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Books
”Books” è una mostra sul libro d’artista. Con questa collettiva, lo Spazio Erasmus Brera riunisce nove artisti che, chi in maniera preponderante all’interno di tutto il proprio lavoro, chi in un frangente del proprio percorso artistico, hanno utilizzato la forma del libro come mezzo espressivo per la propria opera.
Comunicato stampa
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Elizabeth Aro, Nanni Balestrini, Meri Gorni, Emilio Isgro', Maria Lai, Alicia Martin, Gigi Rigamonti, Jan Van Oost, Vedovamazzei
''Books'' è una mostra sul libro d'artista. Con questa collettiva, lo Spazio Erasmus Brera riunisce nove artisti che, chi in maniera preponderante all'interno di tutto il proprio lavoro, chi in un frangente del proprio percorso artistico, hanno utilizzato la forma del libro come mezzo espressivo per la propria opera. Il libro come forma del fare artistico diventa racconto fatto dalle mani, autobiografia senza bisogno della parola così come ci è dato conoscerla, ma nata dalla sublimazione della stessa.
Elisabeth Aro, artista argentina, il cui lavoro suggerisce da sempre tematiche femminili come la casa, l'accoglienza e la familiarità, presenta un libro da lei interamente ricamato e rilegato a mano, nel quale, su grandi fogli di tela bianca rettangolari, ha ricamato alcune piante di progetti abitativi realizzati da Louis Kahn, richiamando, attraverso la visione del famoso architetto, la propria visione dell'abitare. Inoltre, su altri due libri più piccoli, l'artista ha riprodotto, sempre con il ricamo, progetti di altri celebri architetti, continuando a sussurrare le tematiche che le sono più care con il gesto silenzioso del ricamo.
Nanni Balestrini, il celebre poeta e pittore della lingua italiana, ha realizzato appositamente per la mostra un'opera in forma di libro, nel quale gioca, come sempre nella sua poesia, a scomporre e ricomporre parole e frasi, creando una letteratura rigenerata nel suo significato profondo, tautologico e rendendoci partecipi, nel contempo, di un'opera totale che coinvolge lo spettatore visivamente e intellettivamente, come complice di una continua creazione germinale della parola.
Meri Gorni, artista italiana che opera con tocco leggero e delicato su tematiche profonde ed esistenziali, si avvicina quasi alla calligrafia nelle opere in mostra, presentando un grande libro rettangolare sul quale incide solamente la parola ''parto'', sullo sfondo di un foglio di carta/tessuto candidamente bianco, seguito da una serie di pagine sempre bianche e vergate, a piccoli tratti, da disegni lievi e penetranti, come la parola. In più, l'artista correda il libro con una serie di piccoli taccuini identici e presenta in mostra un trittico formato da tre libri neri che racchiudono una fotografia di una finestra aperta su un paesaggio in tre diversi momenti, che, con scarti minimi, racconta il tempo come un haiku.
Emilio Isgrò, l'artista italiano celebre per la sua opera in forma di libro, di racconto suggerito dalla cancellazione, dal silenzio, da un non detto carico di significato, presenta alcune opere storiche che rappresentano l'essenza della sua ricerca artistica, un percorso che parla, appunto, per aspirazione alla riduzione, ad una forma meditativa ottenuta attraverso un'essenzialità concettuale e formale, un approdo ad un vuoto che aspira alla pienezza dell'essere.
Maria Lai, l'artista italiana che da sempre parla attraverso i propri libri della propria vita raccolta, in Sardegna, sua terra d'origine, nei pressi di Nuoro, è presente in mostra con tre opere; ''Felicità'', ''Il mare ha bisogno di fichi'' e ''Autobiografia bianca''. Maria Lai ha inanellato, ricamando sulle pagine dei propri libri, il racconto di una vita costruita attraverso la semplicità dei gesti, femminili, delicati e perenni, costanti e inesorabili, puri ed essenziali come acqua che scorre, parlandoci di un'esistenza spesa alla ricerca di una perfezione delle forme che si abbandona dolcemente al fare quotidiano.
