 megapixel. La seconda fase del lavoro dell'artista-degustatore avviene invece al computer: le foto scattate vengono estrapolate dal loro contesto, ritoccate e stampate su pannelli di un metro per cinquanta centimetri. Noto non è per nulla un purista: «Fotoritocco a manetta. Il digitale è un formato veloce e flessibile. Finalmente, a differenza che con l'analogico, si ha un controllo totale dell'opera». Gli intransigenti non considerano fotografia il suo lavoro. E lui non se ne fa un cruccio: «Se preferiscono, la chiamino pure illustrazione».
Se si considera l'arte come forma di comunicazione, la ristorazione per Bob Noto è la più completa ed esclusiva espressione artistica esistente. «In sala si può assistere ogni sera ad una messa in scena diversa, è come andare a teatro con il vantaggio che dopo lo spettacolo non devi preoccuparti di trovare una pizzeria aperta». Alla base del suo lavoro si trova quindi il gioco e un approccio artistico ed ironico che rispecchia in parte la sua indole: cinquant'anni, quattro libri al suo attivo, Bob Noto si occupa di fotografia e gastronomia sempre e solo per hobby, mentre per lavoro continua a stare dietro al bancone del negozio di utensileria di corso Bramante, a Torino.
E’ con queste parole che Noto esprime il suo particolare rapporto con la cucina e la creazione artistica: “Io amo le cose nuove che non conosco. In tutti i campi è così: ci sono i classici, ma il nuovo ti dà un altro tipo di emozione. O leggiamo sempre i Promessi Sposi? E perché questo non deve valere anche per la ristorazione? Nella cucina è tutto un rincorrersi di cose. Catalogare è sbagliato. Ogni cuoco è a sé”.
Il giorno dell’inaugurazione anche il palato verrà soddisfatto grazie alle creazioni di un gruppo di studenti dell’Istituto di Formazione Professionale Alberghiero di Levico Terme che preparerà e servirà un rinfresco. All’evento sarà presente anche Bob Noto.
Bio
Bob Noto non è un critico gastronomico ma è più di un critico gastronomico: grafico, designer, fotografo e gourmet, con la sua macchinetta digitale ha immortalato i picchi creativi dei cuochi celebrity portando i suoi scatti anche in un libro "Sei. Autoritratto della cucina italiana d’avanguardia" scritto dalla giornalista Alessandra Meldolesi. Ormai un cult il suo video, presentato in una delle edizioni passate del Mejor de la gastronomia che riprende Noto, insieme alla moglie, nella lunga sequenza di assaggi di un menu di El Bulli che Adrià gli sottopone sempre in anteprima per averne un giudizio.
Gli Spazi Livio Rossi
L’Associazione Arte Sella gestisce gli Spazi livioRossi dal 2006. L’edificio, di notevole valore architettonico, situato nel centro storico di Borgo Valsugana, conserva un valore culturale in quanto sede, fin dai primi anni del secolo scorso, di un’antica libreria e di un laboratorio artigiano. Gli Spazi Rossi sono un centro espositivo permanente, sede amministrativa e gestionale dell’associazione, luogo di consultazione, sede di laboratori creativi per bambini e adulti. Negli ultimi anni l’associazione ha intensificato l’attività espositiva in questi spazi, riuscendo a dare maggiore continuità alla propria attività. Nel corso del 2010 si susseguiranno numerose esposizioni. Dopo la mostra di Bob Noto (20.03 – 02.05.10) prossimo appuntamento con il progetto dell’artista francese Erik Samakh “Risonanze” (15.05-24.10.10).
Da sabato 20 marzo le immagini del fotografo-gourmet Bob Noto approdano agli Spazi livioRossi di Borgo Valsugana
Da sabato 20 marzo agli Spazi livioRossi di Borgo Valsugana si apre la seconda tappa di un viaggio dentro i misteri, i colori, la bellezza del cibo attraverso una mostra nata dall’incontro casuale fra un violoncellista e un fotografo-gourmet.
E’ proprio grazie al rapporto di scambio e d’interesse reciproco creatosi negli anni fra il musicista Mario Brunello e l’Associazione Arte Sella che questo particolare progetto arriva oggi agli Spazi livioRossi. Il fotografo è il torinese Bob Noto, virtuoso della cucina assaggiata e raccontata, diventato un punto di riferimento fondamentale per i più grandi chef internazionali, in particolare quelli spagnoli, che lo considerano l’ambasciatore della loro cucina d’avanguardia in Italia. La mostra si chiama Piatti ritratti e farà conoscere al pubblico un altro modo di “guardare” e gustare il cibo, mettendo in gioco anche un altro importante senso: la vista.
