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Bunker
Bombe all’uncinetto per ritessere la storia
Comunicato stampa
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Dove storia pubblica e microstorie private si incontrano:
una “coproduzione” d’arte contemporanea in cui artisti, fotografi, registi, testimoni e gente comune ritessono le trame dell’immaginario storico e contemporaneo legato al tema del BUNKER
A partire dal 1° luglio 2006, il territorio di Dalmine, Bergamo e provincia, sarà lo scenario di “Bunker”, originale progetto artistico nato dal desiderio di alcuni artisti di confrontarsi con un tema di grande attualità: il bunker come dimensione di incontro tra storia pubblica e microstorie private.
Attraverso forme e linguaggi dell'arte contemporanea - come installazioni, video e fotografie - il progetto, ideato dall’artista Laura Morelli e organizzato dal Laboratorio 80, si propone di offrire al pubblico una visione sfaccettata dell'immaginario legato al bunker come luogo storico e metaforico - dall'uso originario, al successivo abbandono fino al recupero sotto forma di silenzioso contenitore storico - ma anche di svelare e suggerire nuovi significati e suggestioni che questo spazio evoca nella contemporaneità.
E poichè il bunker è uno spazio che appartiene a tutti, l'iniziativa si è sviluppata come una coproduzione d'arte contemporanea, inserita nel tessuto sociale e realizzata attraverso il coinvolgimento attivo della popolazione in un inedito e stimolante percorso culturale e artistico sul filo che unisce memoria e presente, spazio pubblico e dimensione privata.
A partire dal progetto delle “Bombe all’uncinetto” e del video “Mani”, che sarà presentato al pubblico dall’1 al 16 luglio alla Nuova Biblioteca Civica di Dalmine.
Gruppi di donne di Dalmine, Bergamo e provincia, lavorando insieme all’artista Laura Morelli, hanno realizzato all’uncinetto, a maglia e al tombolo, una serie di bombe di dimensioni e forme identiche a quelle sganciate su Dalmine nella seconda Guerra Mondiale. Ne scaturisce un vero e proprio cortocircuito con la storia, dove la trasparenza e la leggerezza di questi ordigni “di pizzo” costituisce l’approdo di un’ideale rielaborazione, tutta al femminile, del lutto e del dramma della guerra.
Laura Morelli e Monica Mazzoleni, poi, hanno ripreso il lavorio sapiente e febbrile delle mani delle donne intente a confezionare, punto dopo punto, i singolari ordigni, realizzando un video in progress dove al lavoro manuale si intrecciano le chiacchiere e i ricordi che accompagnano questa attività intima e allo stesso tempo condivisa.
In occasione della mostra di Dalmine, le “bombe all’uncinetto” saranno posizionate su un gigantescho foglio bianco sul quale saranno tracciati 424 riquadri, tanti quante furono le bombe sganciate su Dalmine. Bombe colorate, dunque, disposte su un suggestivo campo emotivo, sul quale i visitatori saranno invitati a lasciare scritte e disegni.
Per tutto il periodo della mostra saranno inoltre organizzate visite guidate gratuite al rifugio antiaereo di via Garbagni a Dalmine. Bunker ha infatti preso il via da un approfondito lavoro di ricerca storico-documentaria sul bunker, realizzato in collaborazione con la Fondazione Dalmine, che è stato il primo passo per formulare proposte per la valorizzazione dei rifugi antiaerei come patrimonio storico - architettonico.
Muovendosi in una trama di testimonianze e di memorie, poi, il lavoro di artisti e fotografi si è sviluppato attraverso video, installazioni e fotografie che tracciano sul territorio un inedito itinerario dal bombardamento di Dalmine, il 6 luglio del 1944, fino al bunker contemporaneo, concepito non solo come rifugio antiaereo ma anche metaforicamente come luogo privato in cui sentirsi al riparo oppure come ambiente pubblico di tutela e conservazione.
Dalla collaborazione tra l’artista Laura Morelli e il regista Alberto Valtellina nascono così due video. “Memoria” si propone di individuare quella sorta di “catena della memoria” che passa dal testimone oculare alle persone dell'ultima generazione, seguendo il modificarsi dei racconti legati al ricordo mano a mano che ci si avvicina alle generazioni più giovani (tra gli intervistati, anche il Vescovo di Bergamo). Il video “Personaggio” è invece dedicato ad un "testimone privilegiato" che racconta il suo punto di vista sulla Storia.
