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Bruno Estevan / Alessandro Lupi – Eclissi
La mostra nasce in seno al progetto OUTRENOIR: Light + New Media Art Project 2011 a cura di Martina Cavallarin, Alessandro Trabucco e Cristina Trivellin
Comunicato stampa
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a cura di Martina Cavallarin
Un’altra bi-personale, un altro ring in cui due differenti personalità artistiche si scontrano e si confrontano in quella che è un’eclissi in cui la giovane arte contemporanea risorge e si riafferma. L’impressione è che non sarà mai data la possibilità di tornare a una presenza tranquilla essendo estremamente mobili e labili i confini tra entità ed eventi, tra le installazioni video di Esteban Bruno con le sue percezioni che ci parlano di passaggi temporali, presenze, spazio e identità e le suggestioni di luce, le fluorescenze che disvelano le inversioni e gli opposti di Alessandro Lupi. La natura indeterminata delle loro opere solleverà altri inciampi e altri intervalli mentre la soglia sarà sempre attraversata e le potenzialità estese in una tensione continua e incessante.
La stanza abitata da Estevan Bruno si formula su un processo di dislocazione, ovvero sulla proiezione di ciò che sta fuori dagli spazi della galleria, la piazza in cui si affaccia, riportata attraverso la telecamera all’interno dei muri perimetrali dell’esposizione. I lavori di Alessandro Lupi sono forme installative arricchite da pigmenti fluorescenti, corpi blu che escono dall’ombra dei bauli, luce nera e un suono costante che nella loro circolarità stabiliscono anch’essi un dialogo necessario e costante con lo spazio che li circonda.
In qualche modo entrambi gli artisti usano tecnologia e segno come modo per eludere una realtà circostanziata, personale, intima, sociale. Nelle loro produzione il passaggio, da video a fotografia, da installazione a figure, o da inquadratura a posizioni e colori presenta costantemente nodi irrisolti e perplessità perché la loro indagine parte e finisce in zone che abitano più dimensioni. Nel lavoro di Estevan e Lupi, tra i giovani più interessanti del giovane panorama artistico italiano contemporaneo, qualunque sia il linguaggio adottato, ciò che viene restituito è esercizio di esorcismo, coazione ad esporsi, contro realtà, fughe di luci e comparse di ombre, fusione ed aggregazione spontanea di racconti, narrazioni e messaggi più o meno celati.
La vicinanza linguistica della ricerca svolta da Estevan e Lupi innesta indissolubilmente delle differenze moltiplicative costituite da due personalità ricche, ossessive, calibrate nel perpetuo loro personale inventario di variazioni e sperimentazioni. In questo modo eclissi è una mostra che permette di indagare lo spazio espositivo assecondato flessibilmente dalla sofisticata, dura e seducente natura linguistica e concettuale dei lavori esposti. Un’eclissi durante la quale le stanze della galleria Mya Lurgo divengono un luogo sperimentale di convivenza coatta in stato di dialogo, un incontro tra alternate forme di espressione attraverso il quale viene premiato il riconoscimento di una diversità complementare.
Another bipersonal, another ring in which two different artistic personalities collide and compare in an eclipse where young contemporary art rises again and reaffirms itself.
Impression is that it will never be given the possibility to revert to a quite presence, because of extremely movable and labile boundaries between entity and events, between Esteban Bruno’s video installations, with his perceptions, which speak about temporal passages, presences, space and identity as well as light suggestions, together with Alessandro Lupi’s fluorescences, which reveal inversions and opposites.
Undetermined nature of their artworks will bring up more stumbles and intervalls, while the doorway will always be crossed and the extended potentialities exist in a continued and unceasing tension.
Estevan Bruno’s room is based on a dislocation process, on projection about what is outside the gallery spaces, the square it looks over, seen through the camera inside the exhibition walls. Alessandro Lupi’s installation works are enriched with fluorescent pigments, blue bodies coming out from trunks shadow; the circolarity of black light and constant sound sets up a necessary dialogue with the surrounding space.
Both artists somehow use technology and sign as a mean to elude a circumstantial, personal, intimate and social reality. In their production passage from video to photography, from istallation to figures, or from framing to position and colours presents constantly and unsolved knots, as well as doubts because their research starts and ends inside more dimentions zones. Estevan and Lupi’s work, among some of most interesting young artists italian contemporary panorama, whatever the used language what comes out is an exorcism exercise, compulsion to expose oneself, against light leaks and shadows appearing, spontaneous fusion and aggregation of tales and more or less concealed messages.
Linguistic nearness and research made by Estevan and Lupi starts up unsolvable multiplicative differences made by two reach, obsessive, calibrated personalities in a perpetual inventary of variations and sperimentations. This way Eclipse is a show that allows to investigate the exposition space flexibly indulged by the sophisticated, hard and seducing linguistic and conceptual nature of the exposed works. An eclipse during which the rooms of the Mya Lurgo Gallery becomes an experimental place of forced dialogue. A meeting among different expression forms through which dissimilarity are recognised and awarded.
