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Bosco Sodi – Lo spirito della materia
dodici quadri realizzati con tecnica mista fra il 2005 e il 2006
Comunicato stampa
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il Museo Internazionale di Arti Applicate Oggi apre la stagione espositiva 2007 nella Galleria Sottana, che per un mese diviene Guest Room: ospiti l’Istituto Europeo di Design di Barcellona, il critico catalano Joan Abelló, e il pittore messicano Bosco Sodi, in Italia per la prima volta, che esporrà dodici quadri realizzati con tecnica mista fra il 2005 e il 2006.
Per meglio intendere alcune scelte ‘eccentriche’ nel programma espositivo del MIAAO può funzionare da ‘sussidiario’ un volume curato dal suo direttore Enzo Biffi Gentili, La sindrome di Leonardo. Artedesign in Italia 1940-1975, edito da Allemandi nel 1995. Si tratta di uno studio sulle relazioni fondamentali, per la storia della cultura del progetto nel nostro Paese, con alcune prove d’arte ‘pura’, di pittura e scultura. A quel libro contribuì con un importante saggio Joan Abelló Juanpere, lo storico d’arte catalano recentemente divenuto direttore del settore Arti Visive dell’Istituto Europeo di Design di Barcellona. In questa sua ultima veste, Abelló ha proposto di occupare la Miaao Guest Room, la ‘stanza degli ospiti’ che si è deciso di allestire periodicamente nella galleria Sottana del Museo, con una mostra dell’artista Bosco Sodi, messicano residente a Barcellona. Bosco, già visiting professor nel corso tenuto da Abelló allo IED della capitale della Catalogna, si caratterizza per una originalissima ricerca materica e cromatica, nella quale confluiscono, in una felice sintesi, molteplici riferimenti: alla materia ‘mitica’, primaria dell’informale di Tàpies; al colore ‘spirituale’ dell’astrattismo di Kandinski; alla materia-colore dell’architettura messicana, da quella popolare a quella ‘laureata’ di Barragán. Una pittura, quella di Bosco Sodi, monocroma ma accesissima, minimale ma iperestetica, artigianale ma coltissima (con Abelló curerà la mostra la giovane antropologa Mirella Ferrera per evidenziare gli aspetti non solamente artistici, ma ‘alchemici’ dell’opus di Bosco). Una pittura ‘autocostruita’ con terre, ossidi, tinte organiche anche desuete come la cocciniglia, con molte connessioni con quella ‘intelligenza delle mani’ predicata dalle arti applicate, e apparentabile ad alcune rare, sofisticate ricerche europee (il belga Bram Bogart, e ancor più Jorrit Tornquist, il maestro dalla doppia nazionalità, austriaca e italiana, e dal ‘doppio passo’ professionale, da artista e colour-light designer). Con questa esposizione, la Miaao Guest Room si apre a pratiche di scambi culturali internazionali con istituzioni dalla simile ‘missione’ e alla raccolta di artefatti sia ‘simbolici’ che ‘utilitari’ (il MIAAO Drugstore nel Museo è anche una prestigiosissima vetrina per oggetti di design e arte applicata). Infine la mostra di Bosco Sodi, testimonianza dell’avvio di un proficuo rapporto con gli IED di Barcellona e di Torino, va considerata come tappa rilevante di un percorso che vedrà il Museo sempre più impegnato a contribuire, per la sua parte, al sostegno della nuova immagine progettuale di una città destinata a divenire, tra 2007 e 2008, prima World Design Capital e poi sede del Congresso Mondiale di Architettura dell’UIA.
La mostra è stata realizzata in collaborazione con il Consolato Generale del Messico in Milano, la Collezione Irene Cábez - Ignazio Muñoz, la Galleria Art Gaspar di Barcellona e la Galleria Neuhoff di New York.
Per meglio intendere alcune scelte ‘eccentriche’ nel programma espositivo del MIAAO può funzionare da ‘sussidiario’ un volume curato dal suo direttore Enzo Biffi Gentili, La sindrome di Leonardo. Artedesign in Italia 1940-1975, edito da Allemandi nel 1995. Si tratta di uno studio sulle relazioni fondamentali, per la storia della cultura del progetto nel nostro Paese, con alcune prove d’arte ‘pura’, di pittura e scultura. A quel libro contribuì con un importante saggio Joan Abelló Juanpere, lo storico d’arte catalano recentemente divenuto direttore del settore Arti Visive dell’Istituto Europeo di Design di Barcellona. In questa sua ultima veste, Abelló ha proposto di occupare la Miaao Guest Room, la ‘stanza degli ospiti’ che si è deciso di allestire periodicamente nella galleria Sottana del Museo, con una mostra dell’artista Bosco Sodi, messicano residente a Barcellona. Bosco, già visiting professor nel corso tenuto da Abelló allo IED della capitale della Catalogna, si caratterizza per una originalissima ricerca materica e cromatica, nella quale confluiscono, in una felice sintesi, molteplici riferimenti: alla materia ‘mitica’, primaria dell’informale di Tàpies; al colore ‘spirituale’ dell’astrattismo di Kandinski; alla materia-colore dell’architettura messicana, da quella popolare a quella ‘laureata’ di Barragán. Una pittura, quella di Bosco Sodi, monocroma ma accesissima, minimale ma iperestetica, artigianale ma coltissima (con Abelló curerà la mostra la giovane antropologa Mirella Ferrera per evidenziare gli aspetti non solamente artistici, ma ‘alchemici’ dell’opus di Bosco). Una pittura ‘autocostruita’ con terre, ossidi, tinte organiche anche desuete come la cocciniglia, con molte connessioni con quella ‘intelligenza delle mani’ predicata dalle arti applicate, e apparentabile ad alcune rare, sofisticate ricerche europee (il belga Bram Bogart, e ancor più Jorrit Tornquist, il maestro dalla doppia nazionalità, austriaca e italiana, e dal ‘doppio passo’ professionale, da artista e colour-light designer). Con questa esposizione, la Miaao Guest Room si apre a pratiche di scambi culturali internazionali con istituzioni dalla simile ‘missione’ e alla raccolta di artefatti sia ‘simbolici’ che ‘utilitari’ (il MIAAO Drugstore nel Museo è anche una prestigiosissima vetrina per oggetti di design e arte applicata). Infine la mostra di Bosco Sodi, testimonianza dell’avvio di un proficuo rapporto con gli IED di Barcellona e di Torino, va considerata come tappa rilevante di un percorso che vedrà il Museo sempre più impegnato a contribuire, per la sua parte, al sostegno della nuova immagine progettuale di una città destinata a divenire, tra 2007 e 2008, prima World Design Capital e poi sede del Congresso Mondiale di Architettura dell’UIA.
La mostra è stata realizzata in collaborazione con il Consolato Generale del Messico in Milano, la Collezione Irene Cábez - Ignazio Muñoz, la Galleria Art Gaspar di Barcellona e la Galleria Neuhoff di New York.
13
gennaio 2007
Bosco Sodi – Lo spirito della materia
Dal 13 gennaio all'undici febbraio 2007
arte contemporanea
Location
MIAAO – MUSEO INTERNAZIONALE DELLE ARTI APPLICATE OGGI
Torino, Via Maria Vittoria, 5, (Torino)
Torino, Via Maria Vittoria, 5, (Torino)
Orario di apertura
dal martedì a venerdì 16.00-20.00 | sabato e domenica 11.00-19.00
Vernissage
13 Gennaio 2007, ore 18
Ufficio stampa
STUDIO DE ANGELIS
Autore