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Bolzano 1700-1800. La città e le arti
Il XVIII secolo rappresenta infatti per Bolzano un momento di grande incremento dell’attività commerciale, che aveva dato segni di netta ripresa dal 1635, anno in cui Claudia de’ Medici aveva istituito il Magistrato Mercantile.
Comunicato stampa
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Bolzano, crocevia di scambi culturali tra l'Italia e il nord Europa, è protagonista della grande mostra "Bolzano 1700-1800. La città e le arti", che ne illustra il momento di maggiore fulgore storico-artistico. Il XVIII secolo rappresenta infatti per Bolzano un momento di grande incremento dell'attività commerciale, che aveva dato segni di netta ripresa dal 1635, anno in cui Claudia de' Medici aveva istituito il Magistrato Mercantile. Questa favorevole congiuntura economica e l'espansione dei traffici, anche oltre i confini europei, si riflettono positivamente sulla produzione artistica, soprattutto in relazione alla committenza delle famiglie più in vista che allestiscono le proprie dimore cittadine come luoghi di abitazione e di rappresentanza. Anche il Magistrato concorre in maniera importante alla formazione del patrimonio artistico in città, continuando inoltre nella propria azione di mecenatismo per le chiese e gli ordini conventuali, già intrapresa nel secolo precedente.
Nel vicino, ma indipendente, borgo di Gries, a vocazione prevalentemente agricola, la committenza artistica rimane appannaggio dell'abbazia agostiniana che, con la costruzione della sua nuova chiesa, crea un capolavoro architettonico dovuto ad Antonio Giuseppe Sartori, mirabilmente decorato dagli affreschi e dalle pale di Martin Knoller.
La mostra promossa dall'Assessorato alla Cultura e allo Spettacolo della Città di Bolzano e a cura di Silvia Spada Pintarelli è ambientata, dal 16 ottobre al 16 gennaio 2005, nelle sale della Galleria Civica e del Palazzo mercantile, dove si articola in diverse sezioni: la prima è dedicata all'immagine della città e alla sua rappresentazione attraverso piante, disegni, stampe, dischi da bersaglio e dipinti celebrativi dei grandi avvenimenti pubblici e religiosi che scandiscono la vita cittadina, come i passaggi degli imperatori della Casa d'Austria ma anche le solenni processioni religiose e l'intensa vita teatrale; la seconda prende in esame la feconda attività pittorica della prima metà del secolo, con i dipinti di genere di Ulrich Glantschnigg e quelli religiosi di Michelangelo Unterperger e Giuseppe Antonio Delai.
Carl Henrici, artista che incarna l'anima della cultura rococò del secondo Settecento bolzanino, plasmata sugli esempi di Venezia e Vienna, viene rappresentato con una ricca selezione della sua multiforme attività: dipinti religiosi e profani, con feste in maschera, danze e suonatori, scene a carattere turchesco, ritratti e pale d'altare. Infine l'avvento del neoclassicismo con Martin Knoller e Josef Schöpf chiude uno dei secoli più importanti per l'arte della città di Bolzano. La mostra prevede anche una sezione dedicata alla splendida produzione di oreficeria religiosa, rendendo visibile una selezione del ricchissimo tesoro del Duomo cittadino. Un piccolo spaccato sulla vita teatrale di fine Settecento e una sezione dedicata alle tecniche di esecuzione degli affreschi di Henrici e Knoller concludono l'esposizione.
Il Museo Mercantile, al quale si può accedere direttamente terminata la visita alla seconda sezione, costituisce parte integrante e imprescindibile della mostra: nelle sue sale, costruite agli inizi del Settecento per fornire adeguata sede al Magistrato, sono esposte testimonianze della vita economica della città nel XVII e nel XVIII secolo, la ricca quadreria con opere di Balestra, Marchesini, Glantschnigg, Knoller, Unterperger, Schmutzer, de Albertis, ma anche pregevoli arredi balaustre, sovrapporte, cornici, mobili intarsiati testimonianze dell'emergere della riflessione sui saperi degli artigiani, propria del Settecento, con la conseguente rivalutazione delle produzioni artistiche minori, e l'affermazione di interessi culturali originali, sia nelle tecniche di esecuzione sia nelle scelte iconografiche e di gusto.
Ma ancora la visita non può dirsi terminata: il percorso cittadino suggerito ai visitatori, a cui verrà fornita un'apposita cartina commentata della città, permette di cogliere la città in/visibile: sotto gli occhi di tutti ma sconosciuta, con i suoi palazzi, i portali, gli stucchi, le fontane, e le molte sculture, nelle chiese soprattutto (l'altare maggiore del Duomo è opera di Jacopo Antonio Pozzo), ma anche all'aperto come nel caso della splendida Madonna ora attribuita a Domenico Molin, posta sulla farmacia omonima tra i Portici e piazza del Grano.
In giorni ed orari prefissati (vedi INFO) sarà inoltre possibile visitare Palazzo Menz (affreschi di Carl Henrici), la Residenza Gerstburg (affreschi di Martin Knoller) e la chiesa di Sant'Agostino a Gries (affreschi e pale di Martin Knoller, architettura di Giuseppe Sartori), completando la conoscenza del Settecento bolzanino tramite i suoi affreschi più belli.
