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Botticelli. Il suo tempo e il nostro tempo
Capolavori di Sandro Botticelli in dialogo con opere della contemporaneità.
Comunicato stampa
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BOTTICELLI
IL SUO TEMPO. E IL NOSTRO TEMPO
Mart Rovereto, 22 maggio – 29 agosto 2021
Da un'idea di Vittorio Sgarbi e Eike Schmidt
A cura di Alessandro Cecchi e Denis Isaia
In collaborazione con Associazione MetaMorfosi
Al Mart prosegue la linea di indagine che pone a confronto artisti e movimenti di epoche diverse, superando i confini temporali.
Protagonista indiscusso del “suo tempo e del nostro tempo” è Sandro Botticelli presente a Rovereto con un significativo nucleo di capolavori come Pallade e il Centauro, proveniente dagli Uffizi, la Venere della Galleria Sabauda di Torino e il Compianto di Cristo in prestito dal Museo Poldi Pezzoli di Milano. La Firenze rinascimentale riecheggia nelle opere degli artisti contemporanei, da Giosetta Fioroni a David LaChapelle, da Michelangelo Pistoletto a John Currin. Nel cinema e nella moda, dalla Venere alla Ferragni.
Il Mart. Classico contemporaneo
È un’arte senza tempo che valica i limiti cronologici e supera le definizioni accademiche quella che Vittorio Sgarbi propone al Mart. Annunciato a inizio mandato, nella primavera del 2019, il disegno del Presidente è quello di “un museo che si occupi di arte, non di limitazioni ideologiche”.
Questa proposta espositiva è coerente con la vocazione originale del museo di Rovereto, inaugurato da quasi 20 anni. Le stesse forme architettoniche richiamano la classicità, a partire dall’omaggio al Pantheon di Roma dichiarato da Mario Botta nell’ideazione dell’ormai iconica cupola. Se già nel 2013 il Mart accostava l’opera di Antonello da Messina con la ritrattistica più recente, è dello scorso autunno la mostra Caravaggio. Il contemporaneo che ha messo in dialogo uno dei dipinti più drammatici del Maestro seicentesco con due fondamentali figure del XX secolo: l’artista Alberto Burri e il poeta Pier Paolo Pasolini. L’indagine prosegue, nella primavera del 2021 con due grandi mostre: dal 2 maggio Picasso, de Chirico e Dalí. Dialogo con Raffaello e dal 22 maggio Botticelli. Il suo tempo. E il nostro tempo.
Botticelli al Mart
In collaborazione con Associazione MetaMorfosi, la mostra muove dal progetto scientifico di Alessandro Cecchi, studioso e direttore della Fondazione Casa Buonarroti a cui si affianca la curatela di Denis Isaia, responsabile del contemporaneo e del public program del Mart.
Il suo tempo
Il percorso è costituito da tre sezioni che presentano in modo chiaro ed esaustivo la figura e l’opera di Botticelli, tra i prediletti di Lorenzo il Magnifico.
I capolavori in mostra danno conto delle diverse fasi della vita dell’artista: autentico interprete dei profondi mutamenti sociali, politici, culturali e artistici che si registrarono a Firenze nella seconda metà del Quattrocento, Botticelli negli ultimi anni attraversò una crisi esistenziale e religiosa e divenne devoto seguace delle idee del predicatore domenicano fra Girolamo Savonarola.
La fase giovanile e i rapporti con Filippo Lippi portano alla realizzazione, per esempio, del Ritratto di fanciullo con mazzocchio di Palazzo Pitti degli Uffizi; della piena maturità sono Pallade e il Centauro ancora degli Uffizi e la Venere della Galleria Sabauda di Torino.
Seguono le opere della fase più tarda e tormentata come il Compianto di Cristo del Museo Poldi Pezzoli di Milano, il pathos religioso che contraddistingue la Flagellazione e l’Andata al Calvario, fino all’incompiuta Adorazione dei Magi, entrambe degli Uffizi.
