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Bouke de Vries – Signs (Metamorphosis)
L’Ariete, il Toro, i Divini Gemelli,
e vicino al Cancro, splende il Leone,
la Vergine e la Bilancia,
lo Scorpione, il Sagittario e il Capricorno, l’Acquario ed i Pesci dalle scintillanti squame…
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Bouke de Vries
Signs (Metamorphosis)
22 Settembre – 14 Novembre, 2011
Opening: 21 Settembre
dalle 18.30 alle 21.30
Gloria Maria Gallery
Via Watt 32, Milano
I Segni Zodiacali hanno esercitato un fascino costante sul genere umano sin dai tempi della Grecia Classica,
estesosi ben oltre gli antichi Babilonesi. E' straordinario pensare che nella nostra era così tecnologicamente
avanzata, dove la religione convenzionale viene sempre più messa in questione, il simbolismo di queste
celestiali coordinate continua a mantenere un tale potere ed importanza per così tante persone nel mondo che
quotidianamente identificano e significano il loro vivere con uno di questi segni.
Se crediamo agli astrologi, lo Zodiaco definisce la nostra personalità, le nostre questioni amorose ed, infine, il
nostro destino individuale e collettivo. Persino gli individui più razionali non possono fare a meno di subire
quello strano fascino emanato da un oroscopo che riesce a essere così incredibilmente accurato nel legarsi agli
eventi e alle dinamiche sociali di uno specifico giorno della loro vita. Questo succede, forse, perchè i Segni
dello Zodiaco si rifanno ad archetipi.
Come scrisse lo psicoanalista Carl Jung: “Uno che parla per archetipi parla con mille voci. Trasforma gli
accaduti del mondo del simultaneo e dell'incostante in manifestazioni dell'eterno elevando, al contempo, il
proprio destino dalla portata umana”.
Nella sua serie di dodici sculture basate sullo Zodiaco, Bouke de Vries, ha attinto ai miti e all'immaginario
simbolico tradizionale al fine di trovare nuovi modi di rappresentare questi esseri archetipici, o costellazioni,
come forme oggettive. La natura di questa presentazione, una fusione di disparati frammenti di ceramica e altri
elementi ricavati da una miriade di fonti, ad alcune migliaia di anni di distanza, ci ricorda la difficoltà di
definirne con certezza i significati. Il modo in cui si interpreta lo Zodiaco non è stabilito, ma dipende da un
accumulo di storie culturali. Attraverso la sua abile padronanza delle tecniche di conservazione delle ceramiche
de Vries ha creato nuove possibilità narrative e reso valore ad opere un tempo senza prezzo la cui rottura le
aveva rese “mute” e non riparabili. Come gli alchimisti del Medioevo che erano in grado di trasformare materiali di base in oro (servendosi spesso della guida degli Astri Zodiacali), il lavoro di de Vries rende
fisicamente manifesta questa metamorfosi da uno stato di essere e significare ad un altro.
Nel considerare questa serie, è interessante tornare alle radici del nostro linguaggio, metamorphosis viene dal
greco e significa trasformazione, o letteralmente “cambiare forma”, mentre il termine zodiaco deriva dal greco
zõdiakos kulos - “cerchio degli animali” successivo all'anello della costellazione delle stelle e attraverso il quale
il sole avanza nel corso degli anni dopo. Sebbene prevalentemente animali, alcune delle figure dello Zodiaco
sono, in effetti, ibridi che combinano le parti del corpo di più di una specie. Bouke de Vries ha esplorato l'idea di
creatura ibrida con la sua precedente serie delle chimeras, ispirato dagli animali mitologici presenti nell'Iliade di
Omero e composti da parti di più animali. La natura dell'assemblaggio del suo lavoro fa riferimento a ciò che
André Breton definì “la congiunzione di realtà distanti” del Surrealismo, ai reliquari medievali e al
Rinascimento e alla Wunderkammer Barocca o all'“Armadio delle Curiosità” nel quale strane e preziose
collezioni erano esposte per il piacere di collezionisti e dei loro ospiti. Una delle principali influenze dell'artista
fu una visita all'equivalente moderno della Wunderkammer, “Believe it or not” di Repley esposta a New
Orleans, dove fu affascinato e divertito dai bizzarri esemplari in mostra, quali per esempio agnelli a due teste e
altre creature composte. Venti anni dopo tutto ciò riemerge nell'arguta scultura dei Pisces di de Vries raffigurati
come due sirene incatenate tra loro. Queste, però, non sono due belle sirene bensì ibridi che ci riportano ad una
complessa storia culturale. Le teste di due scimmie di porcellana sono state fuse con delle code incrostate a
mosaico dorato, richiamando i resti di sirene che erano, in effetti, il tronco e la testa di una piccola scimmia
cucite sulla metà del dorso di un pesce e coperte di papier-maché, come la famigerata “Fiji Mermaid”, resa
popolare dall'impresario del circo P.T. Barnum nel corso di un tour negli Usa nel 1842.
