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Borgo Tripoli e la prima Grosseto fuori le mura
L’esposizione inaugura la galleria dell’Archivio fotografico dei Fratelli Gori. Le immagini in mostra, tutte in bianco nero, ripercorrono la storia di Grosseto negli anni Cinquanta, documentando lo sviluppo urbanistico avviatosi sul finire del XIX secolo al di fuori del centro storico cinto dalle mura medicee
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sabato 13 dicembre 2014 alle ore 17,00 l'Archivio fotografico dei Fratelli Gori inaugurerà la propria galleria fotografica sita nello storico Palazzo Tripoli, in Viale Porciatti 10 con la mostra
"Borgo Tripoli
e la prima Grosseto fuori le mura"
.
Le immagini in mostra, tutte in bianco nero, ripercorrono la storia di Grosseto negli anni Cinquanta, documentando lo sviluppo urbanistico avviatosi sul finire del XIX secolo al di fuori del centro storico cinto dalle mura medicee.
Sul finire dell'Ottocento la civitas di Grosseto fu investita da numerosi interventi edilizi determinati dal nuovo ruolo di capoluogo di Provincia e sede di Prefettura assunto dalla città, nonchè dalla creazione della ferrovia Tirrenica Meridionale.
Lo sviluppo demografico e il conseguente spostamento della popolazione verso la città richiesero un necessario riassetto urbanistico e un nuovo piano regolatore con la creazione di nuovi alloggi ed edifici pubblici che si concentrarono immediatamente fuori dalle cinquecentesche mura medicee.
Considerata per molto tempo "murata" all'interno della sua cortina, la città cominciò quindi ad espandersi al di fuori delle porte cittadine a partire dai primi anni del XX secolo. In queste aree naquero i primi borghi extra urbani che si svilupparono sulla via Circondaria, disegnando inizialmente un percorso identico a quello delle mura medicee, modificato in seguito in nome di un nuova concezione razionalistica.
Verso nord-ovest, in direzione della stazione ferroviaria, si formò il Sobborgo di Porta Nuova dove la via della Stazione (attuale Via IV Novembre) collegava la Porta con la Piazza Umberto I (attuale Rosselli) caratterizzata dagli edifici del Palazzo del Governo, delle Poste e delle Scuole Magistrali.
Verso ovest il quartiere signorile di Porta Corsica e verso sud, in direzione del mare, il Sobborgo di Porta Vecchia dove venne costruita la Regia Scuola Tecnica Industriale e la Regia Scuola Secondaria di Avviamento Professionale.
Verso est si andò pian piano definendo il Borgo Tripoli, con via Cesare Battisti, via Bengasi, via Oberdan, via Tripoli e via Derna dove attualmente ha sede l'Archivio fotografico dei Fratelli Gori, all'interno dello storico Palazzo Porciatti.
I fotografi Gori intrapresero proprio in questi anni la loro attività professionale, ma purtroppo del lavoro antecedente la seconda guerra mondiale è sopravvissuto pochissimo materiale.
Stampe e negativi prodotti a partire dalla metà del XX secolo, invece, sono stati archiviati e conservati interamente, attestando le grandi trasformazioni urbanistiche, culturali e sociali della città maremmana.
L'attività oculata dei fotografi Gori, sorretta da uno studio ben attrezzato, rappresenta oggi una fonte materiale di estrema importanza per la documentazione di tutti quegli eventi di vita quotidiana susseguitesi nella città e nella provincia di Grosseto a partire dagli anni Cinquanta, sia attraverso le committenze pubbliche (Ente Provinciale del Turismo), sia attraverso quelle private. Non stupirà l'osservatore notare come quel passato prossimo, immortalato negli scatti dei Gori, si sia modificato così fortemente in poco più di mezzo secolo: la passeggiata sull'attuale via IV Novembre, con lo scorcio del Villino Pastorelli realizzato dall'architetto lorenzo Porciatti o una veduta a volo d'uccello sul Bastione Rimembranza e via Tripoli che mostra il confine fra città e campagna; un insolito campo da calcio sotto le mura medicee, nell'attuale Piazza Caduti di Nassiryia, fino ad un singolare incidente tra mezzi di locomozione piuttosti peculiari.
Testo a cura della Dr.ssa Lucia Ferri, Grosseto
L’iniziativa della mostra in oggetto vuole essere il primo passo per rendere pubblicamente consultabile un patrimonio di immagini di oltre 100.000 negativi che raffigurano la Maremma degli anni ’50.
