Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Bruno Conte – Apprensioni
Il lavoro che Bruno Conte presenta in questa mostra, nell’arco di molti anni, pur superando alcune fasi precedenti, è orientato verso la considerazione di una scelta che ha caratterizzato il suo itinerario artistico, quella che lo ha posto a elaborare un particolare repertorio formale.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Introduzioni al catalogo di Enrico Crispolti, Daniela Fonti
Antologia critica con testi di: Mirella Bentivoglio, Vittoria Biasi, Silvana Bonfili, Carlo Alberto Bucci,
Luciano Caramel, Marcello Carriero, Enrico Crispolti, Giorgio Di Genova, Gillo Dorfles, Maurizio Fagiolo,
Patrizia Ferri, Giuseppe Gatt, Mario Lunetta, Murilo Mendes, Filiberto Menna, Giorgio Patrizi, Achille Perilli,
Nello Ponente, Tiziano Salari, Arturo Schwarz, Claudia Terenzi, Italo Tomassoni,
Barbara Tosi, Marisa Vescovo, Cesare Vivaldi
Catalogo De Luca Editori d'Arte, Roma
Il lavoro che Bruno Conte presenta in questa mostra, nell'arco di molti anni, pur superando alcune fasi precedenti, è orientato verso la considerazione di una scelta che ha caratterizzato il suo itinerario artistico, quella che lo ha posto a elaborare un particolare repertorio formale, oltre le tipologie dell'astrattismo, individuando un proprio mondo parallelo, efficace e sconosciuto. La sua pittura, dalla metà degli anni '60, si è fatta oggetto. Il legno è stato un materiale prescelto, per le sue possibilità costruttive e per l'aspetto naturale, dato che gli oggetti alludono, nella loro essenziale metafisica, a una natura segreta emergente. Sono oggetti concettuali, in cui il concetto è racchiuso nella forma e non è aggiunto alla forma come commento letterario. D'altronde poi la sua attività è anche letteraria, e in questo campo sconfina, mentre gli oggetti restano nei loro confini.
In un'epoca di arte come evento e spettacolo coinvolgente provvisorio le sue opere rappresentano spazi in cui affacciarsi, spazi che annunciano nella scelta del loro limite, nella loro rappresa immagine simultanea (fatta di attrazioni, contrasti di forze, contagi, germinazioni) il vertice di una estesa dimensione. E questo avviene in una tecnica tangibile, rilievo, e una sfuggente pittura, in un modo semplice e ancora individuale, sfidando con l'invenzione il panorama delle immagini globalizzate, varie ma finite nelle loro convenzioni. E' una visione cosmica, tenendo conto del cosmo come di qualcosa che ci circonda nel nostro vivere quotidiano, il cosmo della nostra stanza. Una visione che percepisce anche i temi dell'intuizione scientifica proiettata verso la ricerca dell'oltre, distaccandosi quindi dalla superficie della cronaca del momento per la suggestione di una realtà di fondo.
Caratteristici sono i suoi libri lignei, che datano dai primi anni '70, anteponendosi alla moda del libro oggetto e distinguendosi non come oggetti trovati ma come "paginari" di un altro linguaggio, vegetante e misterioso nella sua criptica logica. (Sono stati esposti nel 1992 al MoMA di New York).
Numerose sono le sue partecipazioni , dal 1955, a mostre in Italia e all'estero, tra cui due Quadriennali di Roma e due Biennali di Venezia.
Ha esposto in alcune mostre con il padre, Michelangelo Conte, astrattista storico, e questo confronto ha rivelato affinità e divergenze: una visione organica metamorfica e una costruzione razionalmente compresa. Ambedue i modi comunque rispondenti a un attento controllo esecutivo.
Si può citare come un suo personaggio di riferimento Fausto Melotti, con cui ha avuto contatto nei primi anni '80.
Il titolo della mostra: "Apprensioni". Uno stato psicologico trasmesso al mondo astratto eppure singolarmente reale delle forme, apprensive nel tentativo di definire la loro dimensione significante attraverso la chiarezza di oscuri accadimenti.
