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Bruno Azzini – La lezione delle cose
In mostra i miti della storia e del nostro tempo, il destino dell’acrobata sospeso tra due mondi, il mondo figurale capace di segnare l’esistenza e l’arte neopop, di cui l’artista è ancora in una nuova fase novello precursore.
Comunicato stampa
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“Scenari” si campiona ad essere, in una città come Firenze, lo specchio di un’arte di frontiera, assolutamente in movimento, ipermoderna, ipertesa, ipercolta, mente e cuore, ma anche progetto e destino della comunicazione estetica. E’con questo progetto, ideato e diretto dall’illustre Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea Prof. Carlo Franza, figura di piano internazionale, che si vuole indicare e sorreggere l’arte nuova e, dunque, protagonisti e bandiere, bandendo ogni culto del transitorio per porgere a tutti il culto dell'eterno. Il terzo millennio che fa vivere i processi creativi in un clima di saccheggiamento della realtà, perchè il futuro è ora, fra rappresentazioni e interpretazioni, ci porta a cogliere il nuovo destino della bellezza. Con l'arte vogliamo aprire finestre sul mondo, con l'arte vogliamo aprire stagioni eroiche, con l'arte vogliamo inaugurare una nuova civiltà. Finestre sul mondo è un punto di partenza. Con “Scenari” si troveranno ad essere, ogni volta, sei artisti con sei mostre personali. I sei di questo capitolo sono Bruno Azzini, Luigi Carpi, Andy Ceausu, Concita De Palma, Loi di Campi, Paola Militano.
Scrive Carlo Franza nel testo: “In un'epoca di delicati equilibri il percorso artistico di Bruno Azzini vive il destino dell'acrobata sospeso tra due mondi, il mondo figurale capace di segnare l’esistenza e l'arte neopop, di cui è ancora in una nuova fase novello precursore. Gli interrogativi sul nostro tempo lo interrogano e lo rendono partecipe della vita degli uomini, dei miti della storia e del nostro tempo, delle nuove generazioni e di quel filo denso e tensivo della filosofia che porta ad essere più che apparire, e come un acrobata si esibisce sul filo con citazioni, riporti, ripetizioni di immagini comuni, insomma con il linguaggio dell'arte pop. La sua pop-art esce sulla strada, racconta l’esistente, racconta uomini e cose, oggetti e vestiario. Stretta tra le spire del consumismo imperante la nuova generazione di artisti fra cui vive la sua storia, Bruno Azzini pensa che il proprio compito non sia più quello di perfezionare forme astratte ma di colmare il vuoto tra arte e vita. L'artista somiglia sempre di più all'uomo qualunque, preleva oggetti comuni, reperti di vita quotidiana e li manipola, li cambia o li inserisce sulla tela. E' un procedimento già usato da cubisti e dadaisti per questo definito neo-dada. Accostando oggetti dozzinali Bruno Azzini mette in crisi i limite tradizionali della tela e invade lo spazio reale e con la violenta pennellata espressionista afferra. Esalta e trattiene frammenti logorati del mondo. Diversamente dal neo-dada che preleva oggetti comuni, la pop-art, e questa di Bruno Azzini lo è, sceglie un'immagine popolare e la rifigura, la ricostruisce in fedeltà solo apparente al modello prescelto facendo intervenire una serie di scarti, di minime differenze, a cominciare da un evidente spostamento di scala”.
Biografia dell’artista
Bruno Azzini, nasce a Calvisano (BS) nel 1953, è un pittore autodidatta. Fin da ragazzo mostra la sua passione per la pittura, ma è dai primi anni duemila che, seguendo i corsi della professoressa Liana Ferrari, si dedica con più costanza a questa attività. In quel periodo i suoi soggetti preferiti erano i paesaggi, ma con il passare degli anni, non soddisfatto, ha sperimentato altre tecniche con grande impegno, trovando una sua tendenza. In questi anni ha partecipato a diversi concorsi, mostre collettive e allestito esposizioni personali. Ha tenuto Mostre personali e collettive a Verona, Firenze, Cervia, Castiglion Fiorentino, Bagnolo Mella, Sasso Barisano, Mantova, Spoleto, Cortina d’Ampezzo, Forlì, Venezia, Cesenatico, Parma, Monza, Genova, Arcore, Assisi, San Zenone D/ Ezzelini, ecc. Hanno scritto del suo lavoro tra gli altri Sara Meneguzzo, Arianna Sartori e Carlo Franza. Vive a Carpenedolo (BS), dove si dedica con impegno alla sua passione. Nel 2023 è l’illustre Storico dell’Arte Contemporanea Prof. Carlo Franza ad invitarlo nel Progetto “Scenari” con una mostra personale dal titolo “La lezione delle cose” al Plus Florence di Firenze.
