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Borghesi | Mannucci | Marzetti
Collettiva di pittura e scultura degli artisti contemporanei, originari di Volterra, Sergio Borghesi, Giuliano Mannucci ed Alessandro Marzetti.
Comunicato stampa
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Artisti volterrani in mostra a Massa Marittima
S’inaugura sabato 23 maggio 2009, ore 17.30, a Massa Marittima (GR), la collettiva di pittura e scultura degli artisti contemporanei, originari di Volterra, dall'Associazione "Generazioni in Arte", Sergio Borghesi, Giuliano Mannucci ed Alessandro Marzetti. Nella sede del Museo di Arte Sacra, “Sala Martini”, un vernissage ricco di eventi culturali, che prevede la presentazione, a cura della critica d’arte e scrittrice Elda Torres, del libro “Il Giardino della Musa” (Giraldi editore, Bologna) di Stella Cappellini e le performances musicali e coreografiche del “Duo Novecento”, con la partecipazione della scuola di musica “Omero Martini” e della scuola di danza “DanzArt”.
Stella Cappellini al sassofono, Ambra Franceschini al piano nell’esecuzione di musiche del ‘900, da Astor Piazzolla a M. Ravel, C. Debussy, L. Konitz e S. Lacy per il “Duo Novecento”, come introduzione alla “Performance di danza e sassofono solo”, dove il sassofono contralto di Stella Cappellini fa da sottofondo melodico alla coreografia di Alessandra Ceri per “DanzArt”
Un appuntamento con l’arte in luogo storicizzato e mistico, patrocinato dal Comune di Massa Marittima (Assessorato alla Cultura), che presenta le opere di arte contemporanea di tre autori tra i più significativi della capitale etrusca Volterra, dalla forza lirica di colore e luce di Sergio Borghesi, agli alabastri filiformi e animistici di Alessandro Marzetti, al messaggio scarno e laico-spirituale di Giuliano Mannucci.
Dalle prime suggestioni cromatiche e di riflessione mass-mediatica della Pop Art americana e delle soluzioni espressive proprie dell’informale in declinazione di espressionismo astratto, fino al ritorno ad aspetti più tradizionali del procedere artistico e della pittura, la produzione più recente di Sergio Borghesi si sposta su nuove sintesi di livello rappresentativo e compositivo che riconducono la ricerca dalla tecnologia asettica e seriale ai nuovi contenuti di sostenuta valenza naturalistica e di suggestione ambientale e personale.
Pittura su supporti ampi, in ritagli cromatici incandescenti o cibernetici ed asettici, spesso con andamento orizzontale, a rievocare le aperture paesaggistiche dell’ambiente collinare sovrastato dalla città storica di Volterra, teche minimali che racchiudono disegni ed opere grafiche in analitici studi di raffinata composizione, esperienze di fotografia artistica, scultura e videoarte, sono le forme espressive privilegiate nel gioco di equilibrio instabile tra la concentrazione tecnica sui rigori interni e le leggi proprie dell’opera e la contaminazione accennata, ma poetica e preponderante, delle valenze di riscoperta forza emozionale.
Sculture originali, citazionistiche, spesso filiformi e sintetiche, disegnano il vuoto dello spazio tridimensionale, ricondotto alla co-costruzione di forme complesse e di contenuti reconditi, nelle installazioni e negli esperimenti concettuali di Alessandro Marzetti.
Tra il terreno e lo spirituale, la durezza intrinseca dei supporti (albastri, marmo) è ricondotta a risultati in cui una predominante e quasi gestuale flessibilità formale, va ad animare apparizioni dalle sembianze ambigue e talvolta fantasmatiche che sembrano trarre vita propria ed autonoma dalla stessa ridefinizione sperimentale degli ambienti via via coinvolti, attraverso una nuova ed inedita concezione e ricontestualizzazione di “un vuoto”, riscoperto come solo apparente, presente nei loro spazi.
Graffiti su rame, alabastri e compenetrazione ed assemblaggi di tecniche diverse, costruiscono un messaggio scarno, ma profondo e carico di tramandate storie di popoli e di nuove moderne tragedie, che riconduce l’attenzione emozionale e la riflessione alla comprensione partecipata ed alla condivisione di tramandati contenuti, verso la partecipazione alla costruzione attiva di una nuova dignità nella condizione umana ed esistenziale. Dal Gesù crocifisso ai “nuovi martiri” delle guerre contemporanee, le soluzioni plastiche di Giuliano Mannucci, allievo scultore di Mino Trafeli, collocate spesso con soluzioni spaziali centrali e di preponderanza, in sedi e rassegne di rappresentanza e di pubblica suggestione, riconducono, tra passato, presente e futuro, la sofferenza vissuta e trascorsa, nella sua nuova imponente veste che ne perpetua il perenne ricordo e l’immediata testimonianza.
La mostra resterà aperta ai visitatori fino al 6 giugno 2009.