Nell'opera dell'artista spagnola Alicia Martin, il libro diventa oggetto, scultura. La materia solida crea una metafora oggettiva, concettualizzando la narrazione. Alicia Martin porziona i libri, e le librerie, per conformarli allo spazio esterno; l'artista ripensa la forma delle opere letterarie, come ''Anhelo de vivir'', presente in mostra, attraverso l'amputazione fisica delle stesse e le ricolloca sulle pareti espositive creando delle presenze perenni che paiono già insite nella materia circostante.
Gigi Rigamonti, artista italiano, attraversa le pagine dei suoi libri con un racconto pastoso, materico, che ci rimanda ad una tradizione pittorica gestuale imperniata sull'uso sostanziale del colore come forma e materia del quadro. Le pagine del suo libro si legano l'una all'altra in un racconto che sembra contaminare presente e passato; parti di fogli e materia si incollano tra loro a creare una continuità tra una pagina e l'altra che impasta visivamente e concettualmente la linearità narrativa della natura dell'oggetto. L'artista presenta inoltre un diario intimo in cui ritroviamo il tratto gestuale e spontaneo del disegno in un racconto dai toni naif.
L'artista belga Jan Van Oost è presente in mostra con un prezioso libro, realizzato in una tiratura di cinquecento esemplari numerati e firmati, che raccoglie tutta la produzione dei suoi disegni erotici. Il tratto deciso e penetrante del disegno di Van Oost concentra la forza della tradizione fiamminga di un segno visionario e carnale ed esprime la vitalità di una cultura erotica che affonda il pensiero anche nella produzione francese da Picasso a Matisse, passando in rassegna un immaginario sensuale e corporeo in continua germinazione.
Dai libri ai quaderni, il duo di artisti italiani Vedovamazzei sono presenti in mostra con una serie di quaderni delle elementari, parte della loro recente produzione, in cui poeticamente tracciano piccoli racconti minimalizzati in situazioni di sintesi formale, costruendo visioni ogni volta uniche, che si assemblano l'una all'altra come note; irripetibili e ciascuna chiassose, sono fragili illuminazioni che restano per sempre.
''Books'' è una mostra sul libro d'artista. Con questa collettiva, lo Spazio Erasmus Brera riunisce nove artisti che, chi in maniera preponderante all'interno di tutto il proprio lavoro, chi in un frangente del proprio percorso artistico, hanno utilizzato la forma del libro come mezzo espressivo per la propria opera. Il libro come forma del fare artistico diventa racconto fatto dalle mani, autobiografia senza bisogno della parola così come ci è dato conoscerla, ma nata dalla sublimazione della stessa.
Elisabeth Aro, artista argentina, il cui lavoro suggerisce da sempre tematiche femminili come la casa, l'accoglienza e la familiarità, presenta un libro da lei interamente ricamato e rilegato a mano, nel quale, su grandi fogli di tela bianca rettangolari, ha ricamato alcune piante di progetti abitativi realizzati da Louis Kahn, richiamando, attraverso la visione del famoso architetto, la propria visione dell'abitare. Inoltre, su altri due libri più piccoli, l'artista ha riprodotto, sempre con il ricamo, progetti di altri celebri architetti, continuando a sussurrare le tematiche che le sono più care con il gesto silenzioso del ricamo.
Nanni Balestrini, il celebre poeta e pittore della lingua italiana, ha realizzato appositamente per la mostra un'opera in forma di libro, nel quale gioca, come sempre nella sua poesia, a scomporre e ricomporre parole e frasi, creando una letteratura rigenerata nel suo significato profondo, tautologico e rendendoci partecipi, nel contempo, di un'opera totale che coinvolge lo spettatore visivamente e intellettivamente, come complice di una continua creazione germinale della parola.
