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Botticelli e Filippino Lippi
I capolavori dei due grandi (Filippino lo è quanto Botticelli, questa mostra lo dimostrerà in maniera definitiva e inequivocabile) verranno esposti negli spazi e dentro gli scenari architettonici che loro, da vivi, avrebbero voluto.
Comunicato stampa
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di Antonio Paolucci*
Firenze - Al tempo di Sandro Botticelli (nato a Firenze nel 1445, morto nel 1510) e di Filippino Lippi (Prato 1457-Firenze 1504) che di Botticelli è stato l’alter ego geniale e l’unico vero erede, Palazzo Strozzi c’era.
Lo aveva commissionato, verso la fine del Quattrocento, il ricchissimo banchiere Filippo Strozzi. Lo aveva edificato, nelle forme che conosciamo, l’architetto Giuliano da Maiano. Palazzo Strozzi è l’archetipo della fiorentina civiltà dell’abitare, è l’emblema di Firenze medicea, la grande stagione di cui Botticelli e Filippino Lippi sono stati protagonisti.
E dunque quale luogo migliore di Palazzo Strozzi per ospitare una mostra dedicata a Botticelli e a Filippino che in questo anno 2004 celebra il quinto centenario della morte? I capolavori dei due grandi (Filippino lo è quanto Botticelli, questa mostra lo dimostrerà in maniera definitiva e inequivocabile) verranno esposti negli spazi e dentro gli scenari architettonici che loro, da vivi, avrebbero voluto (www.botticellipalazzostrozzi.it).
La città che dal Marzo al Luglio di quest’anno ospita Botticelli e Filippino è la loro città. Le loro opere sono distribuite nelle chiese e nei musei di Firenze e del territorio (agli Uffizi e alla Palatina, a S. Maria Novella e a Santo Spirito, a Prato e a Montelupo). L’architetto che in Palazzo Strozzi accoglie la loro mostra è nessun altro che il coetaneo Giuliano da Maiano. Per il turista colto capace di intendere il fascino delle opere d’arte restituite agli ambienti e ai luoghi di appartenenza questa è, davvero, una occasione da non perdere.
Sono oltre sessanta i numeri dell’esposizione: 29 dipinti di Botticelli, 16 di Filippino Lippi e, in più, vari disegni di entrambi e una serie di opere di riferimento (Leonardo, Pietro di Cosimo, Etc.). Ci sono capolavori celebri di Botticelli (la Minerva e il Centauro e la Calunnia degli Uffizi, la Natività mistica della National Gallery di Londra, la Pietà del Poldi Pezzoli di Milano) e di Filippino la Visione di San Bernardo della Badia Fiorentina, insieme ad altri poco o pochissimo noti. Di Botticelli l’Annunciazione del Museo Puskin di Londra, il Ritratto femminile, mai visto in Italia, di collezione privata americana, la Madonna del Padiglione della Ambrosiana etc…; di Filippino il Ritratto di musico di Dublino, l’Allegoria d’amore di collezione privata inglese, etc.
Questo omaggio di Firenze a Botticelli e a Filippino ha un sottotitolo: l’inquietudine e la grazia.
Perché la grazia? Perché il secolo di Lorenzo il Magnifico e di Agnolo Poliziano, di Marsilio Ficino e di Pico della Mirandola scelse la grazia (che in quell’epoca voleva dire eleganza intellettuale e squisita rappresentazione dei sentimenti) come suo emblema estetico.
Perché l’inquietudine? Perché il tempo di Botticelli e di Filippino si chiude sotto il segno della precarietà e dell’angoscia, nell’incombere delle minacce apocalittiche di Gerolamo Savonarola, carismatico e tragico profeta dell’eclisse degli ideali umanistici.
Anche di questo parla la mostra chiamando in causa le opere dei due pittori che meglio testimoniano quell’inquieta stagione dello spirito (la londinese Natività mistica di Botticelli, i Santi Maddalena e Giovanni Battista di Filippino dell’Accademia di Firenze).
La mostra ha conosciuto una prima edizione, accompagnata da straordinario successo di pubblico e di critica, al Luxembourg di Parigi. Arriva ora a Firenze rinnovata in epigrafe (Filippino Lippi è coprotagonista con venti numeri di catalogo) e nei contenuti, perché Botticelli è rappresentato a Palazzo Strozzi da molte più opere rispetto a Parigi.
I curatori sono: Pier Luigi De Vecchi, Jonathan Nelson, responsabile della sezione dedicata a Filippino Lippi e autore dell’ultima monografia scientifica sul pittore, Daniel Arasse, il nostro compianto amico prematuramente scomparso. Era uno storico dell’arte parigino studioso del Rinascimento e innamorato di Firenze dove ha abitato a lungo come direttore dell’Istituto francese di cultura. A lui è dedicata la mostra.
Posta sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica, l’esposizione è promossa dalla Soprintendenza Speciale al Polo Museale fiorentino, dal Comune di Firenze (Assessorato alla Cultura, dall’Ente Cassa di Risparmio e da Firenze Mostre Spa che firma anche produzione e realizzazione in collaborazione con APT Firenze e Ataf Spa.
Il catalogo è dell’editore Skira. L’apertura è dal 11 Marzo 2004 al 11 Luglio. Orari: da lunedì a giovedì ore 9 – 22; da venerdì a domenica ore 9 – 24. Costo del biglietto d’ingresso: € 10 (ridotti 8,50).
* Antonio Paolucci è il Soprintendente Speciale al Polo Museale fiorentino
11
marzo 2004
Botticelli e Filippino Lippi
Dall'undici marzo all'undici luglio 2004
arte antica
Location
PALAZZO STROZZI
Firenze, Piazza Degli Strozzi, 1, (Firenze)
Firenze, Piazza Degli Strozzi, 1, (Firenze)
Biglietti
Intero : € 10,00
Ridotto normale e convenzioni:€ 8,50. Ridotto per i residenti : € 6,50. Ridotto per le scuole : € 5,00
Orario di apertura
da lunedì a giovedì ore 9 – 22; da venerdì a domenica ore 9 - 24
Apertura straordinaria per gruppi su prenotazione ore 8 - 9
Sito web
www.botticellipalazzostrozzi.it