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Brittany Nelson – To Leave Is To Return
Quartz Studio è lieto di presentare To Leave Is To Return, un progetto speciale dell’artista statunitense Brittany Nelson (Great Falls, US, 1984), appositamente concepito per lo spazio, nell’ambito di EXPOSED Torino Foto Festival.
Comunicato stampa
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Martedì 15 aprile 2025, alle ore 19:00, Quartz Studio è lieto di presentare To Leave Is To Return, un progetto speciale dell’artista statunitense Brittany Nelson (Great Falls, US, 1984), appositamente concepito per lo spazio, nell’ambito di EXPOSED Torino Foto Festival.
Realizzata a partire da un fotogramma del film Solaris (1972), diretto da Andréj Tarkóvskij, una enorme stampa alla gelatina d’argento mostra l’oceano dall’oblò di un’astronave. Basato sull’omonimo romanzo di fantascienza di Stanisław Lem, il film racconta la storia di un team di ricercatori che prova a comunicare con il pianeta dopo aver scoperto che è un essere senziente. I tentativi risultano vani e l’equipaggio può solo limitarsi a guardare l’oceano da lontano finché un’ultima prova innesca una reazione nel pianeta, che invia a bordo repliche di persone tratte dai ricordi e dall’inconscio degli scienziati per perseguitarli. Nelson ha stampato l’immagine dell’oblò per poi riprodurla su pellicola ad alta velocità, sviluppandola mediante un procedimento chimico che aggrega i sali d’argento. Il risultato è una foto che sembra delicata, quasi effimera, all’apparenza percorsa da interferenze o fatta con granelli di sabbia. L’enorme stampa, esposta e sviluppata a mano dall’artista nel suo studio di New York, rappresenta il cuore della mostra.
Brittany Nelson ha inoltre prodotto un’opera sonora composta dalle registrazioni ottenute all’Allen Telescope Array (ATA), nella California del Nord. ATA è formato da 42 radiotelescopi realizzati per intercettare i segnali inviati da forme di vita intelligenti extraterrestri. Entrando nello spazio espositivo ci si trova immersi nel ronzio e nei rumori metallici dei telescopi che cercano i segnali.
L’opera dal titolo ‘Mordançage 10’ è realizzata con lo storico procedimento chimico Mordançage, tecnica che scatena una reazione violenta tra la soluzione chimica e l’argento contenuto nella carta fotografica dissolvendo lo strato di gelatina a formare trame, veli e colori. Si tratta di una nuova opera di una serie più ampia che comprende centinaia di foto in cui l’artista immagina ogni stampa come la creazione di un paesaggio alieno. Per lei quest’opera riflette la topografia viva del pianeta oceanico Solaris e il desiderio di entrare in contatto con le forme di vita aliena che esistono al di fuori della nostra realtà; funge inoltre da ‘fantasma’ che tormenta chi guarda. Le due opere approfondiscono l’interesse dell’artista per un’analisi dettagliata del desiderio umano di entrare in contatto con esseri al di là del vuoto cosmico e della nostra incapacità di farlo persino con chi ci è vicino. Nella mostra Nelson prende spunto da Solaris anche per parlare della storia della fotografia. Le repliche umane che tormentano l’equipaggio sono create unicamente da ricordi personali e soggettivi proprio come una raccolta di foto. Per l’artista i fantasmi sono fotografie viventi.
Brittany Nelson e Theo Mario Coppola
Brittany Nelson (Great Falls, USA, 1984) vive e lavora a New York. L’artista esplora le tecniche fotografiche del XIX secolo e la fantascienza per approfondire temi quali la solitudine, l’isolamento e la distanza all’interno della comunità LGBTQ accostandoli all’esplorazione dello spazio. Il suo lavoro è stato esposto presso Luhring Augustine (New York, USA), KIASMA (Helsinki, Finlandia), Bonniers Konsthall (Stoccolma, Svezia), Le CAP - Centre d’art (Saint Fons, Francia), Fotogalleriet (Oslo, Norvegia), Die Ecke (Santiago, Cile), Sonnenstube (Lugano, Svizzera), Trondheim Kunstmuseum (Trondheim, Norvegia), The Museum of Contemporary Art Detroit (Detroit, USA), The Brooklyn Academy of Music (New York, USA), The Cranbrook Art Museum (Bloomfield Hills, USA), The Newcomb Art Museum (New Orleans, USA), The International Print Center (New York, USA) e non solo. Ha ricevuto il Creative Capital Foundation Grant in Visual Arts e il Fish/Pearce Award del Print Center (Philadelphia, USA) per il lavoro di stampa. Nelson è stata artista in residenza all’Headlands Center for the Arts nel 2017 e lo è attualmente al SETI Institute. Le sue opere sono apparse su pubblicazioni quali The New Yorker, The New York Times, Art in America, Frieze, Mousse, e Cultured Magazine. L’artista è rappresentata dalla Patron Gallery di Chicago.
Quartz Studio ringrazia l’artista, il curatore Theo Mario Coppola ed EXPOSED Torino Foto Festival.
