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Bruno Colla – Energie liberate
Tornano a mostrarsi dopo una lunga pausa, le opere di Bruno Colla, artista che usa il colore per dare forma alle proprie emozioni in modo febbrile, solo apparentemente casuale, quasi avesse premura di liberarsi di tutto quanto contenuto dalla mente
Comunicato stampa
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Tornano a mostrarsi dopo una lunga pausa, le opere di Bruno Colla, artista che usa il colore per dare forma alle proprie emozioni in modo febbrile, solo apparentemente casuale, quasi avesse premura di liberarsi di tutto quanto contenuto dalla mente.
Nato a Copparo (FE) nel 1935, Colla ha vissuto per lungo tempo a Torino, città in cui ha esercitato l’attività di gallerista, per poi trasferirsi a Cà de Fabbri (BO), dove vive ed opera tuttora. Ha esposto in personale alla Sala d’Arte Daly di Ivrea nel 1969. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti: segnalazione alla Mostra Regionale Città di Copparo del 1966, secondo premio alla Mostra Provinciale di Berra (FE) nel 1962, secondo classificato al Premio Nazionale Città di Iglesias nel 1968, quarto premio alla Mostra Regionale Città di Vinovo nel 1969, terzo premio alla Mostra Città di Moncalieri nel 1969, primo premio medaglia d’oro al Concorso di Venaria del 1969. Più recenti il secondo posto al Premio artArt nel 2006 e la partecipazione a numerose collettive a Bologna nelle Sale Eventi artArt. Sono svariati gli apprezzamenti critici e la presenza di opere in collezioni private.
Per la maggioranza i suoi lavori sono tecniche miste, idonee quanto basta a sperimentare, mescolare, comporre con disinvoltura ed, al contempo, estrema ricercatezza. Sono tecniche miste, infatti, i “reperti” (sue opere composte assieme e rielaborate per diventare un unico, nuovo lavoro) i “ramage” creati da tratti e schizzi di colori contrastanti che paiono formare involontari ricami su carte di vario genere, siano esse nate per dipingerci sopra, siano invece scelte
dall’artista per non essere più manifesto pubblicitario affisso su un tabellone comunale o carta straccia, ma opera d’arte destinata a durare.
Lontano dalle scene espositive per il tempo occorrente all’elaborazione di un consistente numero di opere, Colla mostra ora, in questa nuova personale, il risultato degli ultimi anni di ricerca, sempre più orientato, dopo consistenti esperienze figurative, verso orizzonti astratti.
Titolo perfetto, quello scelto dal pittore per la mostra bolognese: “Energie liberate”, emblema del metodo di lavoro (che l’artista metterà in scena durante l’esposizione in una particolare performance) utilizzato, a dimostrazione che per lui dipingere è atto spontaneo che emancipa il corpo e la mente, che dà forma alle idee ed ai pensieri a suon di colori, di colpi di straccio, di “manate” concitate.
Dotato di una fine capacità compositiva, l’artista originario della provincia ferrarese si esprime con una notevole varietà di “linguaggi” creativi. Oltre alle composizioni astratte a tecnica mista, infatti, sono da annoverare i recenti “catrami” (fogli di carta percorsi da segni, resi, appunto, da un pennello intinto di catrame che, sapientemente dosato sul supporto, crea le forme più disparate) ed i manifesti strappati che Colla compone, gli uni sugli altri, per poi romperli nel punto che più ritiene giusto al fine di dare vita al risultato immaginato. Riescono così a comparire paesaggi, ritratti, figure che emergono da un apparente, confuso groviglio e che si rivelano, prepotenti, all’occhio di chi intende coglierli.
Così parlò di lui Luigi Carluccio negli anni ’70: “(…) Colla non è pittore di idee, ma un occhio allo stato puro; un faiseur d’images che può contare sui servizi di una mano “che si è fatta bella e obbedisce anche nei momenti della più grande frenesia” (come scriveva nel ’70 il critico d’arte Prof. Adalberto Rossi, suo grande estimatore, in occasione della sua personale alla Sala d’Arte dell’Olivetti di Ivrea)”.