I Teriocefali (aventi la testa di animale e il corpo di un umano o di un Dio) abbondano nello Zodiaco di de Vries.
Una figura ottocentesca di Derby unita una più tarda testa di leone, accompagnata da una squisita corona
d’argento rappresenta il re leone Leo, mentre l' Ariete ha una testa d'ariete ed il corpo di una delle figure Qing
della dea Guan Ying, che nella tradizione del Buddismo Cinese era originariamente un uomo e successivamente
una donna e che qui subisce un ulteriore cambiamento. Nell'incontro di antichi miti de Vries presenta questo
ariete alato e dal manto dorato mentre lavora a maglia il Vello d'Oro, ripreso da Giasone e gli Argonauti. La
leggenda classica ispira anche la presentazione del Toro equiparato al Minotauro che dimora al centro del
Labirinto costruito dal Re Minosse a Creta e descritto dal poeta romano Ovidio come “per metà animale e per
metà toro”. La scultura ha una testa di toro, corna realizzate con denti di tigre fossilizzati e il corpo di un
personaggio cinese della Dinastia Han (206 B.C.-220 A. D.) e mantiene un libro blasonato con la scritta
“Labyrinth”. Attorno a lui viene fatto ruotare un filo d'argento, richiamando alla memoria il filo che Arianna
diede all'eroe Teseo per aiutarlo ad attraversare il Labirinto ed uccidere il Minotauro. Una varietà di religioni e
di culture formano l'ispirazione che sta dietro alla rappresentazione che de Vries fa degli altri segni: lo
Scorpione viene mostrato appeso a un albero con trenta monete d'argento sotto di lui, come la figura biblica di
Giuda a cui lo stesso segno veniva associato durante il Medioevo; mentre la Bilancia è per metà gatto e per metà
uomo e fa riferimento all'antica tradizione Egizia secondo cui l'anima veniva messa sulla bilancia e confrontata
con il peso di una piuma, e la Vergine è rappresentata come un uccello esotico che sorregge il corno d'oro
dell'abbondanza, che nella tradizione Egizia è sinonimo di fertilità. Come per il Toro, molti di questi elementi
sono incredibilmente antichi: il corpo della Vergine è un pezzo del quindicesimo secolo di una dea di un tempio
Thai, mentre il corpo del Cancro è un vetro antico di 3.500 anni ritrovato a Peshawar, che ha i manici di una
tazza da the’ come gambe e sigarette come tenaglie. Delle conchiglie completano le curvature Rococo di questi
frammenti di porcellana dorata, ed inoltre viene evocato anche il lavoro di artisti contemporanei. Per esempio, le
scaglie d'oro dei Pesci fanno tornare alla mente il lavoro dell'artista francese Hubert Duprat, che ha creato
magnifiche sculture servendosi della naturale secrezione di larve di tricottero e costruendo degli astucci con
fiocchi dorati che introdusse nel loro habitat sott'acqua.