In mostra sono presenti anche opere di Filippo Lippi, di Filippino e di altri grandi artisti, come Antonio del Pollaiolo e Andrea del Verrocchio che, insieme, portarono la Firenze del Magnifico a essere considerata la culla del Rinascimento italiano.
E il nostro tempo
La seconda parte dell’esposizione testimonia, attraverso indiscussi capolavori dell’arte contemporanea dagli anni Sessanta a oggi, come Botticelli sia l’artista a cui tutta la nostra cultura visiva fa riferimento, il perno attorno al quale far ruotare il concetto stesso di bellezza.
A lui hanno guardato artisti della Pop art italiana, come Mario Ceroli, Giosetta Fioroni e Cesare Tacchi, ma anche in anni immediatamente successivi figure come Michelangelo Pistoletto e Renato Guttuso.
Le influenze di Botticelli si ritrovano nelle opere di artisti internazionali come Fernando Botero, David LaChapelle, Oliviero Toscani, John Currin, Vik Muniz, Awol Erizku o nel cinema di Federico Fellini; rivivono negli abiti della stilista e sindacalista Rosa Genoni e nelle collezioni della Maison Valentino, invadono le riviste patinate su cui posa Kate Moss e sono co-protagoniste alle foto dell’influencer più importante del mondo, Chiara Ferragni.
Tra riferimenti formali e tematici, la mostra conduce a inevitabili riflessioni sulla narrazione e sulla rappresentazione del corpo della donna.
A far da padrona è l’immagine della Venere, fra tutte la più frequentata dalla contemporaneità. Come un’ossessione ricorrente che attraversa i secoli, tra canoni immutati e nuovi paradigmi estetici, in mostra la Venere è bianca, nera, grassa, magra, transgender, eterea o popolare, quasi sacra e mondana, a seconda dell’artista che la cerca.
La mostra è accompagnata dalle video introduzioni alle opere di Vittorio Sgarbi, Alessandro Cecchi, Elisa Infantino, Riccardo Venturi e da un volume pubblicato da Silvana Editoriale.
Outdoor | Venus di Marco Lodola
Fontana di piazza Rosmini, Rovereto
Da un’idea di Vittorio Sgarbi
In collaborazione con Comune di Rovereto, APT Rovereto e Vallagarina
Invitato dal Presidente del Mart, Vittorio Sgarbi, a contribuire alla mostra di Botticelli con un intervento nello spazio cittadino, Marco Lodola ha proposto una riproduzione luminosa della nota Venere di Botticelli. Successivamente l’artista ha raccolto lo spunto giunto dal Comune di Rovereto e dalla APT - Azienda di Promozione Turistica di Rovereto e Vallagarina a installare la Venere nel suggestivo scenario della fontana che chiude il corso intitolato ad Antonio Rosmini.
L’opera rientra nel ciclo delle sculture elettriche divenute la cifra stilistica dell’artista che, nel corso degli anni, ha omaggiato con il suo tratto distintivo le icone della cultura popolare come la Vespa, i Beatles, gli eroi dei fumetti, i volti più noti della politica o, come in questo caso, la caratteristica siluetta della Venere di Botticelli.
Influenzato dal pensiero della Pop art, indifferente ai confini tra la cultura alta e la cultura bassa, e vicino alle libere trasfigurazioni inaugurate in Italia dal Futurismo, Lodola fa sua ogni possibile immagine nota, semplificandola nelle forme e inserendola nel paesaggio urbano senza disdegnare l’idea di strizzare l’occhio alla tradizione delle insegne luminose che rendono festoso il panorama notturno delle città contendendosi il genuino stupore del pubblico.
IL SUO TEMPO. E IL NOSTRO TEMPO
Mart Rovereto, 22 maggio – 29 agosto 2021
Da un'idea di Vittorio Sgarbi e Eike Schmidt
A cura di Alessandro Cecchi e Denis Isaia
In collaborazione con Associazione MetaMorfosi
Al Mart prosegue la linea di indagine che pone a confronto artisti e movimenti di epoche diverse, superando i confini temporali.
