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Bruno Raspanti – Confronti
Mostra antologica dello scultore bolognese Bruno Raspanti allestita negli ambienti di Palazzo Ghisilardi
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dal 7 maggio al 1 ottobre 2017 i Musei Civici d’Arte Antica dell’Istituzione Bologna Musei presentano
una mostra antologica dello scultore bolognese Bruno Raspanti allestita negli ambienti di Palazzo
Ghisilardi, sede del Museo Civico Medievale.
L’esposizione, a cura di Graziano Campanini, si intitola Confronti per il suo disporsi in un sapiente
colloquio con gli spazi e le opere della collezione permanente del museo, attraverso una selezione di
30 sculture, realizzate dagli anni Settanta a oggi, che scandiscono l'intera vicenda creativa dell'ar-
tista votata ad una incessante sperimentazione della materia.
Proporre un confronto non solo tra antico e moderno, ma tra così diverse concezioni dell'arte e della
rappresentazione è la scommessa che il museo ha inteso intraprendere, allestendo occasioni di
scambio e dialogo che hanno come scenario le sale espositive.
Se questo confronto, in particolare nel caso di Bruno Raspanti, può apparire spiazzante, esso al tem-
po stesso mette in luce un filo assai resistente, che collega i diversi momenti della storia dell'arte,
divertendosi a unire la contemporaneità con la storia.
Nel suo studio-officina, l'artista reinventa il mondo giocando abilmente con assemblaggi di forme e
materiali tra i più eterogenei, spesso poveri e riciclati - come bronzo, terracotta, pezzi di legno, te-
gole, vetro, sedie, plastica - per inventare uno stupefacente repertorio di teatri visionari che si pro-
pongono non come copia del mondo, ma come uso del mondo.
Un uso derisorio e impossibile, da cui hanno origine i cicli tematici dei baccelli, i carrioli, le zolle e
i teatrini, tutti parte di una rappresentazione ironica e teneramente inattuale, in cui lo spazio, le
proporzioni e le prospettive si mischiano e si confondono. Composizioni polimateriche e fragili, la cui
esibita vocazione figurativa viene messa in causa e contraddetta dallo stesso autore, che pur dando
vita a questo confronto così improbabile, riafferma e sancisce quella continuità nella differenza in
cui ogni artista ama collocarsi.
L’artista ha personalmente concepito la disposizione e la collocazione delle opere, in un percorso di
grande suggestione che fa risaltare la loro carica spettacolare e scenografica nei mutui rimandi con
gli spazi del museo temporaneamente abitati.
Nell’opera Il muro del canto esposta lungo lo scalone principale, l'intenzione è, ad esempio, di me-
scolare la forma con l'idea della musica e del colore, intendendo quest'ultimo come tentativo di na-
scondere leggermente la forma scultorea che crea una sorta di evocazione, mentre nelle Tre colon-
ne, esposte nel cortile, l'artista ha voluto ironizzare sull'idea antica del monumento, ribadendo l'inu-
tilità della retorica monumentale. Concetto riproposto nel piano sotterraneo del museo dove Raspan-
ti ha messo volutamente in contraddizione la scultura La casa di cera, realizzata con un materiale
precario come la cera, con altre sue opere in bronzo, contraddicendo così l'idea immortale della vita
stessa simboleggiata da questo materiale duraturo.
Esempi della capacità di Raspanti di animare un seducente universo visionario dalla struttura tanto
semplice quanto capace di straordinaria efficacia lirica.
1
La mostra è accompagnata da un catalogo, in corso di pubblicazione, con contributi critici di Grazia-
no Campanini e Sandro Parmiggiani.
Nel corso della mostra sono previste visite guidate e laboratori realizzati da RTI Senza titolo s.r.l. e
ASTER s.r.l.
una mostra antologica dello scultore bolognese Bruno Raspanti allestita negli ambienti di Palazzo
Ghisilardi, sede del Museo Civico Medievale.
