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Boldini, Helleu, Sem. Miti e protagonisti della Belle Epoque
un nuovo appuntamento espositivo finalizzato ad indagare aspetti ancora inesplorati delle significative relazioni presenti nella ricerca artistica italiana e francese tra Ottocento e Novecento
Comunicato stampa
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Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il Patrocinio della Regione Toscana, dall’8 luglio al 12 novembre 2006, le sale del Castello Pasquini di Castiglioncello ospiteranno la mostra “Boldini, Helleu, Sem. Protagonisti e miti della Belle Epoque”.
L’iniziativa, che il Comune di Rosignano Marittimo promuoverà attraverso il Centro per l’Arte “Diego Martelli”- Archivi dell’800 e del ‘900 e con la consueta collaborazione della Galleria d’arte moderna di Firenze, rappresenta un nuovo appuntamento espositivo finalizzato ad indagare aspetti ancora inesplorati delle significative relazioni presenti nella ricerca artistica italiana e francese tra Ottocento e Novecento.
Curata da Francesca Dini, la mostra propone un quadro sfaccettato, vivace e puntuale, dei complessi rapporti tra arte, letteratura e costume che contraddistinsero la temperie culturale della Belle Epoque, a partire da un punto d’osservazione inedito, ovvero l’amicizia tra Boldini, Helleu e Sem, brillanti protagonisti della vita culturale parigina di fine secolo.
Tra i pittori italiani che condivisero le ricerche macchiaiole, dalla fase sperimentale alla prima maturità, e che decisero successivamente di stabilirsi a Parigi, Giovanni Boldini fu senz’altro l’artista che ottenne il più alto consenso da parte della società internazionale del tempo. Il percorso espositivo prende avvio dagli spunti che la frenesia metropolitana e la mondanità civettuola della ville lumière offrirono al maestro italiano per arrivare a delineare l’originale alchimia della sua pittura e documentare come essa attinse significativamente sia dal sentimento di eleganza di Helleu, che dall’istinto alla caricatura di Sem.
Il nome di Helleu evoca tutta l’eleganza della Belle Epoque. Non a caso Marcel Proust si ispirò a lui per il personaggio di Eltsir ne “La Recherche du temps perdu”. D’altra parte l’amicizia con Claude Monet testimonia la sua condivisione delle più avanzate ricerche impressioniste. Le numerose opere, eccezionalmente raccolte in mostra con la preziosa collaborazione dell’associazione “Les amis de Paul Cesar Helleu” presieduta da Paulette Howard-Johnston, consentiranno di indagare per la prima volta la sua interessante vicenda artistica, dalla formazione sino agli esiti più intimi e familiari degli ultimi anni.
La mostra avvicina per la prima volta le diverse vicende pittoriche di Boldini ed Helleu (Sem svolse esclusivamente l’attività di caricaturista), vicende che, a dispetto della diversa età (Boldini era più anziano di 17 anni) e delle diverse origini e formazioni, si intrecceranno per un lungo tratto nell’ambiente culturale che gravitava intorno al Conte Robert de Montesquiou, fine esteta ed “arbiter elegantiae” dell’epoca.
I primi appuntamenti espositivi promossi attraverso il Centro Martelli hanno permesso di approfondire i legami della pittura dei Macchiaioli con i luoghi della Toscana, mentre le ultime mostre (quella dedicata a Zandomeneghi nel 2004 e l’altra dedicata a Courbet e Fattori nel 2005) hanno privilegiato la ricerca sui rapporti tra la pittura italiana e la contemporanea arte europea. L’attuale progetto si inserisce in quest’ultima prospettiva ed offrirà, come di consueto, l’opportunità di ammirare una selezione di opere sceltissime alcune inedite ed altre non più esposte da decine di anni.
La mostra si articola in sei sezioni.
