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Bookmarks. Otto artisti. Otto proposte. Un percorso
I nostri bookmarks intendono proporre un percorso possibile nel lavoro di otto artisti emergenti, differenti per media impiegati e tematiche affrontate. L’idea di ricorrere al termine bookmark (segnalibro) ci pare utile proprio per indicare un itinerario fatto di pratiche eterogenee.
Comunicato stampa
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I nostri bookmarks intendono proporre un percorso possibile nel lavoro di otto artisti emergenti, differenti per media impiegati e tematiche affrontate. L'idea di ricorrere al termine bookmark (segnalibro) ci pare utile proprio per indicare un itinerario fatto di pratiche eterogenee.
I bookmarks rappresentano, oggi, uno degli elementi costituenti della dimensione sociale della rete. Non solo elenchi e promemoria personali, ma strumenti di condivisione che vengono diffusi e scambiati per aprire nodi della rete e per allargare comunità.
Con questo spirito, oltre alle opere, nella mostra sarà inserito uno spazio in cui ogni visitatore potrà proporre i propri bookmarks artistici e consultare quelli degli altri. L'idea è quella di declinare lo spazio espositivo come social bookmarking, in cui non siano (come accade nei motori di ricerca) algoritmi a guidare la nostra navigazione, bensì scelte semantiche dei singoli visitatori.
_____________________English version_____________________
Our bookmarks want to suggest one possible path through the work of eight artists, different in terms of media and topics. The idea of using the term bookmark seems useful in order to describe an itinerary made of very different artistic approaches.
Bookmarks are today one of the constituent elements of the social dimension of the net. Not only lists and personal reminders, but actual instruments of sharing which can open the net to new knots and can enlarge existing communities.
Following this logic, besides the works of art, the exhibition will host a space in which every visitor will be free to write his/her personal art bookmarks and to read other’s suggestions.
The idea is that of thinking the exhibition space as a process of social bookmarking. This means that we are not using algorithms (as it happens with traditional search engines) to guide the navigation but rather a series of semantic choices of the single visitors.
Artisti
Osvaldo Galletti
Osvaldo Galletti è nato a Treviso nel 1980, si è laureato in filosofia all´istituto universitario Cà Foscari. Ha seguito alcuni corsi d´arte alla facoltà di architettura di Venezia. Tra le sue esperienze espositive: la partecipazione al workshop "Real Presence" a Belgrado, l’esecuzione di una performance alla Fondazione Mudima di Milano per L´associazione Takla e il progetto di una serie di costumi per la parata del carnevale Ambrosiano.
Giacomo Giovannetti
Giacomo Giovannetti e' nato a Senigallia il 4 febbraio 1983.
La sua opera nasce da un idea di arte che, dall'ombelico esterno dell'artista, passi al"coshco", ombelico interno del cosmo che nella tradizione Kechua rappresenta un baricentro possibile dove appoggiare la totalita'.
Cerca una prospettiva visiva che non escluda, una carezza alla frammentarietà delle nostre vite verso una pluri-identita' possibile: ludica, familiare, intima, multisessuale profondamente
passionale, animale, interculturale e sinceramente amichevole.
Vive ad Ambato, in Ecuador,dove sta creando un centro artistico per ragazzi che vivono in strada.
GRID
GRID è una collaborazione tra Paolo Caffoni (Italia1984) e Jose Roberto Shwafaty (Brasile 1977). GRID nasce a Milano nel 2008, ma oggi i suoi fondatori vivono a Berlino e S.Paolo. GRID affronta campi di lavoro differenti, il design critico, l’economia politica e le possibilità di distribuzione. I media impiegati vanno dalle conferenze, alle pubblicazioni agli interventi, fino ai progetti curatoriali
Stefano Lupatini
Nato a Brescia il 27 Novembre 1976. Vive e lavoro a Milano
Si avvicina alla pratica artistica come autodidatta focalizzando l’attenzione soprattutto su artisti la cui ricerca trova applicazioni nell’ambito sociale e politico.
