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Botto & Bruno – Nata da qualche parte
Progetto site-specific realizzato per la Galleria S.A.L.E.S. dove l’idea centrale è voler creare un luogo raccolto e intimo dove si narra la genesi di un nuovo contesto culturale prodotto dagli incroci di storie e territori diversi. Il tutto raccontatp attraverso wall paper, disegni e collages.
Comunicato stampa
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Mercoledì 19 Maggio 2010 alle ore 19,00, si inaugura presso la galleria S.A.L.E.S. Nata da qualche parte, personale della coppia di artisti torinesi Gianfranco Botto (1963) e Roberta Bruno (1966) entrambi nati a Torino, città in cui vivono e lavorano.
La loro ricerca affronta il tema delle periferie urbane, viste non nell’accezione negativa di "luoghi degradati", o nel migliore dei casi di "non luoghi", bensì nelle loro qualità estetiche, rivelate dagli artisti nella loro realtà dotata di una precisa identità culturale e figurativa.
Attraverso il loro lavoro, Botto & Bruno ci offrono strumenti conoscitivi e strategici per farci conoscere territori che nascondono uno specifico patrimonio lessicale. La loro poetica ha dei riferimenti non solo letterali ma anche cinematografici e musicali. Se Pasolini, Ballard, Kureishi hanno accompagnato le loro esplorazioni, anche Hakim Bey o Mike Davis sono stati utili per il loro specifico approccio verso questi spazi urbani. Preziosi sono anche autori cinematografici come, Loach, Gus van Sant, Panahi, Kaurismaki, Jarmush o musicali come Nick Cave, Sonic Youth, Dinosaur Jr, Mark Lanegan e Cat Power.
La mostra è il risultato di un progetto site-specific che gli artisti hanno realizzato appositamente per gli spazi della Galleria S.A.L.E.S. L’idea centrale è quella di voler creare un luogo raccolto e intimo dove si narra la genesi di un nuovo contesto culturale prodotto dagli incroci di storie e territori diversi.
Lo spunto è dato dalla trama del romanzo di John Burnside, La Glister, che narra le inquietudini di giovani scozzesi persi tra rovine industriali. “C'è una frase significativa nel libro che ci ha colpito: Perché è qui che inizia il futuro: nell'oblio, in ciò che è perduto…”
Lungo il perimetro della stanza, i due artisti, hanno installato un wall paper stampato con una tonalità molto leggera. Le immagini riprodotte descrivono scene di periferie suburbane con brevi testi. Le citazioni, selezionate da una recensione dello stesso libro, offrono allo spettatore un “canovaccio” su cui declinare una storia.
Sopra il wall paper, come fossero delle note in una partitura musicale, sono stati inseriti nove disegni e quattro collages. Le tredici opere descrivono angoli di periferie urbane, edifici abbandonati, dettagli di sobborghi. “C’è anche Sironi nel nostro lavoro e se vogliamo lo spazio metafisico di De Chirico”. Spazi di hinterland anonimi “che non solo hanno un loro fascino, ma c’è anche una vita pulsante, gran parte della nostra cultura visiva e musicale ha origine in questi luoghi”.
La mostra deve essere letta come un prezioso archivio di memorie contemporanee, come un catalogo di riflessioni e narrazioni psicologiche, di denunce sociali, di visioni esistenziali, di metafore del nostro tempo.
Tra le recenti mostre di Botto & Bruno segnaliamo:
Le Quartier de l’enfance, Le Parvis centre d'art contemporain, Ibos (F), 2010; Rendez-vous 09, Institut d'art contemporain, Villeurbanne (F), 2009 (group show); Misura italiana, Reina Sofia, Madrid (E),2009 (group show); Borders & beyond, Kunsthalle, Helsinki (SF), 2009 (group show); Ekaterina Cultural Foundation, 3 Moscow Biennale of Contemporary Art, Moscow (RUS), 2009; Le Printemps de septembre, Le Château d’eau, Espace écureuil, Toulouse (F), 2008 (group show); Apocalittici e integrati. Utopia nell’arte italiana di oggi, Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo (MAXXI), Roma (I), 2007 (group show); Il rock’ n’ roll ci salverà, in Good Vibrations, Palazzo delle Papesse - Centro per l’Arte Contemporanea, Siena (I), 2002; 49° Biennale di Venezia - Platea dell’Umanità, Venezia (I), 2001.