Bouke de Vries non teme di inserire elementi kitsch che, attraverso la sua solida capacità e lo sguardo d'artista
vengono, questi anche, sottoposti ad una trasformazione, cosicchè un simbolismo più profondo o un gioco
visivo può essere districato. In questo contesto, lui prende parte all’ interesse contemporaneo e provocatorio per
la ricontestualizzazione di oggetti di porcellana ritrovati, interesse evidentemente riscontrabile nel lavoro di
altri artisti inglesi quali Barnaby Barford e Ruth Claxton. C'è una sinergia risultante da questo processo -
qualcuno potrebbe definirla alchimia - in base al quale la somma è più importante delle parti. Sino a tempi
relativamente recenti c'è stato un divario notevole tra il mondo dell'arte ed il mondo degli artigiani e degli artisti
che lavoravano la ceramica. Questo rifletteva l'atteggiamento profondamente snob radicato nella dicotomia Arte/
Artigianato. Artisti che lavorano la ceramica come Bouke de Vries, Grayson Perry ed altri hanno costretto critici
e collezionisti a guardare oltre l'apparente barriera di materiali quali l'argilla e simili della manodopera
artigianale e riconoscere le idee concettuali in gioco nel loro lavoro.
Forse le sculture dello Zodiaco di Bouke de Vries occupano uno spazio liminale, non solo per ciò che concerne
il loro simbolismo mutevole, ma anche nei termini del processo di metamorphosis che loro letteralmente
incarnano.
In questi termini, queste strane e incantevoli sculture, coperte come esotici esemplari del diciannovesimo secolo
da cupole di cristallo, catturano quel qualcosa di mistico tipico dello Zodiaco. Potremmo cercare all'infinito il
significato definitivo dello Zodiaco, ma ogni volta che lo guardiamo e’ gia’ cambiato.
by Simon Martin
Simon Martin è scrittore, critico e storico d'arte. Direttore dei Servizi Curatoriali presso la Pallant Gallery di
Chichester, UK, è l'autore della nuova monografia di Edward Burra pubblicata da Lund Humpries.
Per ulteriori informazioni contattare:
Sonia Magliari, Press Office
+39 02 87 08 85 48
pr@gloriamariagallery.com
Gloria Maria Gallery
Via Watt 32, 20143 Milan
T + 39 02 87 08 85 48
www.gloriamariagallery.com
Signs (Metamorphosis)
22 Settembre – 14 Novembre, 2011
Opening: 21 Settembre
dalle 18.30 alle 21.30
Gloria Maria Gallery
Via Watt 32, Milano
I Segni Zodiacali hanno esercitato un fascino costante sul genere umano sin dai tempi della Grecia Classica,
estesosi ben oltre gli antichi Babilonesi. E' straordinario pensare che nella nostra era così tecnologicamente
avanzata, dove la religione convenzionale viene sempre più messa in questione, il simbolismo di queste
celestiali coordinate continua a mantenere un tale potere ed importanza per così tante persone nel mondo che
quotidianamente identificano e significano il loro vivere con uno di questi segni.
Se crediamo agli astrologi, lo Zodiaco definisce la nostra personalità, le nostre questioni amorose ed, infine, il
nostro destino individuale e collettivo. Persino gli individui più razionali non possono fare a meno di subire
quello strano fascino emanato da un oroscopo che riesce a essere così incredibilmente accurato nel legarsi agli
eventi e alle dinamiche sociali di uno specifico giorno della loro vita. Questo succede, forse, perchè i Segni
dello Zodiaco si rifanno ad archetipi.
Come scrisse lo psicoanalista Carl Jung: “Uno che parla per archetipi parla con mille voci. Trasforma gli
accaduti del mondo del simultaneo e dell'incostante in manifestazioni dell'eterno elevando, al contempo, il
proprio destino dalla portata umana”.
Nella sua serie di dodici sculture basate sullo Zodiaco, Bouke de Vries, ha attinto ai miti e all'immaginario
simbolico tradizionale al fine di trovare nuovi modi di rappresentare questi esseri archetipici, o costellazioni,
come forme oggettive. La natura di questa presentazione, una fusione di disparati frammenti di ceramica e altri
elementi ricavati da una miriade di fonti, ad alcune migliaia di anni di distanza, ci ricorda la difficoltà di
definirne con certezza i significati. Il modo in cui si interpreta lo Zodiaco non è stabilito, ma dipende da un
accumulo di storie culturali. Attraverso la sua abile padronanza delle tecniche di conservazione delle ceramiche
de Vries ha creato nuove possibilità narrative e reso valore ad opere un tempo senza prezzo la cui rottura le
aveva rese “mute” e non riparabili. Come gli alchimisti del Medioevo che erano in grado di trasformare materiali di base in oro (servendosi spesso della guida degli Astri Zodiacali), il lavoro di de Vries rende
fisicamente manifesta questa metamorfosi da uno stato di essere e significare ad un altro.