La mostra resterà aperta dal 15 aprile al 28 giugno 2025, su appuntamento.
Realizzata a partire da un fotogramma del film Solaris (1972), diretto da Andréj Tarkóvskij, una enorme stampa alla gelatina d’argento mostra l’oceano dall’oblò di un’astronave. Basato sull’omonimo romanzo di fantascienza di Stanisław Lem, il film racconta la storia di un team di ricercatori che prova a comunicare con il pianeta dopo aver scoperto che è un essere senziente. I tentativi risultano vani e l’equipaggio può solo limitarsi a guardare l’oceano da lontano finché un’ultima prova innesca una reazione nel pianeta, che invia a bordo repliche di persone tratte dai ricordi e dall’inconscio degli scienziati per perseguitarli. Nelson ha stampato l’immagine dell’oblò per poi riprodurla su pellicola ad alta velocità, sviluppandola mediante un procedimento chimico che aggrega i sali d’argento. Il risultato è una foto che sembra delicata, quasi effimera, all’apparenza percorsa da interferenze o fatta con granelli di sabbia. L’enorme stampa, esposta e sviluppata a mano dall’artista nel suo studio di New York, rappresenta il cuore della mostra.
Brittany Nelson ha inoltre prodotto un’opera sonora composta dalle registrazioni ottenute all’Allen Telescope Array (ATA), nella California del Nord. ATA è formato da 42 radiotelescopi realizzati per intercettare i segnali inviati da forme di vita intelligenti extraterrestri. Entrando nello spazio espositivo ci si trova immersi nel ronzio e nei rumori metallici dei telescopi che cercano i segnali.
L’opera dal titolo ‘Mordançage 10’ è realizzata con lo storico procedimento chimico Mordançage, tecnica che scatena una reazione violenta tra la soluzione chimica e l’argento contenuto nella carta fotografica dissolvendo lo strato di gelatina a formare trame, veli e colori. Si tratta di una nuova opera di una serie più ampia che comprende centinaia di foto in cui l’artista immagina ogni stampa come la creazione di un paesaggio alieno. Per lei quest’opera riflette la topografia viva del pianeta oceanico Solaris e il desiderio di entrare in contatto con le forme di vita aliena che esistono al di fuori della nostra realtà; funge inoltre da ‘fantasma’ che tormenta chi guarda. Le due opere approfondiscono l’interesse dell’artista per un’analisi dettagliata del desiderio umano di entrare in contatto con esseri al di là del vuoto cosmico e della nostra incapacità di farlo persino con chi ci è vicino. Nella mostra Nelson prende spunto da Solaris anche per parlare della storia della fotografia. Le repliche umane che tormentano l’equipaggio sono create unicamente da ricordi personali e soggettivi proprio come una raccolta di foto. Per l’artista i fantasmi sono fotografie viventi.
Brittany Nelson e Theo Mario Coppola
Brittany Nelson (Great Falls, USA, 1984) vive e lavora a New York. L’artista esplora le tecniche fotografiche del XIX secolo e la fantascienza per approfondire temi quali la solitudine, l’isolamento e la distanza all’interno della comunità LGBTQ accostandoli all’esplorazione dello spazio. Il suo lavoro è stato esposto presso Luhring Augustine (New York, USA), KIASMA (Helsinki, Finlandia), Bonniers Konsthall (Stoccolma, Svezia), Le CAP - Centre d’art (Saint Fons, Francia), Fotogalleriet (Oslo, Norvegia), Die Ecke (Santiago, Cile), Sonnenstube (Lugano, Svizzera), Trondheim Kunstmuseum (Trondheim, Norvegia), The Museum of Contemporary Art Detroit (Detroit, USA), The Brooklyn Academy of Music (New York, USA), The Cranbrook Art Museum (Bloomfield Hills, USA), The Newcomb Art Museum (New Orleans, USA), The International Print Center (New York, USA) e non solo. Ha ricevuto il Creative Capital Foundation Grant in Visual Arts e il Fish/Pearce Award del Print Center (Philadelphia, USA) per il lavoro di stampa. Nelson è stata artista in residenza all’Headlands Center for the Arts nel 2017 e lo è attualmente al SETI Institute. Le sue opere sono apparse su pubblicazioni quali The New Yorker, The New York Times, Art in America, Frieze, Mousse, e Cultured Magazine. L’artista è rappresentata dalla Patron Gallery di Chicago.
Quartz Studio ringrazia l’artista, il curatore Theo Mario Coppola ed EXPOSED Torino Foto Festival.
La mostra resterà aperta dal 15 aprile al 28 giugno 2025, su appuntamento.
15
aprile 2025
Brittany Nelson – To Leave Is To Return
Dal 15 aprile al 28 giugno 2025
fotografia
Location
QUARTZ STUDIO
Torino, Via Giulia Di Barolo, 18d, (Torino)
Torino, Via Giulia Di Barolo, 18d, (Torino)
Orario di apertura
su appuntamento
Vernissage
15 Aprile 2025, h 19:00
Sito web
Autore
Curatore