La loro ricerca affronta il tema delle periferie urbane, viste non nell’accezione negativa di "luoghi degradati", o nel migliore dei casi di "non luoghi", bensì nelle loro qualità estetiche, rivelate dagli artisti nella loro realtà dotata di una precisa identità culturale e figurativa.
Attraverso il loro lavoro, Botto & Bruno ci offrono strumenti conoscitivi e strategici per farci conoscere territori che nascondono uno specifico patrimonio lessicale. La loro poetica ha dei riferimenti non solo letterali ma anche cinematografici e musicali. Se Pasolini, Ballard, Kureishi hanno accompagnato le loro esplorazioni, anche Hakim Bey o Mike Davis sono stati utili per il loro specifico approccio verso questi spazi urbani. Preziosi sono anche autori cinematografici come, Loach, Gus van Sant, Panahi, Kaurismaki, Jarmush o musicali come Nick Cave, Sonic Youth, Dinosaur Jr, Mark Lanegan e Cat Power.
La mostra è il risultato di un progetto site-specific che gli artisti hanno realizzato appositamente per gli spazi della Galleria S.A.L.E.S. L’idea centrale è quella di voler creare un luogo raccolto e intimo dove si narra la genesi di un nuovo contesto culturale prodotto dagli incroci di storie e territori diversi.
Lo spunto è dato dalla trama del romanzo di John Burnside, La Glister, che narra le inquietudini di giovani scozzesi persi tra rovine industriali. “C'è una frase significativa nel libro che ci ha colpito: Perché è qui che inizia il futuro: nell'oblio, in ciò che è perduto…”
Lungo il perimetro della stanza, i due artisti, hanno installato un wall paper stampato con una tonalità molto leggera. Le immagini riprodotte descrivono scene di periferie suburbane con brevi testi. Le citazioni, selezionate da una recensione dello stesso libro, offrono allo spettatore un “canovaccio” su cui declinare una storia.
Sopra il wall paper, come fossero delle note in una partitura musicale, sono stati inseriti nove disegni e quattro collages. Le tredici opere descrivono angoli di periferie urbane, edifici abbandonati, dettagli di sobborghi. “C’è anche Sironi nel nostro lavoro e se vogliamo lo spazio metafisico di De Chirico”. Spazi di hinterland anonimi “che non solo hanno un loro fascino, ma c’è anche una vita pulsante, gran parte della nostra cultura visiva e musicale ha origine in questi luoghi”.
La mostra deve essere letta come un prezioso archivio di memorie contemporanee, come un catalogo di riflessioni e narrazioni psicologiche, di denunce sociali, di visioni esistenziali, di metafore del nostro tempo.
Tra le recenti mostre di Botto & Bruno segnaliamo:
Le Quartier de l’enfance, Le Parvis centre d'art contemporain, Ibos (F), 2010; Rendez-vous 09, Institut d'art contemporain, Villeurbanne (F), 2009 (group show); Misura italiana, Reina Sofia, Madrid (E),2009 (group show); Borders & beyond, Kunsthalle, Helsinki (SF), 2009 (group show); Ekaterina Cultural Foundation, 3 Moscow Biennale of Contemporary Art, Moscow (RUS), 2009; Le Printemps de septembre, Le Château d’eau, Espace écureuil, Toulouse (F), 2008 (group show); Apocalittici e integrati. Utopia nell’arte italiana di oggi, Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo (MAXXI), Roma (I), 2007 (group show); Il rock’ n’ roll ci salverà, in Good Vibrations, Palazzo delle Papesse - Centro per l’Arte Contemporanea, Siena (I), 2002; 49° Biennale di Venezia - Platea dell’Umanità, Venezia (I), 2001.
19
maggio 2010
Botto & Bruno – Nata da qualche parte
Dal 19 maggio al 30 luglio 2010
arte contemporanea
Location
STUDIO SALES DI NORBERTO RUGGERI
Roma, Piazza Dante, 2, (Roma)
Roma, Piazza Dante, 2, (Roma)
Orario di apertura
da lunedi a venerdi 15.30 - 19.30
Vernissage
19 Maggio 2010, ore 19
Autore