Nato a Copparo (FE) nel 1935, Colla ha vissuto per lungo tempo a Torino, città in cui ha esercitato l’attività di gallerista, per poi trasferirsi a Cà de Fabbri (BO), dove vive ed opera tuttora. Ha esposto in personale alla Sala d’Arte Daly di Ivrea nel 1969. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti: segnalazione alla Mostra Regionale Città di Copparo del 1966, secondo premio alla Mostra Provinciale di Berra (FE) nel 1962, secondo classificato al Premio Nazionale Città di Iglesias nel 1968, quarto premio alla Mostra Regionale Città di Vinovo nel 1969, terzo premio alla Mostra Città di Moncalieri nel 1969, primo premio medaglia d’oro al Concorso di Venaria del 1969. Più recenti il secondo posto al Premio artArt nel 2006 e la partecipazione a numerose collettive a Bologna nelle Sale Eventi artArt. Sono svariati gli apprezzamenti critici e la presenza di opere in collezioni private.
Per la maggioranza i suoi lavori sono tecniche miste, idonee quanto basta a sperimentare, mescolare, comporre con disinvoltura ed, al contempo, estrema ricercatezza. Sono tecniche miste, infatti, i “reperti” (sue opere composte assieme e rielaborate per diventare un unico, nuovo lavoro) i “ramage” creati da tratti e schizzi di colori contrastanti che paiono formare involontari ricami su carte di vario genere, siano esse nate per dipingerci sopra, siano invece scelte
dall’artista per non essere più manifesto pubblicitario affisso su un tabellone comunale o carta straccia, ma opera d’arte destinata a durare.
Lontano dalle scene espositive per il tempo occorrente all’elaborazione di un consistente numero di opere, Colla mostra ora, in questa nuova personale, il risultato degli ultimi anni di ricerca, sempre più orientato, dopo consistenti esperienze figurative, verso orizzonti astratti.
Titolo perfetto, quello scelto dal pittore per la mostra bolognese: “Energie liberate”, emblema del metodo di lavoro (che l’artista metterà in scena durante l’esposizione in una particolare performance) utilizzato, a dimostrazione che per lui dipingere è atto spontaneo che emancipa il corpo e la mente, che dà forma alle idee ed ai pensieri a suon di colori, di colpi di straccio, di “manate” concitate.
Dotato di una fine capacità compositiva, l’artista originario della provincia ferrarese si esprime con una notevole varietà di “linguaggi” creativi. Oltre alle composizioni astratte a tecnica mista, infatti, sono da annoverare i recenti “catrami” (fogli di carta percorsi da segni, resi, appunto, da un pennello intinto di catrame che, sapientemente dosato sul supporto, crea le forme più disparate) ed i manifesti strappati che Colla compone, gli uni sugli altri, per poi romperli nel punto che più ritiene giusto al fine di dare vita al risultato immaginato. Riescono così a comparire paesaggi, ritratti, figure che emergono da un apparente, confuso groviglio e che si rivelano, prepotenti, all’occhio di chi intende coglierli.
Così parlò di lui Luigi Carluccio negli anni ’70: “(…) Colla non è pittore di idee, ma un occhio allo stato puro; un faiseur d’images che può contare sui servizi di una mano “che si è fatta bella e obbedisce anche nei momenti della più grande frenesia” (come scriveva nel ’70 il critico d’arte Prof. Adalberto Rossi, suo grande estimatore, in occasione della sua personale alla Sala d’Arte dell’Olivetti di Ivrea)”.
24
febbraio 2007
Bruno Colla – Energie liberate
Dal 24 febbraio al 02 marzo 2007
arte contemporanea
Location
ARTART
Bologna, Via Giovanni Casoni, 16, (Bologna)
Bologna, Via Giovanni Casoni, 16, (Bologna)
Orario di apertura
dal lun. al ven. dalle 8,00 alle 13,00, dalle 15,30 alle 19. Chiuso giovedì pomeriggio e domenica
Vernissage
24 Febbraio 2007, ore 17
Autore