Sezione prima - Boldini e il mito di Parigi
La prima sezione della mostra si propone di evocare la società parigina di fine secolo, spumeggiante e un po’ fatua, che verrà definitivamente spazzata via dal primo conflitto mondiale. Quando Giovanni Boldini (1842-1931) vi si stabilisce nel 1871, Parigi è indiscutibilmente la vetrina della società internazionale. La produzione boldininiana si attesta nel corso degli anni settanta dell’800 attorno a due registri: il primo, è quello della scena in costume, che va a soddisfare il sogno settecentista di quella parte della società intellettuale e aristocratica parigina in cerca di un’elevazione morale ed etica dalla realtà contemporanea, ormai invasa da valori borghesi; il secondo è, invece, quello della veduta della Parigi contemporanea, dei suoi boulevards, delle sue piazze animate e dei dintorni della metropoli, caratterizzata dalle ampie aperture paesaggistiche.
GIOVANNI BOLDINI, Berthe in campagna (Waiting), collezione privata
GIOVANNI BOLDINI La toilette (Femme s’essuyant,) collezione privata
GIOVANNI BOLDINI Alla scuola di ballo, collezione privata
GIOVANNI BOLDINI L’amico fedele, collezione privata
GIOVANNI BOLDINI Primizie, collezione privata
GIOVANNI BOLDINI Sulla panchina al bois, collezione privata
GIOVANNI BOLDINI Visita domenicale, collezione privata
GIOVANNI BOLDINI Conversazione al caffè, collezione privata
GIOVANNI BOLDINI La Primavera (Contadini e cane), collezione privata
GIOVANNI BOLDINI La contessa De Rasty in piedi, collezione privata
GIOVANNI BOLDINI , Il Castel de la Terrasse a Etretat, collezione privata
GIOVANNI BOLDINI Omnibus in Place Pigalle, collezione privata
GIOVANNI BOLDINI Ritratto di Alaide Banti con l’ombrellino, Firenze, Galleria d’arte Moderna
di Palazzo Pitti
GIOVANNI BOLDINI Carro con cavalli alla porta d’Asnières, Firenze, Galleria d’arte Moderna
di Palazzo Pitti
GIOVANNI BOLDINI Vecchio scaricatore di porto, collezione privata
GIOVANNI BOLDINI Nello studio, Londra, collezione privata
GIOVANNI BOLDINI Giuseppe Verdi e Giuseppina Strapponi tra gli spettatori del Teatro
Vaudeville, n° 3 disegni, Londra, collezione privata
GIOVANNI BOLDINI Ritratto di Signora dagli occhi color pervinca, collezione privata
GIOVANNI BOLDINI Fanciulla con scialle rosso, collezione privata
GIOVANNI BOLDINI Signora in piedi con guanti beige, collezione privata
GIOVANNI BOLDINI, Place Pigalle e l’omnibus, collezione privata
Sezione seconda - Paul-César Helleu e l’Impressionismo
Helleu, nativo di Vannes (1859-1927) conobbe Monet a Parigi nel 1876 e la loro amicizia, estesa a John Singer Sargent, durò tutta la vita, come documentano le molte lettere conservate ancor oggi dalla figlia di Helleu. Nel 1885 Helleu espose al Salon “La Gare Saint-Lazare” opera rivelatrice delle sue simpatie impressioniste. Degas, lo invitò ad esporre nel 1886 all’VIII Esposizione Impressionista, invito declinato da Helleu per solidarietà con Monet che aveva deciso di non esporre. Nel 1894 un “Interieur de Notre-Dame de Paris” esposto al Salon ricevette l’elogio incondizionato del critico Geffroy, mentre scrittori come Mirbeau e Goncourt mettevano Helleu sullo stesso piano di Monet. Quest’ultimo del resto definì la serie di dipinti realizzati da Helleu sul suo yacht, nell’ambito di alcune regate, “una tappa importante dell’impressionismo”.