Altro “filtro” di memoria e emozioni è l’obiettivo fotografico. Così, gli scatti a colori del fotografo Diego Zanetti esplorano bunker storici e bunker contemporanei: una inedita galleria di luoghi privati, pubblici o nascosti – spazi della casa, del lavoro o del tempo libero - ma che hanno in comune il fatto di essere pensati o utilizzati secondo il concetto di rifugio, ossia come luogo di salvezza da qualche cosa che si considera pericoloso. Utilizzando le immagini più significative saranno realizzate delle cartoline, che verranno distribuite gratuitamente al pubblico.
L’obiettivo di Giovanni Diffidenti, fotoreporter già noto sulla scena internazionale, cattura invece in bianco e nero volti ed espressioni dei “testimoni”: gli anziani che hanno vissuto il bombardamento a Dalmine e persone che vivono la condizione di rifugiati contemporanei. Immagini che saranno affisse in formato poster per le vie di Dalmine e di Bergamo.
In autunno, poi, Bunker si trasferisce in città, con il singolare appuntamento espostivo all’Orto Botanico di Bergamo dedicato alla “fitoalimurgia”, ossia alla conoscenza di quelle erbe spontanee che in tempo di guerra furono risorsa alimentare fondamentale per la sopravvivenza .
Bunker riserva anche un’attenzione particolare al mondo della scuola, attivando due percorsi didattici dal titolo MEMO laboratorio di arte e storia, con l’obiettivo di avvicinare i ragazzi ad alcune espressioni artistiche contemporanee, focalizzando l'attenzione sulla tematica della memoria collettiva, e di invitarli ad esprimersi sulle tematiche legate al progetto - come la guerra, la pace e la memoria orale - utilizando i mezzi espressivi più vicini al loro sentire e non codificati dalla scuola, dalla macchina fotografica alla telecamera fino agli sms al cellulare. L’interazione con la popolazione si è inoltre consolidata grazie all’attivazione di tre workshop di bombe all’uncinetto, video e fotografia che si sono svolti nelle Biblioteche di Mozzo, Osio Sotto, Verdello
una “coproduzione” d’arte contemporanea in cui artisti, fotografi, registi, testimoni e gente comune ritessono le trame dell’immaginario storico e contemporaneo legato al tema del BUNKER
A partire dal 1° luglio 2006, il territorio di Dalmine, Bergamo e provincia, sarà lo scenario di “Bunker”, originale progetto artistico nato dal desiderio di alcuni artisti di confrontarsi con un tema di grande attualità: il bunker come dimensione di incontro tra storia pubblica e microstorie private.
Attraverso forme e linguaggi dell'arte contemporanea - come installazioni, video e fotografie - il progetto, ideato dall’artista Laura Morelli e organizzato dal Laboratorio 80, si propone di offrire al pubblico una visione sfaccettata dell'immaginario legato al bunker come luogo storico e metaforico - dall'uso originario, al successivo abbandono fino al recupero sotto forma di silenzioso contenitore storico - ma anche di svelare e suggerire nuovi significati e suggestioni che questo spazio evoca nella contemporaneità.
E poichè il bunker è uno spazio che appartiene a tutti, l'iniziativa si è sviluppata come una coproduzione d'arte contemporanea, inserita nel tessuto sociale e realizzata attraverso il coinvolgimento attivo della popolazione in un inedito e stimolante percorso culturale e artistico sul filo che unisce memoria e presente, spazio pubblico e dimensione privata.
A partire dal progetto delle “Bombe all’uncinetto” e del video “Mani”, che sarà presentato al pubblico dall’1 al 16 luglio alla Nuova Biblioteca Civica di Dalmine.
Gruppi di donne di Dalmine, Bergamo e provincia, lavorando insieme all’artista Laura Morelli, hanno realizzato all’uncinetto, a maglia e al tombolo, una serie di bombe di dimensioni e forme identiche a quelle sganciate su Dalmine nella seconda Guerra Mondiale. Ne scaturisce un vero e proprio cortocircuito con la storia, dove la trasparenza e la leggerezza di questi ordigni “di pizzo” costituisce l’approdo di un’ideale rielaborazione, tutta al femminile, del lutto e del dramma della guerra.
Laura Morelli e Monica Mazzoleni, poi, hanno ripreso il lavorio sapiente e febbrile delle mani delle donne intente a confezionare, punto dopo punto, i singolari ordigni, realizzando un video in progress dove al lavoro manuale si intrecciano le chiacchiere e i ricordi che accompagnano questa attività intima e allo stesso tempo condivisa.
