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Bruno Bruni – Andata e ritorno
mostra antologica
Comunicato stampa
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“Andata e ritorno” seguendo il segno penetrante e raffinato di Bruno Bruni. È l’evento artistico dell’estate. Una mostra antologica che ripercorre la ricerca espressiva del pittore “italiano amburghese”, così come è stato ribattezzato per le origini e i luoghi elettivi della vita e del lavoro il più conosciuto artista italiano in Germania. Dagli esordi nelle terre di Pesaro e Urbino, la sua “andata” verso la creatività che lo ha condotto fino alle terre teutoniche, al “ritorno” con un omaggio ai luoghi di origine.
L’esposizione, una sorta di summa dell’opera di Bruni - si potranno ammirare 150 capolavori tra disegni, tele, incisioni, sculture che propongono mondi solitari e paesaggi onirici -, si snoderà nelle stanze di Palazzo Gradari dal 13 luglio al 2 settembre per fare poi tappa a marzo al Russian museum di San Pietroburgo, la cui direttrice Evgenija Petrova sarà presente alla inaugurazione pesarese, in programma venerdì alle 18. La mostra ha il patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali e dell’Ambasciata di Germania in Italia. Un rappresentante del dicastero italiano sarà al vernissage. E anche l’ambasciatore tedesco Michael H. Gerdts ha confermato la sua presenza.
L’esposizione, curata dal critico Franco Basile, è una iniziativa del Comune di Pesaro, della Provincia di Pesaro e Urbino, assessorato alle attività culturali, e della Camera di commercio di Pesaro e Urbino. Accompagna l’evento espositivo un prezioso catalogo (250 pagine, Omnia comunicazione editore Fano) che riporta anche uno scritto di Renato Guttuso.
Nato nel 1935 a Gradara, Bruno Bruni da oltre quarant’anni vive ad Amburgo. Ha studiato alla Hochschule für Bildende Künste del pittore e grafico Georg Gresko. Disegnatore, pittore, plastico e incisore, l’artista si è affermato nel panorama internazionale fin dagli anni Settanta: nel 1977 è stato premiato con il Senefelder per la litografia.
“Bruni è un instancabile viaggiatore del tempo che accosta a uomini e cose, che esamina con stupita attenzione e che trascrive secondo un’energia che supera ogni referente possibile - scrive il critico Franco Basile -. Le sue tavole appaiono come componenti di una gotica magia su cui gli anni hanno inciso il decorso di cento e cento accadimenti. Un giorno gli fu ricordata la raccomandazione a un giovane artista da parte di Goethe secondo cui si deve agire in ogni dimensione del reale. Bruni deve aver preso buona nota del consiglio, se è vero, come è vero, che l’input di gran parte delle opere deriva dal circostante e da ciò che l’animo annette secondo un particolare metabolismo di ciò che colpisce l’occhio e la mente”.
Tra gli scritti lasciati da Guttuso, nel catalogo si legge quello in cui l’artista evidenzia “la singolare personalità di Bruno Bruni, il suo stile, il suo modo di inserire le proprie immagini in una situazione e in una problematica già più avanzata rispetto alla sua stessa base. Bruno Bruni proviene dalla scuola di Amburgo: allievo (di sguincio), ed amico, di Wunderlich, amico di Hausner, di Janssen, non è certo estraneo al clima di secessione viennese che domina, da un buon decennio, quella illustre Hochschüle fur Bildende Künste. Ma non è solo il suo accento personale, la sua radice italiana a caratterizzarlo, a dargli rilievo e spicco, rispetto all’ambiente di gusto in cui si è formato. Ciò sarebbe normale per qualsiasi artista anche di doti modeste e non sarebbe stato sufficiente a fargli assumere una posizione preminente nel gruppo dei giovani artisti amburghesi, indirizzati a ricerche nuove, collegate piuttosto alle proposte e alle ‘ipotesi di lavoro’, comparse nell’arte mondiale, in questi ultimi anni”.
Nel 2002 Bruni è stato nominato Cavaliere ufficiale della Repubblica italiana. Dal 1959 realizza mostre personali ad Amsterdam, Berlino, Bruxelles, Firenze, Francoforte, Amburgo, Colonia, Leningrado, Londra, Milano, Monaco, New York, Pesaro, Roma, Tokio, Urbino, Gradara, Wiesharden, Stoccarda, Kioto, Dallas. I suoi lavori si trovano in collezioni pubbliche e private italiane ed estere.