Protagonista indiscusso del “suo tempo e del nostro tempo” è Sandro Botticelli presente a Rovereto con un significativo nucleo di capolavori come Pallade e il Centauro, proveniente dagli Uffizi, la Venere della Galleria Sabauda di Torino e il Compianto di Cristo in prestito dal Museo Poldi Pezzoli di Milano. La Firenze rinascimentale riecheggia nelle opere degli artisti contemporanei, da Giosetta Fioroni a David LaChapelle, da Michelangelo Pistoletto a John Currin. Nel cinema e nella moda, dalla Venere alla Ferragni.
Il Mart. Classico contemporaneo
È un’arte senza tempo che valica i limiti cronologici e supera le definizioni accademiche quella che Vittorio Sgarbi propone al Mart. Annunciato a inizio mandato, nella primavera del 2019, il disegno del Presidente è quello di “un museo che si occupi di arte, non di limitazioni ideologiche”.
Questa proposta espositiva è coerente con la vocazione originale del museo di Rovereto, inaugurato da quasi 20 anni. Le stesse forme architettoniche richiamano la classicità, a partire dall’omaggio al Pantheon di Roma dichiarato da Mario Botta nell’ideazione dell’ormai iconica cupola. Se già nel 2013 il Mart accostava l’opera di Antonello da Messina con la ritrattistica più recente, è dello scorso autunno la mostra Caravaggio. Il contemporaneo che ha messo in dialogo uno dei dipinti più drammatici del Maestro seicentesco con due fondamentali figure del XX secolo: l’artista Alberto Burri e il poeta Pier Paolo Pasolini. L’indagine prosegue, nella primavera del 2021 con due grandi mostre: dal 2 maggio Picasso, de Chirico e Dalí. Dialogo con Raffaello e dal 22 maggio Botticelli. Il suo tempo. E il nostro tempo.
Botticelli al Mart
In collaborazione con Associazione MetaMorfosi, la mostra muove dal progetto scientifico di Alessandro Cecchi, studioso e direttore della Fondazione Casa Buonarroti a cui si affianca la curatela di Denis Isaia, responsabile del contemporaneo e del public program del Mart.
Il suo tempo
Il percorso è costituito da tre sezioni che presentano in modo chiaro ed esaustivo la figura e l’opera di Botticelli, tra i prediletti di Lorenzo il Magnifico.
I capolavori in mostra danno conto delle diverse fasi della vita dell’artista: autentico interprete dei profondi mutamenti sociali, politici, culturali e artistici che si registrarono a Firenze nella seconda metà del Quattrocento, Botticelli negli ultimi anni attraversò una crisi esistenziale e religiosa e divenne devoto seguace delle idee del predicatore domenicano fra Girolamo Savonarola.
La fase giovanile e i rapporti con Filippo Lippi portano alla realizzazione, per esempio, del Ritratto di fanciullo con mazzocchio di Palazzo Pitti degli Uffizi; della piena maturità sono Pallade e il Centauro ancora degli Uffizi e la Venere della Galleria Sabauda di Torino.
Seguono le opere della fase più tarda e tormentata come il Compianto di Cristo del Museo Poldi Pezzoli di Milano, il pathos religioso che contraddistingue la Flagellazione e l’Andata al Calvario, fino all’incompiuta Adorazione dei Magi, entrambe degli Uffizi.
In mostra sono presenti anche opere di Filippo Lippi, di Filippino e di altri grandi artisti, come Antonio del Pollaiolo e Andrea del Verrocchio che, insieme, portarono la Firenze del Magnifico a essere considerata la culla del Rinascimento italiano.
E il nostro tempo
La seconda parte dell’esposizione testimonia, attraverso indiscussi capolavori dell’arte contemporanea dagli anni Sessanta a oggi, come Botticelli sia l’artista a cui tutta la nostra cultura visiva fa riferimento, il perno attorno al quale far ruotare il concetto stesso di bellezza.