"Borgo Tripoli
e la prima Grosseto fuori le mura"
.
Le immagini in mostra, tutte in bianco nero, ripercorrono la storia di Grosseto negli anni Cinquanta, documentando lo sviluppo urbanistico avviatosi sul finire del XIX secolo al di fuori del centro storico cinto dalle mura medicee.
Sul finire dell'Ottocento la civitas di Grosseto fu investita da numerosi interventi edilizi determinati dal nuovo ruolo di capoluogo di Provincia e sede di Prefettura assunto dalla città, nonchè dalla creazione della ferrovia Tirrenica Meridionale.
Lo sviluppo demografico e il conseguente spostamento della popolazione verso la città richiesero un necessario riassetto urbanistico e un nuovo piano regolatore con la creazione di nuovi alloggi ed edifici pubblici che si concentrarono immediatamente fuori dalle cinquecentesche mura medicee.
Considerata per molto tempo "murata" all'interno della sua cortina, la città cominciò quindi ad espandersi al di fuori delle porte cittadine a partire dai primi anni del XX secolo. In queste aree naquero i primi borghi extra urbani che si svilupparono sulla via Circondaria, disegnando inizialmente un percorso identico a quello delle mura medicee, modificato in seguito in nome di un nuova concezione razionalistica.
Verso nord-ovest, in direzione della stazione ferroviaria, si formò il Sobborgo di Porta Nuova dove la via della Stazione (attuale Via IV Novembre) collegava la Porta con la Piazza Umberto I (attuale Rosselli) caratterizzata dagli edifici del Palazzo del Governo, delle Poste e delle Scuole Magistrali.
Verso ovest il quartiere signorile di Porta Corsica e verso sud, in direzione del mare, il Sobborgo di Porta Vecchia dove venne costruita la Regia Scuola Tecnica Industriale e la Regia Scuola Secondaria di Avviamento Professionale.
Verso est si andò pian piano definendo il Borgo Tripoli, con via Cesare Battisti, via Bengasi, via Oberdan, via Tripoli e via Derna dove attualmente ha sede l'Archivio fotografico dei Fratelli Gori, all'interno dello storico Palazzo Porciatti.
I fotografi Gori intrapresero proprio in questi anni la loro attività professionale, ma purtroppo del lavoro antecedente la seconda guerra mondiale è sopravvissuto pochissimo materiale.
Stampe e negativi prodotti a partire dalla metà del XX secolo, invece, sono stati archiviati e conservati interamente, attestando le grandi trasformazioni urbanistiche, culturali e sociali della città maremmana.
L'attività oculata dei fotografi Gori, sorretta da uno studio ben attrezzato, rappresenta oggi una fonte materiale di estrema importanza per la documentazione di tutti quegli eventi di vita quotidiana susseguitesi nella città e nella provincia di Grosseto a partire dagli anni Cinquanta, sia attraverso le committenze pubbliche (Ente Provinciale del Turismo), sia attraverso quelle private. Non stupirà l'osservatore notare come quel passato prossimo, immortalato negli scatti dei Gori, si sia modificato così fortemente in poco più di mezzo secolo: la passeggiata sull'attuale via IV Novembre, con lo scorcio del Villino Pastorelli realizzato dall'architetto lorenzo Porciatti o una veduta a volo d'uccello sul Bastione Rimembranza e via Tripoli che mostra il confine fra città e campagna; un insolito campo da calcio sotto le mura medicee, nell'attuale Piazza Caduti di Nassiryia, fino ad un singolare incidente tra mezzi di locomozione piuttosti peculiari.
Testo a cura della Dr.ssa Lucia Ferri, Grosseto
L’iniziativa della mostra in oggetto vuole essere il primo passo per rendere pubblicamente consultabile un patrimonio di immagini di oltre 100.000 negativi che raffigurano la Maremma degli anni ’50.
13
dicembre 2014
Borgo Tripoli e la prima Grosseto fuori le mura
Dal 13 dicembre 2014 al 13 gennaio 2015
fotografia
Location
FONDO ARCHIVIO GORI – PALAZZO TRIPOLI
Grosseto, Viale Lorenzo Porciatti, 10, (Grosseto)
Grosseto, Viale Lorenzo Porciatti, 10, (Grosseto)
Orario di apertura
da lunedì a domenica dalle 11 alle 13 e dalle 15 alle 20
Vernissage
13 Dicembre 2014, ore 17