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Boresta – Figurine Arte
Installazione/Evento
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Con Figurine Arte Boresta vuole proporre, ancora una volta attraverso le
modalità del gioco collettivo, una riflessione sulla circolazione eccessiva
di immagini e riproduzioni di opere d’arte, spesso completamente
decontestualizzate. Presentata nell’ambito di due mostre collettive, Arte X
Tutti (Palazzo Soave, Codogno, 1997) e Fuori Uso (ex Colonia Stella Maris,
Montesilvano, 1997),
anche questa volta (Centro Culturale Il Boldù, Venezia, 2006),
l’installazione dell'artista prevede che il pubblico possa intervenire
direttamente nella realizzazione dell’opera stessa. Su diversi tavoli sono
disposte migliaia di riproduzioni di opere d’arte ritagliate da riviste e
giornali specializzati, fra i quali i presenti saranno invitati a
selezionarne alcune, che ritengono particolarmente belle, interessanti,
significative, curiose, commerciali, furbe, etc..
Le immagini scelte, a seconda delle loro caratteristiche e del giudizio
individuale, possono essere quindi incollate su una serie di tabelloni
recanti diciture come “Le più belle”, “Le più commerciali”, “Le più
stimolanti”, “Le più significative” e così via. Oppure, si può decidere di
applicarle su schede ed album messi a disposizione per questo scopo,
scrivendo accanto all’immagine un commento personale. Oppure ancora, le
Istruzioni per l’Uso prevedono anche la possibilità di portarsi
semplicemente via l’immagine, con l’impegno, però, di incollarla in un punto
qualunque della città.
In un ulteriore sviluppo dello stesso progetto, Boresta ha poi trasformato
l’installazione in un gioco di società, invitando il pubblico a replicarlo
autonomamente, coinvolgendovi amici e conoscenti.
Attraverso queste azioni Boresta vuole spingere ad una riappropriazione del
valore dell’opera d’arte, ponendo in evidenza la svalutazione a cui essa va
incontro nel momento in cui viene decontestualizzata ed abusata. Contesta in
questo modo l’eccessivo peso che viene dato all’opera, al manufatto (e di
conseguenza all’immagine di essa), a ciò che nell’arte è valutabile e
quantificabile, ovvero materiale.
Ma è anche un invito a giudicare e commentare in prima persona l’arte
stessa, per toglierla dal piedistallo che ne allontana tutto il pubblico non
specializzato, lasciando la possibilità di esprimere un giudizio solo a
pochi critici riconosciuti. In questo senso va interpretato anche l’invito
ad applicare le riproduzioni artistiche per le vie della città, che nella
ricerca di nuovi contesti per l’arte contemporanea, diviene una sorta di
pubblicità all’arte stessa, nel tentativo di avvicinare ad essa anche quelle
persone che ne sono altrimenti tenute a distanza. (S.Biagi)
Esposizioni:
Collettiva “Arte X Tutti”, Palazzo Soave, Codogno, Lodi, 1997
Collettiva “Fuori Uso” Giovani, ex colonia Stella Maris, Montesilvano,
Pescara, 1997
Personale “Living Boldù”, Centro Culturale Il Boldù, Venezia, 2006
modalità del gioco collettivo, una riflessione sulla circolazione eccessiva
di immagini e riproduzioni di opere d’arte, spesso completamente
decontestualizzate. Presentata nell’ambito di due mostre collettive, Arte X
Tutti (Palazzo Soave, Codogno, 1997) e Fuori Uso (ex Colonia Stella Maris,
Montesilvano, 1997),
anche questa volta (Centro Culturale Il Boldù, Venezia, 2006),
l’installazione dell'artista prevede che il pubblico possa intervenire
direttamente nella realizzazione dell’opera stessa. Su diversi tavoli sono
disposte migliaia di riproduzioni di opere d’arte ritagliate da riviste e
giornali specializzati, fra i quali i presenti saranno invitati a
selezionarne alcune, che ritengono particolarmente belle, interessanti,
significative, curiose, commerciali, furbe, etc..
Le immagini scelte, a seconda delle loro caratteristiche e del giudizio
individuale, possono essere quindi incollate su una serie di tabelloni
recanti diciture come “Le più belle”, “Le più commerciali”, “Le più
stimolanti”, “Le più significative” e così via. Oppure, si può decidere di
applicarle su schede ed album messi a disposizione per questo scopo,
scrivendo accanto all’immagine un commento personale. Oppure ancora, le
Istruzioni per l’Uso prevedono anche la possibilità di portarsi
semplicemente via l’immagine, con l’impegno, però, di incollarla in un punto
qualunque della città.
In un ulteriore sviluppo dello stesso progetto, Boresta ha poi trasformato
l’installazione in un gioco di società, invitando il pubblico a replicarlo
autonomamente, coinvolgendovi amici e conoscenti.
Attraverso queste azioni Boresta vuole spingere ad una riappropriazione del
valore dell’opera d’arte, ponendo in evidenza la svalutazione a cui essa va
incontro nel momento in cui viene decontestualizzata ed abusata. Contesta in
questo modo l’eccessivo peso che viene dato all’opera, al manufatto (e di
conseguenza all’immagine di essa), a ciò che nell’arte è valutabile e
quantificabile, ovvero materiale.
Ma è anche un invito a giudicare e commentare in prima persona l’arte
stessa, per toglierla dal piedistallo che ne allontana tutto il pubblico non
specializzato, lasciando la possibilità di esprimere un giudizio solo a
pochi critici riconosciuti. In questo senso va interpretato anche l’invito
ad applicare le riproduzioni artistiche per le vie della città, che nella
ricerca di nuovi contesti per l’arte contemporanea, diviene una sorta di
pubblicità all’arte stessa, nel tentativo di avvicinare ad essa anche quelle
persone che ne sono altrimenti tenute a distanza. (S.Biagi)
Esposizioni:
Collettiva “Arte X Tutti”, Palazzo Soave, Codogno, Lodi, 1997
Collettiva “Fuori Uso” Giovani, ex colonia Stella Maris, Montesilvano,
Pescara, 1997
Personale “Living Boldù”, Centro Culturale Il Boldù, Venezia, 2006
24
gennaio 2006
Boresta – Figurine Arte
24 gennaio 2006
arte contemporanea
serata - evento
serata - evento
Location
CENTRO CULTURALE IL BOLDU’
Venezia, Cannaregio, 6000, (Venezia)
Venezia, Cannaregio, 6000, (Venezia)
Vernissage
24 Gennaio 2006, ore 19
Autore