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Bruno Peinado – The Endless Winter
Per la sua seconda personale negli spazi del cinema teatro di Galleria Continua, Bruno Peinado, propone un nuovo nucleo di opere
Comunicato stampa
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Per la sua seconda personale negli spazi del cinema teatro di Galleria Continua, Bruno Peinado, propone un nuovo nucleo di opere dal titolo ‘The Endless Winter’.
Lo scenario in cui opera l’artista francese è quello del quotidiano: stili di vita, abitudini alimentari, prodotti e sotto prodotti culturali derivati dalla globalizzazione. Peinado, da sempre, si interessa di sottoculture interrogandosi, e interrogandoci, sulla necessità di una nuova identità individuale. Identità che sia sinonimo di conservazione delle diversità ma anche identità come fenomeno di imprevedibilità.
L’opera diventa una sorta di laboratorio sperimentale dove sfuggire all’uniformità e cercare un nuovo modo di pensare individuale. L’artista attua una specie di mix e remix tra razze, sound, fashion, arte e desideri che da’ origine ad una nuova identità artistica, quella che caratterizza in maniera inconfondibile e assoluta l’opera di Peinado.
‘The Endeless Winter’ è un progetto che prende spunto dal celebre documentario degli anni Sessanta dal titolo ‘The Endless Summer’ un vero e proprio cult ‘per i surfisti che cercano l’onda perfetta’ e, proprio come un’onda, il progetto invade il piano superiore della galleria con i toni pacati, leggeri e spensierati che solo il creolo Peinado sa regalare.
All’ingresso il primo nucleo di opere, una serie di parallelepipedi installati a muro e per terra dai colori brillanti tipici delle carrozzerie delle auto. Più avanti incontriamo le tavole da surf, alcune con un’ascia conficcata nel mezzo, quasi a sottolineare anche il possibile insuccesso, la possibile disfatta nella ricerca dell’onda perfetta. Già in questa prima fase del progetto avvisiamo ibridazioni tra pop e minimal americano, tra cultura di strada e cultura ufficiale.
Un’ape Piaggio contiene all’interno del pianale una pianta che -come il surfista in attesa del momento propizio per cavalcare l’onda, nella più grande delle sfide in solitaria- aspetta l’attimo per improvvisare una danza liberatoria in assenza di persone. Un gesto intimo, che sottolinea l’esigenza di azioni primordiali da eseguire privatamente, lontano dal gruppo di appartenenza, dal mondo squillante e carico di ‘status’; la vera prova individuale, il metro che, applicato, darà la nostra misura.
I vari elementi del progetto si combinano a sottolineare la convivenza tra gli eccessi di una società improntata al consumo -che vede il proprio apice artistico nel pop- e l’esigenza di un gesto intimo, individuale.
Il lavoro di post-produzione attuato da Peinado porta alla nascita di un’area dove le culture sono aperte e disponibili all’accordo e al confronto, lasciandosi mitemente penetrare da contaminazioni esterne senza mai rinunciare, comunque, ad essere se stessi.
Bruno Peinado nasce a Montpellier nel 1970, vive e lavora a Douarnenez in Bretagna.
Il processo creativo per Peinado si sviluppa attraverso un continuo confronto con la cultura di massa, con i codici-linguaggio che scandiscono il nostro tempo, con gli stereotipi della società del consumo. La logica che persegue è quella della creolizzazione, come strumento per riappropriarsi e ‘rileggere’ simboli e immagini. Peinado crea installazioni ricche di segni presi in prestito dal vivere quotidiano, dai giornali, dalla musica, dai videogiochi, dalla televisione. Assembla disegni, oggetti, sculture, video e dipinti realizzati su qualsiasi tipo di supporto, creando percorsi imprevisti dove la diversità è ricchezza e la possibilità è quella di inventarsi un mondo nuovo.
Nonostante la giovane età Bruno Peinado annovera nel suo curriculum importanti esposizioni in spazi internazionali. Dalle recenti personali a New York ‘Why Style’’, Swiss Institute of Contemporary Art (2005) e ‘Lo-Revolution’ , Parket’s Box (2005) a ‘Silence is Sexy’ presso il Micro Museum di Zurigo (2005), da ‘Perpetuum Mobile’ al Palais de Tokyo di Parigi (2004) a ‘Kombinacao’ al Paco des Artes di San Paolo (2004). Tra le molte mostre collettive ricordiamo: ‘Sol Systeme’, Centre d’Art Contemporian La Passerelle, Brest (2006); ‘Bang! Bang!’ MIAM, Sète (2005); ‘Just Do it!’, Lentos, Kunstmuseum Linz, Austria (2005); ‘Biennale San Paulo’, Parc Ibirapuera, San Paolo (2004); ‘Poetic Justice, Istanbul Biennial’, Yerebatan Cistern, Istanbul (2003).
