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Bruno Nardin – Psicosmogrammi
Artista puro, la sua vita è sempre stata all’insegna della creatività, mettendo nello stesso piano la passione per la cucina e per la pittura.
Comunicato stampa
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Nardin ha dedicato una vita intera alla ristorazione raggiungendo livelli di eccellenza, dipingendo di notte, nel momento della chiusura del suo locale, quando il pesante lavoro della giornata termina con la pulizia della cucina, dei suoi utensili, indispensabili strumenti dello chef per la realizzazione delle sue “opere”.
In Nardin la pittura, come la cucina, rivela la sua straordinaria facoltà di mutare continuamente e di cogliere l’opportunità di sperimentare cose nuove, crea per una necessità derivante da un bisogno fisico, crea per passione, mai per un solo momento della sua vita è stato tentato di abbandonare una delle due forme d’arte per l’altra, nemmeno quando la richiesta dei sui dipinti si fa pressante, le coltiva parallelamente con la stessa applicazione e costanza, lontano da qualsiasi operazione pedissequa, svuotata di senso e valore.
Più di 40 opere, saranno presenti in galleria a partire da Sabato 26 fino al 14 Maggio 2014.
Circonferenze, semicerchi, rette che tendono all’infinito, elementi geometrici rappresentati attraverso una stesura piatta del colore, si articolano sulla superficie della tela in quelli che possono definirsi “psicosmogrammi”, composizioni nelle quali l’energia è trattenuta, quasi domata, in contenuti e definiti percorsi ricchi di valenze cromatiche e simboliche, che hanno l’unico scopo di produrre un effetto quasi ipnotico sulla psiche dell’osservatore.
Il Mandala nella sua parte esterna è una proiezione geometrica del mondo, un “cosmogramma”, realizzato da Nardin nelle sue composizioni, diventa un “psicocosmogramma”: lo schema della sua rappresentazione umana, risultato della sua ritualità personale, proiezione di una forma analoga alla struttura della psiche profonda, “archetipo” che riconduce al concetto di unità originaria della natura.
La definizione che Carl Gustav Jung dà del Mandala ben si addice all’opera dell'artista chef: “… Il Mandala è un archetipo molto importante. E’ l’archetipo dell’ordine interiore ed esprime il fatto che esiste un centro ed una periferia, che cerca di abbracciare il tutto. E’ il simbolo della totalità. […] Il Mandala compare spontaneamente come archetipo compensatorio, portando ordine, mostrando la possibilità dell’ordine…” (C. G. Jung, Gli archetipi dell’inconscio collettivo, 1934-54). Esattamente come i mandala, gli acrilici di Nardin mostrano la possibilità dell’ordine, coinvolgendo lo spettatore in un viaggio tra i simboli e gli archetipi del suo inconscio, in un itinerario dove il tracciato delle forme geometriche e le combinazioni cromatiche diventano rilevatori di contenuti psichici che si configurano spontaneamente, nel momento stesso della manifestazione pittorica.
In Nardin la pittura, come la cucina, rivela la sua straordinaria facoltà di mutare continuamente e di cogliere l’opportunità di sperimentare cose nuove, crea per una necessità derivante da un bisogno fisico, crea per passione, mai per un solo momento della sua vita è stato tentato di abbandonare una delle due forme d’arte per l’altra, nemmeno quando la richiesta dei sui dipinti si fa pressante, le coltiva parallelamente con la stessa applicazione e costanza, lontano da qualsiasi operazione pedissequa, svuotata di senso e valore.
Più di 40 opere, saranno presenti in galleria a partire da Sabato 26 fino al 14 Maggio 2014.
Circonferenze, semicerchi, rette che tendono all’infinito, elementi geometrici rappresentati attraverso una stesura piatta del colore, si articolano sulla superficie della tela in quelli che possono definirsi “psicosmogrammi”, composizioni nelle quali l’energia è trattenuta, quasi domata, in contenuti e definiti percorsi ricchi di valenze cromatiche e simboliche, che hanno l’unico scopo di produrre un effetto quasi ipnotico sulla psiche dell’osservatore.
Il Mandala nella sua parte esterna è una proiezione geometrica del mondo, un “cosmogramma”, realizzato da Nardin nelle sue composizioni, diventa un “psicocosmogramma”: lo schema della sua rappresentazione umana, risultato della sua ritualità personale, proiezione di una forma analoga alla struttura della psiche profonda, “archetipo” che riconduce al concetto di unità originaria della natura.
La definizione che Carl Gustav Jung dà del Mandala ben si addice all’opera dell'artista chef: “… Il Mandala è un archetipo molto importante. E’ l’archetipo dell’ordine interiore ed esprime il fatto che esiste un centro ed una periferia, che cerca di abbracciare il tutto. E’ il simbolo della totalità. […] Il Mandala compare spontaneamente come archetipo compensatorio, portando ordine, mostrando la possibilità dell’ordine…” (C. G. Jung, Gli archetipi dell’inconscio collettivo, 1934-54). Esattamente come i mandala, gli acrilici di Nardin mostrano la possibilità dell’ordine, coinvolgendo lo spettatore in un viaggio tra i simboli e gli archetipi del suo inconscio, in un itinerario dove il tracciato delle forme geometriche e le combinazioni cromatiche diventano rilevatori di contenuti psichici che si configurano spontaneamente, nel momento stesso della manifestazione pittorica.
26
aprile 2014
Bruno Nardin – Psicosmogrammi
Dal 26 aprile al 14 maggio 2014
arte contemporanea
Location
SPAZIO BEVAQUA PANIGAI
Treviso, Vicolo San Pancrazio, 3, (Treviso)
Treviso, Vicolo San Pancrazio, 3, (Treviso)
Orario di apertura
Dal mercoledì al Venerdì dalle 15 alle 19
Il Sabato su appuntamento telefonando al numero 349 095 26 29
Vernissage
26 Aprile 2014, ore 17.00
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