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Bruni Francesco – Personale Senza Titolo
I linguaggi dell’arte contemporanea nel pensiero poliedrico ed essenziale di un artista del Chianti. Francesco Bruni racconta il suo universo, sospeso tra realtà e fantasia, fatto di emozioni e conoscenza, ritualità e sguardi rivolti al futuro, in quindici lavori tra installazioni e opere pittoriche
Comunicato stampa
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Attraverso le sue creazioni ed un linguaggio artistico molto personale, Bruni ci porta dritti alla realtà, senza filtri, in modo così diretto ed esplicito, fino alla meta; la nostra società, che è erede di ogni meraviglia, per inseguire, emulare, rincorrere la modernità, il benessere, il potere, è diventata corrotta nelle coscienze e nelle forme, nella natura e nel pensiero. Non è tuttavia nostalgia del passato quella che traluce da queste sue opere, ma piuttosto critica del presente e consapevolezza del destino del mondo se la bellezza non interverrà a salvarlo, come invece auspicava - con smisurata fiducia, forse,
nei confronti dell’arte - il principe Miškin di Dostoevskij.
Le opere di Bruni ci parlano di un universo assai complesso, ma altrettanto e affascinante,
nel quale ciascun “sistema” è relativo rispetto al tutto e alle sue parti e queste ancora
rispetto alle geometrie naturali o artificiali che sono alla base di ogni cosa. Ci parlano di
oggi e di sempre, della realtà e della fantasia, del tangibile e dell’ineffabile, di tracce e
presenze, delle cose transitorie e di sentimenti eterni, di una dimensione umana, fatta
di gesti, di ritualità, ma anche di tensione verso il futuro, di sogni e speranze. Così anche
la vita quotidiana si erge a momento degno di essere rappresentato, ma Bruni -
memore dell’arte dell’ultimo secolo - fa qualcosa che va oltre la rappresentazione
dell’oggetto: lo prende, lo toglie dal suo contesto, ed è questo che, così com’è, con le
sue pieghe ed imperfezioni, le sue lacerazioni ed i segni dell’usura, a diventare la natura
morta di se stesso.
L’arte è qui dunque espressione, emozione estetica, strumento salvifico e di conoscenza;
in Francesco è forte la consapevolezza della necessità dell’arte nella società moderna,
alla quale la grande meraviglia del passato non può bastare. E forse è lì, proprio
quando l’umanità sembra incapace di censurare i propri comportamenti, bloccare le
proprie azioni per la sua salvezza e quella del pianeta, che può, e ha forse il dovere di
intervenire, l’arte, quale mezzo potentissimo di comunicazione e linguaggio universale,
ed è qui, nelle opere di Francesco, che, nel tentativo di risvegliare le coscienze, il cemento,
che copre ogni cosa, oggetto e superficie, sembra lasciare ancora spazio e speranza
all’uomo, alla natura e al sentimento.
Caterina Pacenti
nei confronti dell’arte - il principe Miškin di Dostoevskij.
Le opere di Bruni ci parlano di un universo assai complesso, ma altrettanto e affascinante,
nel quale ciascun “sistema” è relativo rispetto al tutto e alle sue parti e queste ancora
rispetto alle geometrie naturali o artificiali che sono alla base di ogni cosa. Ci parlano di
oggi e di sempre, della realtà e della fantasia, del tangibile e dell’ineffabile, di tracce e
presenze, delle cose transitorie e di sentimenti eterni, di una dimensione umana, fatta
di gesti, di ritualità, ma anche di tensione verso il futuro, di sogni e speranze. Così anche
la vita quotidiana si erge a momento degno di essere rappresentato, ma Bruni -
memore dell’arte dell’ultimo secolo - fa qualcosa che va oltre la rappresentazione
dell’oggetto: lo prende, lo toglie dal suo contesto, ed è questo che, così com’è, con le
sue pieghe ed imperfezioni, le sue lacerazioni ed i segni dell’usura, a diventare la natura
morta di se stesso.
L’arte è qui dunque espressione, emozione estetica, strumento salvifico e di conoscenza;
in Francesco è forte la consapevolezza della necessità dell’arte nella società moderna,
alla quale la grande meraviglia del passato non può bastare. E forse è lì, proprio
quando l’umanità sembra incapace di censurare i propri comportamenti, bloccare le
proprie azioni per la sua salvezza e quella del pianeta, che può, e ha forse il dovere di
intervenire, l’arte, quale mezzo potentissimo di comunicazione e linguaggio universale,
ed è qui, nelle opere di Francesco, che, nel tentativo di risvegliare le coscienze, il cemento,
che copre ogni cosa, oggetto e superficie, sembra lasciare ancora spazio e speranza
all’uomo, alla natura e al sentimento.
Caterina Pacenti
12
marzo 2016
Bruni Francesco – Personale Senza Titolo
Dal 12 marzo al 26 aprile 2016
arte contemporanea
Location
PALAZZO MALASPINA
Tavarnelle Val Di Pesa, Via Del Giglio, (Firenze)
Tavarnelle Val Di Pesa, Via Del Giglio, (Firenze)
Orario di apertura
Marzo
Venerdì 16.00 - 19.00
Sabato e domenica 9.30 - 12.30 e 16.00 - 19.00
Aprile
Aperto tutti i giorni tranne il mercoledì 9.30 - 12.30 e 16.00 - 19.00
Vernissage
12 Marzo 2016, ore 17:30
Autore
Curatore