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Bruno Gianesi – Pottery and Tapestry
“Pottery & Tapestry”, l’ultima serie di Gianesi, è caratterizzata dal riutilizzo di vecchi e nuovi tessuti da tappezzeria che l’artista ricompone sulla tela ideando un nuovo disegno basato su raffinati accordi cromatici.
Comunicato stampa
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Il Laboratorio delle Arti ospita a partire da sabato 16 gennaio la mostra personale di Bruno Gianesi “Pottery and tapestry”, a cura di Lucia Miodini.
Bruno Gianesi torna ad esporre al Laboratorio delle Arti, dopo la prima personale inaugurata nel 2004. Nel novembre di quell’anno ha, infatti, luogo a Palazzo Farnese, curata dal LdA di Piacenza, Tattoo, la prima personale di Bruno Gianesi. In quella serie di dipinti l’artista indagava, attraverso una rappresentazione dissimulata nel segno grafico, la scrittura del corpo. Una scrittura, annotavo in occasione della presentazione in catalogo, che riempieva gli strati dell’epidermide, insinuandosi nelle pieghe della carne con la sua seducente calligrafia. Già in quei primi lavori si evidenziava la cifra stilistica di Gianesi: la trascrizione della figura umana, cromaticamente amalgamata alla superficie pittorica. Il refoulement della immagine corporea raggiunge esiti di raffinata pittura nella serie “Segrete Porte” del 2005: si precisava, allora, l’armonico accordo tra strategia delle apparenze e gamma cromatica della materia onirica. Nel prosieguo della sua ricerca pittorica Gianesi sperimenta ulteriori modalità di trascrizione, svelando il corpo celato nella esibizione delle sue scritture. E scritture del corpo sono i tatuaggi, come pure la rappresentazione pittorica delle velature che celano l’oggetto del desiderio, ancor più lo è l’abbigliamento, infine il tessuto. Gianesi, negli ultimi lavori esposti negli spazi del Laboratorio delle Arti, ci svela una ulteriore trascrizione del corpo, e ci propone una sua personale interpretazione del rivestimento come ornamento. La messa in evidenza del processo di ornamentalizzazione avviene attraverso il recupero di vecchi e nuovi tessuti da tappezzeria, trovati nei mercatini di Milano, Parigi e Londra, che Gianesi ricompone sulla tela ideando un nuovo disegno basato su raffinati accordi cromatici. Gianesi interpreta il gesto e la materia della forma; è una estetica ritrovata, quella dell’ornamento, che principia con l’utilizzo del tessuto ritrovato e reinserito nella rinnovata messa in scena del meccanismo di proiezione nell’occultamento della figura. Tornano, come nei precedenti lavori, rimandi a momenti della storia dell’arte contemporanea; non citazioni, bensì colte rivisitazioni che indicano una ulteriore linea di ricerca, e penso a Bonnard, a Matisse, all’arte giapponese.
Gianesi inizia ad utilizzare nelle tele il tessuto nel 2007 nella serie Mix & Match e prosegue con la serie Gardening del 2008. In queste opere l’artista utilizza il tessuto, alternando tessuto e pittura, dipingendo sul tessuto. Questa tecnica di intervento sul tessuto è rielaborata e raffinata nelle opere che presentiamo al Laboratorio delle Arti. Pottery & Tapestry, l’ultima serie di Gianesi, è, infatti, caratterizzata dal riutilizzo di vecchi e nuovi tessuti da tappezzeria, trovati nei mercatini di Milano, Parigi e Londra, che l’artista ricompone sulla tela ideando un nuovo disegno basato su raffinati accordi cromatici. In mostra lavori di diversi formati, tutti realizzati nel 2009 con tecniche differenti.
Gianesi deve la sua formazione artistica al mondo della moda e del teatro. Nel 1984 entra a far parte dell’ufficio stilistico di Gianni Versace, già direttore artistico della maison Versace, vi resterà per sedici anni in qualità di capo stilista e responsabile dei progetti teatrali. Collabora con coreografi e registi di fama internazionale, da Maurice Béjart a Roland Petit, da William Forsythe a Bob Wilson.
