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Bruno e Fausto Pozzi – Immagini: enigma della natura
Bruno Pozzi, emergente scultore autodidatta, si avvicina alla scultura a partire dal 2000,appena si concluse la sua attività di musicista non professionista. Bruno Pozzi oggi crea sculture a 4 mani con il fratello Fausto. Una inscindibile collaborazione che dà vita a preziose e complesse costruzioni
Comunicato stampa
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Bruno Pozzi, emergente scultore autodidatta, si avvicina alla scultura a partire dal 2000, appena si concluse la sua attività di musicista non professionista.
La stessa spinta creativa e comunicativa che lo avvicinò alla musica lo indirizza verso la scultura. L'esigenza di creare, comporre, comunicare, riempire spazi o silenzi prosegue in questa sua nuova fase della vita.
sceglie di confrontarsi con il legno perché è materia viva, di cui ama il contatto, da cui ne sente gratificato l'olfatto. Ne rispetta la bellezza estetica e solo su legno meno nobile inserisce colore, altrimenti ne lascia in evidenza il pigmento naturale e le venature.
Dice di sè: “La mia fonte di ispirazione è la natura (il mio laboratorio è immerso nel verde) la osservo e creo opere aperte, asimmetriche, mobili e vitali come le sue forme - suggestive o inquietanti. Disegno direttamente sulla tavola di legno grezzo, cerco di armonizzarlo con ciò che mi suggerisce la sua venatura”.
Bruno Pozzi oggi crea sculture a quattro mani con il fratello Fausto. Una inscindibile collaborazione che dà vita a preziose e complesse costruzioni, che sembrano volersi espandere nell'ambiente come radici sotto il terreno.
Qui al MAGI espongono una decina di altorilievi, frutto di assemblaggi che creano complesse opere di design oppure sculture ispirate alla morbidezza del corpo femminile.
Assemblano svariati particolari: dagli “otto”, simbolo dell' infinito, (enigma, ignoto, mistero), punti interrogativi “?”, anch'essi a simboleggiare una richiesta di conoscenza.
Natura e vita come enigmi affascinanti.
La grande passione per la musica che sempre accompagna Bruno, ovviamente non lo abbandona nel lavoro che è parte inscindibile delle scelte di vita.
Suggestiva è l'opera dedicata A David Gilmour. Sulla quale compaiono vari simboli. tra questi, un pentagramma, note di un brano dei Pink Floyd, la chiave di violino che appare deformata dal “calore” suggerito dalle amate sonorità.....la musica richiama immagini, queste diventano opere scultoree. Rappresenta una tipologia d' emozione attraverso l'immagine di un oggetto che si liquefà...probabilmente in sintonia con questo, la scoperta di alcune opere di Salvador Dalì lo stravolgono e lo spronano, tanto da diventare l'ennesima sfida da cui ripartire per un nuovo percorso di crescita artistica. In mostra una suggestiva crocifissione ispirata ai corpi realizzati del grande maestro surrealista.
La stessa spinta creativa e comunicativa che lo avvicinò alla musica lo indirizza verso la scultura. L'esigenza di creare, comporre, comunicare, riempire spazi o silenzi prosegue in questa sua nuova fase della vita.
sceglie di confrontarsi con il legno perché è materia viva, di cui ama il contatto, da cui ne sente gratificato l'olfatto. Ne rispetta la bellezza estetica e solo su legno meno nobile inserisce colore, altrimenti ne lascia in evidenza il pigmento naturale e le venature.
Dice di sè: “La mia fonte di ispirazione è la natura (il mio laboratorio è immerso nel verde) la osservo e creo opere aperte, asimmetriche, mobili e vitali come le sue forme - suggestive o inquietanti. Disegno direttamente sulla tavola di legno grezzo, cerco di armonizzarlo con ciò che mi suggerisce la sua venatura”.
Bruno Pozzi oggi crea sculture a quattro mani con il fratello Fausto. Una inscindibile collaborazione che dà vita a preziose e complesse costruzioni, che sembrano volersi espandere nell'ambiente come radici sotto il terreno.
Qui al MAGI espongono una decina di altorilievi, frutto di assemblaggi che creano complesse opere di design oppure sculture ispirate alla morbidezza del corpo femminile.
Assemblano svariati particolari: dagli “otto”, simbolo dell' infinito, (enigma, ignoto, mistero), punti interrogativi “?”, anch'essi a simboleggiare una richiesta di conoscenza.
Natura e vita come enigmi affascinanti.
La grande passione per la musica che sempre accompagna Bruno, ovviamente non lo abbandona nel lavoro che è parte inscindibile delle scelte di vita.
Suggestiva è l'opera dedicata A David Gilmour. Sulla quale compaiono vari simboli. tra questi, un pentagramma, note di un brano dei Pink Floyd, la chiave di violino che appare deformata dal “calore” suggerito dalle amate sonorità.....la musica richiama immagini, queste diventano opere scultoree. Rappresenta una tipologia d' emozione attraverso l'immagine di un oggetto che si liquefà...probabilmente in sintonia con questo, la scoperta di alcune opere di Salvador Dalì lo stravolgono e lo spronano, tanto da diventare l'ennesima sfida da cui ripartire per un nuovo percorso di crescita artistica. In mostra una suggestiva crocifissione ispirata ai corpi realizzati del grande maestro surrealista.
15
gennaio 2011
Bruno e Fausto Pozzi – Immagini: enigma della natura
Dal 15 al 30 gennaio 2011
arte contemporanea
Location
MAGI 900
Pieve Di Cento, Via Rusticana, 1, (Bologna)
Pieve Di Cento, Via Rusticana, 1, (Bologna)
Orario di apertura
dal martedì a domenica dalle 10 alle 18
Vernissage
15 Gennaio 2011, ore 17,30
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