Nel vicino, ma indipendente, borgo di Gries, a vocazione prevalentemente agricola, la committenza artistica rimane appannaggio dell'abbazia agostiniana che, con la costruzione della sua nuova chiesa, crea un capolavoro architettonico dovuto ad Antonio Giuseppe Sartori, mirabilmente decorato dagli affreschi e dalle pale di Martin Knoller.
La mostra promossa dall'Assessorato alla Cultura e allo Spettacolo della Città di Bolzano e a cura di Silvia Spada Pintarelli è ambientata, dal 16 ottobre al 16 gennaio 2005, nelle sale della Galleria Civica e del Palazzo mercantile, dove si articola in diverse sezioni: la prima è dedicata all'immagine della città e alla sua rappresentazione attraverso piante, disegni, stampe, dischi da bersaglio e dipinti celebrativi dei grandi avvenimenti pubblici e religiosi che scandiscono la vita cittadina, come i passaggi degli imperatori della Casa d'Austria ma anche le solenni processioni religiose e l'intensa vita teatrale; la seconda prende in esame la feconda attività pittorica della prima metà del secolo, con i dipinti di genere di Ulrich Glantschnigg e quelli religiosi di Michelangelo Unterperger e Giuseppe Antonio Delai.
Carl Henrici, artista che incarna l'anima della cultura rococò del secondo Settecento bolzanino, plasmata sugli esempi di Venezia e Vienna, viene rappresentato con una ricca selezione della sua multiforme attività: dipinti religiosi e profani, con feste in maschera, danze e suonatori, scene a carattere turchesco, ritratti e pale d'altare. Infine l'avvento del neoclassicismo con Martin Knoller e Josef Schöpf chiude uno dei secoli più importanti per l'arte della città di Bolzano. La mostra prevede anche una sezione dedicata alla splendida produzione di oreficeria religiosa, rendendo visibile una selezione del ricchissimo tesoro del Duomo cittadino. Un piccolo spaccato sulla vita teatrale di fine Settecento e una sezione dedicata alle tecniche di esecuzione degli affreschi di Henrici e Knoller concludono l'esposizione.
Il Museo Mercantile, al quale si può accedere direttamente terminata la visita alla seconda sezione, costituisce parte integrante e imprescindibile della mostra: nelle sue sale, costruite agli inizi del Settecento per fornire adeguata sede al Magistrato, sono esposte testimonianze della vita economica della città nel XVII e nel XVIII secolo, la ricca quadreria con opere di Balestra, Marchesini, Glantschnigg, Knoller, Unterperger, Schmutzer, de Albertis, ma anche pregevoli arredi balaustre, sovrapporte, cornici, mobili intarsiati testimonianze dell'emergere della riflessione sui saperi degli artigiani, propria del Settecento, con la conseguente rivalutazione delle produzioni artistiche minori, e l'affermazione di interessi culturali originali, sia nelle tecniche di esecuzione sia nelle scelte iconografiche e di gusto.
Ma ancora la visita non può dirsi terminata: il percorso cittadino suggerito ai visitatori, a cui verrà fornita un'apposita cartina commentata della città, permette di cogliere la città in/visibile: sotto gli occhi di tutti ma sconosciuta, con i suoi palazzi, i portali, gli stucchi, le fontane, e le molte sculture, nelle chiese soprattutto (l'altare maggiore del Duomo è opera di Jacopo Antonio Pozzo), ma anche all'aperto come nel caso della splendida Madonna ora attribuita a Domenico Molin, posta sulla farmacia omonima tra i Portici e piazza del Grano.
In giorni ed orari prefissati (vedi INFO) sarà inoltre possibile visitare Palazzo Menz (affreschi di Carl Henrici), la Residenza Gerstburg (affreschi di Martin Knoller) e la chiesa di Sant'Agostino a Gries (affreschi e pale di Martin Knoller, architettura di Giuseppe Sartori), completando la conoscenza del Settecento bolzanino tramite i suoi affreschi più belli.
16
ottobre 2004
Bolzano 1700-1800. La città e le arti
Dal 16 ottobre 2004 al 16 gennaio 2005
disegno e grafica
Location
GALLERIA CIVICA
Bolzano, Piazza Domenicani, 18, (Bolzano)
Bolzano, Piazza Domenicani, 18, (Bolzano)
Biglietti
Intero: 5 euro
Ridotto: 2 euro
Riduzione valida per minori di 18 anni e maggiori di 65, studenti universitari, gruppi di almeno 10 persone, possessori del biglietto del Museo Mercantile e/o Museumcard, membri del Museumsverein di Bolzano, membri della Oberbozner Schützengesellschaft, soci F.A.I e soci T.C.I
Gratuito: scolaresche e accompagnatori, minori di 10 anni
Orario di apertura
Da martedì a sabato: 9-13 / 14-18
domenica e festivi: 10-19
lunedì chiuso
Il Museo Mercantile osserva gli stessi orari d' apertura della mostra.
La mostra rimane chiusa nei giorni: 24-25-26 dicembre 2004 e 1-2-3 gennaio 2005
Sito web
www.comune.bolzano.it/arti_700
Ufficio stampa
ARTHEMISIA
Curatore