Biografia del curatore
Carlo Franza è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Nato ad Alessano (Lecce) nel 1949, è vissuto dal 1959 al 1980 a Roma dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Sociologia e Filosofia); dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Allievo e Assistente Ordinario di Giulio Carlo Argan all’Università La Sapienza di Roma. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, nell’Università della Slesia e in altre numerose Università Estere (Università della Slesia, Università di New York). Docente nell’ Executive Master “Diplomatic, Economic and Strategic Perspectives in Global Scenarios” alla School of Management dell’Università LUM nella Villa Clerici sede del Campus di Milano, Docente nel Master di Fotografia (ARD&NT Institute di Milano - Accademia di Belle Arti di Brera e Politecnico di Milano) dell’Accademia di Brera e Politecnico di Milano e nel Master Universitario in Management dei Beni Culturali allo Ied di Milano. E' Consulente Tecnico del Tribunale di Milano per l'Arte Moderna e Contemporanea. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci critici d’arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’Arte dal 1974 a “Il Giornale” di Indro Montanelli, poi a “Libero” fondato da Vittorio Feltri. Nel 2012 riprende sul quotidiano “Il Giornale” la collaborazione giornalistica come opinionista, unitamente alla sua Rubrica “Scenari dell'arte”, divenendone una delle Firme più lette. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. E’ fondatore e direttore del Mimac della Fondazione Don Tonino Bello. Fa parte del Comitato Scientifico di importanti Archivi per l’Arte (Archivio Arturo Vermi- Milano, ecc. ). Dal 2022 è nel Comitato di indirizzo della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi presso l’Università di Milano. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (del quale è oggi Presidente di Giuria) e il Premio Città di Tricase nel 2008. Nel 2013 ha vinto il Premio “Berlino” per il Giornalismo e la Critica d'Arte. Nel 2016 ha vinto a Roma-Sala Vanvitelliana il Premio ARTECOM-onlus per il Giornalismo, la Docenza Universitaria e la Critica d’Arte. Nell’ottobre 2020 gli viene assegnato a Roma nella Biblioteca Vallicelliana il Premio Artecom-onlus come Protagonista della Cultura 2020.
Scrive Carlo Franza nel testo: “In un'epoca di delicati equilibri il percorso artistico di Bruno Azzini vive il destino dell'acrobata sospeso tra due mondi, il mondo figurale capace di segnare l’esistenza e l'arte neopop, di cui è ancora in una nuova fase novello precursore. Gli interrogativi sul nostro tempo lo interrogano e lo rendono partecipe della vita degli uomini, dei miti della storia e del nostro tempo, delle nuove generazioni e di quel filo denso e tensivo della filosofia che porta ad essere più che apparire, e come un acrobata si esibisce sul filo con citazioni, riporti, ripetizioni di immagini comuni, insomma con il linguaggio dell'arte pop. La sua pop-art esce sulla strada, racconta l’esistente, racconta uomini e cose, oggetti e vestiario. Stretta tra le spire del consumismo imperante la nuova generazione di artisti fra cui vive la sua storia, Bruno Azzini pensa che il proprio compito non sia più quello di perfezionare forme astratte ma di colmare il vuoto tra arte e vita. L'artista somiglia sempre di più all'uomo qualunque, preleva oggetti comuni, reperti di vita quotidiana e li manipola, li cambia o li inserisce sulla tela. E' un procedimento già usato da cubisti e dadaisti per questo definito neo-dada. Accostando oggetti dozzinali Bruno Azzini mette in crisi i limite tradizionali della tela e invade lo spazio reale e con la violenta pennellata espressionista afferra. Esalta e trattiene frammenti logorati del mondo. Diversamente dal neo-dada che preleva oggetti comuni, la pop-art, e questa di Bruno Azzini lo è, sceglie un'immagine popolare e la rifigura, la ricostruisce in fedeltà solo apparente al modello prescelto facendo intervenire una serie di scarti, di minime differenze, a cominciare da un evidente spostamento di scala”.