Nel considerare questa serie, è interessante tornare alle radici del nostro linguaggio, metamorphosis viene dal
greco e significa trasformazione, o letteralmente “cambiare forma”, mentre il termine zodiaco deriva dal greco
zõdiakos kulos - “cerchio degli animali” successivo all'anello della costellazione delle stelle e attraverso il quale
il sole avanza nel corso degli anni dopo. Sebbene prevalentemente animali, alcune delle figure dello Zodiaco
sono, in effetti, ibridi che combinano le parti del corpo di più di una specie. Bouke de Vries ha esplorato l'idea di
creatura ibrida con la sua precedente serie delle chimeras, ispirato dagli animali mitologici presenti nell'Iliade di
Omero e composti da parti di più animali. La natura dell'assemblaggio del suo lavoro fa riferimento a ciò che
André Breton definì “la congiunzione di realtà distanti” del Surrealismo, ai reliquari medievali e al
Rinascimento e alla Wunderkammer Barocca o all'“Armadio delle Curiosità” nel quale strane e preziose
collezioni erano esposte per il piacere di collezionisti e dei loro ospiti. Una delle principali influenze dell'artista
fu una visita all'equivalente moderno della Wunderkammer, “Believe it or not” di Repley esposta a New
Orleans, dove fu affascinato e divertito dai bizzarri esemplari in mostra, quali per esempio agnelli a due teste e
altre creature composte. Venti anni dopo tutto ciò riemerge nell'arguta scultura dei Pisces di de Vries raffigurati
come due sirene incatenate tra loro. Queste, però, non sono due belle sirene bensì ibridi che ci riportano ad una
complessa storia culturale. Le teste di due scimmie di porcellana sono state fuse con delle code incrostate a
mosaico dorato, richiamando i resti di sirene che erano, in effetti, il tronco e la testa di una piccola scimmia
cucite sulla metà del dorso di un pesce e coperte di papier-maché, come la famigerata “Fiji Mermaid”, resa
popolare dall'impresario del circo P.T. Barnum nel corso di un tour negli Usa nel 1842.
I Teriocefali (aventi la testa di animale e il corpo di un umano o di un Dio) abbondano nello Zodiaco di de Vries.
Una figura ottocentesca di Derby unita una più tarda testa di leone, accompagnata da una squisita corona
d’argento rappresenta il re leone Leo, mentre l' Ariete ha una testa d'ariete ed il corpo di una delle figure Qing
della dea Guan Ying, che nella tradizione del Buddismo Cinese era originariamente un uomo e successivamente
una donna e che qui subisce un ulteriore cambiamento. Nell'incontro di antichi miti de Vries presenta questo
ariete alato e dal manto dorato mentre lavora a maglia il Vello d'Oro, ripreso da Giasone e gli Argonauti. La
leggenda classica ispira anche la presentazione del Toro equiparato al Minotauro che dimora al centro del
Labirinto costruito dal Re Minosse a Creta e descritto dal poeta romano Ovidio come “per metà animale e per
metà toro”. La scultura ha una testa di toro, corna realizzate con denti di tigre fossilizzati e il corpo di un
personaggio cinese della Dinastia Han (206 B.C.-220 A. D.) e mantiene un libro blasonato con la scritta
“Labyrinth”. Attorno a lui viene fatto ruotare un filo d'argento, richiamando alla memoria il filo che Arianna
diede all'eroe Teseo per aiutarlo ad attraversare il Labirinto ed uccidere il Minotauro. Una varietà di religioni e
di culture formano l'ispirazione che sta dietro alla rappresentazione che de Vries fa degli altri segni: lo
Scorpione viene mostrato appeso a un albero con trenta monete d'argento sotto di lui, come la figura biblica di
Giuda a cui lo stesso segno veniva associato durante il Medioevo; mentre la Bilancia è per metà gatto e per metà