PAUL HELLEU Mademoiselle Alice Louis-Guérin (1884), Musée Bonnat, Bayonne
PAUL HELLEU M.me Helleu écrivant, de dos (1886), Paris, Collezione privata
PAUL HELLEU Alice en mer, Paris, collezione privata
PAUL HELLEU Femme à l’ombrelle, Paris, collezione privata
PAUL HELLEU Madame Helleu et sa fille au château du bois Boudran, Musée Bonnat, Bayonne
PAUL HELLEU Vitraux de la cathédrale de Reims, Musée Bonnat, Bayonne
JOHN SINGER SARGENT Portrait de Paul Helleu, Musée Bonnat, Bayonne
PAUL HELLEU M.me Helleu lisant sur la plage (1896), Anglet, collezione privata
PAUL HELLEU Les paons Biarritz, collezione privata
PAUL HELLEU Portrait de Marie Renard, Musée de Rouen
PAUL HELLEU, Sur la plage de Dieppe, impression mer grise (1885), Musée de Rouen
Sezione terza - Alla corte di Robert de Montesquiou
In risposta alla richieste della ricca committenza internazionale presente a Parigi Boldini e il più giovane Helleu approntano una innovativa tipologia di ritratto, che da un lato aspira all’aulicità del grande ritratto inglese del settecento, dall’altra si impone per l’assoluta attualità del modello sociale e per una moderna espressività, inquieta e sensuale. Dunque da un lato troviamo la grazia e la leggerezza di Helleu e dall’altro la pregnanza charmante e guizzante delle donne di Boldini: per entrambi questi artisti, amici per giunta, il conte Robert de Montesquiou, vero e proprio “arbiter elegantiae” del tempo, ebbe versi e parole di grande ammirazione: entrambi rispondevano al suo ideale estetico di un’ eleganza estenuata, all’idea del ritratto “psicologico” che cattura e esprime lo spirito del tempo contemporaneo e sa alludere al complesso universo interiore del personaggio.
PAUL HELLEU Le comte Robert de Montesquiou, Bayonne, Musée Bonnat
PAUL HELLEU Les hortensias sur un tabouret, Parigi, collezione privata
GIOVANNI BOLDINI Le viol de Leda (1886 c.a.), Parigi, collezione privata
GIOVANNI BOLDINI M.me Helleu et sa fille Paulette sur le yacht l’Etoile (c.a. 1906), Parigi,
collezione privata
GIOVANNI BOLDINI Paul Helleu, Parigi, collezione privata
PAUL HELLEU Portrait d’Alice en pied, Anglet, collezione privata
PAUL HELLEU La Lionne aux Hortensias,Parigi, collezione privata
GIOVANNI BOLDINI, La cognata di Helleu, Ferrara, Museo Boldini
Sezione quarta - Sem e il “Tout Paris”
Sem (alias Georges Goursat, 1863-1934), celeberrimo autore di caricature, fu eternato da Boldini, in uno dei suoi più bei ritratti. In questa sezione, attorno a questa splendida opera del ferrarese pare animarsi il “defilè hilarant du Tout-Paris” in una sequenza di oltre trenta litografie scelte che raffigurano appunto il mondo della cultura, della finanza, delle corse della Parigi fine secolo.
GIOVANNI BOLDINI Il caricaturista Sem, collezione privata
SEM Maxim’s
SEM, Ouverture de la chasse au Bois de Boulogne
SEM Chez Voisin
SEM Une presentation a l’hotel Royal a Dinard
SEM Palais de Glace
SEM Le Tir aux pigeons
SEM Sem vers Armenonville
SEM Au café de Paris
Sezione quinta - Boldini, mito tra i miti della Belle Epoque
Questa sezione propone una selezione di opere tese a rievocare quella sorta di favola mitologica che aleggiò lungamente attorno a Boldini, “silfo malefico”, e alla sua magmatica creatività: le “femmes fleurs”, “donne coi nervi a pezzi, affaticate da questo secolo tormentato… prostitute amoreggianti, attorcigliate in guaine di seta dalle increspature fosforescenti, le gambe impazzite, epilettiche, le braccia allungate…tutti questi brividi, questi tremori, queste contrazioni sono in sintonia con quest’epoca di nevrosi”, scriveva Sem. Ciascuna di queste opere esprime una personalità, talvolta il romanzo di una vita assurda e dissoluta, sempre il costume di un’epoca.
