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Bruno Azzini – Un pennello pieno di sogni
La mostra “Un pennello pieno di sogni” si compone di un ciclo di opere eseguite appositamente per questa esposizione.
Comunicato stampa
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La Galleria “Arianna Sartori” di Mantova, nella sede di Via Ippolito Nievo 10, presenta la personale dell’artista bresciano Bruno Azzini intitolata “Un pennello pieno di sogni”, curata da Arianna Sartori.
La mostra, che si inaugura Sabato 12 febbraio alle ore 16.30 alla presenza dell’artista, si compone di un ciclo di opere eseguite appositamente per questa esposizione.
L’esposizione resterà aperta al pubblico fino al prossimo 24 febbraio 2022 con il seguente orario: dal Lunedì al Sabato 10.00-12.30 / 15.30-19.30. Chiuso Domenica e Festivi.
Sintesi dell’UOMO
“La sintesi pittorica riesce talvolta ad esprimere con immediatezza ed un pizzico di ironia la storia dell’uomo, forse più di un oneroso volume. Uomo costretto da sempre ad adeguarsi ai mutamenti climatici ed a una costante lotta per l’esistenza. Esistenza che necessita di soluzioni spesso immediate, talvolta anche eroiche, atte a superare le difficoltà di carattere contingente. Con il progredire del suo intelletto e l’acquisizione di tante esperienze in ogni individuo prese consistenza anche una certa spiritualità, embrione del nascente bisogno metafisico, non disgiunto però anche da molte esigenze estetiche necessarie per mantenersi in linea con gli usi ed i costumi correnti, sempre influenzati dalle circostanze mondane, religiose, politiche e dalle opinioni del momento. Il passaggio di Bruno Azzini da un fedele figurativo alla attuale stilizzata e sintetica espressività è il risultato di una legittima e costante ricerca solitaria effettuata con lo spirito di un autodidatta appassionato. Si tratta di una evoluzione stilistica passata attraverso la ormai pluridecennale esperienza dell’autore, costretto dapprima al cimento per acquisire l’indispensabile abilità esecutiva necessaria ad esprimere la sua carica poetica e ad incanalare entro il giusto binario la sua passione e le sue forti attitudini per l’arte pittorica. Tanto da consentirgli di realizzare una corretta emulazione della realtà naturale sempre arricchita da una forte caratterizzazione e da un notevole valore empatico. Da qui nacque un’amena e coinvolgente paesaggistica ed un toccante ricorso alla riproduzione della figura umana studiata anche nella sua spiritualità, abbinata alle virtù veristiche delle opere. Vedi il quadro del giovane ed assorto sassofonista dove lo sfondo tormentato ben simboleggia il rapimento dell’artista ed il diffondersi delle note nello spazio. Notevole anche la riproduzione della bambina sulla seggiola che stringe il suo pupazzo, mentre i suoi occhi innocenti ed attoniti sembrano prendere atto di tutto quanto la circonda. Opera nella quale oltre alla tenerezza che suscita la scena in sé, è reso evidente lo stupore di una coscienza nascente al cospetto della complessità e della vastità del mondo. La tendenza attuale a schematizzare figure, regole e concetti è forse una conquista per la civiltà moderna in quanto consente di evitare in molti casi tante finezze retoriche, quando beninteso non sia richiesta un’indagine analitica. In pittura è consentito il tentativo di evidenziare figurativamente ogni concetto e Bruno Azzini si ispira ultimamente a questa scuola animando in modo spiritoso i suoi manichini mimando il loro capo con la figura di un pennello, simbolo generale dell’attività pittorica. Nello stesso tempo indirizza il pensiero dell’osservatore allo svolgimento delle attività pratiche della vita attuale sia professionale che di diletto. Vestendoli con notevole eleganza stilistica ed imprimendo ad essi una apparente e vivace dinamica passa da un indovinato atteggiamento di riposo ad un senso distensivo di amichevole passeggio. L’accuratezza esecutiva si trasforma in arte in quanto lo spettatore non pensa più ad esecuzioni soltanto antropomorfe, ma finisce con il considerare i soggetti di Bruno Azzini come figure reali”.
Ottavio Borghi, giugno 2020
BRUNO AZZINI
Bresciano di nascita (1953), è un pittore autodidatta. Fin da ragazzo mostra la sua passione per la pittura, ma è dai primi anni duemila che, seguendo i corsi della professoressa Liana Ferrari, si dedica con più costanza a questa attività. In quel periodo i suoi soggetti preferiti erano i paesaggi, ma con il passare degli anni, non soddisfatto, ha sperimentato altre tecniche con grande impegno, trovando una sua tendenza. In questi anni ha partecipato a diversi concorsi, mostre collettive e allestito esposizioni personali.
Vive a Carpenedolo (BS), dove si dedica con impegno alla sua passione.