Le fotografie di Bob Noto mettono infatti in luce la capacità evocativa e la perfezione estetica dei piatti realizzati dalle più famose firme dell’alta cucina che, oltre ad esaltare il gusto, si concentrano sull’armonia della composizione, con preparazioni accorte, accostamenti di colori e giochi di contrapposizioni che rendono i piatti quasi opere d'arte. Una mostra davvero singolare quindi, la prima al mondo di questo genere, dove i piatti si presentano come “ritratti metafisici”, avulsi dal loro contesto, e gli alimenti diventano macchie di colore sapientemente disposte su fondo bianco.
La tecnica usata da Bob Noto è singolare e si distingue in due tempi. In un primo momento va al ristorante, ordina un piatto che lo ispira, scatta la foto in un massimo di due minuti e mezzo "prima che il piatto si raffreddi – spiega - perchè poi me lo mangio". Il suo studio fotografico è a portata di mano, non ha bisogno di grandi fari o di abili assistenti, in una tasca tiene il cavalletto e nell'altra la macchina fotografica, rigorosamente digitale, una Casio 12.1 megapixel. La seconda fase del lavoro dell'artista-degustatore avviene invece al computer: le foto scattate vengono estrapolate dal loro contesto, ritoccate e stampate su pannelli di un metro per cinquanta centimetri. Noto non è per nulla un purista: «Fotoritocco a manetta. Il digitale è un formato veloce e flessibile. Finalmente, a differenza che con l'analogico, si ha un controllo totale dell'opera». Gli intransigenti non considerano fotografia il suo lavoro. E lui non se ne fa un cruccio: «Se preferiscono, la chiamino pure illustrazione».
Se si considera l'arte come forma di comunicazione, la ristorazione per Bob Noto è la più completa ed esclusiva espressione artistica esistente. «In sala si può assistere ogni sera ad una messa in scena diversa, è come andare a teatro con il vantaggio che dopo lo spettacolo non devi preoccuparti di trovare una pizzeria aperta». Alla base del suo lavoro si trova quindi il gioco e un approccio artistico ed ironico che rispecchia in parte la sua indole: cinquant'anni, quattro libri al suo attivo, Bob Noto si occupa di fotografia e gastronomia sempre e solo per hobby, mentre per lavoro continua a stare dietro al bancone del negozio di utensileria di corso Bramante, a Torino.
E’ con queste parole che Noto esprime il suo particolare rapporto con la cucina e la creazione artistica: “Io amo le cose nuove che non conosco. In tutti i campi è così: ci sono i classici, ma il nuovo ti dà un altro tipo di emozione. O leggiamo sempre i Promessi Sposi? E perché questo non deve valere anche per la ristorazione? Nella cucina è tutto un rincorrersi di cose. Catalogare è sbagliato. Ogni cuoco è a sé”.
Il giorno dell’inaugurazione anche il palato verrà soddisfatto grazie alle creazioni di un gruppo di studenti dell’Istituto di Formazione Professionale Alberghiero di Levico Terme che preparerà e servirà un rinfresco. All’evento sarà presente anche Bob Noto.
Bio
Bob Noto non è un critico gastronomico ma è più di un critico gastronomico: grafico, designer, fotografo e gourmet, con la sua macchinetta digitale ha immortalato i picchi creativi dei cuochi celebrity portando i suoi scatti anche in un libro "Sei. Autoritratto della cucina italiana d’avanguardia" scritto dalla giornalista Alessandra Meldolesi. Ormai un cult il suo video, presentato in una delle edizioni passate del Mejor de la gastronomia che riprende Noto, insieme alla moglie, nella lunga sequenza di assaggi di un menu di El Bulli che Adrià gli sottopone sempre in anteprima per averne un giudizio.
Gli Spazi Livio Rossi
L’Associazione Arte Sella gestisce gli Spazi livioRossi dal 2006. L’edificio, di notevole valore architettonico, situato nel centro storico di Borgo Valsugana, conserva un valore culturale in quanto sede, fin dai primi anni del secolo scorso, di un’antica libreria e di un laboratorio artigiano. Gli Spazi Rossi sono un centro espositivo permanente, sede amministrativa e gestionale dell’associazione, luogo di consultazione, sede di laboratori creativi per bambini e adulti. Negli ultimi anni l’associazione ha intensificato l’attività espositiva in questi spazi, riuscendo a dare maggiore continuità alla propria attività. Nel corso del 2010 si susseguiranno numerose esposizioni. Dopo la mostra di Bob Noto (20.03 – 02.05.10) prossimo appuntamento con il progetto dell’artista francese Erik Samakh “Risonanze” (15.05-24.10.10).
20
marzo 2010
Bob Noto – Piatti ritratti
Dal 20 marzo al 02 maggio 2010
fotografia
Location
SPAZI LIVIO ROSSI
Borgo Valsugana, Corso Augusum, 55, (Trento)
Borgo Valsugana, Corso Augusum, 55, (Trento)
Orario di apertura
mart-sab 10-12 e 15.30-19, dom 15.30-19
Vernissage
20 Marzo 2010, ore 17
Sito web
www.artesella.it
Autore