GIOVANNI BOLDINI Autoritratto di Montorsoli , (Uffizi, Firenze)
GIOVANNI BOLDINI La Contessa Beatrice Susanne Henriette van Bylandt,Genova Nervi, Musei
Civici, Raccolta Frugone
GIOVANNI BOLDINI Signora in bianco, Firenze, Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti
GIOVANNI BOLDINI, Ritratto di René Cole (Gentiluomo in abito da sera), collezione privata
GIOVANNI BOLDINI La Marchesa Luisa Casati con penne di pavone, Roma, Galleria Nazionale
d’arte moderna
GIOVANNI BOLDINI Ritratto di Donna Franca Florio, collezione privata
GIOVANNI BOLDINI Les deux Enfants, collezione privata
GIOVANNI BOLDINI Spiaggia a Ostenda, collezione privata
GIOVANNI BOLDINI, Nudo su bergere, Londra, collezione privata
GIOVANNI BOLDINI, La dama di Biarritz, collezione privata
GIOVANNI BOLDINI Emiliana Concha de Ossa, collezione privata
Sezione sesta -“Le gracieux Helleu”
Nel 1888, all’indomani del grande successo ottenuto dalla sua prima esposizione di pastelli presso la galleria Petit, Helleu fu oggetto dell’entusiasmo di Robert de Montesquiou e grazie a lui divenne un ritrattista di fama mondiale. Tuttavia, Helleu tende a tralasciare il grande ritratto mondano “alla Boldini”, preferendo dedicarsi al suo mondo di affetti familiari. L’amata moglie Alice e i loro numerosi bambini sono i protagonisti di dolci momenti di vita familiare, colti con eleganza e sensibilità, preferibilmente con le tecniche del pastello, del disegno a tre colori e dell’incisione. Anche nei paesaggi la materia pittorica sembra perdere gradatamente lo scintillio luminoso dei quadri del momento impressionista, approdando a superfici lisce dai colori tenui.
PAUL HELLEU Voiliers musée Bonnat, Bayonne
PAUL HELLEU La rade de Cowes, Musée Bonnat, Bayonne
PAUL HELLEU Madame Helleu sur la plage de Deauville, Musée Bonnat, Bayonne
PAUL HELLEU Hellen, Musée Bonnat, Bayonne
PAUL HELLEU Villa Erlanger à Deauville, Musée Bonnat, Bayonne
PAUL HELLEU Elégante au corset, de dos Paris, collezione privata
PAUL HELLEU Paulette dans les bras de sa mère, Musée Bonnat, Bayonne
PAUL HELLEU Elégante en pied Paris, collezione privata
PAUL HELLEU Paulette au chapeau Paris, collezione privata
PAUL HELLEU Madame Helleu et son enfant de dos Paris, collezione privata
PAUL HELLEU Jean, de profil, en costume marin travaillant sur une table (vers 1904),
Paris, collection particulière
PAUL HELLEU Duchesse de Malrborough ,Paris, collection particulière
PAUL HELLEU M.me Cheruit, Biarritz, collection particulière
Il catalogo
La mostra, promossa dal Centro per l’arte Diego Martelli di Castiglioncello con la collaborazione della Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti, sarà corredata di un ricco catalogo, edito da Skira e curato da Francesca Dini, nel quale compariranno, unitamente allo scritto della curatrice, interventi di Paulette Howard – Johnston, Alberto Beretta Anguissola, Cosimo Ceccuti e Piero Dini. Documentate schede critiche di Silvestra Bietoletti e Rossella Campana accompagneranno le opere, facendo luce su un percorso per molti tratti ancora inedito, documentato per l’occasione da splendidi dipinti non più visti da tempo ed altri sino ad oggi mai pubblicati.
Alcune lettere inedite di Boldini a Helleu e ampi stralci dagli scritti di Robert de Montesquiou su Boldini e Helleu verranno tradotti per l’occasione e presentati in appendice.
