Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Buka Galogre – Scheletro del mare
La mostra Scheletro del mare è un progetto personale dell’artista Buka Galogre (Tbilisi 1983) che vive e lavora a Bologna. La mostra, vuole discutere sul corpo della pittura.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La mostra Scheletro del mare è un progetto personale dell’artista Buka Galogre (Tbilisi 1983). Che vive e lavora a Bologna.
Il titolo della mostra: Scheletro del mare, vuole discutere sul corpo della pittura.
Assumo, in una sorta di equazione immaginaria, il mare; a paragone dello scheletro del corpo della pittura; il mare perché nella sua infinita mobilità e variabilità, diventa il simbolo di una forma in costante divenire, in costante trasformarsi (come la pittura).
Vedo i colori del mare, come un qualcosa di opposto all'idea di forma contenuta, distruggendo quindi la fermezza delle forme statiche (le geometrie metà viste o nascoste), iniziando come a lasciarle galleggiare.
In questo modo, lo scheletro, non è tanto un reale scheletro del mare, bensì diventa una metafora, attraverso la quale raffronto lo scheletro umano (dell artista) a quello del mare (che per metafora diventa la pittura stessa).
Gli scheletri (pittorici) suggeriti nei dipinti, sono residui, sono deboli manifestazioni di forma che cercano di insinuarsi tra le onde, quasi a volerci ingannare, quasi a lasciarsi vestire dall’acqua come un corpo da un calda coperta invernale.
In mostra saranno presenti diversi oggetti: tele, che indagano quanto fin ora descritto, e altri interventi nello spazio.
I saponi ad esempio diventano le allegorie di un tocco.
Con il sapone si inizia e si finisce simbolicamente il processo di creazione, lavando i pennelli e le mani ogni volta.
Rimanendo sempre sul discorso del corpo, saranno presenti anche dei lavori dipinti su un telaio rovesciato, e come supporto, una tela estremamente sottile, che mi ha permesso di far trapassare il colore attraverso spingendo fortemente con il pennello, andando quindi a creare due immagini: una è dipinta nel cuore del quadro (il suo retro) e l'altra (il lato giusto della tela), diventa seconda immagine, ottenuta per trapasso del colore attraverso il supporto stesso. Qui il colore diventa la materia pittorica che si trasforma in se stessa da sola, da un lato causale e dal altro accidentale.
La mostra Scheletro del mare è realizzata grazie al generoso supporto di Maurizio Marrara e Lucia Calliari.
Il titolo della mostra: Scheletro del mare, vuole discutere sul corpo della pittura.
Assumo, in una sorta di equazione immaginaria, il mare; a paragone dello scheletro del corpo della pittura; il mare perché nella sua infinita mobilità e variabilità, diventa il simbolo di una forma in costante divenire, in costante trasformarsi (come la pittura).
Vedo i colori del mare, come un qualcosa di opposto all'idea di forma contenuta, distruggendo quindi la fermezza delle forme statiche (le geometrie metà viste o nascoste), iniziando come a lasciarle galleggiare.
In questo modo, lo scheletro, non è tanto un reale scheletro del mare, bensì diventa una metafora, attraverso la quale raffronto lo scheletro umano (dell artista) a quello del mare (che per metafora diventa la pittura stessa).
Gli scheletri (pittorici) suggeriti nei dipinti, sono residui, sono deboli manifestazioni di forma che cercano di insinuarsi tra le onde, quasi a volerci ingannare, quasi a lasciarsi vestire dall’acqua come un corpo da un calda coperta invernale.
In mostra saranno presenti diversi oggetti: tele, che indagano quanto fin ora descritto, e altri interventi nello spazio.
I saponi ad esempio diventano le allegorie di un tocco.
Con il sapone si inizia e si finisce simbolicamente il processo di creazione, lavando i pennelli e le mani ogni volta.
Rimanendo sempre sul discorso del corpo, saranno presenti anche dei lavori dipinti su un telaio rovesciato, e come supporto, una tela estremamente sottile, che mi ha permesso di far trapassare il colore attraverso spingendo fortemente con il pennello, andando quindi a creare due immagini: una è dipinta nel cuore del quadro (il suo retro) e l'altra (il lato giusto della tela), diventa seconda immagine, ottenuta per trapasso del colore attraverso il supporto stesso. Qui il colore diventa la materia pittorica che si trasforma in se stessa da sola, da un lato causale e dal altro accidentale.
La mostra Scheletro del mare è realizzata grazie al generoso supporto di Maurizio Marrara e Lucia Calliari.
07
aprile 2016
Buka Galogre – Scheletro del mare
07 aprile 2016
arte contemporanea
Location
MMSPACE
Milano, Viale Piave, 16, (Milano)
Milano, Viale Piave, 16, (Milano)
Orario di apertura
ore 18-23
Vernissage
7 Aprile 2016, ore 18.00
Autore