Antologia critica con testi di: Mirella Bentivoglio, Vittoria Biasi, Silvana Bonfili, Carlo Alberto Bucci,
Luciano Caramel, Marcello Carriero, Enrico Crispolti, Giorgio Di Genova, Gillo Dorfles, Maurizio Fagiolo,
Patrizia Ferri, Giuseppe Gatt, Mario Lunetta, Murilo Mendes, Filiberto Menna, Giorgio Patrizi, Achille Perilli,
Nello Ponente, Tiziano Salari, Arturo Schwarz, Claudia Terenzi, Italo Tomassoni,
Barbara Tosi, Marisa Vescovo, Cesare Vivaldi
Catalogo De Luca Editori d'Arte, Roma
Il lavoro che Bruno Conte presenta in questa mostra, nell'arco di molti anni, pur superando alcune fasi precedenti, è orientato verso la considerazione di una scelta che ha caratterizzato il suo itinerario artistico, quella che lo ha posto a elaborare un particolare repertorio formale, oltre le tipologie dell'astrattismo, individuando un proprio mondo parallelo, efficace e sconosciuto. La sua pittura, dalla metà degli anni '60, si è fatta oggetto. Il legno è stato un materiale prescelto, per le sue possibilità costruttive e per l'aspetto naturale, dato che gli oggetti alludono, nella loro essenziale metafisica, a una natura segreta emergente. Sono oggetti concettuali, in cui il concetto è racchiuso nella forma e non è aggiunto alla forma come commento letterario. D'altronde poi la sua attività è anche letteraria, e in questo campo sconfina, mentre gli oggetti restano nei loro confini.
In un'epoca di arte come evento e spettacolo coinvolgente provvisorio le sue opere rappresentano spazi in cui affacciarsi, spazi che annunciano nella scelta del loro limite, nella loro rappresa immagine simultanea (fatta di attrazioni, contrasti di forze, contagi, germinazioni) il vertice di una estesa dimensione. E questo avviene in una tecnica tangibile, rilievo, e una sfuggente pittura, in un modo semplice e ancora individuale, sfidando con l'invenzione il panorama delle immagini globalizzate, varie ma finite nelle loro convenzioni. E' una visione cosmica, tenendo conto del cosmo come di qualcosa che ci circonda nel nostro vivere quotidiano, il cosmo della nostra stanza. Una visione che percepisce anche i temi dell'intuizione scientifica proiettata verso la ricerca dell'oltre, distaccandosi quindi dalla superficie della cronaca del momento per la suggestione di una realtà di fondo.
Caratteristici sono i suoi libri lignei, che datano dai primi anni '70, anteponendosi alla moda del libro oggetto e distinguendosi non come oggetti trovati ma come "paginari" di un altro linguaggio, vegetante e misterioso nella sua criptica logica. (Sono stati esposti nel 1992 al MoMA di New York).
Numerose sono le sue partecipazioni , dal 1955, a mostre in Italia e all'estero, tra cui due Quadriennali di Roma e due Biennali di Venezia.
Ha esposto in alcune mostre con il padre, Michelangelo Conte, astrattista storico, e questo confronto ha rivelato affinità e divergenze: una visione organica metamorfica e una costruzione razionalmente compresa. Ambedue i modi comunque rispondenti a un attento controllo esecutivo.
Si può citare come un suo personaggio di riferimento Fausto Melotti, con cui ha avuto contatto nei primi anni '80.
Il titolo della mostra: "Apprensioni". Uno stato psicologico trasmesso al mondo astratto eppure singolarmente reale delle forme, apprensive nel tentativo di definire la loro dimensione significante attraverso la chiarezza di oscuri accadimenti.
12
luglio 2004
Bruno Conte – Apprensioni
Dal 12 luglio al 05 settembre 2004
arte contemporanea
Location
GALLERIA CIVICA D’ARTE CONTEMPORANEA
Termoli, Piazza Sant'Antonio, 2, (CAMPOBASSO)
Termoli, Piazza Sant'Antonio, 2, (CAMPOBASSO)
Autore