L’iniziativa, che il Comune di Rosignano Marittimo promuoverà attraverso il Centro per l’Arte “Diego Martelli”- Archivi dell’800 e del ‘900 e con la consueta collaborazione della Galleria d’arte moderna di Firenze, rappresenta un nuovo appuntamento espositivo finalizzato ad indagare aspetti ancora inesplorati delle significative relazioni presenti nella ricerca artistica italiana e francese tra Ottocento e Novecento.
Curata da Francesca Dini, la mostra propone un quadro sfaccettato, vivace e puntuale, dei complessi rapporti tra arte, letteratura e costume che contraddistinsero la temperie culturale della Belle Epoque, a partire da un punto d’osservazione inedito, ovvero l’amicizia tra Boldini, Helleu e Sem, brillanti protagonisti della vita culturale parigina di fine secolo.
Tra i pittori italiani che condivisero le ricerche macchiaiole, dalla fase sperimentale alla prima maturità, e che decisero successivamente di stabilirsi a Parigi, Giovanni Boldini fu senz’altro l’artista che ottenne il più alto consenso da parte della società internazionale del tempo. Il percorso espositivo prende avvio dagli spunti che la frenesia metropolitana e la mondanità civettuola della ville lumière offrirono al maestro italiano per arrivare a delineare l’originale alchimia della sua pittura e documentare come essa attinse significativamente sia dal sentimento di eleganza di Helleu, che dall’istinto alla caricatura di Sem.
Il nome di Helleu evoca tutta l’eleganza della Belle Epoque. Non a caso Marcel Proust si ispirò a lui per il personaggio di Eltsir ne “La Recherche du temps perdu”. D’altra parte l’amicizia con Claude Monet testimonia la sua condivisione delle più avanzate ricerche impressioniste. Le numerose opere, eccezionalmente raccolte in mostra con la preziosa collaborazione dell’associazione “Les amis de Paul Cesar Helleu” presieduta da Paulette Howard-Johnston, consentiranno di indagare per la prima volta la sua interessante vicenda artistica, dalla formazione sino agli esiti più intimi e familiari degli ultimi anni.
La mostra avvicina per la prima volta le diverse vicende pittoriche di Boldini ed Helleu (Sem svolse esclusivamente l’attività di caricaturista), vicende che, a dispetto della diversa età (Boldini era più anziano di 17 anni) e delle diverse origini e formazioni, si intrecceranno per un lungo tratto nell’ambiente culturale che gravitava intorno al Conte Robert de Montesquiou, fine esteta ed “arbiter elegantiae” dell’epoca.
I primi appuntamenti espositivi promossi attraverso il Centro Martelli hanno permesso di approfondire i legami della pittura dei Macchiaioli con i luoghi della Toscana, mentre le ultime mostre (quella dedicata a Zandomeneghi nel 2004 e l’altra dedicata a Courbet e Fattori nel 2005) hanno privilegiato la ricerca sui rapporti tra la pittura italiana e la contemporanea arte europea. L’attuale progetto si inserisce in quest’ultima prospettiva ed offrirà, come di consueto, l’opportunità di ammirare una selezione di opere sceltissime alcune inedite ed altre non più esposte da decine di anni.
La mostra si articola in sei sezioni.
Sezione prima - Boldini e il mito di Parigi
La prima sezione della mostra si propone di evocare la società parigina di fine secolo, spumeggiante e un po’ fatua, che verrà definitivamente spazzata via dal primo conflitto mondiale. Quando Giovanni Boldini (1842-1931) vi si stabilisce nel 1871, Parigi è indiscutibilmente la vetrina della società internazionale. La produzione boldininiana si attesta nel corso degli anni settanta dell’800 attorno a due registri: il primo, è quello della scena in costume, che va a soddisfare il sogno settecentista di quella parte della società intellettuale e aristocratica parigina in cerca di un’elevazione morale ed etica dalla realtà contemporanea, ormai invasa da valori borghesi; il secondo è, invece, quello della veduta della Parigi contemporanea, dei suoi boulevards, delle sue piazze animate e dei dintorni della metropoli, caratterizzata dalle ampie aperture paesaggistiche.
