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Breaking Free. Voci e storie dei bambini nati dalla guerra
L’esposizione racconta, attraverso le immagini, le storie dei bambini e delle loro madri, vittime di violenza, durante il conflitto balcanico che attualmente vivono in Bosnia Erzegovina una condizione di grande vulnerabilità sociale, vittime di pregiudizi e discriminazioni.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il Museo Diocesano Arborense lunedì 27 gennaio 2020 alle ore 18.00, in collaborazione con il
Comune di Seneghe e l’Istituto d’Istruzione Superiore S.A. De Castro e con il patrocinio della
Prefettura di Oristano, in occasione del Giorno della Memoria, inaugura la mostra “Breaking Free.
Voci e storie dei bambini nati dalla guerra”, realizzata dell’artista franco-siriano Sakher Almonem.
L'esposizione racconta, attraverso le immagini, le storie dei bambini e delle loro madri, vittime di
violenza, durante il conflitto balcanico. Attualmente queste categorie vivono in Bosnia Erzegovina
una condizione di grande vulnerabilità sociale, doppiamente vittime, a causa del proprio passato,
di pregiudizi e discriminazioni. Sono donne ma soprattutto bambini, dimenticati, a chiedere pari
dignità e accettazione sociale.
La mostra di Sakeher Almonem, prodotta da Iscos Emilia-Romagna e Forgotten children of War,
dopo essere stata esposta a Sarajevo, Vienna e Reggio Emilia, arriva in Sardegna, prima di
riprendere un nuovo tour europeo.
L’opera dell’artista Sabrina Oppo, Eroma, 2015, composta da leggeri fogli bianchi di carta
dattilografica con impressi, in ciascuno, il nome di una donna, la sua età, la sua causa di morte,
violenta, ricorderà le vittime di ieri, di oggi e di domani.
La serata sarà animata dagli studenti del Liceo Classico S.A. De Castro con il reading Ricordare:
mettere di nuovo qualcosa dentro al cuore. A seguire la testimonianza di Ajna Jusic, presidente
dell'associazione Forgotten children of war, che ricorderà le conseguenze meno visibili del conflitto
balcanico e l’intervento critico sulla mostra dello storico dell’arte Ivo Serafino Fenu.
Oltre a Ajna Jusic, già testimone il 25 novembre scorso alle Nazioni Unite a New York in occasione
della celebrazione della giornata internazionale contro la violenza alle donne, saranno presenti
anche Mirna Omercausevic dell’Associazione Forgotten children of war, Elma Hodzic, curatrice del
Museo di Storia della Bosnia Erzegovina e Marina Pregernik, psicologa presso la Katolicki Scolski
Centar “Sv, Josip” di Sarajevo (una scuola cattolica che ospita diverse etnie e religioni che
convivono in armonia).
Per commemorare la Shoah, nella sala San Pio X sarà, inoltre, esposta un’opera di Mauro
Staccioli, Olocausto (1962). L'opera sottolinea l'importanza della Memoria, monito per le
generazioni future, affinché sia una eredità condivisa da tutti.
La mostra sarà visitabile fino al 23 marzo 2020, il giovedì e il venerdì dalle 17 alle 20, il sabato e la
domenica dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20.
Comune di Seneghe e l’Istituto d’Istruzione Superiore S.A. De Castro e con il patrocinio della
Prefettura di Oristano, in occasione del Giorno della Memoria, inaugura la mostra “Breaking Free.
Voci e storie dei bambini nati dalla guerra”, realizzata dell’artista franco-siriano Sakher Almonem.
L'esposizione racconta, attraverso le immagini, le storie dei bambini e delle loro madri, vittime di
violenza, durante il conflitto balcanico. Attualmente queste categorie vivono in Bosnia Erzegovina
una condizione di grande vulnerabilità sociale, doppiamente vittime, a causa del proprio passato,
di pregiudizi e discriminazioni. Sono donne ma soprattutto bambini, dimenticati, a chiedere pari
dignità e accettazione sociale.
La mostra di Sakeher Almonem, prodotta da Iscos Emilia-Romagna e Forgotten children of War,
dopo essere stata esposta a Sarajevo, Vienna e Reggio Emilia, arriva in Sardegna, prima di
riprendere un nuovo tour europeo.
L’opera dell’artista Sabrina Oppo, Eroma, 2015, composta da leggeri fogli bianchi di carta
dattilografica con impressi, in ciascuno, il nome di una donna, la sua età, la sua causa di morte,
violenta, ricorderà le vittime di ieri, di oggi e di domani.
La serata sarà animata dagli studenti del Liceo Classico S.A. De Castro con il reading Ricordare:
mettere di nuovo qualcosa dentro al cuore. A seguire la testimonianza di Ajna Jusic, presidente
dell'associazione Forgotten children of war, che ricorderà le conseguenze meno visibili del conflitto
balcanico e l’intervento critico sulla mostra dello storico dell’arte Ivo Serafino Fenu.
Oltre a Ajna Jusic, già testimone il 25 novembre scorso alle Nazioni Unite a New York in occasione
della celebrazione della giornata internazionale contro la violenza alle donne, saranno presenti
anche Mirna Omercausevic dell’Associazione Forgotten children of war, Elma Hodzic, curatrice del
Museo di Storia della Bosnia Erzegovina e Marina Pregernik, psicologa presso la Katolicki Scolski
Centar “Sv, Josip” di Sarajevo (una scuola cattolica che ospita diverse etnie e religioni che
convivono in armonia).
Per commemorare la Shoah, nella sala San Pio X sarà, inoltre, esposta un’opera di Mauro
Staccioli, Olocausto (1962). L'opera sottolinea l'importanza della Memoria, monito per le
generazioni future, affinché sia una eredità condivisa da tutti.
La mostra sarà visitabile fino al 23 marzo 2020, il giovedì e il venerdì dalle 17 alle 20, il sabato e la
domenica dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20.
27
gennaio 2020
Breaking Free. Voci e storie dei bambini nati dalla guerra
Dal 27 gennaio al 23 marzo 2020
fotografia
Location
MUSEO DIOCESANO ARBORENSE
Oristano, Piazza Duomo, 1, (Oristano)
Oristano, Piazza Duomo, 1, (Oristano)
Orario di apertura
Giovedì e venerdì: 17-20
Sabato e domenica: 10-13 e 17-20
Vernissage
27 Gennaio 2020, ore 18.00
Autore