In occasione della mostra di Dalmine, le “bombe all’uncinetto” saranno posizionate su un gigantescho foglio bianco sul quale saranno tracciati 424 riquadri, tanti quante furono le bombe sganciate su Dalmine. Bombe colorate, dunque, disposte su un suggestivo campo emotivo, sul quale i visitatori saranno invitati a lasciare scritte e disegni.
Per tutto il periodo della mostra saranno inoltre organizzate visite guidate gratuite al rifugio antiaereo di via Garbagni a Dalmine. Bunker ha infatti preso il via da un approfondito lavoro di ricerca storico-documentaria sul bunker, realizzato in collaborazione con la Fondazione Dalmine, che è stato il primo passo per formulare proposte per la valorizzazione dei rifugi antiaerei come patrimonio storico - architettonico.
Muovendosi in una trama di testimonianze e di memorie, poi, il lavoro di artisti e fotografi si è sviluppato attraverso video, installazioni e fotografie che tracciano sul territorio un inedito itinerario dal bombardamento di Dalmine, il 6 luglio del 1944, fino al bunker contemporaneo, concepito non solo come rifugio antiaereo ma anche metaforicamente come luogo privato in cui sentirsi al riparo oppure come ambiente pubblico di tutela e conservazione.
Dalla collaborazione tra l’artista Laura Morelli e il regista Alberto Valtellina nascono così due video. “Memoria” si propone di individuare quella sorta di “catena della memoria” che passa dal testimone oculare alle persone dell'ultima generazione, seguendo il modificarsi dei racconti legati al ricordo mano a mano che ci si avvicina alle generazioni più giovani (tra gli intervistati, anche il Vescovo di Bergamo). Il video “Personaggio” è invece dedicato ad un "testimone privilegiato" che racconta il suo punto di vista sulla Storia.
Altro “filtro” di memoria e emozioni è l’obiettivo fotografico. Così, gli scatti a colori del fotografo Diego Zanetti esplorano bunker storici e bunker contemporanei: una inedita galleria di luoghi privati, pubblici o nascosti – spazi della casa, del lavoro o del tempo libero - ma che hanno in comune il fatto di essere pensati o utilizzati secondo il concetto di rifugio, ossia come luogo di salvezza da qualche cosa che si considera pericoloso. Utilizzando le immagini più significative saranno realizzate delle cartoline, che verranno distribuite gratuitamente al pubblico.
L’obiettivo di Giovanni Diffidenti, fotoreporter già noto sulla scena internazionale, cattura invece in bianco e nero volti ed espressioni dei “testimoni”: gli anziani che hanno vissuto il bombardamento a Dalmine e persone che vivono la condizione di rifugiati contemporanei. Immagini che saranno affisse in formato poster per le vie di Dalmine e di Bergamo.
In autunno, poi, Bunker si trasferisce in città, con il singolare appuntamento espostivo all’Orto Botanico di Bergamo dedicato alla “fitoalimurgia”, ossia alla conoscenza di quelle erbe spontanee che in tempo di guerra furono risorsa alimentare fondamentale per la sopravvivenza .
Bunker riserva anche un’attenzione particolare al mondo della scuola, attivando due percorsi didattici dal titolo MEMO laboratorio di arte e storia, con l’obiettivo di avvicinare i ragazzi ad alcune espressioni artistiche contemporanee, focalizzando l'attenzione sulla tematica della memoria collettiva, e di invitarli ad esprimersi sulle tematiche legate al progetto - come la guerra, la pace e la memoria orale - utilizando i mezzi espressivi più vicini al loro sentire e non codificati dalla scuola, dalla macchina fotografica alla telecamera fino agli sms al cellulare. L’interazione con la popolazione si è inoltre consolidata grazie all’attivazione di tre workshop di bombe all’uncinetto, video e fotografia che si sono svolti nelle Biblioteche di Mozzo, Osio Sotto, Verdello
01
luglio 2006
Bunker
Dal primo al 16 luglio 2006
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
NUOVA BIBLIOTECA CIVICA
Dalmine, Piazza Giacomo Matteotti, (Bergamo)
Dalmine, Piazza Giacomo Matteotti, (Bergamo)
Orario di apertura
da martedì a venerdì: 18-22; sabato-domenica: 10.30-12.30 / 18-22
Vernissage
1 Luglio 2006, ore 11
Sito web
www.progettobunker.it
Ufficio stampa
COSMO
Autore
Curatore