GIOVANNI BOLDINI, Berthe in campagna (Waiting), collezione privata
GIOVANNI BOLDINI La toilette (Femme s’essuyant,) collezione privata
GIOVANNI BOLDINI Alla scuola di ballo, collezione privata
GIOVANNI BOLDINI L’amico fedele, collezione privata
GIOVANNI BOLDINI Primizie, collezione privata
GIOVANNI BOLDINI Sulla panchina al bois, collezione privata
GIOVANNI BOLDINI Visita domenicale, collezione privata
GIOVANNI BOLDINI Conversazione al caffè, collezione privata
GIOVANNI BOLDINI La Primavera (Contadini e cane), collezione privata
GIOVANNI BOLDINI La contessa De Rasty in piedi, collezione privata
GIOVANNI BOLDINI , Il Castel de la Terrasse a Etretat, collezione privata
GIOVANNI BOLDINI Omnibus in Place Pigalle, collezione privata
GIOVANNI BOLDINI Ritratto di Alaide Banti con l’ombrellino, Firenze, Galleria d’arte Moderna
di Palazzo Pitti
GIOVANNI BOLDINI Carro con cavalli alla porta d’Asnières, Firenze, Galleria d’arte Moderna
di Palazzo Pitti
GIOVANNI BOLDINI Vecchio scaricatore di porto, collezione privata
GIOVANNI BOLDINI Nello studio, Londra, collezione privata
GIOVANNI BOLDINI Giuseppe Verdi e Giuseppina Strapponi tra gli spettatori del Teatro
Vaudeville, n° 3 disegni, Londra, collezione privata
GIOVANNI BOLDINI Ritratto di Signora dagli occhi color pervinca, collezione privata
GIOVANNI BOLDINI Fanciulla con scialle rosso, collezione privata
GIOVANNI BOLDINI Signora in piedi con guanti beige, collezione privata
GIOVANNI BOLDINI, Place Pigalle e l’omnibus, collezione privata
Sezione seconda - Paul-César Helleu e l’Impressionismo
Helleu, nativo di Vannes (1859-1927) conobbe Monet a Parigi nel 1876 e la loro amicizia, estesa a John Singer Sargent, durò tutta la vita, come documentano le molte lettere conservate ancor oggi dalla figlia di Helleu. Nel 1885 Helleu espose al Salon “La Gare Saint-Lazare” opera rivelatrice delle sue simpatie impressioniste. Degas, lo invitò ad esporre nel 1886 all’VIII Esposizione Impressionista, invito declinato da Helleu per solidarietà con Monet che aveva deciso di non esporre. Nel 1894 un “Interieur de Notre-Dame de Paris” esposto al Salon ricevette l’elogio incondizionato del critico Geffroy, mentre scrittori come Mirbeau e Goncourt mettevano Helleu sullo stesso piano di Monet. Quest’ultimo del resto definì la serie di dipinti realizzati da Helleu sul suo yacht, nell’ambito di alcune regate, “una tappa importante dell’impressionismo”.
PAUL HELLEU Mademoiselle Alice Louis-Guérin (1884), Musée Bonnat, Bayonne
PAUL HELLEU M.me Helleu écrivant, de dos (1886), Paris, Collezione privata
PAUL HELLEU Alice en mer, Paris, collezione privata
PAUL HELLEU Femme à l’ombrelle, Paris, collezione privata
PAUL HELLEU Madame Helleu et sa fille au château du bois Boudran, Musée Bonnat, Bayonne
PAUL HELLEU Vitraux de la cathédrale de Reims, Musée Bonnat, Bayonne
JOHN SINGER SARGENT Portrait de Paul Helleu, Musée Bonnat, Bayonne
PAUL HELLEU M.me Helleu lisant sur la plage (1896), Anglet, collezione privata
PAUL HELLEU Les paons Biarritz, collezione privata
PAUL HELLEU Portrait de Marie Renard, Musée de Rouen
PAUL HELLEU, Sur la plage de Dieppe, impression mer grise (1885), Musée de Rouen
Sezione terza - Alla corte di Robert de Montesquiou
In risposta alla richieste della ricca committenza internazionale presente a Parigi Boldini e il più giovane Helleu approntano una innovativa tipologia di ritratto, che da un lato aspira all’aulicità del grande ritratto inglese del settecento, dall’altra si impone per l’assoluta attualità del modello sociale e per una moderna espressività, inquieta e sensuale. Dunque da un lato troviamo la grazia e la leggerezza di Helleu e dall’altro la pregnanza charmante e guizzante delle donne di Boldini: per entrambi questi artisti, amici per giunta, il conte Robert de Montesquiou, vero e proprio “arbiter elegantiae” del tempo, ebbe versi e parole di grande ammirazione: entrambi rispondevano al suo ideale estetico di un’ eleganza estenuata, all’idea del ritratto “psicologico” che cattura e esprime lo spirito del tempo contemporaneo e sa alludere al complesso universo interiore del personaggio.