Biografia dell’artista
Bruno Azzini, nasce a Calvisano (BS) nel 1953, è un pittore autodidatta. Fin da ragazzo mostra la sua passione per la pittura, ma è dai primi anni duemila che, seguendo i corsi della professoressa Liana Ferrari, si dedica con più costanza a questa attività. In quel periodo i suoi soggetti preferiti erano i paesaggi, ma con il passare degli anni, non soddisfatto, ha sperimentato altre tecniche con grande impegno, trovando una sua tendenza. In questi anni ha partecipato a diversi concorsi, mostre collettive e allestito esposizioni personali. Ha tenuto Mostre personali e collettive a Verona, Firenze, Cervia, Castiglion Fiorentino, Bagnolo Mella, Sasso Barisano, Mantova, Spoleto, Cortina d’Ampezzo, Forlì, Venezia, Cesenatico, Parma, Monza, Genova, Arcore, Assisi, San Zenone D/ Ezzelini, ecc. Hanno scritto del suo lavoro tra gli altri Sara Meneguzzo, Arianna Sartori e Carlo Franza. Vive a Carpenedolo (BS), dove si dedica con impegno alla sua passione. Nel 2023 è l’illustre Storico dell’Arte Contemporanea Prof. Carlo Franza ad invitarlo nel Progetto “Scenari” con una mostra personale dal titolo “La lezione delle cose” al Plus Florence di Firenze.
Biografia del curatore
Carlo Franza è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Nato ad Alessano (Lecce) nel 1949, è vissuto dal 1959 al 1980 a Roma dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Sociologia e Filosofia); dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Allievo e Assistente Ordinario di Giulio Carlo Argan all’Università La Sapienza di Roma. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, nell’Università della Slesia e in altre numerose Università Estere (Università della Slesia, Università di New York). Docente nell’ Executive Master “Diplomatic, Economic and Strategic Perspectives in Global Scenarios” alla School of Management dell’Università LUM nella Villa Clerici sede del Campus di Milano, Docente nel Master di Fotografia (ARD&NT Institute di Milano - Accademia di Belle Arti di Brera e Politecnico di Milano) dell’Accademia di Brera e Politecnico di Milano e nel Master Universitario in Management dei Beni Culturali allo Ied di Milano. E' Consulente Tecnico del Tribunale di Milano per l'Arte Moderna e Contemporanea. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci critici d’arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’Arte dal 1974 a “Il Giornale” di Indro Montanelli, poi a “Libero” fondato da Vittorio Feltri. Nel 2012 riprende sul quotidiano “Il Giornale” la collaborazione giornalistica come opinionista, unitamente alla sua Rubrica “Scenari dell'arte”, divenendone una delle Firme più lette. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. E’ fondatore e direttore del Mimac della Fondazione Don Tonino Bello. Fa parte del Comitato Scientifico di importanti Archivi per l’Arte (Archivio Arturo Vermi- Milano, ecc. ). Dal 2022 è nel Comitato di indirizzo della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi presso l’Università di Milano. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (del quale è oggi Presidente di Giuria) e il Premio Città di Tricase nel 2008. Nel 2013 ha vinto il Premio “Berlino” per il Giornalismo e la Critica d'Arte. Nel 2016 ha vinto a Roma-Sala Vanvitelliana il Premio ARTECOM-onlus per il Giornalismo, la Docenza Universitaria e la Critica d’Arte. Nell’ottobre 2020 gli viene assegnato a Roma nella Biblioteca Vallicelliana il Premio Artecom-onlus come Protagonista della Cultura 2020.
25
novembre 2023
Bruno Azzini – La lezione delle cose
Dal 25 novembre 2023 al 25 aprile 2024
arte contemporanea
Location
PLUS FLORENCE
Firenze, Via Santa Caterina D'alessandria, 15, (Firenze)
Firenze, Via Santa Caterina D'alessandria, 15, (Firenze)
Orario di apertura
Da lunedì a domenica su appuntamento.
Vernissage
25 Novembre 2023, ore 18.00
Autore
Curatore
Autore testo critico
Progetto grafico
Patrocini