Un’altra bi-personale, un altro ring in cui due differenti personalità artistiche si scontrano e si confrontano in quella che è un’eclissi in cui la giovane arte contemporanea risorge e si riafferma. L’impressione è che non sarà mai data la possibilità di tornare a una presenza tranquilla essendo estremamente mobili e labili i confini tra entità ed eventi, tra le installazioni video di Esteban Bruno con le sue percezioni che ci parlano di passaggi temporali, presenze, spazio e identità e le suggestioni di luce, le fluorescenze che disvelano le inversioni e gli opposti di Alessandro Lupi. La natura indeterminata delle loro opere solleverà altri inciampi e altri intervalli mentre la soglia sarà sempre attraversata e le potenzialità estese in una tensione continua e incessante.
La stanza abitata da Estevan Bruno si formula su un processo di dislocazione, ovvero sulla proiezione di ciò che sta fuori dagli spazi della galleria, la piazza in cui si affaccia, riportata attraverso la telecamera all’interno dei muri perimetrali dell’esposizione. I lavori di Alessandro Lupi sono forme installative arricchite da pigmenti fluorescenti, corpi blu che escono dall’ombra dei bauli, luce nera e un suono costante che nella loro circolarità stabiliscono anch’essi un dialogo necessario e costante con lo spazio che li circonda.
In qualche modo entrambi gli artisti usano tecnologia e segno come modo per eludere una realtà circostanziata, personale, intima, sociale. Nelle loro produzione il passaggio, da video a fotografia, da installazione a figure, o da inquadratura a posizioni e colori presenta costantemente nodi irrisolti e perplessità perché la loro indagine parte e finisce in zone che abitano più dimensioni. Nel lavoro di Estevan e Lupi, tra i giovani più interessanti del giovane panorama artistico italiano contemporaneo, qualunque sia il linguaggio adottato, ciò che viene restituito è esercizio di esorcismo, coazione ad esporsi, contro realtà, fughe di luci e comparse di ombre, fusione ed aggregazione spontanea di racconti, narrazioni e messaggi più o meno celati.
La vicinanza linguistica della ricerca svolta da Estevan e Lupi innesta indissolubilmente delle differenze moltiplicative costituite da due personalità ricche, ossessive, calibrate nel perpetuo loro personale inventario di variazioni e sperimentazioni. In questo modo eclissi è una mostra che permette di indagare lo spazio espositivo assecondato flessibilmente dalla sofisticata, dura e seducente natura linguistica e concettuale dei lavori esposti. Un’eclissi durante la quale le stanze della galleria Mya Lurgo divengono un luogo sperimentale di convivenza coatta in stato di dialogo, un incontro tra alternate forme di espressione attraverso il quale viene premiato il riconoscimento di una diversità complementare.
Another bipersonal, another ring in which two different artistic personalities collide and compare in an eclipse where young contemporary art rises again and reaffirms itself.
Impression is that it will never be given the possibility to revert to a quite presence, because of extremely movable and labile boundaries between entity and events, between Esteban Bruno’s video installations, with his perceptions, which speak about temporal passages, presences, space and identity as well as light suggestions, together with Alessandro Lupi’s fluorescences, which reveal inversions and opposites.
Undetermined nature of their artworks will bring up more stumbles and intervalls, while the doorway will always be crossed and the extended potentialities exist in a continued and unceasing tension.
Estevan Bruno’s room is based on a dislocation process, on projection about what is outside the gallery spaces, the square it looks over, seen through the camera inside the exhibition walls. Alessandro Lupi’s installation works are enriched with fluorescent pigments, blue bodies coming out from trunks shadow; the circolarity of black light and constant sound sets up a necessary dialogue with the surrounding space.
Both artists somehow use technology and sign as a mean to elude a circumstantial, personal, intimate and social reality. In their production passage from video to photography, from istallation to figures, or from framing to position and colours presents constantly and unsolved knots, as well as doubts because their research starts and ends inside more dimentions zones. Estevan and Lupi’s work, among some of most interesting young artists italian contemporary panorama, whatever the used language what comes out is an exorcism exercise, compulsion to expose oneself, against light leaks and shadows appearing, spontaneous fusion and aggregation of tales and more or less concealed messages.
Linguistic nearness and research made by Estevan and Lupi starts up unsolvable multiplicative differences made by two reach, obsessive, calibrated personalities in a perpetual inventary of variations and sperimentations. This way Eclipse is a show that allows to investigate the exposition space flexibly indulged by the sophisticated, hard and seducing linguistic and conceptual nature of the exposed works. An eclipse during which the rooms of the Mya Lurgo Gallery becomes an experimental place of forced dialogue. A meeting among different expression forms through which dissimilarity are recognised and awarded.
04
maggio 2011
Bruno Estevan / Alessandro Lupi – Eclissi
Dal 04 maggio al 03 giugno 2011
arte contemporanea
Location
NELLIMYA: LIGHT ART EXHIBITION
Cademario, Via Ur Strdón, 11, (Lugano)
Cademario, Via Ur Strdón, 11, (Lugano)
Orario di apertura
Lu. Maa. Me. Ve dalle 15 alle 19
Gio dalle 15 alle 21
Sa dalle 10 alle 17
Fuori orario su appuntamento
Vernissage
4 Maggio 2011, dalle ore 17
Autore
Curatore