PAUL HELLEU Le comte Robert de Montesquiou, Bayonne, Musée Bonnat
PAUL HELLEU Les hortensias sur un tabouret, Parigi, collezione privata
GIOVANNI BOLDINI Le viol de Leda (1886 c.a.), Parigi, collezione privata
GIOVANNI BOLDINI M.me Helleu et sa fille Paulette sur le yacht l’Etoile (c.a. 1906), Parigi,
collezione privata
GIOVANNI BOLDINI Paul Helleu, Parigi, collezione privata
PAUL HELLEU Portrait d’Alice en pied, Anglet, collezione privata
PAUL HELLEU La Lionne aux Hortensias,Parigi, collezione privata
GIOVANNI BOLDINI, La cognata di Helleu, Ferrara, Museo Boldini
Sezione quarta - Sem e il “Tout Paris”
Sem (alias Georges Goursat, 1863-1934), celeberrimo autore di caricature, fu eternato da Boldini, in uno dei suoi più bei ritratti. In questa sezione, attorno a questa splendida opera del ferrarese pare animarsi il “defilè hilarant du Tout-Paris” in una sequenza di oltre trenta litografie scelte che raffigurano appunto il mondo della cultura, della finanza, delle corse della Parigi fine secolo.
GIOVANNI BOLDINI Il caricaturista Sem, collezione privata
SEM Maxim’s
SEM, Ouverture de la chasse au Bois de Boulogne
SEM Chez Voisin
SEM Une presentation a l’hotel Royal a Dinard
SEM Palais de Glace
SEM Le Tir aux pigeons
SEM Sem vers Armenonville
SEM Au café de Paris
Sezione quinta - Boldini, mito tra i miti della Belle Epoque
Questa sezione propone una selezione di opere tese a rievocare quella sorta di favola mitologica che aleggiò lungamente attorno a Boldini, “silfo malefico”, e alla sua magmatica creatività: le “femmes fleurs”, “donne coi nervi a pezzi, affaticate da questo secolo tormentato… prostitute amoreggianti, attorcigliate in guaine di seta dalle increspature fosforescenti, le gambe impazzite, epilettiche, le braccia allungate…tutti questi brividi, questi tremori, queste contrazioni sono in sintonia con quest’epoca di nevrosi”, scriveva Sem. Ciascuna di queste opere esprime una personalità, talvolta il romanzo di una vita assurda e dissoluta, sempre il costume di un’epoca.
