Cento immagini di New York e Coney Island sono l’omaggio, personale e affollato, di un curioso e attento fotografo alla sua città. Persone, espressioni, volti, gesti, corpi, sono gli elementi di questa intensa elegia in bianco e nero.

Bruce Gilden è un rappresentante del suo ambiente, attratto per natura dalla folla. Per lui la città vuol dire concentrazione, immediatezza del contatto, frizioni tra corpi e architettura, apparizioni misteriose di vite sconosciute e senza nome, passaggi fugaci persi in sogni ad occhi aperti. L’attrazione verso la vita di strada nasce nella prima infanzia, quando passava ore osservando i passanti attraverso la sua finestra, al terzo piano di un palazzo di Williamsburg a Brooklyn. Studiando ogni giorno l’energia e le tensioni della gente per strada, ha sviluppato un istinto particolare per l’ambiente urbano, al punto da essere capace di avvertire il battito e il ritmo della città.

La sua fotografia, molto forte e precisa, cerca di mostrare cosa stiano pensando le persone, quali meccanismi mentali li muovano. Le ritrae assorte nei loro pensieri per cogliere lo spirito e l’anima della città.

Gilden fotografa i suoi personaggi solo in bianco e nero, come i film d’epoca, con un 35 mm e un flash, in modo da arrivare molto vicino al soggetto.

Il suo stile, concentrato sui volti delle persone, insieme teatrale e dinamico, ricorda la fotografia di Lisette Model, che ammira.