La mostra, che si inaugura Sabato 12 febbraio alle ore 16.30 alla presenza dell’artista, si compone di un ciclo di opere eseguite appositamente per questa esposizione.
L’esposizione resterà aperta al pubblico fino al prossimo 24 febbraio 2022 con il seguente orario: dal Lunedì al Sabato 10.00-12.30 / 15.30-19.30. Chiuso Domenica e Festivi.
Sintesi dell’UOMO
“La sintesi pittorica riesce talvolta ad esprimere con immediatezza ed un pizzico di ironia la storia dell’uomo, forse più di un oneroso volume. Uomo costretto da sempre ad adeguarsi ai mutamenti climatici ed a una costante lotta per l’esistenza. Esistenza che necessita di soluzioni spesso immediate, talvolta anche eroiche, atte a superare le difficoltà di carattere contingente. Con il progredire del suo intelletto e l’acquisizione di tante esperienze in ogni individuo prese consistenza anche una certa spiritualità, embrione del nascente bisogno metafisico, non disgiunto però anche da molte esigenze estetiche necessarie per mantenersi in linea con gli usi ed i costumi correnti, sempre influenzati dalle circostanze mondane, religiose, politiche e dalle opinioni del momento. Il passaggio di Bruno Azzini da un fedele figurativo alla attuale stilizzata e sintetica espressività è il risultato di una legittima e costante ricerca solitaria effettuata con lo spirito di un autodidatta appassionato. Si tratta di una evoluzione stilistica passata attraverso la ormai pluridecennale esperienza dell’autore, costretto dapprima al cimento per acquisire l’indispensabile abilità esecutiva necessaria ad esprimere la sua carica poetica e ad incanalare entro il giusto binario la sua passione e le sue forti attitudini per l’arte pittorica. Tanto da consentirgli di realizzare una corretta emulazione della realtà naturale sempre arricchita da una forte caratterizzazione e da un notevole valore empatico. Da qui nacque un’amena e coinvolgente paesaggistica ed un toccante ricorso alla riproduzione della figura umana studiata anche nella sua spiritualità, abbinata alle virtù veristiche delle opere. Vedi il quadro del giovane ed assorto sassofonista dove lo sfondo tormentato ben simboleggia il rapimento dell’artista ed il diffondersi delle note nello spazio. Notevole anche la riproduzione della bambina sulla seggiola che stringe il suo pupazzo, mentre i suoi occhi innocenti ed attoniti sembrano prendere atto di tutto quanto la circonda. Opera nella quale oltre alla tenerezza che suscita la scena in sé, è reso evidente lo stupore di una coscienza nascente al cospetto della complessità e della vastità del mondo. La tendenza attuale a schematizzare figure, regole e concetti è forse una conquista per la civiltà moderna in quanto consente di evitare in molti casi tante finezze retoriche, quando beninteso non sia richiesta un’indagine analitica. In pittura è consentito il tentativo di evidenziare figurativamente ogni concetto e Bruno Azzini si ispira ultimamente a questa scuola animando in modo spiritoso i suoi manichini mimando il loro capo con la figura di un pennello, simbolo generale dell’attività pittorica. Nello stesso tempo indirizza il pensiero dell’osservatore allo svolgimento delle attività pratiche della vita attuale sia professionale che di diletto. Vestendoli con notevole eleganza stilistica ed imprimendo ad essi una apparente e vivace dinamica passa da un indovinato atteggiamento di riposo ad un senso distensivo di amichevole passeggio. L’accuratezza esecutiva si trasforma in arte in quanto lo spettatore non pensa più ad esecuzioni soltanto antropomorfe, ma finisce con il considerare i soggetti di Bruno Azzini come figure reali”.
Ottavio Borghi, giugno 2020
BRUNO AZZINI
Bresciano di nascita (1953), è un pittore autodidatta. Fin da ragazzo mostra la sua passione per la pittura, ma è dai primi anni duemila che, seguendo i corsi della professoressa Liana Ferrari, si dedica con più costanza a questa attività. In quel periodo i suoi soggetti preferiti erano i paesaggi, ma con il passare degli anni, non soddisfatto, ha sperimentato altre tecniche con grande impegno, trovando una sua tendenza. In questi anni ha partecipato a diversi concorsi, mostre collettive e allestito esposizioni personali.
Vive a Carpenedolo (BS), dove si dedica con impegno alla sua passione.
12
febbraio 2022
Bruno Azzini – Un pennello pieno di sogni
Dal 12 al 24 febbraio 2022
arte contemporanea
Location
GALLERIA ARIANNA SARTORI
Mantova, Via Cappello, 17 , (Mantova)
Mantova, Via Cappello, 17 , (Mantova)
Orario di apertura
dal Lunedì al Sabato 10.00-12.30 / 15.30-19.30. Chiuso Domenica e Festivi
Vernissage
12 Febbraio 2022, 16.30
Autore
Curatore
Autore testo critico