GIOVANNI BOLDINI Autoritratto di Montorsoli , (Uffizi, Firenze)
GIOVANNI BOLDINI La Contessa Beatrice Susanne Henriette van Bylandt,Genova Nervi, Musei
Civici, Raccolta Frugone
GIOVANNI BOLDINI Signora in bianco, Firenze, Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti
GIOVANNI BOLDINI, Ritratto di René Cole (Gentiluomo in abito da sera), collezione privata
GIOVANNI BOLDINI La Marchesa Luisa Casati con penne di pavone, Roma, Galleria Nazionale
d’arte moderna
GIOVANNI BOLDINI Ritratto di Donna Franca Florio, collezione privata
GIOVANNI BOLDINI Les deux Enfants, collezione privata
GIOVANNI BOLDINI Spiaggia a Ostenda, collezione privata
GIOVANNI BOLDINI, Nudo su bergere, Londra, collezione privata
GIOVANNI BOLDINI, La dama di Biarritz, collezione privata
GIOVANNI BOLDINI Emiliana Concha de Ossa, collezione privata
Sezione sesta -“Le gracieux Helleu”
Nel 1888, all’indomani del grande successo ottenuto dalla sua prima esposizione di pastelli presso la galleria Petit, Helleu fu oggetto dell’entusiasmo di Robert de Montesquiou e grazie a lui divenne un ritrattista di fama mondiale. Tuttavia, Helleu tende a tralasciare il grande ritratto mondano “alla Boldini”, preferendo dedicarsi al suo mondo di affetti familiari. L’amata moglie Alice e i loro numerosi bambini sono i protagonisti di dolci momenti di vita familiare, colti con eleganza e sensibilità, preferibilmente con le tecniche del pastello, del disegno a tre colori e dell’incisione. Anche nei paesaggi la materia pittorica sembra perdere gradatamente lo scintillio luminoso dei quadri del momento impressionista, approdando a superfici lisce dai colori tenui.
PAUL HELLEU Voiliers musée Bonnat, Bayonne
PAUL HELLEU La rade de Cowes, Musée Bonnat, Bayonne
PAUL HELLEU Madame Helleu sur la plage de Deauville, Musée Bonnat, Bayonne
PAUL HELLEU Hellen, Musée Bonnat, Bayonne
PAUL HELLEU Villa Erlanger à Deauville, Musée Bonnat, Bayonne
PAUL HELLEU Elégante au corset, de dos Paris, collezione privata
PAUL HELLEU Paulette dans les bras de sa mère, Musée Bonnat, Bayonne
PAUL HELLEU Elégante en pied Paris, collezione privata
PAUL HELLEU Paulette au chapeau Paris, collezione privata
PAUL HELLEU Madame Helleu et son enfant de dos Paris, collezione privata
PAUL HELLEU Jean, de profil, en costume marin travaillant sur une table (vers 1904),
Paris, collection particulière
PAUL HELLEU Duchesse de Malrborough ,Paris, collection particulière
PAUL HELLEU M.me Cheruit, Biarritz, collection particulière
Il catalogo
La mostra, promossa dal Centro per l’arte Diego Martelli di Castiglioncello con la collaborazione della Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti, sarà corredata di un ricco catalogo, edito da Skira e curato da Francesca Dini, nel quale compariranno, unitamente allo scritto della curatrice, interventi di Paulette Howard – Johnston, Alberto Beretta Anguissola, Cosimo Ceccuti e Piero Dini. Documentate schede critiche di Silvestra Bietoletti e Rossella Campana accompagneranno le opere, facendo luce su un percorso per molti tratti ancora inedito, documentato per l’occasione da splendidi dipinti non più visti da tempo ed altri sino ad oggi mai pubblicati.
Alcune lettere inedite di Boldini a Helleu e ampi stralci dagli scritti di Robert de Montesquiou su Boldini e Helleu verranno tradotti per l’occasione e presentati in appendice.
07
luglio 2006
Boldini, Helleu, Sem. Miti e protagonisti della Belle Epoque
Dal 07 luglio al 12 novembre 2006
arte moderna
Location
CASTELLO PASQUINI
Castiglioncello, Piazza Vittoria, 1, (Livorno)
Castiglioncello, Piazza Vittoria, 1, (Livorno)
Biglietti
intero € 6,00; ridotto € 4,00
Orario di apertura
dall’8 luglio al 10 settembre: tutti i giorni: 16.00 – 24.00. Chiuso il Lunedì
dal 12 settembre al 12 novembre: tutti i giorni: 9.00 – 19.00. Chiuso il lunedì
Sito web
www.mostraboldini.it
Editore
SKIRA
Ufficio stampa
CRISTINA PARISET
Autore
Curatore