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Boetti / Rinpoche / Viakul
mostra dei tre artisti Alighiero e Boetti, Dru Gu Choegyal Rinpoche e Acharya Viakul
Comunicato stampa
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L’artista, nell’arte Tantrica, sa sempre quello che sta per fare prima di farlo. È questo un nesso che risulta evidente dal lavoro di questi tre artisti.
Tre maestri in modi diversi legati all’Oriente, dove hanno lavorato e vissuto. Alighiero Boetti aveva un forte legame con l’Afghanistan, Acharya Viakul nato e vissuto a Jaypur in India, e Dru-gu Choegyal Rinpoche nato in Tibet, vive tra l’India e il Nepal.
Nelle loro opere è evidente una certa ripetitività del concetto e della costruzione del quadro, che fa sì che l’artista abbia a che fare con la stessa immagine, o con la stessa composizione più volte.
Le rappresentazioni di Acharya Viakul invocano il favore delle divinità. Sono alberi pietre animali, segni ed emblemi, sfuggenti forme geometriche sparse e dipinte per terra o sulla soglia delle case.
Le sue immagini, all’apparenza “semplici”, sono in realtà esoteriche, ispirate al Tantra, ridotte a segni astratti. Tantra è il culto dell’estasi, è un modo di vivere. Il corpo e il cosmo fanno parte dello stesso sistema, ognuno di loro è inconcepibile senza l’esistenza dell’altro, microcosmo e macrocosmo.
Lo stesso mondo è rappresentato da Alighiero Boetti, che tiene sempre presente la relazione tra sé e tutto ciò che lo circonda. Si potrebbero ora citare una serie di titoli dei lavori di Alighiero Boetti o le frasi scritte sui suoi arazzi e sarebbero altrettanto espliciti; ma preferiamo rivolgerci al modo di relazionarsi ai suoi lavori su carta esposti in questa mostra. Questa serie di lavori in generale sono eseguiti su carte di misure simili, con una costruzione in parte libera, ma con un’idea di base.
Il rosso, colore primario nelle opere esposte, si ritrova anche nei lavori degli altri artisti.
Dru-gu Choegyal Rinpoche, artista, pittore, maestro di filosofia, lavora in India e Nepal, alternando la pittura all’insegnamento di buddismo tibetano. Dru-gu Choegyal Rinpoche, ottava reincarnazione di un lignaggio di maestri pittori nel Tibet orientale, ha ricostruito nel Kham (una regione a sud est del Tibet) il suo monastero, dove al momento attuale vivono e praticano monaci tibetani.
Le opere del maestro sono ispirate alle sue visioni attraverso la meditazione; anche se a noi risultano molto astratte, hanno una forza espressiva immediata.
Le carte nepalesi, su cui applica le tempere, sembrano scomparire sotto la magia della sua pittura.
Tre maestri in modi diversi legati all’Oriente, dove hanno lavorato e vissuto. Alighiero Boetti aveva un forte legame con l’Afghanistan, Acharya Viakul nato e vissuto a Jaypur in India, e Dru-gu Choegyal Rinpoche nato in Tibet, vive tra l’India e il Nepal.
Nelle loro opere è evidente una certa ripetitività del concetto e della costruzione del quadro, che fa sì che l’artista abbia a che fare con la stessa immagine, o con la stessa composizione più volte.
Le rappresentazioni di Acharya Viakul invocano il favore delle divinità. Sono alberi pietre animali, segni ed emblemi, sfuggenti forme geometriche sparse e dipinte per terra o sulla soglia delle case.
Le sue immagini, all’apparenza “semplici”, sono in realtà esoteriche, ispirate al Tantra, ridotte a segni astratti. Tantra è il culto dell’estasi, è un modo di vivere. Il corpo e il cosmo fanno parte dello stesso sistema, ognuno di loro è inconcepibile senza l’esistenza dell’altro, microcosmo e macrocosmo.
Lo stesso mondo è rappresentato da Alighiero Boetti, che tiene sempre presente la relazione tra sé e tutto ciò che lo circonda. Si potrebbero ora citare una serie di titoli dei lavori di Alighiero Boetti o le frasi scritte sui suoi arazzi e sarebbero altrettanto espliciti; ma preferiamo rivolgerci al modo di relazionarsi ai suoi lavori su carta esposti in questa mostra. Questa serie di lavori in generale sono eseguiti su carte di misure simili, con una costruzione in parte libera, ma con un’idea di base.
Il rosso, colore primario nelle opere esposte, si ritrova anche nei lavori degli altri artisti.
Dru-gu Choegyal Rinpoche, artista, pittore, maestro di filosofia, lavora in India e Nepal, alternando la pittura all’insegnamento di buddismo tibetano. Dru-gu Choegyal Rinpoche, ottava reincarnazione di un lignaggio di maestri pittori nel Tibet orientale, ha ricostruito nel Kham (una regione a sud est del Tibet) il suo monastero, dove al momento attuale vivono e praticano monaci tibetani.
Le opere del maestro sono ispirate alle sue visioni attraverso la meditazione; anche se a noi risultano molto astratte, hanno una forza espressiva immediata.
Le carte nepalesi, su cui applica le tempere, sembrano scomparire sotto la magia della sua pittura.
15
maggio 2006
Boetti / Rinpoche / Viakul
Dal 15 maggio al 20 giugno 2006
arte contemporanea
Location
GALLERIA ALESSANDRA BONOMO
Roma, Via del Gesù, 62, (Roma)
Roma, Via del Gesù, 62, (Roma)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato 15-19 o su appuntamento
Vernissage
15 Maggio 2006, ore 19
Autore