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Bruno Dalfiume – Divagazioni cromatiche
La rassegna, che propone una quindicina di lavori realizzati a olio e a tecnica mista dall’artista nell’ultimo triennio, è ospitata in uno spazio commerciale arredato con taglio innovativo, molto vivace e surreale, un concept store “Art and shop” in perfetta sintonia con le opere esposte.
Comunicato stampa
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Sabato 18 dicembre 2010 alle ore 19.30 lo spazio Urbanwear (via Torino 13) di Trieste festeggia il primo anno di attività allestendo la mostra personale del pittore Bruno Dalfiume intitolata Divagazioni cromatiche e curata dall’architetto Marianna Accerboni. La rassegna, che propone una quindicina di lavori realizzati a olio e a tecnica mista dall’artista nell’ultimo triennio, è ospitata in uno spazio commerciale arredato con taglio innovativo, molto vivace e surreale, un concept store “Art and shop” in perfetta sintonia con le opere esposte. Visitabile fino al 29 dicembre con orario da martedì a sabato 9.00 - 13.00 / 15.30 - 19.30 (www.urbanwear.it).
Vitalissimo e aggiornato - scrive Accerboni - il pittore Bruno Dalfiume ha sviluppato nel corso di un’attività creativa quasi quarantennale un linguaggio libero e incisivo, che fonda sull’impeto cromatico, sulla libertà del gesto, sul segno e, sovente, sulla matericità, la propria forza.
Di antica origine umbra, ma triestino di nascita, il pittore, iniziato fin da bambino all’arte del disegno, però sostanzialmente autodidatta, si è accostato nel corso del tempo in modo indipendente alle diverse tendenze artistiche, sperimentando dapprima il postimpressionismo, quindi l’espressionismo figurativo e il surrealismo, fino a raggiungere l’essenziale attraverso l’inclinazione alla poetica astratta e all’informale: una meta perseguita grazie all’uso di tecniche e materiali diversi, dal disegno all’acquarello, al pastello, dalla tempera all’olio, al dripping, al collage, alla ceramica, arricchendo spesso il supporto con stucchi, catrame, grafite, smalti e con l’impiego della canapa e di sacchi di caffè.
Attraverso tali mezzi Dalfiume, che ha dipinto fino a oggi circa 1300 opere, partecipando a quasi 300 collettive e a una quindicina di personali, compone un libero universo pittorico ricco di energia, che cattura il fruitore grazie a un cromatismo luminoso e all’originale interpretazione del quotidiano e della vita attraverso un linguaggio spontaneo, intuitivo e duttile, che dello stile espressionista coglie piuttosto l’interpretazione dei maestri francesi, quali Matisse, Delaunay, Derain, Dufy e Roualt, che seppero risolvere in un’armonia tutta mediterranea, la versione nordica più angosciosa e introspettiva del movimento. Non solo - conclude il critico - ma in una lettura anche ludica della creatività, l’artista, molto noto pure come organizzatore culturale, rende spesso leggibili i propri lavori sia in senso orizzontale che in quello verticale, celando tra le pennellate un’allusiva, accurata, simbolica, talvolta ritmica, figurazione.
Vitalissimo e aggiornato - scrive Accerboni - il pittore Bruno Dalfiume ha sviluppato nel corso di un’attività creativa quasi quarantennale un linguaggio libero e incisivo, che fonda sull’impeto cromatico, sulla libertà del gesto, sul segno e, sovente, sulla matericità, la propria forza.
Di antica origine umbra, ma triestino di nascita, il pittore, iniziato fin da bambino all’arte del disegno, però sostanzialmente autodidatta, si è accostato nel corso del tempo in modo indipendente alle diverse tendenze artistiche, sperimentando dapprima il postimpressionismo, quindi l’espressionismo figurativo e il surrealismo, fino a raggiungere l’essenziale attraverso l’inclinazione alla poetica astratta e all’informale: una meta perseguita grazie all’uso di tecniche e materiali diversi, dal disegno all’acquarello, al pastello, dalla tempera all’olio, al dripping, al collage, alla ceramica, arricchendo spesso il supporto con stucchi, catrame, grafite, smalti e con l’impiego della canapa e di sacchi di caffè.
Attraverso tali mezzi Dalfiume, che ha dipinto fino a oggi circa 1300 opere, partecipando a quasi 300 collettive e a una quindicina di personali, compone un libero universo pittorico ricco di energia, che cattura il fruitore grazie a un cromatismo luminoso e all’originale interpretazione del quotidiano e della vita attraverso un linguaggio spontaneo, intuitivo e duttile, che dello stile espressionista coglie piuttosto l’interpretazione dei maestri francesi, quali Matisse, Delaunay, Derain, Dufy e Roualt, che seppero risolvere in un’armonia tutta mediterranea, la versione nordica più angosciosa e introspettiva del movimento. Non solo - conclude il critico - ma in una lettura anche ludica della creatività, l’artista, molto noto pure come organizzatore culturale, rende spesso leggibili i propri lavori sia in senso orizzontale che in quello verticale, celando tra le pennellate un’allusiva, accurata, simbolica, talvolta ritmica, figurazione.
18
dicembre 2010
Bruno Dalfiume – Divagazioni cromatiche
Dal 18 al 29 dicembre 2010
arte contemporanea
Location
URBANWEAR
Trieste, Via Torino, 13, (Trieste)
Trieste, Via Torino, 13, (Trieste)
Orario di apertura
da martedì a sabato 9.00 - 13.00 / 15.30 -19.30
Vernissage
18 Dicembre 2010, ore 19.30
Autore
Curatore