Bruno Gianesi torna ad esporre al Laboratorio delle Arti, dopo la prima personale inaugurata nel 2004. Nel novembre di quell’anno ha, infatti, luogo a Palazzo Farnese, curata dal LdA di Piacenza, Tattoo, la prima personale di Bruno Gianesi. In quella serie di dipinti l’artista indagava, attraverso una rappresentazione dissimulata nel segno grafico, la scrittura del corpo. Una scrittura, annotavo in occasione della presentazione in catalogo, che riempieva gli strati dell’epidermide, insinuandosi nelle pieghe della carne con la sua seducente calligrafia. Già in quei primi lavori si evidenziava la cifra stilistica di Gianesi: la trascrizione della figura umana, cromaticamente amalgamata alla superficie pittorica. Il refoulement della immagine corporea raggiunge esiti di raffinata pittura nella serie “Segrete Porte” del 2005: si precisava, allora, l’armonico accordo tra strategia delle apparenze e gamma cromatica della materia onirica. Nel prosieguo della sua ricerca pittorica Gianesi sperimenta ulteriori modalità di trascrizione, svelando il corpo celato nella esibizione delle sue scritture. E scritture del corpo sono i tatuaggi, come pure la rappresentazione pittorica delle velature che celano l’oggetto del desiderio, ancor più lo è l’abbigliamento, infine il tessuto. Gianesi, negli ultimi lavori esposti negli spazi del Laboratorio delle Arti, ci svela una ulteriore trascrizione del corpo, e ci propone una sua personale interpretazione del rivestimento come ornamento. La messa in evidenza del processo di ornamentalizzazione avviene attraverso il recupero di vecchi e nuovi tessuti da tappezzeria, trovati nei mercatini di Milano, Parigi e Londra, che Gianesi ricompone sulla tela ideando un nuovo disegno basato su raffinati accordi cromatici. Gianesi interpreta il gesto e la materia della forma; è una estetica ritrovata, quella dell’ornamento, che principia con l’utilizzo del tessuto ritrovato e reinserito nella rinnovata messa in scena del meccanismo di proiezione nell’occultamento della figura. Tornano, come nei precedenti lavori, rimandi a momenti della storia dell’arte contemporanea; non citazioni, bensì colte rivisitazioni che indicano una ulteriore linea di ricerca, e penso a Bonnard, a Matisse, all’arte giapponese.
Gianesi inizia ad utilizzare nelle tele il tessuto nel 2007 nella serie Mix & Match e prosegue con la serie Gardening del 2008. In queste opere l’artista utilizza il tessuto, alternando tessuto e pittura, dipingendo sul tessuto. Questa tecnica di intervento sul tessuto è rielaborata e raffinata nelle opere che presentiamo al Laboratorio delle Arti. Pottery & Tapestry, l’ultima serie di Gianesi, è, infatti, caratterizzata dal riutilizzo di vecchi e nuovi tessuti da tappezzeria, trovati nei mercatini di Milano, Parigi e Londra, che l’artista ricompone sulla tela ideando un nuovo disegno basato su raffinati accordi cromatici. In mostra lavori di diversi formati, tutti realizzati nel 2009 con tecniche differenti.
Gianesi deve la sua formazione artistica al mondo della moda e del teatro. Nel 1984 entra a far parte dell’ufficio stilistico di Gianni Versace, già direttore artistico della maison Versace, vi resterà per sedici anni in qualità di capo stilista e responsabile dei progetti teatrali. Collabora con coreografi e registi di fama internazionale, da Maurice Béjart a Roland Petit, da William Forsythe a Bob Wilson.
16
gennaio 2010
Bruno Gianesi – Pottery and Tapestry
Dal 16 gennaio al 13 febbraio 2010
arte contemporanea
Location
LABORATORIO DELLE ARTI
Piacenza, Vicolo Barozzieri, 7/a, (Piacenza)
Piacenza, Vicolo Barozzieri, 7/a, (Piacenza)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 16-19
Vernissage
16 Gennaio 2010, ore 17
Autore
Curatore