Mostre recenti: “I was a football player” Assab one, Milano (personale)
“L’urlo e il furore” Nowhere-gallery, Milano ( collettiva)
Fabrizio Perghem
La sua poetica si sviluppa partendo dall´estetica del vuoto, avvicinandosi sempre di più alle attitudini dell´Arte Povera e dei movimenti Postminimalisti. Usa preferibilmente materiali di scarto ed effimeri, scandagliandone le possibili qualità energetiche intrinseche. Esaltando il carattere empirico della scoperta, tenta, attraverso il tempo e lo spazio, di creare installazioni in-situ utilizzando gli archetipi del gesto. Usando la strategia della precarietà cerca di non ridurre il suo lavoro ad una forma finita, un oggetto privo di vita, ma in costante trasformazione, capace di contenere in sé il proprio superamento. Centrale è il tentativo di inserire il fattore dell´esperienza nella percezione del lavoro, in modo tale che lo spettatore possa ricostruirne il processo, puntando sul fatto che l´instabilità di qualsiasi atto di conoscenza alimenta il ruolo cognitivo dell´arte.
Giuliana Racco
Giuliana Racco è nata a Toronto, Canada, nel 1976. Attualmente vive e lavora tra Bologna e Venezia. Qui si è specializzata presso la facoltà di Design e Arti dello IUAV ed ha ottenuto l’assegnazione di uno studio dalla Fondazione Bevilacqua La Masa. Ha esposto in numerosi spazi e contesti internazionali. Il suo libro Survival English è pubblicato da Marguerite Waknine Editions (Angoulême, 2008). La sua pratica coinvolge una varietà di processi e di media, spesso implicando una riflessione a proposito di concetti quali tattiche di sopravvivenza, linguaggio e comportamenti.
Fabrizio Sartori
Fabrizio Sartori nasce a Roma dove studia architettura e pittura. A Madrid nel 2006 segue un corso di regia, lavora come educatore per l’infanzia ed inizia la collaborazione con alcune gallerie spagnole ed italiane. Da due anni vive a Venezia dove studia Arti Visive allo IUAV, ed è in procinto di laurearsi. Ha partecipato a diverse mostre e festival tra cui Quotidiana 09 a Padova ed il Festival della Bassa Risoluzione da poco conclusosi a Bari.
Videotrope + Marco Ceccotto
"Noi non esistiamo, tuttavia è possibile trovare delle prove sulle apparizioni di Videtrope presso www.videotrope.tv"
Marco Ceccotto
Vive e studia a Trieste. La sua ricerca sul suono si sviluppa in parallelo agli studi in ambito filosofico ed è attualmente orientata, da una parte, all’esplorazione di paesaggi sonori e dei rapporti tra azione, percezione e ambiente in sistemi complessi, e dall’altra, alla creazione di strumenti
elettronici autocostruiti e all’utilizzo di FLOSS (Free/Libre/Open
Source Software).
I bookmarks rappresentano, oggi, uno degli elementi costituenti della dimensione sociale della rete. Non solo elenchi e promemoria personali, ma strumenti di condivisione che vengono diffusi e scambiati per aprire nodi della rete e per allargare comunità.
Con questo spirito, oltre alle opere, nella mostra sarà inserito uno spazio in cui ogni visitatore potrà proporre i propri bookmarks artistici e consultare quelli degli altri. L'idea è quella di declinare lo spazio espositivo come social bookmarking, in cui non siano (come accade nei motori di ricerca) algoritmi a guidare la nostra navigazione, bensì scelte semantiche dei singoli visitatori.
_____________________English version_____________________
Our bookmarks want to suggest one possible path through the work of eight artists, different in terms of media and topics. The idea of using the term bookmark seems useful in order to describe an itinerary made of very different artistic approaches.
Bookmarks are today one of the constituent elements of the social dimension of the net. Not only lists and personal reminders, but actual instruments of sharing which can open the net to new knots and can enlarge existing communities.
Following this logic, besides the works of art, the exhibition will host a space in which every visitor will be free to write his/her personal art bookmarks and to read other’s suggestions.
The idea is that of thinking the exhibition space as a process of social bookmarking. This means that we are not using algorithms (as it happens with traditional search engines) to guide the navigation but rather a series of semantic choices of the single visitors.
Artisti
Osvaldo Galletti
Osvaldo Galletti è nato a Treviso nel 1980, si è laureato in filosofia all´istituto universitario Cà Foscari. Ha seguito alcuni corsi d´arte alla facoltà di architettura di Venezia. Tra le sue esperienze espositive: la partecipazione al workshop "Real Presence" a Belgrado, l’esecuzione di una performance alla Fondazione Mudima di Milano per L´associazione Takla e il progetto di una serie di costumi per la parata del carnevale Ambrosiano.
Giacomo Giovannetti
Giacomo Giovannetti e' nato a Senigallia il 4 febbraio 1983.
La sua opera nasce da un idea di arte che, dall'ombelico esterno dell'artista, passi al"coshco", ombelico interno del cosmo che nella tradizione Kechua rappresenta un baricentro possibile dove appoggiare la totalita'.
