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Bruna Ginammi – HOME
ragili, ma allo stesso tempo simbolo di resilienza e forza, le abitazioni fotografate da Bruna Ginammi pongono l’attenzione su una realtà spesso invisibile e ignorata.
Comunicato stampa
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Assab One presenta HOME, mostra personale della fotografa Bruna Ginammi, la quale dal 2019 porta avanti il proprio progetto dedicato alle abitazioni costruite dai raccoglitori africani di frutta a Rosarno, Reggio Calabria.
Fragili, ma allo stesso tempo simbolo di resilienza e forza, le abitazioni fotografate da Bruna Ginammi pongono l’attenzione su una realtà spesso invisibile e ignorata. Vicino al paese di Rosarno, nel calabrese, sorge un villaggio costruito da braccianti africani. Il campo è stato messo a disposizione dai loro datori di lavoro, che fingono di non vedere le condizioni di vita in cui versano queste persone. Il fenomeno dell’immigrazione in Italia è un discorso sempre più legato a una politica economico-sociale volta al consumismo. Uomini, donne e persino bambini scappano dalle proprie case con la speranza di un futuro migliore, ma si ritrovano a svolgere lavori precari o sottopagati, in condizioni pericolose e di estremo disagio.
Le fotografie di Bruna Ginammi sono una testimonianza visiva diretta, e senza alcun filtro, di quello che accade realmente nel nostro Paese. Allo stesso tempo, donano dignità a una cultura che ritrova nella propria tradizione una grande capacità di adattamento.
“…Il pensiero-guida è il concetto di equilibrio che, lontano da logiche estetiche, si accorda ad un intimo ordine coerente, a un’armoniosa unità delle parti che, mi pare, sia la migliore risposta a una condizione evidentemente disumana in cui si trova a esistere…” - Bruna Ginammi
Bruna Ginammi nasce a Bergamo nel 1964. Nel 1989 inizia la sua attività di fotografa collaborando come ritrattista con diverse testate italiane e straniere, per cui fotografa i maggiori poeti del secondo Novecento. Negli anni ‘90 intraprende diverse ricerche fotografiche: realizza ritratti di frutta e verdura in decomposizione, riprende la distruzione del PAC a causa di una bomba per motivi politici, ne segue la sua ricostruzione e svolge un’indagine sull’intimità delle famiglie italiane. Nel 2001 diviene madre e riprende a fotografare il suo corpo indagando il tema dell’identità iniziato nel 1994.
Dopo il 2017 esegue diversi progetti, come Mutatis dove mitologia e immaginazione si incontrano – una serie dedicata ai nostri progenitori e sul senso della nascita -, Kosmos in cui ricrea un nuovo mondo fantastico fatto di luce acqua e plastica, in ultimo HOME, una serie dedicata alle abitazioni fragili dei raccoglitori di frutta in Rosarno. Dal 2021 fa parte della Galleria Mazzoli, con cui pubblica nel 2023 La decomposizione della materia (edizioni Galleria Mazzoli).
Il senso del suo fotografare lo ritrova in una frase del filosofo americano Emerson: “bisogna avere la capacità di dare dignità a ciò che è umile elevandolo e di vedere l’arte ovunque”.
Fragili, ma allo stesso tempo simbolo di resilienza e forza, le abitazioni fotografate da Bruna Ginammi pongono l’attenzione su una realtà spesso invisibile e ignorata. Vicino al paese di Rosarno, nel calabrese, sorge un villaggio costruito da braccianti africani. Il campo è stato messo a disposizione dai loro datori di lavoro, che fingono di non vedere le condizioni di vita in cui versano queste persone. Il fenomeno dell’immigrazione in Italia è un discorso sempre più legato a una politica economico-sociale volta al consumismo. Uomini, donne e persino bambini scappano dalle proprie case con la speranza di un futuro migliore, ma si ritrovano a svolgere lavori precari o sottopagati, in condizioni pericolose e di estremo disagio.
Le fotografie di Bruna Ginammi sono una testimonianza visiva diretta, e senza alcun filtro, di quello che accade realmente nel nostro Paese. Allo stesso tempo, donano dignità a una cultura che ritrova nella propria tradizione una grande capacità di adattamento.
“…Il pensiero-guida è il concetto di equilibrio che, lontano da logiche estetiche, si accorda ad un intimo ordine coerente, a un’armoniosa unità delle parti che, mi pare, sia la migliore risposta a una condizione evidentemente disumana in cui si trova a esistere…” - Bruna Ginammi
Bruna Ginammi nasce a Bergamo nel 1964. Nel 1989 inizia la sua attività di fotografa collaborando come ritrattista con diverse testate italiane e straniere, per cui fotografa i maggiori poeti del secondo Novecento. Negli anni ‘90 intraprende diverse ricerche fotografiche: realizza ritratti di frutta e verdura in decomposizione, riprende la distruzione del PAC a causa di una bomba per motivi politici, ne segue la sua ricostruzione e svolge un’indagine sull’intimità delle famiglie italiane. Nel 2001 diviene madre e riprende a fotografare il suo corpo indagando il tema dell’identità iniziato nel 1994.
Dopo il 2017 esegue diversi progetti, come Mutatis dove mitologia e immaginazione si incontrano – una serie dedicata ai nostri progenitori e sul senso della nascita -, Kosmos in cui ricrea un nuovo mondo fantastico fatto di luce acqua e plastica, in ultimo HOME, una serie dedicata alle abitazioni fragili dei raccoglitori di frutta in Rosarno. Dal 2021 fa parte della Galleria Mazzoli, con cui pubblica nel 2023 La decomposizione della materia (edizioni Galleria Mazzoli).
Il senso del suo fotografare lo ritrova in una frase del filosofo americano Emerson: “bisogna avere la capacità di dare dignità a ciò che è umile elevandolo e di vedere l’arte ovunque”.
15
settembre 2023
Bruna Ginammi – HOME
Dal 15 al 29 settembre 2023
fotografia
Location
ASSAB ONE – EX GEA
Milano, Via Assab, 1, (Milano)
Milano, Via Assab, 1, (Milano)
Biglietti
Ingresso libero con tessera Assab One 2023 (€10)
Orario di apertura
Dal mercoledì al venerdì ore 15-19
Sabato su appuntamento
Vernissage
15 Settembre 2023, Venerdì 15 settembre ore 18-21
Sito web
Autore
Produzione organizzazione