Elena Capone
S’inaugura sabato 23 maggio 2009, ore 17.30, a Massa Marittima (GR), la collettiva di pittura e scultura degli artisti contemporanei, originari di Volterra, dall'Associazione "Generazioni in Arte", Sergio Borghesi, Giuliano Mannucci ed Alessandro Marzetti. Nella sede del Museo di Arte Sacra, “Sala Martini”, un vernissage ricco di eventi culturali, che prevede la presentazione, a cura della critica d’arte e scrittrice Elda Torres, del libro “Il Giardino della Musa” (Giraldi editore, Bologna) di Stella Cappellini e le performances musicali e coreografiche del “Duo Novecento”, con la partecipazione della scuola di musica “Omero Martini” e della scuola di danza “DanzArt”.
Stella Cappellini al sassofono, Ambra Franceschini al piano nell’esecuzione di musiche del ‘900, da Astor Piazzolla a M. Ravel, C. Debussy, L. Konitz e S. Lacy per il “Duo Novecento”, come introduzione alla “Performance di danza e sassofono solo”, dove il sassofono contralto di Stella Cappellini fa da sottofondo melodico alla coreografia di Alessandra Ceri per “DanzArt”
Un appuntamento con l’arte in luogo storicizzato e mistico, patrocinato dal Comune di Massa Marittima (Assessorato alla Cultura), che presenta le opere di arte contemporanea di tre autori tra i più significativi della capitale etrusca Volterra, dalla forza lirica di colore e luce di Sergio Borghesi, agli alabastri filiformi e animistici di Alessandro Marzetti, al messaggio scarno e laico-spirituale di Giuliano Mannucci.
Dalle prime suggestioni cromatiche e di riflessione mass-mediatica della Pop Art americana e delle soluzioni espressive proprie dell’informale in declinazione di espressionismo astratto, fino al ritorno ad aspetti più tradizionali del procedere artistico e della pittura, la produzione più recente di Sergio Borghesi si sposta su nuove sintesi di livello rappresentativo e compositivo che riconducono la ricerca dalla tecnologia asettica e seriale ai nuovi contenuti di sostenuta valenza naturalistica e di suggestione ambientale e personale.
Pittura su supporti ampi, in ritagli cromatici incandescenti o cibernetici ed asettici, spesso con andamento orizzontale, a rievocare le aperture paesaggistiche dell’ambiente collinare sovrastato dalla città storica di Volterra, teche minimali che racchiudono disegni ed opere grafiche in analitici studi di raffinata composizione, esperienze di fotografia artistica, scultura e videoarte, sono le forme espressive privilegiate nel gioco di equilibrio instabile tra la concentrazione tecnica sui rigori interni e le leggi proprie dell’opera e la contaminazione accennata, ma poetica e preponderante, delle valenze di riscoperta forza emozionale.
Sculture originali, citazionistiche, spesso filiformi e sintetiche, disegnano il vuoto dello spazio tridimensionale, ricondotto alla co-costruzione di forme complesse e di contenuti reconditi, nelle installazioni e negli esperimenti concettuali di Alessandro Marzetti.
Tra il terreno e lo spirituale, la durezza intrinseca dei supporti (albastri, marmo) è ricondotta a risultati in cui una predominante e quasi gestuale flessibilità formale, va ad animare apparizioni dalle sembianze ambigue e talvolta fantasmatiche che sembrano trarre vita propria ed autonoma dalla stessa ridefinizione sperimentale degli ambienti via via coinvolti, attraverso una nuova ed inedita concezione e ricontestualizzazione di “un vuoto”, riscoperto come solo apparente, presente nei loro spazi.
Graffiti su rame, alabastri e compenetrazione ed assemblaggi di tecniche diverse, costruiscono un messaggio scarno, ma profondo e carico di tramandate storie di popoli e di nuove moderne tragedie, che riconduce l’attenzione emozionale e la riflessione alla comprensione partecipata ed alla condivisione di tramandati contenuti, verso la partecipazione alla costruzione attiva di una nuova dignità nella condizione umana ed esistenziale. Dal Gesù crocifisso ai “nuovi martiri” delle guerre contemporanee, le soluzioni plastiche di Giuliano Mannucci, allievo scultore di Mino Trafeli, collocate spesso con soluzioni spaziali centrali e di preponderanza, in sedi e rassegne di rappresentanza e di pubblica suggestione, riconducono, tra passato, presente e futuro, la sofferenza vissuta e trascorsa, nella sua nuova imponente veste che ne perpetua il perenne ricordo e l’immediata testimonianza.
La mostra resterà aperta ai visitatori fino al 6 giugno 2009.
Elena Capone
23
maggio 2009
Borghesi | Mannucci | Marzetti
Dal 23 maggio al 06 giugno 2009
arte contemporanea
Location
MUSEO DI ARTE SACRA
Massa Marittima, Corso Armando Diaz, 36, (GROSSETO)
Massa Marittima, Corso Armando Diaz, 36, (GROSSETO)
Orario di apertura
tutti i giorni negli orari 10-12 e 15-18
Vernissage
23 Maggio 2009, ore 17.30 con presentazione, a cura della critica d’arte e scrittrice Elda Torres, del libro “Il Giardino della Musa” (Girali editore, Bologna) di Stella Cappellini e le performances musicali e coreografiche del “Duo Novecento”, con la partecipazione della scuola di musica “Omero Martini” e della scuola di danza “DanzArt”
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