Meri Gorni, artista italiana che opera con tocco leggero e delicato su tematiche profonde ed esistenziali, si avvicina quasi alla calligrafia nelle opere in mostra, presentando un grande libro rettangolare sul quale incide solamente la parola ''parto'', sullo sfondo di un foglio di carta/tessuto candidamente bianco, seguito da una serie di pagine sempre bianche e vergate, a piccoli tratti, da disegni lievi e penetranti, come la parola. In più, l'artista correda il libro con una serie di piccoli taccuini identici e presenta in mostra un trittico formato da tre libri neri che racchiudono una fotografia di una finestra aperta su un paesaggio in tre diversi momenti, che, con scarti minimi, racconta il tempo come un haiku.
Emilio Isgrò, l'artista italiano celebre per la sua opera in forma di libro, di racconto suggerito dalla cancellazione, dal silenzio, da un non detto carico di significato, presenta alcune opere storiche che rappresentano l'essenza della sua ricerca artistica, un percorso che parla, appunto, per aspirazione alla riduzione, ad una forma meditativa ottenuta attraverso un'essenzialità concettuale e formale, un approdo ad un vuoto che aspira alla pienezza dell'essere.
Maria Lai, l'artista italiana che da sempre parla attraverso i propri libri della propria vita raccolta, in Sardegna, sua terra d'origine, nei pressi di Nuoro, è presente in mostra con tre opere; ''Felicità'', ''Il mare ha bisogno di fichi'' e ''Autobiografia bianca''. Maria Lai ha inanellato, ricamando sulle pagine dei propri libri, il racconto di una vita costruita attraverso la semplicità dei gesti, femminili, delicati e perenni, costanti e inesorabili, puri ed essenziali come acqua che scorre, parlandoci di un'esistenza spesa alla ricerca di una perfezione delle forme che si abbandona dolcemente al fare quotidiano.
Nell'opera dell'artista spagnola Alicia Martin, il libro diventa oggetto, scultura. La materia solida crea una metafora oggettiva, concettualizzando la narrazione. Alicia Martin porziona i libri, e le librerie, per conformarli allo spazio esterno; l'artista ripensa la forma delle opere letterarie, come ''Anhelo de vivir'', presente in mostra, attraverso l'amputazione fisica delle stesse e le ricolloca sulle pareti espositive creando delle presenze perenni che paiono già insite nella materia circostante.
Gigi Rigamonti, artista italiano, attraversa le pagine dei suoi libri con un racconto pastoso, materico, che ci rimanda ad una tradizione pittorica gestuale imperniata sull'uso sostanziale del colore come forma e materia del quadro. Le pagine del suo libro si legano l'una all'altra in un racconto che sembra contaminare presente e passato; parti di fogli e materia si incollano tra loro a creare una continuità tra una pagina e l'altra che impasta visivamente e concettualmente la linearità narrativa della natura dell'oggetto. L'artista presenta inoltre un diario intimo in cui ritroviamo il tratto gestuale e spontaneo del disegno in un racconto dai toni naif.
L'artista belga Jan Van Oost è presente in mostra con un prezioso libro, realizzato in una tiratura di cinquecento esemplari numerati e firmati, che raccoglie tutta la produzione dei suoi disegni erotici. Il tratto deciso e penetrante del disegno di Van Oost concentra la forza della tradizione fiamminga di un segno visionario e carnale ed esprime la vitalità di una cultura erotica che affonda il pensiero anche nella produzione francese da Picasso a Matisse, passando in rassegna un immaginario sensuale e corporeo in continua germinazione.
Dai libri ai quaderni, il duo di artisti italiani Vedovamazzei sono presenti in mostra con una serie di quaderni delle elementari, parte della loro recente produzione, in cui poeticamente tracciano piccoli racconti minimalizzati in situazioni di sintesi formale, costruendo visioni ogni volta uniche, che si assemblano l'una all'altra come note; irripetibili e ciascuna chiassose, sono fragili illuminazioni che restano per sempre.
19
febbraio 2004
Books
Dal 19 febbraio al 27 marzo 2004
disegno e grafica
Location
NUOVO CIB – GALLERIA FORMENTINI
Milano, Via Marco Formentini, 10, (Milano)
Milano, Via Marco Formentini, 10, (Milano)
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