A lui hanno guardato artisti della Pop art italiana, come Mario Ceroli, Giosetta Fioroni e Cesare Tacchi, ma anche in anni immediatamente successivi figure come Michelangelo Pistoletto e Renato Guttuso.
Le influenze di Botticelli si ritrovano nelle opere di artisti internazionali come Fernando Botero, David LaChapelle, Oliviero Toscani, John Currin, Vik Muniz, Awol Erizku o nel cinema di Federico Fellini; rivivono negli abiti della stilista e sindacalista Rosa Genoni e nelle collezioni della Maison Valentino, invadono le riviste patinate su cui posa Kate Moss e sono co-protagoniste alle foto dell’influencer più importante del mondo, Chiara Ferragni.
Tra riferimenti formali e tematici, la mostra conduce a inevitabili riflessioni sulla narrazione e sulla rappresentazione del corpo della donna.
A far da padrona è l’immagine della Venere, fra tutte la più frequentata dalla contemporaneità. Come un’ossessione ricorrente che attraversa i secoli, tra canoni immutati e nuovi paradigmi estetici, in mostra la Venere è bianca, nera, grassa, magra, transgender, eterea o popolare, quasi sacra e mondana, a seconda dell’artista che la cerca.
La mostra è accompagnata dalle video introduzioni alle opere di Vittorio Sgarbi, Alessandro Cecchi, Elisa Infantino, Riccardo Venturi e da un volume pubblicato da Silvana Editoriale.
Outdoor | Venus di Marco Lodola
Fontana di piazza Rosmini, Rovereto
Da un’idea di Vittorio Sgarbi
In collaborazione con Comune di Rovereto, APT Rovereto e Vallagarina
Invitato dal Presidente del Mart, Vittorio Sgarbi, a contribuire alla mostra di Botticelli con un intervento nello spazio cittadino, Marco Lodola ha proposto una riproduzione luminosa della nota Venere di Botticelli. Successivamente l’artista ha raccolto lo spunto giunto dal Comune di Rovereto e dalla APT - Azienda di Promozione Turistica di Rovereto e Vallagarina a installare la Venere nel suggestivo scenario della fontana che chiude il corso intitolato ad Antonio Rosmini.
L’opera rientra nel ciclo delle sculture elettriche divenute la cifra stilistica dell’artista che, nel corso degli anni, ha omaggiato con il suo tratto distintivo le icone della cultura popolare come la Vespa, i Beatles, gli eroi dei fumetti, i volti più noti della politica o, come in questo caso, la caratteristica siluetta della Venere di Botticelli.
Influenzato dal pensiero della Pop art, indifferente ai confini tra la cultura alta e la cultura bassa, e vicino alle libere trasfigurazioni inaugurate in Italia dal Futurismo, Lodola fa sua ogni possibile immagine nota, semplificandola nelle forme e inserendola nel paesaggio urbano senza disdegnare l’idea di strizzare l’occhio alla tradizione delle insegne luminose che rendono festoso il panorama notturno delle città contendendosi il genuino stupore del pubblico.
22
maggio 2021
Botticelli. Il suo tempo e il nostro tempo
Dal 22 maggio al 29 agosto 2021
altro
Location
MART – Museo di Arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto
Rovereto, Corso Angelo Bettini, 43, (Trento)
Rovereto, Corso Angelo Bettini, 43, (Trento)
Biglietti
Intero: 11Euro
Ridotto: 7 Euro
Gratuito fino ai 14 anni e persone con disabilità
Orario di apertura
Martedi-Domenica 10.00-18.00
Venerdi 10.00-21.00
Lunedi chiuso
Editore
SILVANA EDITORIALE
Ufficio stampa
Associazione MetaMorfosi
Autore
Curatore
Autore testo critico
Produzione organizzazione