Lo scenario in cui opera l’artista francese è quello del quotidiano: stili di vita, abitudini alimentari, prodotti e sotto prodotti culturali derivati dalla globalizzazione. Peinado, da sempre, si interessa di sottoculture interrogandosi, e interrogandoci, sulla necessità di una nuova identità individuale. Identità che sia sinonimo di conservazione delle diversità ma anche identità come fenomeno di imprevedibilità.
L’opera diventa una sorta di laboratorio sperimentale dove sfuggire all’uniformità e cercare un nuovo modo di pensare individuale. L’artista attua una specie di mix e remix tra razze, sound, fashion, arte e desideri che da’ origine ad una nuova identità artistica, quella che caratterizza in maniera inconfondibile e assoluta l’opera di Peinado.
‘The Endeless Winter’ è un progetto che prende spunto dal celebre documentario degli anni Sessanta dal titolo ‘The Endless Summer’ un vero e proprio cult ‘per i surfisti che cercano l’onda perfetta’ e, proprio come un’onda, il progetto invade il piano superiore della galleria con i toni pacati, leggeri e spensierati che solo il creolo Peinado sa regalare.
All’ingresso il primo nucleo di opere, una serie di parallelepipedi installati a muro e per terra dai colori brillanti tipici delle carrozzerie delle auto. Più avanti incontriamo le tavole da surf, alcune con un’ascia conficcata nel mezzo, quasi a sottolineare anche il possibile insuccesso, la possibile disfatta nella ricerca dell’onda perfetta. Già in questa prima fase del progetto avvisiamo ibridazioni tra pop e minimal americano, tra cultura di strada e cultura ufficiale.
Un’ape Piaggio contiene all’interno del pianale una pianta che -come il surfista in attesa del momento propizio per cavalcare l’onda, nella più grande delle sfide in solitaria- aspetta l’attimo per improvvisare una danza liberatoria in assenza di persone. Un gesto intimo, che sottolinea l’esigenza di azioni primordiali da eseguire privatamente, lontano dal gruppo di appartenenza, dal mondo squillante e carico di ‘status’; la vera prova individuale, il metro che, applicato, darà la nostra misura.
I vari elementi del progetto si combinano a sottolineare la convivenza tra gli eccessi di una società improntata al consumo -che vede il proprio apice artistico nel pop- e l’esigenza di un gesto intimo, individuale.
Il lavoro di post-produzione attuato da Peinado porta alla nascita di un’area dove le culture sono aperte e disponibili all’accordo e al confronto, lasciandosi mitemente penetrare da contaminazioni esterne senza mai rinunciare, comunque, ad essere se stessi.
Bruno Peinado nasce a Montpellier nel 1970, vive e lavora a Douarnenez in Bretagna.
Il processo creativo per Peinado si sviluppa attraverso un continuo confronto con la cultura di massa, con i codici-linguaggio che scandiscono il nostro tempo, con gli stereotipi della società del consumo. La logica che persegue è quella della creolizzazione, come strumento per riappropriarsi e ‘rileggere’ simboli e immagini. Peinado crea installazioni ricche di segni presi in prestito dal vivere quotidiano, dai giornali, dalla musica, dai videogiochi, dalla televisione. Assembla disegni, oggetti, sculture, video e dipinti realizzati su qualsiasi tipo di supporto, creando percorsi imprevisti dove la diversità è ricchezza e la possibilità è quella di inventarsi un mondo nuovo.
Nonostante la giovane età Bruno Peinado annovera nel suo curriculum importanti esposizioni in spazi internazionali. Dalle recenti personali a New York ‘Why Style’’, Swiss Institute of Contemporary Art (2005) e ‘Lo-Revolution’ , Parket’s Box (2005) a ‘Silence is Sexy’ presso il Micro Museum di Zurigo (2005), da ‘Perpetuum Mobile’ al Palais de Tokyo di Parigi (2004) a ‘Kombinacao’ al Paco des Artes di San Paolo (2004). Tra le molte mostre collettive ricordiamo: ‘Sol Systeme’, Centre d’Art Contemporian La Passerelle, Brest (2006); ‘Bang! Bang!’ MIAM, Sète (2005); ‘Just Do it!’, Lentos, Kunstmuseum Linz, Austria (2005); ‘Biennale San Paulo’, Parc Ibirapuera, San Paolo (2004); ‘Poetic Justice, Istanbul Biennial’, Yerebatan Cistern, Istanbul (2003).
25
marzo 2006
Bruno Peinado – The Endless Winter
Dal 25 marzo al 06 maggio 2006
arte contemporanea
Location
GALLERIA CONTINUA
San Gimignano, Via Del Castello, 11, (Siena)
San Gimignano, Via Del Castello, 11, (Siena)
Orario di apertura
dal martedì al sabato 14-19
Vernissage
25 Marzo 2006, ore 18-24
Ufficio stampa
SILVIA PICHINI
Autore