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Bruno Gorgone
“La vicenda artistica di Bruno Gorgone è quanto mai intensa e complessa poiché scorre lungo un itinerario che procede dalla rappresentazione realistica della natura a quella del tutto ideativa, immaginativa e perciò concettuale, dell’astrattismo. Il suo percorso ha proceduto dalle proposizioni di Matisse a quelle di Rothko attraversando De Stijl (di cui, laureato in architettura, ha contemplato il respiro delle proporzioni architettoniche con la forza evocativa dei colori) e senza trascurare alcuno dei significati delle avanguardie storiche e dei contigui settori della cultura generale successiva alle proposizioni di Baudelaire.”
Comunicato stampa
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“La vicenda artistica di Bruno Gorgone è quanto mai intensa e complessa poiché scorre lungo un itinerario che procede dalla rappresentazione realistica della natura a quella del tutto ideativa, immaginativa e perciò concettuale, dell’astrattismo. Il suo percorso ha proceduto dalle proposizioni di Matisse a quelle di Rothko attraversando De Stijl (di cui, laureato in architettura, ha contemplato il respiro delle proporzioni architettoniche con la forza evocativa dei colori) e senza trascurare alcuno dei significati delle avanguardie storiche e dei contigui settori della cultura generale successiva alle proposizioni di Baudelaire.”
(Germano Beringheli)
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“… Gorgone è architetto di formazione, il suo approccio all’arte è fortemente condizionato dalla progettualità, ovvero dalla possibilità di adottare e applicare un metodo compositivo che possa essere applicato a più riprese, modificando gli esiti formali conseguibili attraverso il ricorso a varianti... La messa in pratica dell’idea progettuale non soggiace a un meccanismo arido” ...ma... “... è per Gorgone esperienza di fondamentale importanza, vitale e vitalistica, come se le sue forme e i suoi colori, accostati in “texture” infinite, fossero delle “concrétions naturelles”, parafrasando una nota espressione di Arp, diretta emanazione dello spirito della natura che deve passare necessariamente per la mente dell’artista, ma anche attraverso la sua mano, e le sensazioni che questo passaggio determina. …. Anche se la massima esaltazione dell’elemento manuale è riscontrabile nei lavori che Gorgone realizza su vetro, bellissimi, meritevoli di applicazioni sempre più varie e ambiziose, anche nei titoli metafore degli universi formali prospettati dall’arte, diversi da quelli della realtà ordinaria, qualche volta contrapposti ad essi. …”
( Vittorio Sgarbi, Gorgone. La storia come pattern)
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Il lavoro di Bruno Gorgone "...evoca anche un’inesauribile proliferazione generativa, una piena armonia che lega l’Uno al Tutto e al Molteplice. Il dinamico flusso della vita viene purificato da qualsiasi nevrosi frenetica ed ossessiva e portato in una dimensione più distesa ed interiore. Osservando queste opere vengono alla mente alcune illuminazioni delle pagine finali del “Siddharta” di Hermann Hesse… Lo si vede bene anche nella serie di quadri più recenti con quelle forme organiche, biomorfe, con quegli strani capezzoli in cui talvolta pare di scorgere un profilo larvale, timidamente affiorante dalle abissali origini della vita intuite dall’artista tramite la sua vocazione contemplativa… Nella sua personale discesa alle fonti della vita, Gorgone (Narciso o Siddharta? O forse futurista contemplativo innamorato della “natura naturans”?) privilegia la leggerezza del tocco e dell’esecuzione, accosta i colori in modi raffinatamente inusuali e liricamente musicali, con una libertà che lo conduce ad esiti oggi senza paragone.
(Gabriele Simongini, “Bruno Gorgone: Narciso o Siddharta”)
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Bruno Gorgone espone per THE LABO alcune opere in vetro di Murano già presentate alla 54 Biennale di Venezia – Padiglione Italia, Sez. Liguria, ispirate al Mito di Narciso ed una selezione di dipinti recenti. I lavori in vetro, nei quali l’autore imprime i segni e le simbologie che contraddistinguono la sua pittura, sono realizzati con la particolare tecnica dell’incisione su lamina d’oro su vetro di Murano sommerso.
(Germano Beringheli)
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“… Gorgone è architetto di formazione, il suo approccio all’arte è fortemente condizionato dalla progettualità, ovvero dalla possibilità di adottare e applicare un metodo compositivo che possa essere applicato a più riprese, modificando gli esiti formali conseguibili attraverso il ricorso a varianti... La messa in pratica dell’idea progettuale non soggiace a un meccanismo arido” ...ma... “... è per Gorgone esperienza di fondamentale importanza, vitale e vitalistica, come se le sue forme e i suoi colori, accostati in “texture” infinite, fossero delle “concrétions naturelles”, parafrasando una nota espressione di Arp, diretta emanazione dello spirito della natura che deve passare necessariamente per la mente dell’artista, ma anche attraverso la sua mano, e le sensazioni che questo passaggio determina. …. Anche se la massima esaltazione dell’elemento manuale è riscontrabile nei lavori che Gorgone realizza su vetro, bellissimi, meritevoli di applicazioni sempre più varie e ambiziose, anche nei titoli metafore degli universi formali prospettati dall’arte, diversi da quelli della realtà ordinaria, qualche volta contrapposti ad essi. …”
( Vittorio Sgarbi, Gorgone. La storia come pattern)
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Il lavoro di Bruno Gorgone "...evoca anche un’inesauribile proliferazione generativa, una piena armonia che lega l’Uno al Tutto e al Molteplice. Il dinamico flusso della vita viene purificato da qualsiasi nevrosi frenetica ed ossessiva e portato in una dimensione più distesa ed interiore. Osservando queste opere vengono alla mente alcune illuminazioni delle pagine finali del “Siddharta” di Hermann Hesse… Lo si vede bene anche nella serie di quadri più recenti con quelle forme organiche, biomorfe, con quegli strani capezzoli in cui talvolta pare di scorgere un profilo larvale, timidamente affiorante dalle abissali origini della vita intuite dall’artista tramite la sua vocazione contemplativa… Nella sua personale discesa alle fonti della vita, Gorgone (Narciso o Siddharta? O forse futurista contemplativo innamorato della “natura naturans”?) privilegia la leggerezza del tocco e dell’esecuzione, accosta i colori in modi raffinatamente inusuali e liricamente musicali, con una libertà che lo conduce ad esiti oggi senza paragone.
(Gabriele Simongini, “Bruno Gorgone: Narciso o Siddharta”)
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Bruno Gorgone espone per THE LABO alcune opere in vetro di Murano già presentate alla 54 Biennale di Venezia – Padiglione Italia, Sez. Liguria, ispirate al Mito di Narciso ed una selezione di dipinti recenti. I lavori in vetro, nei quali l’autore imprime i segni e le simbologie che contraddistinguono la sua pittura, sono realizzati con la particolare tecnica dell’incisione su lamina d’oro su vetro di Murano sommerso.
23
marzo 2012
Bruno Gorgone
Dal 23 marzo al 22 aprile 2012
arte contemporanea
Location
ANDREA CIANI THE LABO
Genova, Via David Chiossone, 21R, (Genova)
Genova, Via David Chiossone, 21R, (Genova)
Autore