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Bogna Burska – Un cuore così bianco
Per l’occasione l’artista presenta un corpus di opere costituito da due lavori video – Pioggia a Parigi e Margherita – e da tre fotografie tratte dalla serie Il marmo e l’acqua.
Comunicato stampa
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Un cuore così bianco è la seconda personale di Bogna Burska a Roma (la prima ha avuto luogo l’anno scorso alla galleria Change+Partner Contemporary Art). Per l’occasione l’artista presenta un corpus di opere costituito da due lavori video – Pioggia a Parigi e Margherita – e da tre fotografie tratte dalla serie Il marmo e l’acqua.
Bogna Burska è nata a Varsavia nel 1974, dove attualmente vive. Ha gradualmente abbandonato la pittura per dedicarsi al video, alla fotografia e alle installazioni, proponendo un’originale ricerca sulla spazialità che parte dal problema psico-antropologico del tabù. I suoi lavori carichi di silenzio e tensione, tesi a ribaltare l’orizzonte di senso offerto da situazioni ambientali rassicuranti, finiscono col comporre veri e propri pattern concettuali. Un ragno velenoso che si aggira in un interno borghese tra gli effetti personali di una donna (Arachne, 2003), le macchie di sangue che punteggiano una distesa di neve (L’inverno è andato, 2004) o che compaiono tra i fiori freschi (La vita è meravigliosa, 2002) configurano attraversamenti incongrui che sollecitano inquietudine e che, pure, appaiono chiamati a perfezionare il dato visivo cui prendono parte.
Il video Pioggia a Parigi affronta il tema della violenza nel rapporto uomo-donna e si compone di spezzoni di film assemblati rigorosamente. Come in un teorema, icone della sensualità femminile come Isabelle Adjani, Sophie Marceau e Catherine Deneuve sono le protagoniste di schermaglie amorose che degenerano nel sangue. La stessa tematica torna nell’altro video in mostra, Margherita, omaggio a tre Margherite letterarie condotte alla morte dalla follia d’amore: la regina Margot – Margherita di Valois – andata in sposa nel 1572 al re Enrico di Navarra, protagonista del romanzo di Alexandre Dumas e del film di Patrice Chéreau; la bella Gretchen amata da Faust, il cui collo niveo gli appare in sogno “cinto di una strana collana – una linea rosso sangue”; infine, Margherita Nikolaevna, che viene immersa con una pesante collana in un bagno di sangue e olio di rose ne Il maestro e Margherita di Michael Bulgakov. Per concludere, l’immagine destabilizzante si fa icastica con le tre grandi fotografie tratte dalla serie Il marmo e l’acqua: il sangue che spaventa ma che dona la vita, e il marmo che sotto il peso del suo scorrere pare flettersi fino a cedere.
Il titolo della mostra, Un cuore così bianco, è una citazione dal Macbeth. Saputo dell’assassinio del re Duncan da parte del marito, Lady Macbeth gli si rivolge con queste parole: “Le mie mani sono del tuo stesso colore [il rosso del sangue], ma ho paura di avere un cuore così bianco”. La citazione è stata recentemente utilizzata come titolo in un fortunato romanzo di Javier Marías (1993), edito in Italia da Einaudi.
Bogna Burska è nata a Varsavia nel 1974, dove attualmente vive. Ha gradualmente abbandonato la pittura per dedicarsi al video, alla fotografia e alle installazioni, proponendo un’originale ricerca sulla spazialità che parte dal problema psico-antropologico del tabù. I suoi lavori carichi di silenzio e tensione, tesi a ribaltare l’orizzonte di senso offerto da situazioni ambientali rassicuranti, finiscono col comporre veri e propri pattern concettuali. Un ragno velenoso che si aggira in un interno borghese tra gli effetti personali di una donna (Arachne, 2003), le macchie di sangue che punteggiano una distesa di neve (L’inverno è andato, 2004) o che compaiono tra i fiori freschi (La vita è meravigliosa, 2002) configurano attraversamenti incongrui che sollecitano inquietudine e che, pure, appaiono chiamati a perfezionare il dato visivo cui prendono parte.
Il video Pioggia a Parigi affronta il tema della violenza nel rapporto uomo-donna e si compone di spezzoni di film assemblati rigorosamente. Come in un teorema, icone della sensualità femminile come Isabelle Adjani, Sophie Marceau e Catherine Deneuve sono le protagoniste di schermaglie amorose che degenerano nel sangue. La stessa tematica torna nell’altro video in mostra, Margherita, omaggio a tre Margherite letterarie condotte alla morte dalla follia d’amore: la regina Margot – Margherita di Valois – andata in sposa nel 1572 al re Enrico di Navarra, protagonista del romanzo di Alexandre Dumas e del film di Patrice Chéreau; la bella Gretchen amata da Faust, il cui collo niveo gli appare in sogno “cinto di una strana collana – una linea rosso sangue”; infine, Margherita Nikolaevna, che viene immersa con una pesante collana in un bagno di sangue e olio di rose ne Il maestro e Margherita di Michael Bulgakov. Per concludere, l’immagine destabilizzante si fa icastica con le tre grandi fotografie tratte dalla serie Il marmo e l’acqua: il sangue che spaventa ma che dona la vita, e il marmo che sotto il peso del suo scorrere pare flettersi fino a cedere.
Il titolo della mostra, Un cuore così bianco, è una citazione dal Macbeth. Saputo dell’assassinio del re Duncan da parte del marito, Lady Macbeth gli si rivolge con queste parole: “Le mie mani sono del tuo stesso colore [il rosso del sangue], ma ho paura di avere un cuore così bianco”. La citazione è stata recentemente utilizzata come titolo in un fortunato romanzo di Javier Marías (1993), edito in Italia da Einaudi.
07
aprile 2006
Bogna Burska – Un cuore così bianco
Dal 07 aprile all'undici maggio 2006
arte contemporanea
Location
PALAZZO BLUMENSTHIL – ISTITUTO POLACCO DI CULTURA
Roma, Via Vittoria Colonna, 1, (Roma)
Roma, Via Vittoria Colonna, 1, (Roma)
Vernissage
7 Aprile 2006, ore 19
Autore
Curatore