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Bonnie Eisen – Charting Inner Territories
L’artista americana espone quattordici opere pittoriche astratte ad encausto, un’antica tecnica pittorica, riletta in chiave contemporanea. L’atto di versare la cera d’api su una superficie diventa un’impresa coreografica, incentrata tra il movimento controllato e la libera fluidità del mezzo.
Comunicato stampa
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Mymicrogallery è lieta di presentare dal 19 settembre al 3 ottobre, la prima mostra personale in Italia dell’artista statunitense Bonnie Eisen dal titolo: Charting Inner Territories. L’artista propone un percorso immersivo e sensoriale attraverso l’uso dell’Encausto, un'antica tecnica pittorica, riletta in chiave contemporanea che si basa sull'uso di colori mescolati alla cera attraverso il calore.
L’etimologia del termine “encausto” richiama proprio la messa a fuoco della materia, significato dalla doppia valenza, in quanto la messa a fuoco qui è da intendersi in senso simbolico, pertanto l’operazione dell’artista è quella di fare emergere, e poi tracciare, una mappa delle emozioni esplorando territori interiori.
Bonnie Eisen costruisce un suo particolare alfabeto astratto fatto di geometrie fluide, segni interconnessi che nel rispondersi armonico delle forme, limitano, dividono e poi alla fine si incontrano. A ben vedere le sue opere permettono una doppia lettura, richiamano organismi visti al microscopio oppure planimetrie terrestri catturate dallo spazio. Le ragioni di questa ambivalenza altezza/profondità, vanno come è ovvio ricercate nel reverenziale rispetto per tutto ciò che travalica i limiti dell’umano dominio, per i fenomeni più inconoscibili, dall’evoluzione misteriosa ed insondabile.
Le sue opere sono intrise di movimento, crescita e dinamismo e di un senso di meraviglia verso le illimitate possibilità che la tecnica dell’encausto offre. La visione si espande, e il mirino dell’artista è preciso, è un mezzo di controllo sul caos della materia dove la fusione tra cera e il colore producono risultati inaspettati. La volontà dell’artista è sempre quella di dialogare con il caos, un modus operandi necessario per dare voce ad una propria geografia emozionale, ridisegnando nuovi confini esistenziali.
Quasi tutte le opere non hanno titolo, perché la presenza della materia e la poetica del fare, assorbono qualsiasi parola e rifuggono da ogni definizione. La tensione tra natura e cultura , casualità e determinazione sono entrambe rappresentate per lasciare scorrere un flusso di energia tutto interno alla materia. Perché Bonnie Eisen vuole che l’osservatore sia partecipe del suo processo creativo e ritrovi il piacere di contemplare e di leggere l’opera al di là di troppe barriere mentali che possono ostacolare il libero fluire della sensibilità e della percezione.
Bonnie Eisen ci aiuta a vedere mettendo a fuoco ciò che è, interessata più al processo del fare, alla bellezza della materia, dove il calore pruduce forme come magma primordiale da cui scaturiscono paesaggi inattesi e dove l’energia terrestre, come la cera con il colore, si fonde con lo spazio, in un unico campo vitale, dove tutto alla fine è uno.
Bonnie Eisen è nata e cresciuta in Massachusetts. Ha vissuto in California, Florida, e attualmente risiede a Boise, Idaho. Bonnie Eisen è un'artista multidisciplinare, lavora nelle discipline della fotografia, pittura e scultura e ha recentemente iniziato a lavorare con l’encausto. È in gran parte autodidatta e il suo lavoro è stato esposto negli Stati Uniti e in Europa in numerose mostre collettive, mostre museali e mostre personali. Il suo attuale corpo di lavoro è focalizzato sullo studio delle proprietà naturali dell'encausto. Attualmente sta esplorando il modo in cui forme e motivi organici si relazionano tra loro attraverso forma, colore e ritmo. L'atto di versare la cera d'api su una superficie diventa un'impresa coreografica, incentrata sull'interazione tra il movimento controllato e la deriva intrinseca del mezzo.
L’etimologia del termine “encausto” richiama proprio la messa a fuoco della materia, significato dalla doppia valenza, in quanto la messa a fuoco qui è da intendersi in senso simbolico, pertanto l’operazione dell’artista è quella di fare emergere, e poi tracciare, una mappa delle emozioni esplorando territori interiori.
Bonnie Eisen costruisce un suo particolare alfabeto astratto fatto di geometrie fluide, segni interconnessi che nel rispondersi armonico delle forme, limitano, dividono e poi alla fine si incontrano. A ben vedere le sue opere permettono una doppia lettura, richiamano organismi visti al microscopio oppure planimetrie terrestri catturate dallo spazio. Le ragioni di questa ambivalenza altezza/profondità, vanno come è ovvio ricercate nel reverenziale rispetto per tutto ciò che travalica i limiti dell’umano dominio, per i fenomeni più inconoscibili, dall’evoluzione misteriosa ed insondabile.
Le sue opere sono intrise di movimento, crescita e dinamismo e di un senso di meraviglia verso le illimitate possibilità che la tecnica dell’encausto offre. La visione si espande, e il mirino dell’artista è preciso, è un mezzo di controllo sul caos della materia dove la fusione tra cera e il colore producono risultati inaspettati. La volontà dell’artista è sempre quella di dialogare con il caos, un modus operandi necessario per dare voce ad una propria geografia emozionale, ridisegnando nuovi confini esistenziali.
Quasi tutte le opere non hanno titolo, perché la presenza della materia e la poetica del fare, assorbono qualsiasi parola e rifuggono da ogni definizione. La tensione tra natura e cultura , casualità e determinazione sono entrambe rappresentate per lasciare scorrere un flusso di energia tutto interno alla materia. Perché Bonnie Eisen vuole che l’osservatore sia partecipe del suo processo creativo e ritrovi il piacere di contemplare e di leggere l’opera al di là di troppe barriere mentali che possono ostacolare il libero fluire della sensibilità e della percezione.
Bonnie Eisen ci aiuta a vedere mettendo a fuoco ciò che è, interessata più al processo del fare, alla bellezza della materia, dove il calore pruduce forme come magma primordiale da cui scaturiscono paesaggi inattesi e dove l’energia terrestre, come la cera con il colore, si fonde con lo spazio, in un unico campo vitale, dove tutto alla fine è uno.
Bonnie Eisen è nata e cresciuta in Massachusetts. Ha vissuto in California, Florida, e attualmente risiede a Boise, Idaho. Bonnie Eisen è un'artista multidisciplinare, lavora nelle discipline della fotografia, pittura e scultura e ha recentemente iniziato a lavorare con l’encausto. È in gran parte autodidatta e il suo lavoro è stato esposto negli Stati Uniti e in Europa in numerose mostre collettive, mostre museali e mostre personali. Il suo attuale corpo di lavoro è focalizzato sullo studio delle proprietà naturali dell'encausto. Attualmente sta esplorando il modo in cui forme e motivi organici si relazionano tra loro attraverso forma, colore e ritmo. L'atto di versare la cera d'api su una superficie diventa un'impresa coreografica, incentrata sull'interazione tra il movimento controllato e la deriva intrinseca del mezzo.
19
settembre 2023
Bonnie Eisen – Charting Inner Territories
Dal 19 settembre al 03 ottobre 2023
arte contemporanea
Location
MYMICROGALLERY
Milano, Via Giovanni Boccaccio, 24, (Milano)
Milano, Via Giovanni Boccaccio, 24, (Milano)
Orario di apertura
su appuntamento
Vernissage
19 Settembre 2023, ore 18:00
Sito web
Autore
Curatore
Autore testo critico