uomo e fa riferimento all'antica tradizione Egizia secondo cui l'anima veniva messa sulla bilancia e confrontata
con il peso di una piuma, e la Vergine è rappresentata come un uccello esotico che sorregge il corno d'oro
dell'abbondanza, che nella tradizione Egizia è sinonimo di fertilità. Come per il Toro, molti di questi elementi
sono incredibilmente antichi: il corpo della Vergine è un pezzo del quindicesimo secolo di una dea di un tempio
Thai, mentre il corpo del Cancro è un vetro antico di 3.500 anni ritrovato a Peshawar, che ha i manici di una
tazza da the’ come gambe e sigarette come tenaglie. Delle conchiglie completano le curvature Rococo di questi
frammenti di porcellana dorata, ed inoltre viene evocato anche il lavoro di artisti contemporanei. Per esempio, le
scaglie d'oro dei Pesci fanno tornare alla mente il lavoro dell'artista francese Hubert Duprat, che ha creato
magnifiche sculture servendosi della naturale secrezione di larve di tricottero e costruendo degli astucci con
fiocchi dorati che introdusse nel loro habitat sott'acqua.
Bouke de Vries non teme di inserire elementi kitsch che, attraverso la sua solida capacità e lo sguardo d'artista
vengono, questi anche, sottoposti ad una trasformazione, cosicchè un simbolismo più profondo o un gioco
visivo può essere districato. In questo contesto, lui prende parte all’ interesse contemporaneo e provocatorio per
la ricontestualizzazione di oggetti di porcellana ritrovati, interesse evidentemente riscontrabile nel lavoro di
altri artisti inglesi quali Barnaby Barford e Ruth Claxton. C'è una sinergia risultante da questo processo -
qualcuno potrebbe definirla alchimia - in base al quale la somma è più importante delle parti. Sino a tempi
relativamente recenti c'è stato un divario notevole tra il mondo dell'arte ed il mondo degli artigiani e degli artisti
che lavoravano la ceramica. Questo rifletteva l'atteggiamento profondamente snob radicato nella dicotomia Arte/
Artigianato. Artisti che lavorano la ceramica come Bouke de Vries, Grayson Perry ed altri hanno costretto critici
e collezionisti a guardare oltre l'apparente barriera di materiali quali l'argilla e simili della manodopera
artigianale e riconoscere le idee concettuali in gioco nel loro lavoro.
Forse le sculture dello Zodiaco di Bouke de Vries occupano uno spazio liminale, non solo per ciò che concerne
il loro simbolismo mutevole, ma anche nei termini del processo di metamorphosis che loro letteralmente
incarnano.
In questi termini, queste strane e incantevoli sculture, coperte come esotici esemplari del diciannovesimo secolo
da cupole di cristallo, catturano quel qualcosa di mistico tipico dello Zodiaco. Potremmo cercare all'infinito il
significato definitivo dello Zodiaco, ma ogni volta che lo guardiamo e’ gia’ cambiato.
by Simon Martin
Simon Martin è scrittore, critico e storico d'arte. Direttore dei Servizi Curatoriali presso la Pallant Gallery di
Chichester, UK, è l'autore della nuova monografia di Edward Burra pubblicata da Lund Humpries.
Per ulteriori informazioni contattare:
Sonia Magliari, Press Office
+39 02 87 08 85 48
pr@gloriamariagallery.com
Gloria Maria Gallery
Via Watt 32, 20143 Milan
T + 39 02 87 08 85 48
www.gloriamariagallery.com
21
settembre 2011
Bouke de Vries – Signs (Metamorphosis)
Dal 21 settembre al 14 novembre 2011
arte contemporanea
Location
GLORIA MARIA GALLERY
Milano, Via Giacomo Watt, 32, (Milano)
Milano, Via Giacomo Watt, 32, (Milano)
Orario di apertura
dal lunedi al venerdi dalle 14 alle 19 (nel week-end su appuntamento)
Vernissage
21 Settembre 2011, h 18.30
Autore