L’esposizione, una sorta di summa dell’opera di Bruni - si potranno ammirare 150 capolavori tra disegni, tele, incisioni, sculture che propongono mondi solitari e paesaggi onirici -, si snoderà nelle stanze di Palazzo Gradari dal 13 luglio al 2 settembre per fare poi tappa a marzo al Russian museum di San Pietroburgo, la cui direttrice Evgenija Petrova sarà presente alla inaugurazione pesarese, in programma venerdì alle 18. La mostra ha il patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali e dell’Ambasciata di Germania in Italia. Un rappresentante del dicastero italiano sarà al vernissage. E anche l’ambasciatore tedesco Michael H. Gerdts ha confermato la sua presenza.
L’esposizione, curata dal critico Franco Basile, è una iniziativa del Comune di Pesaro, della Provincia di Pesaro e Urbino, assessorato alle attività culturali, e della Camera di commercio di Pesaro e Urbino. Accompagna l’evento espositivo un prezioso catalogo (250 pagine, Omnia comunicazione editore Fano) che riporta anche uno scritto di Renato Guttuso.
Nato nel 1935 a Gradara, Bruno Bruni da oltre quarant’anni vive ad Amburgo. Ha studiato alla Hochschule für Bildende Künste del pittore e grafico Georg Gresko. Disegnatore, pittore, plastico e incisore, l’artista si è affermato nel panorama internazionale fin dagli anni Settanta: nel 1977 è stato premiato con il Senefelder per la litografia.
“Bruni è un instancabile viaggiatore del tempo che accosta a uomini e cose, che esamina con stupita attenzione e che trascrive secondo un’energia che supera ogni referente possibile - scrive il critico Franco Basile -. Le sue tavole appaiono come componenti di una gotica magia su cui gli anni hanno inciso il decorso di cento e cento accadimenti. Un giorno gli fu ricordata la raccomandazione a un giovane artista da parte di Goethe secondo cui si deve agire in ogni dimensione del reale. Bruni deve aver preso buona nota del consiglio, se è vero, come è vero, che l’input di gran parte delle opere deriva dal circostante e da ciò che l’animo annette secondo un particolare metabolismo di ciò che colpisce l’occhio e la mente”.
Tra gli scritti lasciati da Guttuso, nel catalogo si legge quello in cui l’artista evidenzia “la singolare personalità di Bruno Bruni, il suo stile, il suo modo di inserire le proprie immagini in una situazione e in una problematica già più avanzata rispetto alla sua stessa base. Bruno Bruni proviene dalla scuola di Amburgo: allievo (di sguincio), ed amico, di Wunderlich, amico di Hausner, di Janssen, non è certo estraneo al clima di secessione viennese che domina, da un buon decennio, quella illustre Hochschüle fur Bildende Künste. Ma non è solo il suo accento personale, la sua radice italiana a caratterizzarlo, a dargli rilievo e spicco, rispetto all’ambiente di gusto in cui si è formato. Ciò sarebbe normale per qualsiasi artista anche di doti modeste e non sarebbe stato sufficiente a fargli assumere una posizione preminente nel gruppo dei giovani artisti amburghesi, indirizzati a ricerche nuove, collegate piuttosto alle proposte e alle ‘ipotesi di lavoro’, comparse nell’arte mondiale, in questi ultimi anni”.
Nel 2002 Bruni è stato nominato Cavaliere ufficiale della Repubblica italiana. Dal 1959 realizza mostre personali ad Amsterdam, Berlino, Bruxelles, Firenze, Francoforte, Amburgo, Colonia, Leningrado, Londra, Milano, Monaco, New York, Pesaro, Roma, Tokio, Urbino, Gradara, Wiesharden, Stoccarda, Kioto, Dallas. I suoi lavori si trovano in collezioni pubbliche e private italiane ed estere.
13
luglio 2007
Bruno Bruni – Andata e ritorno
Dal 13 luglio al 02 settembre 2007
arte contemporanea
Location
PALAZZO GRADARI
Pesaro, Via Gioacchino Rossini, 24, (Pesaro E Urbino)
Pesaro, Via Gioacchino Rossini, 24, (Pesaro E Urbino)
Orario di apertura
ogni giorno dalle 18 alle 23, turno di chiusura lunedì
Vernissage
13 Luglio 2007, ore 18
Autore
Curatore