L’esposizione, a cura di Graziano Campanini, si intitola Confronti per il suo disporsi in un sapiente
colloquio con gli spazi e le opere della collezione permanente del museo, attraverso una selezione di
30 sculture, realizzate dagli anni Settanta a oggi, che scandiscono l'intera vicenda creativa dell'ar-
tista votata ad una incessante sperimentazione della materia.
Proporre un confronto non solo tra antico e moderno, ma tra così diverse concezioni dell'arte e della
rappresentazione è la scommessa che il museo ha inteso intraprendere, allestendo occasioni di
scambio e dialogo che hanno come scenario le sale espositive.
Se questo confronto, in particolare nel caso di Bruno Raspanti, può apparire spiazzante, esso al tem-
po stesso mette in luce un filo assai resistente, che collega i diversi momenti della storia dell'arte,
divertendosi a unire la contemporaneità con la storia.
Nel suo studio-officina, l'artista reinventa il mondo giocando abilmente con assemblaggi di forme e
materiali tra i più eterogenei, spesso poveri e riciclati - come bronzo, terracotta, pezzi di legno, te-
gole, vetro, sedie, plastica - per inventare uno stupefacente repertorio di teatri visionari che si pro-
pongono non come copia del mondo, ma come uso del mondo.
Un uso derisorio e impossibile, da cui hanno origine i cicli tematici dei baccelli, i carrioli, le zolle e
i teatrini, tutti parte di una rappresentazione ironica e teneramente inattuale, in cui lo spazio, le
proporzioni e le prospettive si mischiano e si confondono. Composizioni polimateriche e fragili, la cui
esibita vocazione figurativa viene messa in causa e contraddetta dallo stesso autore, che pur dando
vita a questo confronto così improbabile, riafferma e sancisce quella continuità nella differenza in
cui ogni artista ama collocarsi.
L’artista ha personalmente concepito la disposizione e la collocazione delle opere, in un percorso di
grande suggestione che fa risaltare la loro carica spettacolare e scenografica nei mutui rimandi con
gli spazi del museo temporaneamente abitati.
Nell’opera Il muro del canto esposta lungo lo scalone principale, l'intenzione è, ad esempio, di me-
scolare la forma con l'idea della musica e del colore, intendendo quest'ultimo come tentativo di na-
scondere leggermente la forma scultorea che crea una sorta di evocazione, mentre nelle Tre colon-
ne, esposte nel cortile, l'artista ha voluto ironizzare sull'idea antica del monumento, ribadendo l'inu-
tilità della retorica monumentale. Concetto riproposto nel piano sotterraneo del museo dove Raspan-
ti ha messo volutamente in contraddizione la scultura La casa di cera, realizzata con un materiale
precario come la cera, con altre sue opere in bronzo, contraddicendo così l'idea immortale della vita
stessa simboleggiata da questo materiale duraturo.
Esempi della capacità di Raspanti di animare un seducente universo visionario dalla struttura tanto
semplice quanto capace di straordinaria efficacia lirica.
1
La mostra è accompagnata da un catalogo, in corso di pubblicazione, con contributi critici di Grazia-
no Campanini e Sandro Parmiggiani.
Nel corso della mostra sono previste visite guidate e laboratori realizzati da RTI Senza titolo s.r.l. e
ASTER s.r.l.
06
maggio 2017
Bruno Raspanti – Confronti
Dal 06 maggio al primo ottobre 2017
arte contemporanea
Location
MUSEI CIVICI D’ARTE ANTICA – MUSEO CIVICO MEDIEVALE – MUSEE DE L’OHM
Bologna, Via Alessandro Manzoni, 4, (Bologna)
Bologna, Via Alessandro Manzoni, 4, (Bologna)
Biglietti
intero € 5 | ridotto € 3 | gratuito Card Musei Metropolitani Bologna e la prima domenica del mese
Orario di apertura
dal martedì al venerdì h 9.00 – 15.00
sabato, domenica e festivi h 10.00 – 18.30
chiuso lunedì feriali
Vernissage
6 Maggio 2017, ore 18
Autore
Curatore