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Bruno Kladar / Giovanni Canova / Da Oriente e da Occidente
Tre occasioni di incontro con l’arte contemporanea internazionale animeranno lo Spazio Thetis presso l’Arsenale di Venezia con le mostre dedicate al francese Bruno Kladar, all’italiano Giovanni Canova ed una collettiva con sette artisti da Europa ed Asia.
Comunicato stampa
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19 maggio 2010 – Tre occasioni di incontro con l’arte contemporanea internazionale animeranno lo Spazio Thetis presso l’Arsenale di Venezia a partire dal 3 giugno, con le mostre dedicate al francese Bruno Kladar, all’italiano Giovanni Canova ed una collettiva con sette artisti da Europa ed Asia.
Tre appuntamenti, a partire dalla mostra di Bruno Kladar, Tout vient du fond et y retourne a cura di Eleonora Mayerle per Spazio Thetis, con le sue POD, Piccole opere democratiche. I quadri sono il frutto del processo di distruzione della tela e di lunghe settimane, mesi ed anni di lavoro: Kladar dipinge fino all’esaurimento della materia ed in seguito ricuce, rielabora e ricompone attraverso linee, quadrati o forme più libere i resti che ne vengono generati. Per questa mostra, visitabile fino al 4 agosto, Kladar ha realizzato opere inedite che s’inseriscono coerentemente nel suo percorso d’artista incentrato sul colore e sulla luce e che spesso gioca con i vuoti e i pieni, con le vibrazioni e i movimenti impercettibili.
L'altra personale che viene inaugurata all’interno dello Spazio Thetis, dal titolo Materia e memoria, è dedicata a Giovanni Canova e curata da Ferruccio Scabbia. Nel suo lavoro, l’artista, fedele ad una sempre più pressante estetica del recupero, in una devozione di matrice ecologica, utilizza gli scarti, materiali “rifiutati” dal processo produttivo che trasforma ed elabora, ridonandogli una nuova dignità, elevando così il relitto a “reliquia”. L’aspetto concettuale di questo procedere è metafora di un muoversi dell’esistenza umana in un’ottica spirituale in cui “errori”, rotture, imperfezioni, diventano occasioni di crescita. L’esposizione trova l’innesto ideale nello splendido contesto dell’Arsenale, in un’area di Venezia che è contenitore - si direbbe post-industriale - di reperti che sopravvivono all'usura dei secoli.
Diverse culture e mondi artistici - Iran, Germania, Austria e Italia -, che ruotano attorno alla scena veneziana, s’incontrano nella terza mostra in programma allo Spazio Thetis fino al 30 giugno, dal titolo Da Oriente e da Occidente e curata da Keivan Chavoshbaran. Sette sono gli artisti internazionali, accomunati dall’aver vissuto parte della propria vita a Venezia: Mohsen Vasiri (Tehran, 1924, Iran), Guglielmo Di Mauro (Latina, 1951, Italia), Susanne Ludwig (Hanau/Main, 1956, Germany), Fereidoon Omidi (Roudbar, 1967, Iran), Antonella Craparotta (Venezia, 1957, Italia), Doris Luger (Braunau, 1981, Austria), Keivan Chavoshbaran (Salò/BS, 1975, Italia/Iran). La città e la mostra stessa diventano crocevia di culture del Mediterraneo, un’occasione di incontro fra mondi e tecniche espressive.
Tre appuntamenti, a partire dalla mostra di Bruno Kladar, Tout vient du fond et y retourne a cura di Eleonora Mayerle per Spazio Thetis, con le sue POD, Piccole opere democratiche. I quadri sono il frutto del processo di distruzione della tela e di lunghe settimane, mesi ed anni di lavoro: Kladar dipinge fino all’esaurimento della materia ed in seguito ricuce, rielabora e ricompone attraverso linee, quadrati o forme più libere i resti che ne vengono generati. Per questa mostra, visitabile fino al 4 agosto, Kladar ha realizzato opere inedite che s’inseriscono coerentemente nel suo percorso d’artista incentrato sul colore e sulla luce e che spesso gioca con i vuoti e i pieni, con le vibrazioni e i movimenti impercettibili.
L'altra personale che viene inaugurata all’interno dello Spazio Thetis, dal titolo Materia e memoria, è dedicata a Giovanni Canova e curata da Ferruccio Scabbia. Nel suo lavoro, l’artista, fedele ad una sempre più pressante estetica del recupero, in una devozione di matrice ecologica, utilizza gli scarti, materiali “rifiutati” dal processo produttivo che trasforma ed elabora, ridonandogli una nuova dignità, elevando così il relitto a “reliquia”. L’aspetto concettuale di questo procedere è metafora di un muoversi dell’esistenza umana in un’ottica spirituale in cui “errori”, rotture, imperfezioni, diventano occasioni di crescita. L’esposizione trova l’innesto ideale nello splendido contesto dell’Arsenale, in un’area di Venezia che è contenitore - si direbbe post-industriale - di reperti che sopravvivono all'usura dei secoli.
Diverse culture e mondi artistici - Iran, Germania, Austria e Italia -, che ruotano attorno alla scena veneziana, s’incontrano nella terza mostra in programma allo Spazio Thetis fino al 30 giugno, dal titolo Da Oriente e da Occidente e curata da Keivan Chavoshbaran. Sette sono gli artisti internazionali, accomunati dall’aver vissuto parte della propria vita a Venezia: Mohsen Vasiri (Tehran, 1924, Iran), Guglielmo Di Mauro (Latina, 1951, Italia), Susanne Ludwig (Hanau/Main, 1956, Germany), Fereidoon Omidi (Roudbar, 1967, Iran), Antonella Craparotta (Venezia, 1957, Italia), Doris Luger (Braunau, 1981, Austria), Keivan Chavoshbaran (Salò/BS, 1975, Italia/Iran). La città e la mostra stessa diventano crocevia di culture del Mediterraneo, un’occasione di incontro fra mondi e tecniche espressive.
03
giugno 2010
Bruno Kladar / Giovanni Canova / Da Oriente e da Occidente
Dal 03 giugno al 04 agosto 2010
arte contemporanea
Location
ARSENALE NOVISSIMO – SPAZIO THETIS
Venezia, Castello, 2737f, (Venezia)
Venezia, Castello, 2737f, (Venezia)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì, dalle ore 10 alle ore 18
Vernissage
3 Giugno 2010, ore 17.30
Ufficio stampa
ORANGE - GRUPPO REM
Autore
Curatore