Cerca una prospettiva visiva che non escluda, una carezza alla frammentarietà delle nostre vite verso una pluri-identita' possibile: ludica, familiare, intima, multisessuale profondamente
passionale, animale, interculturale e sinceramente amichevole.
Vive ad Ambato, in Ecuador,dove sta creando un centro artistico per ragazzi che vivono in strada.
GRID
GRID è una collaborazione tra Paolo Caffoni (Italia1984) e Jose Roberto Shwafaty (Brasile 1977). GRID nasce a Milano nel 2008, ma oggi i suoi fondatori vivono a Berlino e S.Paolo. GRID affronta campi di lavoro differenti, il design critico, l’economia politica e le possibilità di distribuzione. I media impiegati vanno dalle conferenze, alle pubblicazioni agli interventi, fino ai progetti curatoriali
Stefano Lupatini
Nato a Brescia il 27 Novembre 1976. Vive e lavoro a Milano
Si avvicina alla pratica artistica come autodidatta focalizzando l’attenzione soprattutto su artisti la cui ricerca trova applicazioni nell’ambito sociale e politico.
Mostre recenti: “I was a football player” Assab one, Milano (personale)
“L’urlo e il furore” Nowhere-gallery, Milano ( collettiva)
Fabrizio Perghem
La sua poetica si sviluppa partendo dall´estetica del vuoto, avvicinandosi sempre di più alle attitudini dell´Arte Povera e dei movimenti Postminimalisti. Usa preferibilmente materiali di scarto ed effimeri, scandagliandone le possibili qualità energetiche intrinseche. Esaltando il carattere empirico della scoperta, tenta, attraverso il tempo e lo spazio, di creare installazioni in-situ utilizzando gli archetipi del gesto. Usando la strategia della precarietà cerca di non ridurre il suo lavoro ad una forma finita, un oggetto privo di vita, ma in costante trasformazione, capace di contenere in sé il proprio superamento. Centrale è il tentativo di inserire il fattore dell´esperienza nella percezione del lavoro, in modo tale che lo spettatore possa ricostruirne il processo, puntando sul fatto che l´instabilità di qualsiasi atto di conoscenza alimenta il ruolo cognitivo dell´arte.
Giuliana Racco
Giuliana Racco è nata a Toronto, Canada, nel 1976. Attualmente vive e lavora tra Bologna e Venezia. Qui si è specializzata presso la facoltà di Design e Arti dello IUAV ed ha ottenuto l’assegnazione di uno studio dalla Fondazione Bevilacqua La Masa. Ha esposto in numerosi spazi e contesti internazionali. Il suo libro Survival English è pubblicato da Marguerite Waknine Editions (Angoulême, 2008). La sua pratica coinvolge una varietà di processi e di media, spesso implicando una riflessione a proposito di concetti quali tattiche di sopravvivenza, linguaggio e comportamenti.
Fabrizio Sartori
Fabrizio Sartori nasce a Roma dove studia architettura e pittura. A Madrid nel 2006 segue un corso di regia, lavora come educatore per l’infanzia ed inizia la collaborazione con alcune gallerie spagnole ed italiane. Da due anni vive a Venezia dove studia Arti Visive allo IUAV, ed è in procinto di laurearsi. Ha partecipato a diverse mostre e festival tra cui Quotidiana 09 a Padova ed il Festival della Bassa Risoluzione da poco conclusosi a Bari.
Videotrope + Marco Ceccotto
"Noi non esistiamo, tuttavia è possibile trovare delle prove sulle apparizioni di Videtrope presso www.videotrope.tv"
Marco Ceccotto
Vive e studia a Trieste. La sua ricerca sul suono si sviluppa in parallelo agli studi in ambito filosofico ed è attualmente orientata, da una parte, all’esplorazione di paesaggi sonori e dei rapporti tra azione, percezione e ambiente in sistemi complessi, e dall’altra, alla creazione di strumenti
elettronici autocostruiti e all’utilizzo di FLOSS (Free/Libre/Open
Source Software).
28
ottobre 2009
Bookmarks. Otto artisti. Otto proposte. Un percorso
Dal 28 ottobre al 14 dicembre 2009
arte contemporanea
Location
MAGAZZINI DEL SALE
Venezia, Dorsoduro, 265, (Venezia)
Venezia, Dorsoduro, 265, (Venezia)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 15.00 alle 18.00. Chiuso il lunedì
Vernissage
28 Ottobre 2009, ore 18
Autore