Un’ampia panoramica della produzione di un artista che in tanti anni di attività ha sviluppato una ricerca che oscilla tra figurazione e trasfigurazione, tra realismo e simbolismo. Oltre venti le opere esposte, dagli oli agli acrilici su tela. Dai ritratti e dai paesaggi alle grandi tele pulsanti di colore e luce fino alle ultime sperimentazioni che lo vedono impegnato in una sorta di figurazione emblematica, suggestiva e leggermente inquietante. E’ indubbia la valenza pittorica di Bruno Greco che, da disegnatore di estrema precisione, si avvale di una tecnica del pennello ispirata ai grandi maestri, da Caravaggio a Rubens: i ritratti dimostrano una perfetta esecuzione ma non peccano mai di formalismo e aridità: i tratti delle sue donne, dall’aspetto giovanile e affascinante, indulgono sullo sguardo, sul colorito dell’incarnato esaltato dalla fonte di luce che attraversa l’opera. Al modellato monocromo si associa la fluidità della posa e le fusioni del colore, luminoso anche nelle ombre. Il paesaggio, tematica costante, è sempre stato per Bruno Greco il tema che gli ha dato l’opportunità per indagare ombre e penombre, riflessi soprattutto che, creando un paesaggio doppio, sbalordisce per una sorta di panteismo cosmico che unisce terra e acqua: i colori si fanno via via più smaglianti e s avverte, oltre alla indubbia capacità prospettica, una selezione di toni e semitoni che danno vigore e poeticità all’opera. Il bisogno naturale di Sintesi, trova nella Serie Brown 777 la sua più dinamica espressione: tele pulsanti di energia, che invadono lo spazio espositivo di vibrazioni infinite che scorrono nello spazio infinito. Ultime, due opere particolari, dove reale si trasfigura in senso allegorico, in una sospesa atmosfera che oscilla tra surrealismo e metafisica: il particolare ingigantito diventa la voce recitante di una narrazione che coinvolge lo spettatore a livello percettivo, mentale e sentimentale. E basta osservare il cactus, così stilizzato e antropomorfo, per capire che la figurazione nasconde molteplici significati, tutti da indagare.
In “ultimo sole” del 2010, forte e d’impatto è lo spazio architettonico che utilizza la diagonale per caricare di tensione un incontro che unisce alla linea aguzza e pungente la line curva, i rossi infuocati ai blu elettrici, in un connubio di straordinaria forza cromatica ed emotiva.
NOTA BIOGRAFICA: Bruno Greco, nato a Varese nel 1951, perfeziona fin da giovane il disegno e la pittura dapprima da autodidatta e poi con studi privati. Si laurea in Ingegneria e solo più tardi riprende con fervore l’attività artistica con numerose mostre collettive e personali in tutta Italia ed all'estero, presentato da insigni critici. Da sempre raffinato pittore figurativo e paesaggista nella tecnica ad olio, dal 2007 realizza anche opere in acrilico ispirate alla moderna interpretazione delle emozioni dell’essere, firmando queste ultime con lo pseudonimo “ brown777 B.G.”. Ha esposto nelle gallerie di molte città italiane (Milano, Piacenza, Cremona, Torino, Venezia, Bari, Reggio Emilia, Varese, Montichiari, Ferrara, Legnano, Busto Arsizio, Bassano del Grappa, Cascina, Gallarate, Lecce, Caerano, Sanremo, Imperia, Olbia, Parma, Pordenone) e all'estero ( Montercarlo, Londra, Parigi, New York, Hangzhou, Atene, Barcellona, San Josè, Locarno). In preparazione la “personale” a Udine. In relazione alle sue opere hanno scritto i seguenti Critici d'Arte: Rota, Martucci, Aoristias, Galli, Malì, Silanos, Gallinaro, Bonan, Mariani, Catiri, Schiroli, Guarnieri, Alù. E' inoltre presente su riviste e qualificate guide d'arte internazionali.Vive ed opera a Casciago (VA)

Presentazione a cura di Luciana Schiroli